Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Shenron87    19/01/2015    2 recensioni
Correva l'anno 1945 e mentre la Germania era in guerra contro il mondo, il cancelliere della magia del 3° Reich, Gellert Grindelwald, trovò finalmente la profezia, di cui era venuto a conoscenza da piccolo, che lo legava ad Albus Silente. Con sommo rammarico vide che lui stesso era diventato l'artefice del destino che veniva predetto...e lui aveva inoltre condannato un bambino a patire sofferenze atroci distogliendo Silente dalla peggiore minaccia che il mondo magico avrebbe mai visto. Cosa sarebbe successo se lui e Silente fossero morti? chi avrebbe vegliato sul bambino che doveva ancora sopravvivere? C'era solo un uomo a cui Gellert avrebbe affidato un tale compito...un uomo pluricentenario
Genere: Avventura, Erotico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Cronache di un Nephilim '
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Disclaimer : Non possiedo ne i mondi ne i personaggi di Harry Potter e High School dxd. Essi appartengono agli autori. Unica eccezione sono i personaggi che, frutto della mia fantasia potrei inserire.
 

Il demone che è sopravvissuto

1° Novembre del 1981

Per gli abitanti del numero 4 di Privet Drive quel giorno era iniziato come tutti quelli che li avevano preceduti, una normalissima giornata babbana insomma.
Quello che però i residenti di quella villetta non sapevano era che, fin dallo scoccare della mezzanotte, quel giorno di normale aveva avuto ben poco.
La giornata era iniziata con immensi stormi di gufi che avevano attraversato la Gran Bretagna, ma più di quell'enorme numero di volatili, ad attirare l'attenzione dei coniugi Dursley era stato un gatto.
Ora, il problema che sfuggiva a quella coppia di babbani, non era se il comportamento del gatto, che li aveva fissati tutto il giorno, fosse normale o no... il problema era che quello non era un gatto.
Si trattava infatti della professoressa Minerva Mc Granitt, una strega che insegnava trasfigurazione ad Hogwarts.
La donna aveva preferito controllare una famiglia di babbani, per un giorno intero, piuttosto che unirsi ai festeggiamenti che celebravano la scomparsa del più potente mago oscuro inglese.
Verso l'ora di cena quando il capofamiglia, il classico borghese dalle vedute ristrette, tornato a casa si apprestava a suonare il campanello per poter salutare la moglie sull'uscio, un uomo si materializzò all'improvviso.
“Lei non dovrebbe essere qui...Professoressa Mc Granitt” esordì rivolgendosi al gatto.
La donna, capendo che chi aveva di fronte non era un babbano, ma un uomo versato nelle arti magiche, annullò l'incantesimo riacquistando sembianze umane.
“Lei chi è?” chiese la strega.
“Io sono un Angelo....” disse l'uomo dispiegando ben 6 ali, le cui piume erano nere come la notte.
Vedere un uomo con le ali era insolito, anche per un mago, ma la donna non si allarmò più di tanto.
“Ok signor Angelo. Lei lo sa che usare la magia nel mondo babbano viola lo statuto di segretezza internazionale?” disse esasperata.
Quel giorno la felicità per la fine di un epoca di terrore aveva indotto molti maghi ad ignorare le normali norme da attuare nel mondo babbano. 
Piccole cose certo, ma mostrare 6 ali era un esagerazione bella e buona che avrebbe creato non pochi disagi al ministero
“Lei è convinta sul serio che io sia un mago?” esclamò divertito l'uomo
“Io sono un Angelo Nero...angeli che si oppongono alla dittatura del Dio della Bibbia...”
“Suvvia, basta con gli scherzi...gli angeli non esistono. Lei ha bevuto troppe burrobirre e ha i classici sintomi di una metamorfosi animale mal riuscita. Ha anche aggiunto troppe ali....suvvia dove mai si sono visti animali con 6 ali..” disse impettita
“Nemmeno voi esistete per i Babbani...pensavo che un docente di Hogwarts fosse di vedute più ampie rispetto ai Dursley. In ogni caso se ne vada, non ho niente contro di lei...ma devo uccidere quel bambino.”
“Perché?” esclamò sconvolta
“A volte Dio dona poteri terrificanti a bambini incapaci di controllarli...per puro sadismo. 
Il piccolo è un caso di questi...è dal giorno che è nato che è sotto controllo.”
“Ammesso che sia vero, perché non lo allenate ad usare quel potere?” chiese cercando di convincere il suo interlocutore a desistere dai suoi folli propositi.
“Lei ha presente Peter Minus?”
