Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: focus_niam    17/01/2015    0 recensioni
Anno 1940
Durante la sanguinosa seconda guerra mondiale, in un ospedale militare nella periferia di Londra, operano giorno e notte il primario di chirurgia Malik Zayn, il dottore tirocinante Horan Niall, e lo psicologo/psichiatra Devine Josh con l'aiuto delle infermiere tra le quali Perrie, Eleanor e Sophia.
Probabilmente Niall pensa che la sua vita sia cambiata molto una volta giunto in questo posto; ma ciò che non può sapere è che cambierà ulteriormente quando un giorno verrà portato in ospedale un soldato semplice del generale inglese Cowell Simon gravemente ferito.
Il suo nome è Liam James Payne.
..............................
Coraggiosamente Niam.
(Louis e Harry con accenni Larry compaiono successivamente!)
Accenni Zerrie
..............................
La storia di come la guerra e la medicina debbano sempre collaborare.
E di come queste due cose completamente opposte possano essere collegate per mezzo di un forte sentimento quale è l'amore.
..............................
1) Avviso! Scene non adatte ai facilmente impressionabili!
2) Uso di termini medici (o per lo meno ho cercato di usarli! XD )
3) Cenni storici (spero siano corretti! XD )
4) Riepilogo personaggi:
Niall!Doctor, Liam!Soldier, Zayn!Surgeon, Louis!(Surprise), Harry!(Surprise), Perrie,Eleanor,Sophia!Nurses, Josh!Psychologist, SimonCowell!General
Genere: Guerra, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Liam Payne, Niall Horan, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
NOTA INTRODUTTIVA
Sono imperdonabile ma sono tornato!
Mi scuserò fino alla fine dei miei giorni di questa prolungata assenza!
Aggiornate anche “Liam Pain” e “If the sky was falling”






Aprile 1940
Pov. Niall:
Certo che era davvero uno splendido ragazzo.
La mia doveva essere più di un’infatuazione.
Gli sorrisi gentilmente e abbassai il tono di voce.
Non era certo mia intenzione che sentisse me e Zayn parlare a proposito del suo problema.
“Dottor Horan, forse i nervi sono lesionati. Dovremmo fare un controllo e… Ma mi sta ascoltando?”
Ricevetti un improvviso colpetto al braccio e scossi la testa come se fossi caduto dalle nuvole.
“Che succede?” chiesi guardandomi intorno spaesato.
“Niall, non è che ti sei preso una cotta?” disse Zayn mezzo serio.
“Ma sei scemo?! Sì, è bello ma anche tu sei bello, per esempio”
Sapevo che frasi del genere lo mettevano in imbarazzo e lo inducevano a cambiare discorso.
“Err… Come vuoi… Dagli un’occhiata tu, okay?”
“Okay!” risposi.
Entrai nella sua stanza.
“Dormito bene?” chiesi allegramente.
“Fin troppo” mi rispose con un sorriso quali malinconico.
“Hai fatto qualche sogno strano?” chiesi incuriosito.
“Strano a dir poco” disse Liam con un sussulto.
“Vuoi raccontarmelo?”


Pov. Zayn:
Dovevo prestare attenzione a Niall… Non può mica andare con il primo che capita.
Anzi, se davvero dovesse innamorarsi di questo Liam devo almeno vedere se è una brava persona.
Niall si merita qualcuno di degno.
Chiunque dovrebbe meritarsi una persona così.
E’ per questo che io non merito Perrie. Lei è troppo innocente, ingenua per me.
Andai a chiedere a pazienti a caso come stavano oggi.
Incontrai Eleanor come sempre che si dava da fare per aiutare ogni paziente.
“Oh, dottor Malik, non l’aveva vista arrivare” disse.
“Dov’è Perrie?” tagliai corto.
“Non lo so, penso sia andata… ehm… in bagno” rispose imbarazzata.
“D’accordo”
Lasciai il dormitorio e mi diressi verso il bagno.
Entrando trovai Perrie seduta per terra, Sophia di fianco a lei che le puliva il sangue di dosso.
Appena mi vide quest’ultima inarcò le sopracciglia sorpresa.
“D-dottor Malik…” balbettò.
“Faccio io, Sophia. Vai a fare qualcos’altro” dissi deciso.
“Ma lei… Ma io…” tentò di dire.
“Vai fuori” dissi sempre mantenendo un tono calmo.
In realtà dentro bruciavo dal desiderio di rimanere solo con Perrie. Solo io dovevo aiutarla.
Si alzò sbalordita e stizzita e mi passò con un gesto brusco la salvietta che stava utilizzando.
Né la ringraziai, né mi salutò.
Mi avvicinai a Perrie, che aveva ignorato il dialogo tra me e Perrie.
Sembrava persa nel vuoto.
Avrei voluto dire “Guardami” o “Smettila” o “Riprenditi”, ma stessi zitto.
Umettai una nuova salvietta e mi inchinai di fianco a lei.
Finii di pulirle il viso con passate delicate.
Le accarezzai una guancia, la mia mano era fredda.
Perrie rabbrividii e allora distolsi la mano.
Con un gesto rapido le impugnò tra le sue, piccole e calde, ma con una stretta forte.
La guardai negli occhi e notai che erano lucidi.
Staccai gentilmente le sue mani dalla mia e la aiutai a toglierle il camice da infermiera insanguinato.
Osservai per un attimo quell’unico pezzo di stoffa che la separava dalle sue nudità.
“Zayn, sei nel bagno delle donne…” disse sottovoce.
Sorrisi e sorrise anche lei.
Ero riuscito a farla sorridere.
E la baciai.
 
