Note capitolo:
Questa
storia è dedicata interamente a Narcissa63.
La commentatrice più appagante che ho avuto il piacere di conoscere. Una
persona squisita, che mi ha fatto ridere, e con la quale ho passato sicuramente
una delle più deliranti giornate della mia vita.
Poiché
non posso metterle per iscritto la mia particolare versione di “Tutto iniziò
con la rotazione di una bottiglia” (che ha avuto il privilegio di ascoltare
direttamente dalla mia “boccuccia di rosa” nella suddetta giornata), ho pensato
di scriverle una storiella sul suo pairing preferito.
La
storia è composta di due parti, e la seconda verrà pubblicata domani.
Carla,
spero che questa storia ti piaccia. Tantissimi auguri di Buon Compleanno!!
Ed
ora i ringraziamenti di rito…
Ad alicesimone, che ha betato questa
storia e l’ha resa come sempre migliore, grazie al suo instancabile lavoro e ai
suoi preziosi consigli.
Alla
truppa… beh, solo perché è la truppa
^^.
E a
Fanny80, il cui entusiasmo è stato a
dir poco contagioso e un autentico toccasana!
Per
finire… vorrei consigliare a tutti di ascoltare due canzoni durante la lettura.
La
prima, che da anche il titolo alla storia, si chiama Skalds and Shadows, dei Blind Guardian. La trovate qui.
Avevo
aperto word e guardavo lo schermo del PC, incapace di battere due parole,
quando la canzone è iniziata. Senza nemmeno pensarci, ho salvato il file vuoto
con il titolo della canzone. L’ho trovata a dir poco perfetta per accompagnare
l’idea che avevo in mente, ma che non riuscivo ancora a mettere per iscritto.
La
seconda, è Falling, dei Gotthard,
che invece ha dato origine alla storia vera e propria, attraverso i suoi versi.
La trovate qui.
Ora
vi lascio finalmente alla lettura.
*** ***
Would
you believe in a night like this
A
night like this, when visions come true
Would
you believe in a tale like this
A lay
of bliss, a praise in the old lore
Come
to the blazing fire and
See me in the shadows
[Blind
Guardian – Skalds and Shadows]
*** Flashback ***
“Ramoso, non provarci nemmeno!
Sai benissimo che con me questi stupidi giochetti non funzionano, quindi
smettila di fare l’idiota e mettiti a studiare!”
“Remus, ma è mai possibile che
tu non abbia senso dell’umorismo? E dire che non è nemmeno il ‘tuo periodo del
mese’... Ouch! Lily, mi hai fatto male!”
“Te lo sei meritato James, non
sei affatto divertente. Remus ha perfettamente ragione, non dovremmo esser qui
a perdere tempo. Se non ve lo ricordaste, tra meno di un mese ci sono i
M.A.G.O. e non possiamo permetterci di fallire!”
“Ma Lily... quando mai ci
ricapiterà una simile occasione?”
“Hey Jamie, io ci sto!
Freghiamocene di questi due e facciamolo! Sarà maledettamente divertente...”
“Dannazione Felpato, adesso non
ti ci mettere anche tu! Perché per una volta non fate le persone mature e
lasciate in pace Severus? È mai possibile che il vostro scopo nella vita sia
quello di tormentarlo? Non vi è bastata l’ultima volta?”
“Lunastorta... sei il solito
guastafeste musone!”
“Sai Remus... quando sorridi
sei molto più carino. Dovresti farlo più spesso...”
*** Fine Flashback ***
Sirius, ricordi?
E’ iniziata così la nostra storia. Dall’ennesimo litigio sul vostro
maledettissimo vizio di tormentare Severus.
Ero così arrabbiato con te e James, che quando mi hai sussurrato quelle
poche parole all’orecchio non ho potuto fare a meno di tirarti in testa il
libro di Antiche Rune su cui stavo studiando.
Ma come potevo capire che non mi stavi prendendo in giro?
Solo pochi giorni prima flirtavi con quella ragazza di Corvonero molto
carina di cui ormai non ho più memoria del nome, e all’improvviso ti eri dichiarato.
Non che avrei potuto capirlo. Devi ancora spiegarmi che cosa avrebbe
dovuto illuminarmi sul tuo goffo tentativo di sedurmi.
Forse con qualsiasi ragazzina avrebbe anche potuto funzionare, ma
dovevi saperlo che con me non avrebbe sortito l’effetto sperato. Non sapevo
nemmeno ti interessassero i ragazzi, come avrei potuto concedermi il lusso di sperare?.
