Fanfic su attori > Jamie Campbell Bower
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Autore: 20maggio2013    18/01/2015    2 recensioni
Counted all my mistakes and there’s only one
Standing up on a list of the things I’ve done
All the rest of my crimes don’t come close
To the look on your face when I let you go
Yeah, it took me some time but I figured out
How to fix up a heart that I let down
Now I’m searching every lonely place
Every corner calling out your name
Trying to find you but I just don’t know
Where do broken hearts go?
***
You don’t have to be a modern-day Shakespeare
You don’t have to be anything you are not
You don’t have to give me a diamonds to impress me
Just give me your heart
Make me feel loved
Make me feel beautiful
Make me belive I’m all that you’ll ever need
Hold me colse and make me feel a million kinds of wonderful
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Jamie Campbell Bower, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Quella settimana era passata velocemente tra college e pomeriggi con Sam. Samuel quel pomeriggio l’aveva accompagnata in aeroporto e si erano salutati, questa volta era stato più facile perché entrambi avevano la consapevolezza che presto si sarebbero rivisti.
Alice si alzò dal sedile quando il segnale luminoso delle cinture si spense. Prese le sue cose e scese dall’aero, all’uscita trovò sua madre che l’abbracciò subito.
Quando arrivò a casa, la prima cose che fece fu andare a dormire svegliandosi solo la mattina dopo.
Fu svegliata dallo squillo del suo telefono. Aprì il messaggio che le era appena arrivato.
‘Ho bisogno di parlarti, vieni a casa mia. xxJamie.’
Il cuore di Alice iniziò a battere velocemente, erano due settimane che non si faceva sentire e quella frase la fece spaventare. Solitamente non c’era mai niente di buono quando qualcuno diceva che dovevano parlare.
'Tra mezzoretta sono lì.' scrisse velocemente prima di andarsi a fare una doccia.
Anche quella domenica mattina sua madre era andata in ospedale per lavorare quindi Alice fu costretta ad andare a piedi a casa del ragazzo.
Rimase senza fiato quando Jamie le aprì la porta, era troppo tempo che non lo vedeva.
“Ciao.” sussurrò.
“Entra..” disse Jamie facendole segno di andare in salone.
“Mi dispiace essere sparito in queste due settimane-iniziò a parlare.- Solo che ero ferito, mi sono sentito abbandonato Alice.”
La ragazza abbassò lo sguardo sentendosi in colpa.
“Mi dispiace.” balbettò.
“Ho capito quanto è importante per te entrare a Yale così ho fatto domanda anche io.. dall’anno prossimo giocherò nella squadra del college.”
Alice alzò la testa incontrando lo sguardo del ragazzo.
“Cosa? Ma.. e gli NBE? È la migliore squadra dell’Inghilterra.”
“La squadra di basket di Yale non sarà la migliore, ma non mi interessa. Giocherò in una squadra importante e starò nello stesso college con te.”
disse in un alzata di spalle Jamie.
“Perché fai tutto questo Jamie?” domandò Alice con gli occhi lucidi.
“Perché ti amo e non voglio perderti.” Il cuore di Alice si fermò a quelle parole.
“Tu mi ami?” Jamie annuì avvicinandosi a lui.
“Si, Alice. Io ti amo e..” La ragazza non lo fece finire di parlare che lo baciò. Un bacio dolce e pieno d’amore.
“Ti amo anche io.” sussurrò leggermente imbarazzata prima di buttarsi tra le braccia del ragazzo.
 
Jamie non si era mai sentito così leggero. Finalmente era riuscito ad aprirsi con Alice. Finalmente era riuscito a dire quello che provava ad Alice. E aveva scoperto anche che ricambiava. Non si era mai sentito così libero e felice in vita sua.
"Che succede?" Si preoccupò quando vide Alice in lacrime.
La ragazza scosse la testa abbracciando nuovamente il ragazzo.
"Niente, sono solo felice."
Jamie sorrise per poi baciarla come mai aveva fatto. La baciò trasmettendole tutto il suo amore.
Non si dissero altro, non c'era bisogno di dire niente. Jamie si stese sul divano e lei si mise accanto a lui tra le sue braccia. Nella camera si sentivano i loro respiri regolari finché Jamie non decise di parlare.
"E se andassimo a vivere insieme? Intendo quando andremo al college."
"Non so Jamie. Non mi posso permettere di prendere un appartamento."
"Potrei vendere questa casa, guadagneremo abbastanza e staremo bene per i primi mesi."
"Non posso chiederti anche questo Jamie."
"Questa casa non mi servirebbe più.. Mio fratello ha un suo appartamento a New Heavn e non me ne farei niente di questa casa."