“Certo ero una sua insegnante...anche se era privo di talento.”
“Beh il dono che il bambino ha ricevuto, sarebbe stato in mani migliori se ad averlo fosse stato Peter. In quel caso avremmo potuto pensare di allenarlo....”
“Ma è un bambino....” implorò la Mc Granitt
“Il potere che possiede, se andasse fuori controllo porterebbe alla distruzione di metà Inghilterra.”
“Non può...” urlò la donna vedendo convergere nelle sue mani molte particelle di luce.
L'angelo evidentemente non aveva voglia di perdere tempo, ne di concedere modo alla donna di interferire.
La luce aveva assunto la forma di un giavellotto quando scomparve dalle mani dell'angelo.
La strega non vide il colpo partire, ma non lo vide nemmeno arrivare.
Udiì solo le grida di una moglie che, mentre salutava il marito sull'uscio con il bambino in braccio, si accorse che il suo sposo si stava tastando il petto.
Un petto che, inutile dirlo, non aveva più.
Al posto della gabbia toracica infatti vi era un foro che permetteva anche alla strega, nonostante la distanza, di guardare da parte a parte come se stesse osservando la scena tramite un vetro.
L'angelo si avvicinò quindi alla donna che, vedendolo arrivare, cercò di muoversi ma, con suo sommo terrore, le sue gambe sembravano bloccate da una morsa invisibile.
“Perdonami ma ieri un mago è morto perché ha tentato di uccidere un bambino la cui madre si era sacrificata per lui. Io non farò lo stesso errore...ma tranquilla. Tu sarai la prossima anche se potrei risparmiarti se fossi gentile con me...” disse sogghignando
In quel momento prese il bambino dalle mani della donna e, come se avesse di fronte una bottiglia di spumante, con la semplice pressione di un dito separò la testa del bambino dal collo.
La testa del bambino cadde per terra e rotolò, favorita dalla pendenza, vicino ai piedi della strega con gli occhi ancora aperti e la bocca contratta in quello che sembrava un sorriso.
Quando smise di rotolare, il brutale assalitore la colpì con delle fiamme, evocate dal nulla, che la ridussero in cenere.
Lo stesso accadde al resto della salma che il killer ancora stringeva tra le braccia
"Cosa hai deciso...mi concederai qualche attenzione o vuoi morire subito?” disse rivolgendo le sue attenzioni alla vedova
“Uccidimi...se sei un angelo allora sii misericordioso e poni fine alla mia agonia..” disse con dignità la donna.
“Sia fatta la tua volontà" disse sorridendo e ponendo due dita sulla fronte della vedova.
Il corpo della donna fu avvolto da un bagliore accecante che, nonostante la distanza, costrinse Minerva Mc Granitt a chiudere gli occhi. 
Quando li schiuse, il corpo di Petunia Evans era svanito.
Solo una sagoma nera sul selciato era rimasta a dimostrare che lei era un tempo esistita.
Vedendo lo scempio, la Mc Granitt comprese che lei sarebbe stata la prossima.
“Come posso competere con un essere simile se non riusco a seguirne i movimenti?”  si disperò la strega.
Quel pensiero le poteva essere fatale, perché era tanto distratta da non accorgersi che, dopo aver evocato un cerchio magico, con cui aveva cancellato ogni traccia del massacro, l'angelo si era avvicinato a lei con calma.
Il selciato non presentava tracce di sangue, i cadaveri erano scomparsi ed al posto della testa del neonato brillava un gioiello sferico viola...
“Perché lo hai fatto...? Potevi essere compassionevole...uccidere un infante in quel modo...”
“Sai quanti innocenti avrebbe ucciso quell'infante incapace se avesse perso il controllo?
Puoi dire quello che vuoi marmocchia. Avrò mietuto 3 vite ma ne ho salvate milioni."
“Ah prima che me ne vada....” disse rammentando un dettaglio fondamentale
“Avverti Silente che il figlio dei Potter non è umano. Per il suo, e per il vostro bene non deve vivere nel mondo umano...nemmeno in quello magico. Almeno finché non riesce a controllarsi ovvio.”
“Perché? È un bambino...” protestò la strega
“Ma non umano...come non lo erano i suoi genitori quando lo concepirono...”
“Perché mi avvertite...e non lo uccidete come avete fatto con il cugino?”
“Dudley non aveva nessuna funzione nel futuro di voi maghi...Harry si, ma se lo dovesse beccare qualcuno meno clemente di me morirà, e le vostre speranze di vittoria con lui.
Date quella sfera al bambino appena arriverà qui con Hagrid, lui può gestirlo...” disse indicando la sfera viola e scomparendo.