Probabilmente, se non ci fosse stata Lily con noi non avrei mai
compreso che eri serio.
O forse l’avrei intuito dopo il nostro primo bacio.
Non ti ho mai confessato che quella serata è stata tutta una
macchinazione molto ingegnosa che avevo messo in atto sotto consiglio della
nostra cara amica.
Ripensandoci bene, noi ci saremmo anche chiamati “I Malandrini”, ma
all’ultimo anno la vera mente del gruppo era lei.
I petali di rosa cosparsi sul letto sono tutto merito suo.
Merlino, se eri bellissimo quella mattina. Ti ho mai
detto che ho estratto il ricordo e lo custodisco gelosamente in un luogo
sicuro? Di tanto in tanto lo riguardo ancora, nel pensatoio che mi hai regalato
dopo il diploma, e ogni volta non posso fare a meno di sentirmi proprio come
allora.
Avevi invaso la mia metà del letto non appena mi ero alzato per andare
in bagno, e ti avevo ritrovato così dolce e rilassato come mai ti avevo visto
prima, da non aver avuto il coraggio di scostarti e farmi nuovamente spazio.
Sono rimasto seduto per terra accanto al letto per ore, a fissarti. Eri
lì, disteso davanti a me, talmente reale da far male.
Dormendo ti eri scoperto quasi completamente, e quando ho provato a
rimboccarti le coperte, hai emesso un grugnito talmente buffo da farmi
scoppiare a ridere. E poi ti sei scoperto nuovamente, lasciandomi a bocca
aperta per lo stupore.
Merlino, so di avertelo già detto, ma eri davvero bellissimo. Vuoi
sapere cosa ho visto di tanto meraviglioso?
Eri sdraiato supino, con le gambe nella tua parte di letto, e il busto
nella mia. Non so come ci fossi riuscito, ma avevi buttato il tuo cuscino in
fondo alla stanza, sfruttando poi il mio. Dopo esserti liberato nuovamente
dell’intrico di lenzuola che doveva scaldarti, ti sei spostato ancora un po’, lasciandomi
intravedere quello splendido corpo che mi aveva amato per tutta la notte.
I tuoi capelli erano cosparsi su tutto il cuscino, ribelli e
scompigliati più del solito. La bocca leggermente dischiusa, dalla quale
emettevi dei piccoli suoni indistinti, come se stessi portando avanti un
discorso di cui solo tu conoscevi il senso e le parole.
Una mano era appoggiata sul cuscino, accanto al tuo viso leggermente
rivolto verso di me, mentre l’altra era abbandonata pigramente sul materasso, e
ogni tanto si muoveva a scatti, come se stesse cercando la mia presenza al tuo
fianco. Ogni volta che compivi questo semplice movimento, senza trovarmi,
emettevi uno sbuffo risentito aggrottando leggermente la fronte.
Sentivi la mia mancanza, Sir?
Le tue gambe muscolose spuntavano impudenti dalla striscia di lenzuolo
che non eri riuscito a spostare. Incredibile come rispecchiassero perfettamente
la posizione delle tue braccia. Allungata e abbandonata una, piegata e coperta
l’altra.
Osservandoti in quella posizione tanto assurda, non ho potuto impedirmi
di prendere le rose che ti avevo regalato e cospargere il tuo corpo con i loro
petali profumati.
Il contrasto tra il rosso e il nero dei fiori con i tuoi capelli
corvini, il tuo corpo abbronzato, e il candore illibato delle lenzuola mi ha
mozzato il respiro in gola. Non potevo credere che quella visione così
travolgente fossi tu. E non riuscivo a capacitarmi che fossi mio.
E poi... Godric... poi... hai
aperto gli occhi, dopo avermi cercato invano ancora una volta, e il tuo sguardo
ancora appannato dal sonno, blu come solo il cielo all’imbrunire può essere, ha
incrociato il mio. E sono stato perduto.
È stata quella la prima volta che ti ho detto “Ti amo”, ed è stata la
prima in cui ho visto i tuoi occhi accendersi di quella luce particolare, di
quell’emozione ancora acerba che è sfociata poi nel nostro legame.
Quanti anni sono passati da allora? Te lo ricordi?
Io sì. Ogni giorno ricordo quella notte, soprattutto ora, soprattutto
oggi.
Oggi è il nostro anniversario, ma tu non sei qui con me.
In tutti questi anni ho cercato di non pensare a te, a noi.
