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Autore: Sarapia    19/01/2015    3 recensioni
In un epoca in cui il Ministero della Magia è troppo indaffarato, si trova costretto a lasciare del lavoro ai migliori studenti della Scuola di Magia di Hogwarts; ma quando il caso si rivela davvero pericoloso c' è bisogno del contributo di entrambi gli studenti migliori in assoluto: Rose e Scorpius, nemici di sangue dal primo giorno in cui si sono incontrati.
La squadra selezionata per la missione dovrà recarsi in un' abitazione in incognito per i prossimi giorni e i due dovranno imparare a convivere.
C' erano una volta Miss Weasley e il suo rivale Malfoy... ma cosa succede se i due non sono più nemici?
Genere: Azione, Commedia, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Lily Luna Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Rimasi col fiato sospeso mentre sentivo Scorpius cercare la Cimice Oblunga e frantumarla prima di rispondere.

All' istante balzai su e imprecai in maniera alquanto volgare, decisamente da non trascrivere.

Ma perchè diavolo l' aveva fatto? Tanto avrebbe risposto: "no, non mi piace Rose, è una saccente, odiosa e... " sicuramente avrebbe detto così. Però l' ipotesi che avesse dato una risposta diversa mi fece contorcere le budella. Ma che risposta avrebbe dovuto dare? Però... mi venne in mente la prova in bagno. Cosa voleva significare?

Tutte quelle domande rischiavano di farmi esplodere.. Quello che aveva fatto lui in bagno non dimostrava un bel niente! Cosa era successo? Mi aveva toccata, ma anche Hugo e Al ogni tanto mi fanno degli scherzi e mi toccano, non è forse la stessa cosa?

Però quel tocco così delicato e allo stesso tempo forte e virile...

Fortunatamente fui sola perchè d' un tratto mi sentii avvampare.

Giusto per fare qualcosa e distrarmi diedi un' occhiata all' orologio: erano ormai le dieci.

Quanto ci stava mettendo Scorpius?

Dopo quella che parve un' eternità (ovvero dieci minuti), vidi la porta enorme di casa Malfoy aprirsi e Scorpius salutare; tra le mani un piccolo vaso ben chiuso.

Sotto il sole che poco scaldava vidi Scorpius uscire con tranquillità dall' inferriata e raggiungermi. Probabilmente si spaventò della mia visione incazzata: Rose Weasley, sguardo tagliente e mani ai fianchi. E ora facciamo i conti!

-Perchè hai interrotto la comunicazione?- ruggii andandogli incontro.

Scorpius non sembrò affatto sorpreso e, senza scomporsi, rispose limpidamente: -Perchè non sono affari che ti riguardano.-.

-Stavate parlando di me!- gli feci notare.

-Forse non desideravo che tu sentissi dirti quanto sei insopportabile, ma se proprio ci tieni la prossima volta sentirai ogni parola, una a una.- incrociò le braccia, e io non potei far altro che serrare le labbra e valutare la sua risposta.

Non seppi il perchè ma per qualche ragione le sue parole non mi convincevano.

-Andiamo a casa adesso.- suggerì senza aggiungere altro. -E stavolta niente Mike Picchetto per favore.-.

 

***

Un po' agitata osservavo la luna ormai alta nel cielo e cercai di distrarmi ripensando a ciò che era avvenuto nel pomeriggio.

Al nostro ritorno Al, Lysa, Lily e Zabini non avevano fatto altro che aggredirci ricordandoci che la missione era di tutti. Avevamo saltato un turno per l' idea che, tutti lo avevano ammesso, era davvero geniale, tuttavia ora toccava rimediare. Otto ore senza sosta sino alle sette del mattino; la cosa peggiore era che avevo meditato quasi tutto il pomeriggio a come attuare il piano per entrare in casa Riddle. Il resto del pomeriggio invece... scossi la testa per non pensarci e sospirai un' ultima volta cercando di pensare ad altro.

Da quanto avevo saputo Al alla fine aveva fatto il doppio turno per essere in coppia con Lysa, ma la mia migliore amica non mi aveva spiegato molto di più, e io non avevo fatto domande.

Ancora indecisa mi rigirai i pollici pensierosa e udii dal piano di sotto Zabini che ci urlava di venire a dare il cambio.

Scorpius era già lì, con lo sguardo fisso alla finestra e l' aria assorta.