*************************

Dovette farsi quasi mezzanotte prima che la Mc Granitt, sconvolta dall'accaduto, si destasse dai suoi pensieri.
Aveva anche dimenticato di alzarsi dal vialetto in cui era caduta quando la tensione per l'accaduto si era dissolta.
In quel momento però vide un uomo alto, magro e molto vecchio, a giudicare dall'argento dei capelli e della barba, talmente lunghi che li teneva infilati nella cintura.
Indossava abiti lunghi, un mantello color porpora che strusciava per terra e stivali dai tacchi alti con le fibbie.
Dietro gli occhiali a mezzaluna aveva due occhi di un azzurro chiaro, luminosi e scintillanti, e il naso era molto lungo e ricurvo, come se fosse stato rotto almeno due volte.
L'uomo si chiamava Albus Silente.
Albus Silente sembrava rendersi conto di essere appena arrivato in una strada dove era stato commesso un omicidio...
Per questo prese la Mc Granitt e le disse :
“Minerva, su andiamo. Harry non verrà qui, ci aspetta al castello assieme al suo tutore legale”
“Black?”
“No uno leggermente più potente...”

*************************

Erano passati quasi cinque anni da quando Harry, orfano di genitori, era andato a vivere con suo Nonno, un demone di nome Mephisto, ultimo parente che gli rimaneva,
Era un nonno molto dolce che non gli faceva mancare nulla, ma che per proteggerlo dall'assassino dei suoi genitori lo aveva costretto ad una vita di solitudine.
I due consanguinei infatti vivevano in un castello molto grande in cui, eccetto loro e il maestro, un demone reincarnato che aveva giurato fedeltà al signore del castello decadi or sono, vivevano si e no una ventina di servitori.
Inutile dire che anche il servitore più giovane, era alle dipendenze del nonno da almeno un secolo.
Tutte queste misure di sicurezza, Harry lo sapeva bene, servivano a tutelare la sua incolumità, ma ciò non lo rese certo meno triste.
Il piccolo Harry era infatti cresciuto senza avere mai nessuno con cui giocare e per questo aveva riversato tutte le sue energie nello studio, sperando che potesse distrarlo dalla sua solitudine.
Quel giorno però, il nonno partito dalla Germania una settimana prima, era tornato con una sorpresa che Harry non si aspettava : un ospite.
Il demone infatti condusse seco una bambina dagli occhi marroni, folti capelli bruni e i denti davanti piuttosto grandi.
Aveva una faccia triste e sembrava oppressa da ricordi dolorosi che incombevano su di lei come la solitudine incombeva sul bambino.
“Figliolo, questa signorina da oggi sarà nostra ospite e mi aspetto che tu la tratti con gentilezza.
Forse all'inizio sembrerà spaesata, ma ti chiedo di avere pazienza, ha avuto una brutta settimana.” disse il demone dai capelli rossi e blu, presentandole la nuova ospite.
L'ultima parte della frase il vecchio demone avrebbe anche potuto evitare di riferirla, non perché avesse rattristato la bambina, ma perché anche un cieco avrebbe potuto notare che aveva sofferto molto ed Harry poteva essere molte cose, ma non un cieco.
Lui infatti ci vedeva bene e di quello doveva ringraziare sua madre, visto che il nonno spesso gli ricordava che aveva preso gli occhi verdi di sua madre.
Il resto invece, strano ma vero, non lo aveva preso ne dal padre ne dai nonni.
il resto lo aveva ereditato dal bisnonno materno, un mago tedesco di cui conosceva il nome solo grazie ad alcune lettere della bisnonna che aveva trovato nel castello.
Quando gli spuntarono i primi capelli, infatti, gli amici di James scherzarono sul fatto che Lily lo avesse reso simile al suo patronus, ma la donna, indignata dell'insinuazione, tirò fuori il medaglione di sua nonna.
In esso vi era l'unica foto che ritraesse l'unico uomo che sua nonna amò.
Essa raffigurava suo nonno e, come tutti potevano vedere, possedeva gli stessi tratti somatici che ora, dopo ben 2 generazioni, erano comparsi nel piccolo Harry.