Alice si lasciò convincere non tanto facilmente, non le piaceva l'idea di essere mantenuta dal suo ragazzo ma Jamie sembrava essere così felice di andare a vivere insieme e infondo neanche a lei dispiaceva l'idea.
 


 
“Jamie? Che ci fai qui? Stai partendo?” Robert era confuso quando vide il suo migliore amico fuori casa sua con due grandi valigie.
“No.. non devo partire.”
“Perché hai quelle valigie?”
“Posso stare da te fino il diploma?”
domandò Jamie grattandosi la testa.
“Si, certo.. ma che è successo?” Robert si spostò facendo entrare il suo migliore amico.
 
Quella mattina, quando Jamie si era svegliato aveva avuto una spiacevole sorpresa.
I suoi genitori erano andati a casa sua facendolo alzare presto dal letto anche se fosse sabato.
“Perché hai messo la casa in vendita?” disse il padre senza neanche salutare.
“E tuo fratello dove si è cacciato?”
“È a New Heavn.” disse semplicemente Jamie.
“Sarebbe la città dei gay?” Jamie si innervosì stringendo le mani a pugno facendo diventare le ciocche bianche.
“È andato lì per lavorare, è uno dei segretari dell’ambasciata inglese.” lo difese.
La madre alzò le spalle indifferente a quella notizia.
“Allora, perché hai venduto la casa?” ripeté non curante il padre.
“L’ho solo messa in vendita.. la venderò dopo il diploma, poi non ne avrò bisogno. Andrò in America.” rispose freddo Jamie.
“Veramente la casa non è più tua, io e tua madre l’abbiamo comprata.”
“Non..”
“Abbiamo offerto di più all'agenzia, non ci è voluto molto a convincerli per firmare il contratto.”

Sorrise soddisfatta la madre mostrando il contratto al figlio dove mancava la sua firma.
“Ora puoi decidere se lasciare stare tuo fratello e non andare al college per poter ereditare..”
“Non tradirò mai mio fratello e io andò al college.” Jamie interruppe il padre.
“Allora sai quale è la porta.”
“Non potete cacciarmi fuori.”
“Si che possiamo.. questa è casa nostra, tu non hai più alcun diritto a rimanere qui.. ti abbiamo dato l’ultima possibilità.”

Jamie respirava pesantemente, il petto si alzava e si abbassava velocemente e le nocche delle mani erano ormai bianche, nel palmo della mano erano rimasti i segni delle unghie. La mascella era serrata e gli occhi pieni di rabbia.
Tiro un pugno al muro facendosi male.
“Non ti permettere a interrompere le persone e porta rispetto a chi è più grande di te.” disse duramente la madre facendo scoppiare il ragazzo. Per troppo tempo aveva tenuto per sé quelle cose.
“Voi mi parlate di rispetto? Voi che avete cacciato vostro figlio di casa solo perché è gay? Voi che avete cacciato me di casa solo perché ho difeso mio fratello rinunciando ad una stupida eredità? Io non potrei rispettare due persone come voi che dicono di essere genitori. Dove eravate quando Sam ha imparato a camminare? Quando ha detto la sua prima parola? Dove eravate a tutti i nostri compleanni? Voi non c’eravate mai e avete cercato di colmare questa assenza con soldi e videogiochi quando l’unica cosa che io e Sam desideravamo era ricevere l’amore di un padre e una madre, l’unica cosa che volevamo erano due genitori presenti.”
Jamie si sfogò con quelli che dovevano essere i suoi genitori. Sentiva il suo cuore battere velocemente dentro il suo petto e la rabbia ribollirli nelle vene.
“Non ti rivolgere mai più così a tua madre.” disse freddamente il padre tirando uno schiaffo al ragazzo. Jamie non rispose.
Uscì dal salotto, andò in camera sua e fece le valige prendendo tutto quello di cui avrebbe avuto bisogno: libri, cd, chitarra, vestiti e foto.
Poi senza dire una parola, firmò il contratto che era sul tavolino in vetro ed uscì di casa prendendo la sua macchina. Sarebbe tornato dopo a prendere la sua moto.
 
 
"Hai una benda e del disinfettante?" Domandò Jamie una volta che fu in camera del suo amico.
"Che hai fatto alla mano Jamie?" Chiese spaventato il suo amico per poi andare a prendere quello che gli aveva chiesto.
Jamie sospirò raccontandogli quello che era successo con i suoi genitori. Il suo tono era pieno di rabbia. Robert posò una mano sulla spalla del ragazzo prima di abbracciarlo. Jamie rimase immobile ancora scosso e arrabbiato per l'episodio con i suoi genitori.
 