Wasting
my days
On
wondering why
Searching
for answers
Possible
lies
Ho provato a non pensare al senso improvviso di vuoto che ho provato
quando ti hanno arrestato, al dolore sordo e troppo intenso che ha scosso ogni
mia cellula dopo la tua condanna, alla certezza che non ti avrei mai rivisto,
alla consapevolezza che ci avevi tradito.
Knowing
the reasons
But
hiding the truth
Now at
the end
All I
miss is just you
Giorno dopo giorno, il tempo scorreva inesorabile portando con sé
soltanto una solitudine incolmabile, e una moltitudine di domande che non
avrebbero mai trovato risposta. Perché avevi deciso di seguire quel pazzo
assassino?
Perché avevi preferito l’oscurità alla luce?
Day
after day
I've
been running away
From
possible stories
We've
earn of the day
Ho passato tutti questi anni cercando di convincermi che tu non saresti
più stato mio, che tu non lo fossi mai stato. Che ogni momento passato insieme
fosse solo l’ulteriore tassello di un piano oscuro a cui avevi aderito.
Spending
my time
On
blowing my mind
Searching
for someone
When
the one was mine.
I'm
falling
Down,
down, down into the room.
I'm
falling
While
searching for someone like you.
While
knowing there's no one like you...
Eppure, nonostante tutto, nonostante l’evidenza e le prove contro di
te, il mio cuore non ha mai smesso di sperare che fosse tutto un errore.
Nonostante la ragione mi urlasse di dimenticarti, la mia anima si
lacerava al pensiero di averti perso per sempre.
E oggi, dopo tredici anni, sono qui a chiedermi ancora una volta perché?
Quest’anno il piccolo Harry andrà finalmente a Hogwarts. Varcherà gli
imponenti cancelli del Castello e sarà accolto come un eroe.
Lui, che si è visto portar via i propri genitori.
Lui, che forse non sa che il migliore amico di suo padre è la causa di
tutte le sue sofferenze.
Come vorrei che tutto questo fosse solo un incubo, un brutto sogno dal
quale non riesco a svegliarmi. Vorrei poter aprire gli occhi e trovarti accanto
a me in questo letto enorme che ha visto la nostra prima volta insieme.
Vorrei potermi voltare verso di te, e sorridere dell’espressione
contrariata che ti si dipingerebbe in viso mentre cerchi di sfuggire a quel
fastidioso raggio di sole che si ostina a volerti annunciare il buongiorno.
Vorrei potermi chinare sulle tue labbra imbronciate e torturarle
dolcemente fino a quando i tuoi occhi non si aprirebbero pigramente per
incontrare i miei, in una calda carezza.
E ancora, come quel giorno,
vorrei poterti dire “Ti amo”.
Vorrei poterlo fare, vorrei poter credere che sia ancora possibile. Ma
non lo è.
Tu non sei qui, e non lo sarai più.
Ti amo mio dolce amore perduto, anche se non dovrei.
*****
Non posso crederci! Non voglio farlo.
La Gazzetta del Profeta mostra in prima pagina una tua foto e urla
della tua evasione. Perché sei scappato Sirius? Vuoi forse cercare Harry per adempiere
infine al compito che ti era stato assegnato dodici anni fa?
Non manca molto all’inizio dell’anno scolastico. Che cosa farai? Andrai
a cercare la famiglia Babbana che si prende cura del tuo figlioccio? O forse
aspetterai settembre e cercherai di nasconderti nella Foresta Proibita? Perché
proprio adesso? Proprio quest’anno che anche io sarò a Hogwarts.
Merlino, non voglio dover lottare contro di te, come potrei mai farti
del male?
So che avevo promesso a me stesso di non mettere più mano a questo
scritto, ma il mio cuore è in un tumulto di emozioni contrastanti e non so a
chi chiedere aiuto.
Silente, Minerva… cosa possono capire loro di quello che siamo stati e
di quello che significhi ancora per me?
Per loro tu sei soltanto un pericoloso evaso, un pazzo criminale il cui
scopo è quello di servire e obbedire a Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato. Sei
l’uomo che ha tradito e ucciso Lily Evans e James Potter. Colui che ha reso
orfano Harry e che ora vuole solo concludere quello che ha iniziato tanto tempo
fa.
Ma per me. Per me tu sei ancora una ferita aperta e sanguinante. Non so
più quante lacrime ho versato su di noi, eppure queste piccole stille salate
non vogliono saperne di finire. Penserai che io sia un debole, un sentimentale,
ma come posso voltarti le spalle?