Vedendo la bambina Harry si avvicinò e la salutò cordialmente, chiedendole se voleva fare un giro del castello.
“Io...faccio cose cattive...non ti conviene stare vicina ad una come me...” disse piangendo
“Ad esempio?” chiese Harry capendo dove la bambina voleva arrivare.
Suo nonno gli aveva raccontato che non sempre i babbani accolgono con favore i maghi che nascono nelle loro famiglie, sua zia ne era un esempio.
In cuor suo però era sicuro che il motivo della sofferenza di quella bambina non fosse di natura magica, bensì soprannaturale.
Guardandola bene infatti era visibile, nonostante fosse sottile, un alone di energia chiaramente non umana... 
“Cose strane. Per questo mio padre ha ucciso la mamma e ha cercato di fare lo stesso con me...” disse singhiozzando
“Come queste?” chiese Harry facendo apparire un fiore tra le sue dita lasciandola senza parole.
“Allora non sono uno scherzo della natura...”
“Per gli umani normali forse si, ma esistono migliaia capaci di farlo...” rispose il bambino.
Certo omise che lui di umano aveva ben poco, ma non poteva spaventare una bambina che era stata educata e cresciuta con valori babbani.
“Anzi fra un paio d'anni andrò in una scuola dove insegnano ad usare la magia, e tu potrai venire con me se vorrai...” disse sorridendo.
“Accetterebbero anche una come me? Anche se sono nata in una famiglia di non maghi?” domandò con trepidazione
“Beh mia mamma era come te. Aveva anche una sorella che la odiava per lei perché non aveva poteri magici...”
“Era?” chiese accorgendosi troppo tardi di aver posto una domanda sbagliata.
“Si i miei genitori furono uccisi quando avevo un anno...e poi il nonnino mi ha cresciuto” disse sorridendo come se non fosse successo nulla.
“Non ti mancano?”
“Beh non li ho mai conosciuti...e poi se piangessi si rattristirebbero. Su dai che ti faccio vedere il castello” disse porgendole la mano
Sotto la guida di Harry, la bambina visitò il piccolo maniero in cui avrebbe vissuto da quel giorno e restò meravigliata di una cosa.
Il castello era immenso e riccamente decorato ma, per quanto fossero ore che giravassero per i meandri del castello, eccetto Harry e l'uomo che l'aveva accolta, non vide anima viva.
Harry sentendola si mise a ridere di gusto. Non era il solo a pensarlo in fin dei conti.
“Mio nonno odia i luoghi affollati quindi, eccetto una manciata di servitori e il mio maestro di magia, lui non ammette nessuno in questo castello. In fondo lui qui conduce le sue ricerche proprio per la quiete che regna tra queste vallate."
“E non rischiamo di disturbarlo?” chiese temendo di deludere la persona che l'aveva accolta.
“No, nel luogo dove studia nessuno può entrare, vi sono barriere che impediscono l'ingresso persino a me. Servono per evitare che mi faccia male curiosando dove non devo.
Inoltre quella parte del castello è insonorizzata”
“Ma tu cosa fai per divertirti? Ci sono altri bambini con cui giochi?”
“Beh mi alleno con un servitore del nonno...ma bambini no. Mio nonno insiste che passi le giornate a studiare per non restare indietro andrò in quella scuola di magia...”
“Perché indietro?” chiese stupita
“Perché la magia che studio qui prevede l'uso dell'immaginazione...in quella scuola invece si usano formule magiche verbali standard che sostituiscono il processo di immaginazione.
Ma questo indebolisce i loro poteri, costringendoli ad usare delle bacchette...”
“E qual'è migliore?”
“Non esiste migliore nella magia. Si possono fare le stesse cose con entrambi i metodi solo che..." 
“...che se perdi la bacchetta sei fregato...”
“Esatto” disse sorridendo “ma...c'è una cosa che ancora non ti ho chiesto.”
“Cosa?” rispose spiazzata la ragazza
“Non so come ti chiami...io sono Harry Potter...tu?”
“Hermione..Granger” disse arrossendo