 
[Flashback]
Gennaio 1935

Pov. Zayn:
“Ora che è medico a tutti gli effetti vorrà un’assistente fisso” disse il direttore dell’ospedale, il dottor Walsh.
“Preferirei lavorare da solo” risposi cercando di sembrare diplomatico.
“Suvvia, dottor Malik; tutti abbiamo bisogno di un’assistente, soprattutto un dottore che vuole andare direttamente sul campo come lei!” continuò a dire. Si alzò per darmi una pacca sulla spalla.
“Beh, io davvero preferirei stare da solo e…” cercai di insistere.
“Ma la smetta! Abbiamo trovato un’infermiera che ritengo perfetta per lei” aggiunse.
Dannazione! Di già?!
“Si chiama Perrie ed è anche molto di gradevole aspetto… Ma niente rapporti tra colleghi!”
Scoppiò a ridere. La poca professionalità mi infastidiva.
“Dottor Walsh, io credo che le mie potenzialità siano messe in risalto se…” provai a dire.
“In più si è meglio è! Ecco come abbiamo vinto l’altra guerra!” disse agitando una mano in aria.
“Falla entrare!” gridò alla sua segretaria.
Cavoli!
“Ho il piacere di presentarle la signorina Edwards…” disse il dottor Walsh dirigendosi verso la porta.
Non mi alzai nemmeno dalla sedia e mi girai svogliato.
Spalancai gli occhi.
Una pelle candida, dei capelli biondissimi. E un viso splendido.
“Mi può chiamare soltanto Perrie” disse rivolta al dottor Walsh.
“Magnifico! Questo è il dottor Malik Zayn!”
Le feci un cenno veloce e abbassai lo sguardo.
Forse mi guardò contrariata. Forse allungò la mano verso di me per stringere la mia ma la ignorai.
“Ehm… Non si vuole presentare dottor Malik?” chiese quasi imbarazzato il dottor Walsh.
“L’ha già fatto lei, mi sembra” rispose sgarbato.
“D’accordo…” rispose incredulo “forse è meglio se vi lascio da soli così potete conoscervi meglio… Ah, ma questo è il mio ufficio! Uscite voi!” scoppiò a ridere e Perrie rise leggermente per educazione.
Io invece mi alzai in fretta e uscì dall’ufficio prima di Perrie anche se lei era sulla soglia della porta.
Avvertii che mi seguiva dietro.
Uscii sul cortile e sentivo dietro di me i suoi passi sebbene leggeri.
Mi voltai di scatto.
“Io non volevo nessun assistente. Lavoro meglio da solo” fu la prima cosa che io le abbia mai detto.
La sua espressione era sempre quella di prima. Contrariata e non mutò minimamente.
Non disse niente e mi rigirai, camminando verso l’altro padiglione dell’ospedale.
Improvvisamente sentii una presa salda al mio braccio.
Una mano piccola e calda mi stringeva il bicipite.
Mi girai di nuovo e il sguardo era furente.
“Sei un gran maleducato, Zayn” disse adiratamente.
“Per te dottor Malik” risposi sfacciatamente.
Non mi resi conto di cosa stava accadendo che uno schiaffo violento mi arrivò dritto in viso.
“Non si tratta così una ragazza, non si tratta così nessuno” disse rossa in viso.
Mi aveva appena tirato uno schiaffo?!
“Mi hai appena tirato uno schiaffo?!” sbraitai incredulo.
“La prima cosa intelligente che dici” ribatté.
“Ma io ti licenzio!” urlai.
“Non sei mica tu che decidi” disse più calma.
Qualche dottore o paziente che passava ci guardò mezzo divertito ma tirò dritto.
“Penso che sei un impiastro con le ragazze” disse con superficialità.
Arrossii violentemente, non sapevo se era per lo schiaffo o per l’imbarazzo.
“C-come, scusa?!” balbettai.
“Riproviamo” disse lei invece.
Allungò la mano verso di me.
“Piacere, infermiera Edwards Perrie” disse cercando di sorridere.
Avevo un viso davvero splendido.
“Oltre a non volere un’assistente, me ne hanno rifilata una pazza!” esclamai al cielo.
Anche i miei occhi però erano rivolti in alto, e non videro quel secondo schiaffo che ricevetti.
[Fine flahsback]