 
Alice stava per suonare il campanello di casa del suo ragazzo quando lo vide arrivare. Indossava un giubbotto di pelle nera con un cappuccio felpato che gli copriva il volto. Aveva le mani nelle tasche della giacca e i muscoli delle braccia erano contratti. Camminava verso di lei a sguardo basso. Dalla camminata veloce e dalla contrazione dei muscoli, Alice poté capire che il ragazzo era arrabbiato. Rimase immobile ad osservarlo avvicinarsi al cancello e una volta raggiunta la moto alzò lo sguardo che si addolcì alla vista della sua ragazza.
"Tutto bene?"
Jamie prese il casco e salì in sella alla moto.
"Andiamo a casa tua." Disse porgendole il casco e facendole segno di salire dietro di lui.
Alice fece come gli aveva detto senza dire niente. Rimasero in silenzio per tutto il tempo finché, una volta a casa, Jamie non iniziò a raccontare quello che era successo. Erano seduti entrambi sul divano. Jamie aveva le gambe leggermente divaricate ed era poggiato con i gomiti su di esse. Il volto era coperto dal cappuccio e dai capelli che cadevano e lo sguardo era basso, sulle sue scarpe.
Alice lo ascoltava attentamente e gli aveva preso una mano. Aveva sentito tutti i muscoli del ragazzo rilassarsi al suo tocco. Il tono di voce diventava sempre più debole mentre parlava.
Quando finì di raccontare quello che era successo alzò lo sguardo incornando quello preoccupato di Alice. La ragazza senti una morsa allo stomaco quando vide gli occhi lucidi di Jamie. Abbracciò subito il ragazzo stringendolo maggiormente a sé quando lo sentì singhiozzare. In quel momento capì quanto fosse forte Jamie, ma anche lui era crollato come era normale che fosse. Era lei quella fragile della coppia, Jamie era quello forte, quello che la proteggeva. Ma in quel caso toccava a lei essere forte, doveva essere forte per il suo ragazzo. Dovevano essere forti insieme.
 
 
Jamie aveva pianto per quasi un'ora tra le braccia della sua ragazza. Alice non l'aveva mai visto così fragile e riusciva a capire quello che stesse provando. O almeno in parte.
Per la prima volta si sentì fortunata perché, nonostante suo padre fosse morto quando lei era piccola, per sette anni aveva ricevuto tutto il suo amore e tutt'ora riceveva l'amore di sua madre. Lui invece non aveva mai ricevuto quest'amore che sarebbe essere dovuto naturale. Jamie era cresciuto da solo e aveva dovuto crescere suo fratello.
"Mi dispiace così tanto Jamie.." Sussurrò con ancora il ragazzo tra le braccia. Aveva smesso di piangere da poco e lei gli stava accarezzando i capelli. Jamie si allontanò quel poco per poter guardare la sua ragazza.
Le guance erano rigate dalle lacrime, gli occhi rossi e gonfi.
"Loro non sono mai stati presenti, la mia famiglia sono sempre stati Sam e Robert.. E ora anche te..sei diventata così importante per me e se dovessi perderti.." Jamie trattene un sospiro, la sua voce era ancora scossa dai singhiozzi. Alice gli sorrise accarezzandogli una guancia.
"Non mi perderai Jamie, io ho bisogno di te tanto quanto tu ne hai di me." Sussurrò sulle sue labbra. Jamie ricambiò il bacio, aveva bisogno di quel contatto.
Quel bacio da dolce e casto si trasformò in passionale e pieno di desiderio.
Jamie si stese sopra la ragazza che si lasciò trasportare. Si bloccò soltanto quando sentì la mano di Jamie entrare sotto la sua maglietta.
"No Jay.. Non.."
Jamie si alzò deluso sospirando. Alice si sistemò la maglietta e gli si avvicinò.
"Jamie io ti voglio, davvero.." Mormorò imbarazzata.
"E perché non.." Lasciò la frase in sospeso. Lui non la voleva costringere, ma aveva paura che lei non lo volesse.
"Ho le mie cose Jamie.. Ma ti giuro, non ti ho mai desiderato così tanto.." Disse in un sorriso imbarazzato mentre sentiva le guance accaldarsi. Jamie le sorrise lasciandole un veloce bacio sulle labbra prima di posare la sua testa sulla spalla della ragazza.
Chiuse gli occhi mentre il profumo di cioccolato gli riempiva i polmoni.
"Lo sai che ti amo vero?" Sussurrò sul suo collo sentendola rabbrividire.
"Anche io Jamie, tanto." Rispose semplicemente poggiando la sua testa su quella del ragazzo.
  
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