*************************

Il pomeriggio stesso Harry e la bambina iniziarono a studiare insieme sotto la guida del maestro.
“Bene per chi non mi conoscesse sono Gilberto Foresta. Sono italiano e sarò il vostro maestro di magia...” disse allegro l'uomo dai lunghi capelli neri che gli cadevano sulle spalle.
"Ma potete chiamarmi Mr. Forrest. Ora onde evitare domande stupide, causate da allievi che parlano senza sapere cosa dicono, io insegno magia demoniaca...”
“Ma io non sono un demone” obiettò Hermione preoccupata di non poterla imparare.
“Certo e non lo nego, ma i tuoi antenati, gli antenati di tutti i maghi un tempo non riuscivano ad usare la magia con cui nascevano, e quindi per secoli i pochi mediocri maghi che riuscivano a dominare quei poteri vennero creduti Dei.”
“In che senso?” chiese Hermione.
“Nel piattino invece...quanti biscotti ci sono?” domandò il maestro ignorando la domanda
“Uno?” rispose timida la bambina
“Conta meglio per cortesia..” disse muovendo un dito e facendo apparire dei sigilli in aria
“Ci sono 10 biscotti?” esclamò allibita

“In altri tempi, un mago usò la magia su prodotti alimentari per sfamare degli affamati, e fu ucciso per timore dei suoi poteri o almeno ci provarono...” disse sorridendo il mago.
Tutti sapevano che quel mago si servì di una semplice illusione per convincere migliaia di persone che fosse morto mentre invece si era smaterializzato nel villaggio vicino.
“Sul serio?” chiese sconsolata.
“Già quelli sono incantesimi semplici” ammise Harry
“A volte il nonno mi faceva preparare una singola polpetta e dovevo moltiplicarla se volevo mangiare, oppure mi portava una cena in miniatura e dovevo ingrandirla...” disse mettendosi le mani dietro la testa.
“Ma cosa c'entrano i demoni con la magia?” chiese curiosa la bambina.
“Dio non voleva che sapeste usare la magia, vi vuole ignoranti e deboli, in modo da controllarvi meglio. Chi pensi che abbia insegnato agli umani ad usare la magia?”
“I demoni?” domandò insicura Hermione
“Esatto in varie epoche fecero nascere bambini per metà demoni...e loro avevano il compito di far progredire gli esseri umani...”
“Ad esempio?”
“Beh i faraoni egizii...alcuni imperatori cinesi e giapponesi, alcuni sciamani americani.
In europa i più noti sono Merlino, figlio di un demone della casata Gremory, Morgana, figlia di un demone della casata Sitri... ed i 4 fondatori di Hogwarts”
“Davvero?” chiese Hermione
“Si ma per rispondere alla tua domanda ti basti sapere che Merlino, partendo dalla magia dei Demoni creò le basi di quella odierna, con o senza bacchetta. Padroneggiando questa, un giorno potrai padroneggiare anche le altre."
"Come funziona?" chiese entusiasta la bambina 
"Questa magia si basa su tre punti cardine, le 3 V...Volontà, Visione, Vigore...”
“Cioè?” chiese Hermione che si era persa
“Il vigore è importante perché più il tuo corpo sarà forte, più potere magico avrai e più a lungo potrai combattere; Visione. Devi vedere quello che vuoi ottenere. Vuoi muovere l'acqua? 
Bene, devi vedere nella tua mente il movimento che vuoi far fare all'acqua...Volontà, beh è chiaro che per usare la magia devi volerlo con fermezza. Essa non si piega a maghi indecisi.”
“Come iniziamo?”
“Beh direi che una trentina di giri del cortile, 100 flessioni, 100 addominali sono un buon inizio.
Tu Harry hai il tuo programma” disse indicando il cortile ai ragazzi