Aprile 1940
Pov. Niall:
“Ehm… Il dottor Zayn mi ha detto di… Beh, pensavo di poter essere d’aiuto qua” disse Sophia entrando improvvisamente nella stanza.
“Ciao Sophia” disse Liam sorridendo e sventolando una mano in aria.
Lei arrossì e io sentii una stretta allo stomaco. Cos’era stato?
“Magari posso aiutare a lavarlo e cambiare le lenzuola…” propose Sophia.
“Lo faccio io” dissi repentinamente senza riuscire a governare la bocca con il cervello.
Sophia mi guardò stranita.
“M-ma di solito lo faccio io e…” disse con un tono di una che non sarebbe più riuscita a sopportare altre cose insolite.
“Lo faccio io” tagliai di nuovo corto.
Uscì sbattendo la porta.
Forse ero stato un po’ brusco io ma era bella nervosa oggi.
“Quindi mi laverai?” chiese Liam con un risolino.
Oddio, ma cosa avevo accettato di fare?!
“Ehm… Sì… Spero non sia un problema” forse non mi resi conto di arrossire.
“Nessun problema, tu sei un dottore e io un paziente. Penso sia normale” disse tranquillamente.
No, non era normale. Era proprio un compito da infermiere.
“O-okay…”
Riempii una bacinella di acqua calda, presi una spugna, un camice e lenzuola puliti.
Quando tornai era già mezzo nudo e mi cadde la bacinella dalle mani.
La raccolsi in fretta ringraziando il cielo che non avevo rovesciato tutta l’acqua.
“Tutto a posto, Niall?” chiese Liam mentre si grattava i capelli.
“C-certo!”
Potevo aspettare a chiedergli di togliere completamente il camice da paziente, prima gli avrei lavato il busto.
Mi sedetti di fianco a lui.
Impregnai la spugna di acqua calda e la appoggiai senza guardare sulla sua schiena.
“Ah, scotta!” esclamò Liam.
“Scusa!” mi affrettai a dire.
“Scusa accettate. Ma toglieresti quella cosa che mi sta ustionando?” chiese divertito ma a denti stretti indicando la spugna che comunque non avevo tolto dalla sua schiena.
Sentii il fuoco divampare all’interno delle mie guance.
Dov’era Sophia ora che avevo bisogno di lei?
“Mi dispiace…” dissi imbarazzato.
Spontaneamente mi accarezzò un braccio per confortarmi.
Per un attimo sentii un assoluto silenzio intorno a me.
I suoi occhi guardavano le mie labbra? Perché i miei stavano guardando le sue.
Ma quando entrambi alzammo gli occhi e ci guardammo mi alzai così di scatto che, inevitabilmente, rovesciai tutta l’acqua della bacinella; cosa che ero riuscito ad evitare prima.
“Oddio oddio! Stai fermo lì, io chiamo qualcuno! Riordino questo casino! Tu stai fermo lì!” dissi in fretta e furia correndo come non avevo mai fatto fuori dalla stanza di Liam.
E correndo senza meta per i corridoi di quel piccolo ospedale, mi dimenticai completamente di dire a qualcuno di aver allagato il pavimento.





NOTA DELL’AUTORE
Ciao a tutti! :)
Quindi scusate ancora… Questo capitolo è corto perché, oltre a ovviamente aggiungere nuovi particolari, devo riordinare le idee a causa del periodo di assenza!
E poi ho provato un po’ quell’humor che mi mancava… Spero di aver sortito un minimo effetto!
Ah giusto! La Zerrie! Yeah!
Abbraccioni!
Ciauuu! :)
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: focus_niam