-Bene, noi andiamo a riposarci qualche ora, per qualsiasi cosa chiamateci.- disse Al sottolineando l' ultima parola, quindi i quattro ragazzi salirono al piano di sopra quasi strisciando i piedi per la stanchezza.

Solo quando fui certa che nessuno era a portata d' orecchio mi schiarii la voce e ottenni l' attenzione di Scorpius.

-Ecco...- lo stavo davvero dicendo? -ti ricordi ieri? Sai, la prova...?-.

-Non mi interessa.- si voltò a guardare la finestra ostentando indifferenza. -Ho già tratto le mie conclusioni.-.

Lo fissai decisamente delusa e anche lui parve accorgersene perchè mi guardò di sottecchi e sospirò rassegnato.

-Non si può, Rose.-.

-Ma di cosa stai parlando?- alzai il volume della voce nervosamente.

-Sei così ingenua a volte. Io le mie conclusioni le ho tratte perchè ho preso in considerazione tutte le ipotesi. Tu invece...-.

-Mi stai dando della stupida?-.

-Magari potessi. E invece sei così intelligente, così... ah, lasciamo perdere.- scosse il capo rifiutandosi ancora di guardarmi.

-Perchè fai così?- mormorai senza capire.

-Perchè non si può.

-Cosa non si può?-.

Fu allora che Scorpius si voltò per scrutarmi attentamente. Eravamo agli antipodi della finestra, ma solo in quel momento mi resi conto che la finestra non era poi così grande.

Scorpius allungò piano il braccio e, senza dire nulla, mi accarezzò il volto.

-Se io volessi accarezzarti il viso non potrei. Se io volessi sentire il profumo del tuo collo sotto le mie dita...- e scese giù con le dita delicate -non potrei.-. Si avvicinò un poco e avvertii di nuovo quel profumo sconosciuto eppure così familiare che inebriava ogni mio senso. Non era affatto distante come avrei creduto, anzi, da lì potevo osservare con calma che lui indossava una semplice camicetta, cosa a cui prima non avevo minimamente fatto caso; quanto ci avrei messo a sfilargliela?

ROSE!

Non potei fare a meno di mordermi un labbro mentre lottavo con me stessa, e probabilmente Scorpius notò l' indecisione nei miei occhi perchè con la mano che stava sublimamente abbassando un po' la spallina la afferrò saldamente e la rimise al suo posto, lasciando nei suoi occhi solo un' immensa malinconia.

-Lo vedi? E questo lo sai anche tu.- tornò a guardare la finestra.

-Ma io ti odio.- tentai ancora senza convinzione. Perchè era quello che avrei voluto davvero! Odiarlo sarebbe stato così semplice. Scorpius Malfoy era odioso, saccente, arrogante, superbo, eppure era proprio quella sicurezza di sè che tanto mi affascinava. Sarebbe stato tanto bello poter odiare un Malfoy, così come aveva fatto la mia famiglia nel corso di tutte le generazioni. Hugo per esempio lo detestava, così come James. Al ci convive in quanto Serpeverde, e Lily... beh, per Llily ogni persona è uguale a un' altra. Lei dice sempre che ogni individuo è tale perchè ha una sua storia alle spalle, e l' ho sempre ammirata per queste parole. Vorrei che anche gli altri vedessero come Lily vede il mondo. La mia cuginetta che finge di essere svampita. La mia cuginetta che è l' unica ad aver capito qualcosa di questo mondo. Siamo tutti uguali, senza distinzione di sesso, razza o colore. Ognuno ha una sua storia e un suo nome, non esiste il discorso di "famiglia".

Vidi Scorpius voltarsi lentamente, nello sguardo la compassione. -Tu non mi odi, Rose. Sarebbe come dire che io ti odio. Un' enorme bugia.-.

-E come lo sai?- mi chiesi come fece a sentirmi dato che mossi a malapena le labbra secche.

-Perchè se io facessi così,- disse avvicinandosi a circa tre millimetri dal mio viso, -tu non ti muoveresti.-.

Ed era assolutamente vero, ero paralizzata.

-C-c-come lo sai?- ripetei senza trovare altre parole.

-Perchè lo sarei anch' io se non fossi a conoscenza dell' impossibilità dei miei sentimenti.- sussurrò impercettibilmente, le labbra al mio orecchio.

Ricordai che le telecamere erano sempre attive ma, ammesso che i miei stessero guardando a quell' ora, non avrebbero comunque sentito nulla di tutto ciò che ci stavamo dicendo. Se non forse le prime battute.