[30 giri di campo, 100 flessioni, 100 addominali dopo]

“Riposati...sei stata brava, per una bambina della tua età. Appena te la senti iniziamo con la seconda fase"
“Sono pronta...voglio recuperare il tempo perduto...” disse ansimando la ragazza.
“Bene, mi piacciono le persone coraggiose...siediti a gambe incrociate. 
Porta le mani in avanti ed immagina che attorno al tuo corpo c'è uno strato di energia.
Ora dirigilo nello spazio tra i tuoi palmi...fagli vedere Harry” chiese il maestro
Ed Harry lo fece.
Quando dopo un ora di sforzi, il ragazzo si accorse che Hermione, non riuscendo a concentrarsi, si stava demoralizzando, si avvicinò a lei e le prese le mani.
Non sensa un certo imbarazzo da parte della ragazza.
“Non fare come gli umani. Loro pensano troppo. Svuota la mente e ascolta le sensazioni che il tuo corpo sentirà. TI passerò una piccola quantità di energia e formerò lo strato...poi lo conveglierò nelle tue mani”
“Harry cosa stai facendo?” chiese inarcando un sopracciglio il maestro
“Aiuto un essere umano che non ha ricevuto 2 alfieri quando già era un mago degno dell'attenzione di mio nonno...” ribatté Harry mentre formava lo strato di energia attorno ad Hermione
“La sento...sento la tua energia....”
“Certo, io mi alleno da anni...la tua energia ancora è modesta..ma fra uno o due mesetti potresti farcela.
Ora sposta la mia energia tra le tue mani e dagli una forma sferica. Ora devo andare, o il maestro mi sgriderà” disse alzandosi per riprendere i propri esercizi.
Passarono tutto il pomeriggio a fare i loro esercizi, con Harry che manipolava elementi già esistenti, per risparmiare le energie, ed Hermione che ormai aveva capito come e cosa cercare dentro di se.

*************************
5 anni dopo 


I ragazzi si allenarono a lungo e per molto tempo fino al giorno in cui non furono avvisati che Mephisto voleva parlare con loro singolarmente.
Ad essere ricevuta per prima fu Hermione che dopo il suo ingresso rimase nella stanza per una buona mezz'ora.
Non era ancora uscita quando Harry venne convocato.
Consapevole di non aver fatto nulla di male, entrò nello studio del nonno chiedendo cosa volesse di così importante da interrompere i loro studi, e dove fosse la sua amica.
"L'ho fatta uscire da un altra porta...Sarò breve, cosa pensi di Hermione? "
"Che vuoi dire?"
"Beh ti piace? Ci stai accanto perché la trovi simpatica o perché se no resteresti solo?"
"All'improvviso te ne esci con una domanda simile...cos'è successo?"
"Ho avuto modo di conoscere l'uomo che conduce i ragazzi del primo ad Hogwarts, assieme al percorso che farete..."
".....vai al sodo...odio chi lascia le frasi in sospeso."
"Beh vedi, tutti i maghi adulti mi conoscono di fama e in viso. Potrebbe succedere, mentre ci siete solo voi alunni del primo, che si lasci sfuggire che sono leggermente ricco..."
"Temi un rapimento?"
"No temo che qualche ragazza più grande si faccia mettere incinta per sposarti. Cosa che, da quello che dicono certi uccellini, potrebbe succedere anche adesso..." disse ignorando la faccia rossa di Harry
"i-io..."
"Non sono qui per rimproverarti su ciò che fai in privato, siamo demoni in fondo. Però non posso permettere che una ragazza qualsiasi senza la mia approvazione ti costringa a sposarla. Quindi ho deciso che prima di partire dovrai sposarti."
"Con chi di grazia, attualmente non ci sono diavole della mia età? Dovrei sposarmi una che potrebbe farmi da madre?"
"Beh una ragazza ci sarebbe. Vi ho fatti conoscere proprio per questo, anche se lei non lo sa." spiegò con distacco.
"Quindi tutto ciò che è successo è avvenuto solo perché volevi manipolarci?"
"Puoi dire ciò che vuoi, ma se non vi sposate con le buone lo farete con le cattive. Io sono il vostro tutore e posso farvi sposare se voglio." sbottò con stizza.
"Cosa? Perché?"
"Perché siamo demoni, noi non amiamo, noi facciamo ciò che è conveniente...e per me è conveniente che tu abbia lei al tuo fianco piuttosto che una meretrice che mira ai tuoi soldi."
"Tu non farai nulla di ciò...." esplose il ragazzo
"Prego?" domandò inarcando il sopracciglio
"Io non la sposerò mai...." disse troncando la frase a metà
"La trovi brutta?" domandò il nonno
"Non è brutta, ne lo era quando arrivò" disse per far capire al nonno che le piaceva anche quando i suoi denti erano poco simmetrici, ovvero prima che chiedesse al maestro di correggere quel difetto che odiava.
"Allora è per il suo sangue di Caduta?" incalzò il vecchio.
"Non è nemmeno per quello, mi piacciono le sue ali...ad essere onesti, le trovo più carine delle mie..." rispose rosso in viso
"Allora dov'è il problema? Ti piace, ti diverti in sua compagnia, sposala e tienila vicina per sempre..."
"Certo così sarà la pretesa arrogante del nipote di chi la ospita..."
"Prego?" chiese stranito Mephisto
"Se glielo chiedessi io o se lo facessi tu, sembrerebbe un ricatto. Sai che non può dirti di no...si troverebbe con le spalle al muro. Quindi ti proibisco di farlo..."
"E se a scuola si innamorasse di un altro?"
"Vuol dire che era destino...."
"Lei non può amare un mortale, lo sai...inoltre hai mai pensato all'ipotesi che tu le potresti già piacere?" chiese con fervore
"Se LEI, un giorno, mi dirà che prova qualcosa per me io accetterò i suoi sentimenti, ma non voglio che pensi che il mio sia il capriccio di un bambino viziato. Lei non è un oggetto, se vuole stare con me deve solo dirmelo." disse uscendo sbattendo la porta da cui era entrato

