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Autore: rocchi68    19/01/2015    1 recensioni
In questa storia l'ispettore Shikamaru Nara dovrà risolvere un caso complicato riguardante un killer che ha ucciso molte persone, tra le quali anche due amici del protagonista.
Sono alla prima fanfiction per questo vi chiedo di non andarci pesanti con le critiche.
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ino Yamanaka, Shikamaru Nara, Temari | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Era trascorsa una settimana da quando avevo rotto con Temari e in centrale non si faceva altro che parlare di ciò.
La mia ex aveva deciso di prendersi qualche giorno di ferie e per questo mi ritrovai a lavorare a stretto contatto con la recluta.
Non so come a Temari era venuta quell’idea che Erin fosse una persona malvagia. Valle a capire le donne.
Le confessai qualche piccolo problema e non so come, ma mi ritrovai attaccato a lei in uno strano bacio che purtroppo Temari vide. Le mie speranze di riconciliarmi a Temari erano ormai andate in frantumi e ormai non eravamo più in grado nemmeno di parlare in santa pace. Lei mi evitava continuamente, ma perché sono così stupido nel commettere tutti questi errori.
 
I giornalisti erano furibondi con me, stavo perdendo la faccia davanti all’opinione pubblica e come se non bastasse la mia macchina era stata prima rigata con una chiave e poi tutta imbrattata dalla vernice verde di una bomboletta spray.
Questo ultimo gesto era opera di qualche ragazzaccio che vedeva in me una persona che non proteggeva nessuno, ma se avesse saputo la verità probabilmente anche lui si sarebbe ritrovato con le mani legate dietro la schiena.
Dopo 2 settimane stranamente il killer aveva ridotto il numero delle vittime, ma nonostante tutto sembrava si divertisse a vedermi soffrire, ma finalmente sarebbe stata catturata.
 
“Bene Orochimaru, credo che abbia capito chi sia il colpevole, l’ho avvicinato a me e ora lo ucciderò e poi penserò a tutti i suoi amici e a tutte le persone che ci hanno sempre odiato.”
 
La colpevole era una ragazza mora che amava il rossetto e che negli ultimi mesi come una serpe mi aveva allontanato da Temari. La colpevole non era altro che la recluta Erin che era riuscita a distanziarmi dagli altri, ma ora che sapevo chi era potevo arrestarla.
Avevo contattato anche gli ex insegnanti e loro mi avevano riferito che non avevano mai addestrato una certa Erin e che era da mesi che non ricevevano l’ordine di mandare una recluta nella nostra centrale. Erin apparteneva allo stesso gruppo criminale del fratello, per questo conosceva le sue tattiche e sapeva come preferiva uccidere le sue vittime.
 
“Ciao Shikamaru, sono Erin so che hai capito che ho ucciso io tutte queste persone. Cosa aspetti a venirmi a prendere? Sono nel magazzino dove hai ucciso Orochimaru e vedi di venire da solo, se non vuoi che continui ad uccidere molte persone.”
Prima di partire verso il magazzino abbandonato dove mi ero confrontato con Orochimaru 2-3 mesi prima decisi di telefonare ad una persona che volente o dolente mi avrebbe aiutato ad acchiappare quella maledetta serpe.
 
Dopo mezzora di viaggio, mi ritrovai di nuovo in quel magazzino che avrei preferito non rivedere mai più.
 
“Benvenuto Capitano Nara nel mio covo.”
“Cosa vuoi Erin? Arrenditi e consegnati alla polizia.”
“Non vuoi sapere perché ho fatto tutto ciò?”
“No.”
“Allora te lo dirò lo stesso. Tu e la tua spregevole squadra avete distrutto il mio sogno e quello di mio fratello. Avremmo ottenuto tutto: denaro, potere, fama e molti altri riconoscimenti, ma tu e la tua sete di giustizia avete infranto tutto ciò.
Ora tu la pagherai cara per il male che ci hai fatto. Tutti pagheranno, solo che tu sei in cima alla mia lista nera personale. Nel mio piano tu morirai in questo magazzino e io riuscirò a vendicare la morte di mio fratello.”
“Per questo mi hai chiesto di venire da solo? Perché vuoi uccidermi in pace e senza troppi testimoni scomodi in giro.”
“Sì e anche perché da quando tu e Temari vi siete lasciati, tu non hai più nessuno. Nessuno si fida delle tue capacità e questo mi diverte. Quando tu venivi assalito dai giornalisti furibondi o quando il sindaco preoccupato vedeva questa città andare a rotoli, io ridevo pensando a quanto tempo ci avresti messo per risalire a me. Gli indizi che hai trovato sono stati dei regali per aiutarti a capire chi fossi, altrimenti tu saresti lontano ancora anni luce dalla verità. Il mio scopo era quello di farti odiare da tutti in questa città, nessuno doveva più sostenerti, tutti avrebbero rimpianto i signori Tsunade e Jiraya e tu saresti diventato lo zimbello di questo postaccio.”
“Hai fatto apposta a sbagliare, ma questo lo sapevo. È impossibile che un killer che non ha mai commesso il minimo errore improvvisamente diventi così goffo e impreciso. Hai commesso un errore a farmi tutti questi regali, come ha fatto tuo fratello del resto. Sapevo che volevi che scoprissi la verità, ma ho sempre pensato che tu non fossi implicata in tutto ciò, ma evidentemente mi sono sbagliato. E ora sono da solo.”
“Esatto sei da solo, come sono rimasta io da sola quando hai ucciso mio fratello e ora la pagherai cara. Cosa credi? Sapevo che con quel bacio che ti ho dato, Temari ti avrebbe lasciato. Ha fatto tutto parte del mio subdolo piano, ma ora basta con le chiacchiere è ora che tu muoia.”
“Erin lo sai che dietro di te c’è una persona che ti odia terribilmente?”
 