I’ve
Been Waiting, All My Life
For
The Sun To Make It Mine
Callin’,
Callin’, Whispering Your Name
N' Right
Now
You're
On My Trail
Come posso dire al mio cuore che amarti è sbagliato?
Dimmelo tu Sirius, perché io non so che fare da ormai più di sedici
anni.
Falling,
Falling, Wishing You Near
But
Somehow
You
Slipped Away
Like
Ice In The Sun
Already Gone
*****
Ho riletto queste poche pagine di pergamena.
Come sono cambiate le cose. Mi sento così indegno di aver ricevuto il
tuo perdono, di poterti avere ancora al mio fianco dopo quello che è successo.
Come ho potuto dubitare di te e della tua fedeltà? Credere che tu
avessi davvero ceduto al Signore Oscuro e avessi venduto i nostri migliori
amici a quel folle.
Se solo fossi stato più attento, più obiettivo...
Sorry
if I turned, your life into hell
Sorry
'cause it ended that way
I
wonder if you will
Then
forgive me one day
Can't
stand any longer this pain
Ma adesso è inutile rivangare il passato, compiangersi su qualcosa che
non può essere cambiato. Scrivo queste poche righe per ricordare a me stesso che
è il presente il tempo in cui mi è chiesto di vivere, che è con te che posso
finalmente gioire delle piccole cose di ogni giorno.
Ma non è facile.
I've
Been Dreaming For Too Long
Chasing
Rainbows, On My Own
Screamin'
Screamin'
You
Are The Wind In My Sail
In An Ocean So Wide
Ci sono mattine in cui il timore di vederti scomparire è ancora troppo
grande.
Questa, è una di quelle. Mi sono svegliato di soprassalto in preda a
uno di quegli incubi che preferirei non ricordare una volta aperti gli occhi,
ma non sempre sono così fortunato.
Sebbene siano passati quasi sei mesi ormai, ricordo ancora con precisione
sconvolgente quella giornata al
Ministero.
Ricordo la tua lotta con Bellatrix, la tua solita sicurezza ostentata,
quella risata spezzata dal suo incantesimo e te, che cadi lentamente
all’indietro, verso la tua condanna.
Ancora non so come sono riuscito a strapparti al Velo, come sono arrivato
in tempo... ero così lontano, così impossibilitato a fare qualsiasi cosa, che
non so davvero come sia potuto accadere.
Ed è questa domanda che mi attanaglia, che mi stringe il cuore in una
morsa tanto dolorosa da mozzarmi il respiro. Se fosse tutta un’illusione? Se tu
non fossi qui con me?
Poi tu mugugni infastidito per qualcosa, forse un mio movimento, e non
posso non rilasciare un sospiro di sollievo, come se fino a quel momento non
avessi saputo cosa volesse dire respirare.
E so che tutto è reale, che sono davvero riuscito a salvarti e che
finalmente sei accanto a me, e non te ne andrai più.
Over
Good Times
Bad
Times
I'll
Be Your Own Guiding Light
Holding
Your Hand
Eyes
Open Wide
N'
Always Beside
Non so ancora cosa ci riserverà il futuro, come questa guerra si
evolverà o finirà.
Ti osservo mentre dormi e tanto mi basta.
Let me
find my piece of heaven
Let me
find my way back home
I want
this love to last forever
And back
together, rise once again
From
the ashes to the sky
*** ***
Note finali:
Ecco
infine poche paroline sulla storia e sulle canzoni citate.
La
fic mi ronzava in testa già da un po’, accompagnata proprio dalle parole delle
canzoni citate. Non aveva propriamente un lieto fine, lo devo ammettere, ma
dopo diversi tentativi, ho convinto finalmente la mia mano a scrivere
esattamente quello che desideravo.
E
spero di esserci riuscita ^^
Le
canzoni citate all’interno della storia sono tre, tutte dei Gotthard.
In
ordine, sono:
Falling (le prime tre citazioni)
One Life, One Soul (le seguenti due citazioni)
Heaven
(l’ultima)
Consiglio
spassionatamente di ascoltarle. Ne vale la pena.
Poi,
infine… una robina che ho disegnato. Eccola.
Per
quanto mi spiace ammetterlo, il disegno non è del tutto farina del mio sacco.
Vagavo qua e là in rete quando ho visto questa immagine della Takanaga e mi son
detta “Toh… ma guarda un po’ chi abbiamo qui”. Così ho rispolverato il mio
album, la mia vecchia matita e la gomma e quello ne è il risultato. Tutto per
te Carla!!
E
ora… dopo tanto fiato sprecato… me lo lasciate un commentino? *_*