*************************

"Hai sentito Hermione?" chiese porgendo un fazzoletto alla ragazza
Lei era stata avvolta tutto il tempo in uno speciale mantello che la rendeva invisibile e nascondeva anche l'aura di chi lo indossava.
Era stato grazie ad esso se Mephisto aveva potuto applicare un incantesimo silenziante che aveva impedito ad Harry di udirla piangere.
Lei infatti credeva che lui non ricambiasse i sentimenti, e le parole del ragazzo sembravano confermare i suoi timori.
Poi ascoltando fino alla fine comprese...lui la amava ma temeva che se lo avesse dichiarato lei si sarebbe sentita in obbligo di accettare...
"Lei lo sapeva?"
"Non ti avrei chiesto di ascoltare se non fossi stato sicuro di ciò che passa per la testa di quel ragazzino. Manipolare la gente è facile se sai dove colpire...e lui pur essendo un demone è ancora piccolo, non sa leggere tra le righe...ora sai. Se vuoi evitare ciò che ti preoccupa devi essere tu a prendere in mano la situazione..." disse congedandola col un cenno del capo.

*************************

"Sapevo di trovarti qui Harry..." disse avvicinandosi al ragazzo
Harry si trovava sul tetto della torre più alta a guardare le stelle che brillavano nel cielo notturno
"Ehi ciao...scusa ma oggi..."
"So tutto...ho sentito tuo nonno parlare con Sirzech-sama. Gli ha chiesto se negli inferi ci siano ragazze della tua età che possano sposarti..."
Harry non si stupii più di tanto. Era logico che non potendo piegarlo al matrimonio con Hermione lo avrebbe costretto a sposare un altra...
"Beh teme che io mi faccia incastrare da qualche alunna più vecchia, che mira ai soldi del nonno...Hermione che stai fac" disse vedendo le mani della ragazza afferrare le sue guance
In quel momento Hermione si sporse in avanti e poggiò le sue labbra su quelle del ragazzo.
"Sposami. ...Non sopporterei che tu prenda la mano di un altra....non sopporterei che un altra ragazza ti baci, mentre pensi a me come ad una sorella." 
"Ma se tu ti innamorassi di un altro a scuola?"
"Potrebbe, ma io amo te. Inoltre morirebbe prima che io diventi un demone di alto livello...e sposandoci potremmo finire nella stessa casa..."
"Dici?"
"Si tuo nonno diceva che il cappello tiene in conto i legami nuziali. Oggi saranno in disuso, ma all'epoca in cui venne creato coppie come le nostre erano la norma...."
"Il preside o il direttore della casa accetterebbe?"
"Gli inferi sono come un paese straniero...hanno accordi col ministero inglese e noi siamo sudditi degli inferi..."
"Ma se siamo iscritti in quella scuola..."
"Sirzech-sama diceva che basta avere una goccia di sangue demoniaco o mio per essere immuni dalle leggi di Londra..."
"Ne sei sicura? È vero che avrò dei sostenitori, ma In molti invidieranno la mia fama...e l'invidia rende le persone cattive...specialmente se gli offriamo un argomento così succulento."
"Io sopporterò tutto quello che sopporterai tu...non ti lascerò da solo per timore di alcune chiacchere. Inoltre non voglio che ti venga somministrata qualche pozione d'amore mentre fai colazione."