Odiavo bluffare, ma alcune volte i miei bluff erano straordinariamente perfetti.
“Stai bluffando Nara.”
“No. Hai la mia parola d’onore che anche se non ci fosse nessuno dietro di te non prenderò mai la pistola. Ci metteresti pochi secondi ed io non è che sia così veloce con le armi. Comunque vada tu usciresti vincitrice dallo scontro, perciò fammi felice, prova a girarti.”
 
Appena si girò un gancio destro le arrivò in pieno volto e una ragazza la ammanettò velocemente.
“Ehi Erin cosa credevi di fare al mio ragazzo? Lui è mio e ora andremo in centrale e vedrai che il giudice non sarà felice di tutti crimini che hai commesso. Non rivedrai più la luce del giorno.”
“Vedi Erin se c’è una cosa che ho imparato incontrando tuo fratello è che prima di risolvere quel caso ero veramente solo, ma ora la faccenda è molto diversa. Io non sono più solo perché ho molti amici e non mi importa se i giornalisti sono furibondi per un motivo o se lo sono perché una squadra di basket ha perso il titolo. Questi non sono affari che mi riguardano, quello che mi importa di più è che io riesca sempre a proteggere le persone a me care. Sei caduta nel mio piano, era già da qualche settimana che sospettavo di te, ma non avendo prove non potevo incriminarti ed è per questo motivo che ho fatto finta di avercela contro il mondo intero, volevo che credessi che io fossi da solo.”
 
Dopo aver portato Erin in carcere finalmente passai tranquillamente il resto della giornata.
Il caso Erin era in cima alla lista, ma ora che anche questo caso era stato risolto nel migliore dei modi, rimanevano ben poche scartoffie da completare
 
“Temari dove vuoi andare? È da tanto che non usciamo insieme, insomma fare finta davanti a quella vipera di esserci mollati è stata veramente dura. Andiamo al cinema e poi al nostro bel ristorantino?”
“Per me va bene, purché sia tu a pagare. Cosa credi non è stata facile nemmeno per me fare finta di non vederti, di non stare insieme a te e di non baciarti. Insomma questi ultimi giorni sono stati un Inferno e quindi il minimo che tu possa fare per averti aiutato nel tuo piano è quello di offrirmi il pranzo.”
 
Stranamente Temari era riuscita ad accettare quel piano folle, a perdonarmi e dato che non avevo ancora dimenticato la nostra discussione avuta settimane prima decisi che dì li a poco le avrei fatto una bella sorpresa.
 
Mancavano ancora pochi giorni al Natale e in casa eravamo tutti indaffarati per la preparazione degli addobbi e dei regali da fare agli amici, ma Temari non sapeva ancora qual era il suo regalo e di certo non appena lo avrebbe saputo le sarebbe venuto un colpo.
 
“Tieni Temari, questo pacchettino è per te. Lo so che è piccolo, ma è il pensiero che conta.”
“A me importa stare solo con te. È questo il regalo più bello che tu possa farmi.”
“Aprilo, sono sicuro che ti piacerà.”
 
Scartò velocemente il regalo e si ritrovò davanti una scatola variopinta. Titubante aprì la scatolina e nel mezzo stava un bellissimo anello.
Non appena spostò lo sguardo dall’anello verso di me ormai ero inginocchiato.
 
“Sobaru Temari, lo so che ho molti difetti, ma io sono innamorato pazzo di te. Per questo motivo vuoi passare con me il resto della tua vita, vorresti sposarmi?”
“Sì lo voglio.”
“Grazie non potevi farmi regalo più bello che dirmi di sì alla mia proposta. Sono veramente felice, vorrei urlarlo al mondo intero, ma prima…”
“Cosa?”
La baciai, restammo abbracciati per non so quanto tempo e ora finalmente tutto sarebbe stato veramente perfetto. Inoltre quella piccola peste di Hiruzen non mi avrebbe più rotto le scatole con questi matrimoni.
 
Mancavano solo poche cose da scegliere: lista invitati, chiesa, locale per il pranzo, vestiti, bomboniere e ovviamente il viaggio di nozze.
 
Devo dire che ero pronto al grande passo, ma se vicino a me c’era Temari nessun passo sarebbe stato grande o difficile, perché con la persona che si ama tutto si può superare.
                                                                                                                        
 
 
 
 
 
Eccoci giunti alla fine di questa prima storia, spero vivamente che sia piaciuta a tutti coloro che l’hanno letta. Non so ancora se la prossima storia avrà sempre come protagonisti i personaggi di Naruto o se cambierò genere.
Non so nemmeno se continuare in futuro questa storia che al momento reputo completa.
Ringrazio tutti coloro che l’hanno letta, l’hanno seguita e l’hanno recensita.
   
 
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