Una leggera
brezza marina colpiva il volto scarno di Master Xehanort, mentre questi
camminava lungo la riva del mare di quel mondo così
insignificante. O, almeno,
così lo considerava prima di venire a conoscenza della
Profezia dei due
Opposti.
Era semplicemente un mondo marino, Atlantica, sul cui mare si
affacciava la
costa deserta e priva di vita.
Gli abitanti di Atlantica, poco astuti a giudizio di Xehanort, non si
erano mai
chiesti cosa ci fosse al di fuori del loro mare; e ovviamente non
avevano
neanche mai messo in dubbio che la loro fosse solo una piccola frazione
di una
distesa di acqua molto più grande e ricca di altre creature
come loro, perché
ne erano convinti, e questo bastava.
Naturalmente, come per quasi tutti i mondi e i poveri illusi che li
abitavano,
non era affatto così. Anche se ne erano a conoscenza solo
pochi eletti in quel
vasto universo chiamato Regno della Luce,
faceva tutto parte di un enorme sistema creato quando ci fu, ai tempi,
la
Guerra dei Keyblade, quando il Mondo, unico e compatto, fu sommerso
dall’Oscurità e diviso in piccoli frammenti
sparpagliati in quel vasto universo
dimensionale. Questi frammenti, i mondi,
erano divisi fin dal principio dal punta di vista fisico, e nel tempo
diminuirono, quasi fino a sparire, anche i Custodi, non solo del
Keyblade, ma
del sapere. Quasi tutti gli esseri
viventi, nell’epoca ricorrente alla nostra storia, vivono
nell’illusione creata
dal loro mondo, come se fosse unico, come se costituisse ogni cosa,
ignorando
che si tratta solo di una dimensione,
ristretta e limitata. Questo sistema, infatti, implica che nessuno si
faccia
domande su quello che ci dovrebbe essere al di fuori del luogo in cui
vive.
Tutto ciò faceva infuriare Xehanort, il cui principale scopo
era, infatti,
cambiare le cose, stravolgere di nuovo ogni esistenza e regola con una
nuova
Guerra del Keyblade.
Ecco perché, da sempre, il vecchio maestro aveva dedicato
ogni sua ricerca e
ogni suo gesto a questa causa, d’importanza superiore a ogni
altra. Xehanort
aveva scoperto delle profezie leggendarie e, nonostante non ritenesse
molto
importante capirne le origini e il significato più insito,
il suo piano era
assicurarsi che si avverassero per portare a compimento i suoi piani.
Cosciente
di quanto la faccenda fosse complicata e delicata, sapeva che il tutto
avrebbe
potuto richiedere del tempo.
Per quanto riguarda i suoi metodi, Xehanort aveva imparato ad agire
nell’ombra
e quindi quasi mai direttamente, ma attraverso delle pedine da adulare
o
controllare in altri modi.
In questo caso, il suo obiettivo era una creatura facilmente
ingannabile…
Nel frattempo, da tutt’altra parte, l’altro Maestro
chiamato Eraqus si
svegliava.
*
Topolino aveva
usato la magia di guarigione per far riacquisire i sensi
all’uomo. Questi
brandiva un Keyblade grigio e nero, dalle forme semplici e compatte.
Sembrava
piuttosto avanti con l’età, ma Topolino
l’aveva visto combattere con molta
agilità.
«Attento! Mi ha tolto i poteri in poco tempo, sono
debole» disse il Custode a
Topolino, che intanto l’aveva raggiunto e lo stava aiutando
ad alzarsi.
«Non preoccuparti, insieme possiamo sconfiggerlo. Tutto
bene?»
«Sì, grazie a te. Ora combattiamo!»
E così i due Custodi si rimisero all’attacco. La
bestia fatta di tenebre era
ormai enorme, per ogni salto che faceva c’era una scossa di
terremoto.
Eraqus riprese ad attaccare il mostro, ma questo si mostrava
invulnerabile e,
anzi, era il custode stesso che si sentiva investito da un gas insano e
terribile. Intanto il suo piccolo nuovo amico, Topolino, attaccava il
mostro da
lontano con varie magie e palle di luce, più efficaci di
tutto il resto.
Presto si resero conto che l’unica parte vulnerabile della
creatura erano gli
occhi (adesso più grandi e visibili) del serpente
attorcigliato, perché le
palle di luce si dirigevano direttamente lì e ogni volta che
centravano il
bersaglio il mostro sembra indebolirsi e rimpicciolire un po’.
Fu così che i due iniziarono a generare sempre
più sfere luminose e a spedirle
contro gli occhi del serpente, fino a che il Leone Oscuro raggiunse
finalmente
le sue dimensioni originali. Al che, Eraqus urlò al compagno
«Proviamo insieme!»
e questi rispose con un cenno d’intesa.
I due si avvicinarono e puntarono i Keyblade contro il mostro; un
immenso
raggio di luce fuoriuscì dalle armi, trafiggendo per
l’ultima volta l’essere.
Il felino cadde con un tonfo lieve e scomparve, mentre il serpente
rimase a
contorcersi in aria per qualche secondo, quando d’un tratto
gli occhi luminosi
si spensero e anche questo si dissolse.
Fu a questo punto che Eraqus sentì di aver riacquistato la
sua sovraumana
resistenza fisica. Con un sospiro di sollievo, evocò un
corridoio luminoso, che
li avrebbe condotti di nuovo in superficie, e guidò Topolino
all’interno.
*
«Ursula, fattucchiera di Atlantica, t’invoco».
La voce vibrò silenziosa nell’acqua, facendosi
sentire solo una volta giunta a
destinazione, nel covo di Ursula.
La reazione immediata della donna-polpo fu un sobbalzo unito a un verso
di
stupore. Per un attimo, infatti, aveva pensato che si trattasse di Re
Tritone o
di qualche altro scocciatore mandato da lei per accusarla di truffa
contro
qualche insignificante abitante di Atlantica, ma poi si rese conto che
la voce
non le era affatto familiare e che intorno a lei non c’era
nessuno. Dev’essere magia, vera
magia! Non c’è altra
spiegazione! pensò Ursula, con un ghigno pieno di
eccitazione.
«Chi sei, tu che mi chiami? » disse la strega.
«Come osi disturbarmi senza
neanche mostrati a me? » continuò con fare
superiore.
Una risata roca risuonò intorno a lei. «Voglio
proporti un accordo, amica mia, se naturalmente accetti di vedermi.
» A
queste parole l’aria di Ursula cambiò e da
insolente si fece curiosa.
«Molto bene, se vuoi parlare di accordi dimmi dove ti posso
vedere, amico mio»
Passò qualche secondo prima che la voce di Master Xehanort
rispose, di nuovo: «Segui
queste due anguille, saranno tuoi servitori da questo momento in poi, e
mi
troverai.
«Se acconsentirai, ti darò quello che brami di
più: poteri magici, veri e speciali».
Note di fine capitolo: il motivo per cui nel mondo di Atlantica non
c’è (ancora)
il regno di Eric è spiegato nella mia fanfiction “Il
Viaggio del Genio”.
SCUSATE
PER IL RITARDO NELLA PUBBLICAZIONE DEL CAPITOLO, MI SI È
ROTTA LA BATTERIA DEL COMPUTER E HO DOVUTO USARNE UN ALTRO!