"Sei decisa?"
"Si..."
"Ok allora comunichiamolo al nonno...ma io non consumerò il matrimonio fino a quando non ci sposeremo ufficialmente."
"Che vuoi dire?"
"Che il nonno ci farà firmare dei fogli che legalmente ci renderanno sposati, ma la cerimonia nuziale avverrà quando saremo maggiorenni..."
"Mi va bene lo stesso...mi basta sapere che sei tutto mio" disse baciandolo per la seconda volta.

*************************

"Illusi...consumeranno il matrimonio, ah se lo consumeranno..." rise Mephisto
"Non per contraddirla signore, ma per ora sono piccoli..." obiettò Mr Forrest
"Per ora, ma tra un paio di anni? Prendi molte burrobirre, metti l'atmosfera di un ballo la vigilia di natale con due sposi, vestiti in modo elegante, abbracciati al punto che uno sentirà battere il cuore dell'altro. Aggiungici le luci soffuse, la musica...una passeggiata in riva al lago di notte senza che nessuno li punisca...."
"Potremmo dire : galeotto sarà il ballo dei ceppi..."
"e forse lo faremo...." rise Mephisto

Note dell'Autore
Salve a tutti, eccoci con il 2° capitolo che è stato molto travagliato.
Ho cambiato il finale per la decima volta proprio ora, cosa non accaduta con i prossimi.
Vi voglio svelare un segreto....io odio questo capitolo, incipit a parte perché quello era uno sfogo per tutti i nervi che mi hanno dato i dursley quando leggevo, e leggo, i libri...
Se odio questo capitolo, non potete sapere come ho amato scirvere il prossimo che descriverà Diagon Alley e il 1° giorno da mago dei miei due protagonisti.
La scena da Olivander poi la reputo sublime [ ma forse non sarà così per voi :) ]
Iniziamo con le differenze  :
Hermione 
Non è una sanguemarcio, ed ha natali mooolto illustri, con un passato che influirà molto in futuro ed un sangue che farà rimpiangere a molti che sia già sposata :) [Azazel docet ].
Inoltre il suo non essere una natababbana, influenzerà molto la sua carriera scolastica, non aspettatevi che scoppi in lacrime perché qualcuno la chiami secchiona....lei è diversa. Più forte emotivamente rispetto alla controparte cartacea.
Harry
Non aspettatevi un Harry ingenuo e semplice come quello originale, lui è nato demone, ed è stato cresciuto da uno dei demoni più astuti e antichi...sa molto sul mondo magico e non si fa scrupoli ad ottenere ciò che vuole. Non è solo il colore dei capelli o il suo viso, identico a quello del bisnonno, ad essere diverso.
Il matrimonio
Ad essere sinceri, mi serviva una scusa per dare ad Harry un luogo dove discutere senza nessuno che li spiasse e inoltre vi ho già narrato che non ci sarà roba prima del ballo del ceppo.
Saranno sposati, ma per molti anni in modo platonico...
Il matrimonio è inoltre necessario per evitare episodi alla "scatola di cioccolattini con amortenzia scaduta" anche se credo che nessuna ragazza voglia vedere Hermione seccata.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Shenron87