-E cosa provi?- chiesi mentre con le labbra nascoste alle telecamere dai miei capelli tracciava dei piccoli cerchi intorno all' orecchio con la lingua. In quel momento scoprii che l' orecchio era una zona erogena, ma fosse stata la mia sola scoperta!

Trattenni per pochissimo un genito, al che udii la sua risata bassa e lo vidi scostarsi soddisfatto.

-Capisci adesso, rossa?- fece a voce più alta.

-Sì, capisco.-.

-Mi raccomando,- recitò per le telecamere -non dirlo a nessuno altrimenti Zabini mi ammazza.-.

-Tranquillo.- risposi, cercando di riprendermi dallo shock.

Avevo appena scoperto dove avevo sentito l' odore che inebriava i miei sensi ogn volta che Scorpius mi era vicino.

Prima lezione del sesto anno: "Amortentia, E' il filtro d'amore più potente del mondo. Assume un odore differente a seconda della persona che ne entra in contatto e di ciò che la attrae maggiormente." ma questa volta nessuno mi avrebbe regalato dei punti; il massimo a cui potevo ambire era qualche buona fattura da parte di mio padre.

-Qual è il tuo colore preferito?- mi distrasse Scorpius fingendosi disinteressato ma in realtà molto attento.

Rimasi un po' colpita da quella domanda e dovetti riflettere qualche istante prima di rispondere.

-Il marrone.- dissi allora, e questa volta Scorpius mi guardò come se fosse convinto di aver sentito male.

-Scusa?-.

-Il marrone! Lo vedi? Tutti odiano il marrone, invece è un colore così bello.- risposi con un' alzata di spalle.

-Cosa ci sarebbe di bello nel marrone?- insistette senza capire.

-Beh, devi andare oltre ciò che vedi intorno a te. Pensa alla terra, alla natura: tutti dicono che è verde, ma non è vero! In inverno pochissimi alberi sono ancora verdi; invece la terra è sempre lì, i rami seppur spogli rimangono lì pazienti ad attendere che i loro frutti nascano, ma non muoiono mai. Crescono, sono centenari, e qualche albero ha addirittura mille anni, eppure nessuno li considera tanto sono abituati a vederli. Guardati intorno però: tu vedi alberi qui nelle vicinanze?- gli feci notare.

-Siamo in un paese.-

-Ecco, siamo in un paese, dove ci sono gli uomini. Agli uomini non importa se intorno a loro ci sono gli alberi, a loro basta disegnarli da bambini e poi da grande ricavarne mobili e carta. I mobili li dipingono dei colori più innaturali e appariscenti, e la carta diventa di un bianco così triste... ed ecco qui che il marrone è perduto. - ammisi triste. -A volte mi sento proprio come quel marrone: perduta, sola.-.

Scorpius mi fissò, la bocca schiusa. Sì, probabilmente avevo solo sparato una grande cazzata, ma era quello che pensavo. Invece Scorpius abbozzò un sorriso e disse: -Sai, in fondo non è così brutto il marrone.- e non potemmo fare a meno di scoppiare a ridere.

-No, sul serio!- esclamò tra le lacrime, e dovetti sbracciarmi per non farlo ululare dalle risate benchè fossi la prima a rotolarsi per terra.

-Dovresti scrivere un libro sul marrone.- rise.

-Già, le grandi, stupide teorie sul marrone.- proposi a fatica dai crampi.

-Senti questa: la teoria del marrone: colore più bello o occhi che necessitano di una visita al San Mungo?, di Rose Weasley. Suona bene- fece sdraiandosi al mio fianco, le braccia a cingere gli addominali.

-E' troppo lungo!- lo rimproverai.

-Giusto, cosa ne diresti di: Marrone. Punto. Secco ed efficace.-.

-E stupido come te.-.

-Ma grazie eh! Io ti faccio un complimento e tu ricambi così.- finse di essere corrucciato, nonostante avesse ancora gli occhi lucidi.

-Mi hai dato della scrittrice inutile!-.

-Non sei nemmeno una scrittrice.- mi fece notare.

-Lo diventerò.- ribattei allora con una finta autorità.

-E di cosa scriverai?-.

-Scriverò di te che demolivi le mie teorie sul marrone.-.

-Provaci!-.

-Lo farò!

Dopo cinque minuti buoni avevamo entrambi la mandibola dolorante e il capo a terra in due direzioni differenti, fianco a fianco. Faticavamo ancora a tornare seri, per quello ci vollero altri due minuti.

-Scorpius, qual è invece il tuo colore preferito?- chiesi allora dopo un profondo respiro per non ridere più.

-Il rosso.- rispose con decisione.

Mi voltai verso di lui, le mie labbra che quasi sfioravano la pelle liscia della sua guancia diafana.

-Tipo rosso sangue?- domandai disgustata, e lui abbozzò un sorriso voltandosi verso di me e tirandosi sul gomito per guardarmi meglio.

-No, niente del genere.- scosse il capo divertito dalla mia allusione. -E' più il rosso della passione. Ho sempre sognato un amore che violasse ogni legge, un amore di quelli mai provati, mai narrati, indescrivibile.- mi rivolse un' occhiata triste.

-Un amore impossibile.- lo anticipai, e lui annuì serrando le labbra impotente.

-E allora perchè tutte quelle... sì insomma, tutte le sgualdrine che hai portato a letto in questi anni?- non riuscii a trattenermi.

-Se tu sapessi in quanti modi ho cercato di dimenticare la ragazza che assedia i miei sogni! Ho provato di tutto.- rivelò mettendosi a sedere, le mani tra i capelli.

-E ha funzionato?- domandai, immaginando la risposta.

-Ogni volta era ancora peggio di prima. Mormoro il suo nome tra le lenzuola quando sono con altre ragazze, ma a queste non importa nulla. A loro basta solo andare a letto con Scorpius Malfoy. Quanto poco romanticismo.- commentò aspramente. -Se solo avessero la fortuna, e allo stesso tempo la maledizione di provare ciò che provo io ogni istante che la guardo...- fece Scorpius fissandomi intensamente.

-Cos' ha lei di diverso?- domandai sinceramente curiosa.

-Ah, dovresti vederla per credermi, e anche il quel caso non capiresti. Non credo nemmeno che lei stessa si renda conto di quanto sia perfetta!-.

-Provaci.- incalzai.

-Beh, lei è di una bellezza straordinaria e tutti i giorni devo lottare contro i ragazzi che le sbavano dietro per Hogwarts. Sono così villani! Ovunque va ha la coda di ragazzi ai suoi piedi.- si interruppe infastidito. -E poi è così intelligente: non ho mai conosciuto una ragazza tanto geniale! Sentissi le sue idee, al confronto tutti i grandi maghi scompaiono.-.

-Ma dai, così intelligente?- dissi scettica.

-Tu non l' hai vista! Per non parlare poi di quanto è atleticamente perfetta.-.

-Gioca anche a quidditch?- finsi di essere colpita.

-Non immagini come: è una iena! Fidati che anch' io sono un cercatore e ogni volta non posso fare altro che seguire la sua chioma.-.

-Che strano, lei dice sempre che la lasci vincere.- gli ricordai.

-Cos' altro posso fare? Mettimi nei miei panni: a malapena sa che esisto. E non ti ho ancora detto quanto è brava a duellare. Ho sempre vinto ogni duello in vita mia, ma solo una volta con lei.-.

-Come è finita quella volta?-.

-Siamo finiti entrambi in infermeria con le ossa rotte.- sorrise scuotendo il capo. -Le altre volte ha vinto lei, ma anche allora siamo finiti in infermeria o in situazioni di parità.-.

Lo fissai con sofferenza desiderando poter semplicemente avvicinare il mio volto al suo.

-E perchè non glielo dici?- chiesi con disperazione.

-Perchè lei dice di odiarmi.- scosse il capo contrariato.

-Ma ti odia davvero?-.

-No, eppure ancora non lo sa.-.

-E se te lo dicesse?- proposi accarezzandogli il viso per consolarlo.

-Sarebbe ancora peggio perchè altre forze ancor più potenti interverrebbero sul nostro amore.-.

-E' quello che volevi tu.- ammisi malinconica mentre lui afferrava stanco la mia mano per lasciarla sulla sua guancia.

-Sì, un amore impossibile.-.

 

Ehilà! Sì, perdonatemi umilmente: vi avevo promesso qualcosa di hot ed eccovi un capitolo fluff. Il punto è che mica li posso far fare *** da un momento all' altro e senza motivo! Ecco invece la verità: lui ama lei da tantissimo e lei anche come dimostra l' amortentia, ma solo adesso assume la piena consapevolezza ;)

Sì, peggio di Romeo e Giulietta xD

Spero che il capitolo vi sia piaciuto, se sì lasciate una recensione, altrimenti MAGNEMAAA :')

Vostra, Sarapia.

   
 
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