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Autore: Valuz    24/11/2008    4 recensioni
Interamente dedicata a Narcissa63 per il suo compleanno. Dato che il sito era down, la pubblico con un giorno di ritardo. Una Remus/Sirius. La loro storia raccontata attraverso i loro occhi e il loro cuore...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Coppie: Remus/Sirius
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Would you believe in a night like this

Note capitolo:

Questa storia è dedicata interamente a Narcissa63. La commentatrice più appagante che ho avuto il piacere di conoscere. Una persona squisita, che mi ha fatto ridere, e con la quale ho passato sicuramente una delle più deliranti giornate della mia vita.

Poiché non posso metterle per iscritto la mia particolare versione di “Tutto iniziò con la rotazione di una bottiglia” (che ha avuto il privilegio di ascoltare direttamente dalla mia “boccuccia di rosa” nella suddetta giornata), ho pensato di scriverle una storiella sul suo pairing preferito.

La storia è composta di due parti, e la seconda verrà pubblicata domani.

 

Carla, spero che questa storia ti piaccia. Tantissimi auguri di Buon Compleanno!!

 

Ed ora i ringraziamenti di rito…

Ad alicesimone, che ha betato questa storia e l’ha resa come sempre migliore, grazie al suo instancabile lavoro e ai suoi preziosi consigli.

Alla truppa… beh, solo perché è la truppa ^^.

E a Fanny80, il cui entusiasmo è stato a dir poco contagioso e un autentico toccasana!

 

Per finire… vorrei consigliare a tutti di ascoltare due canzoni durante la lettura.

La prima, che da anche il titolo alla storia, si chiama Skalds and Shadows, dei Blind Guardian. La trovate qui.

Avevo aperto word e guardavo lo schermo del PC, incapace di battere due parole, quando la canzone è iniziata. Senza nemmeno pensarci, ho salvato il file vuoto con il titolo della canzone. L’ho trovata a dir poco perfetta per accompagnare l’idea che avevo in mente, ma che non riuscivo ancora a mettere per iscritto.

 

La seconda, è Falling, dei Gotthard, che invece ha dato origine alla storia vera e propria, attraverso i suoi versi. La trovate qui.

 

Ora vi lascio finalmente alla lettura.

 

 

 

*** ***

 

 

Would you believe in a night like this

A night like this, when visions come true

Would you believe in a tale like this

A lay of bliss, a praise in the old lore

Come to the blazing fire and

See me in the shadows

 

[Blind Guardian – Skalds and Shadows]

 

 

 

 

 

*** Flashback ***

 

 

“Ramoso, non provarci nemmeno! Sai benissimo che con me questi stupidi giochetti non funzionano, quindi smettila di fare l’idiota e mettiti a studiare!”

 

“Remus, ma è mai possibile che tu non abbia senso dell’umorismo? E dire che non è nemmeno il ‘tuo periodo del mese’... Ouch! Lily, mi hai fatto male!”

 

“Te lo sei meritato James, non sei affatto divertente. Remus ha perfettamente ragione, non dovremmo esser qui a perdere tempo. Se non ve lo ricordaste, tra meno di un mese ci sono i M.A.G.O. e non possiamo permetterci di fallire!”

 

“Ma Lily... quando mai ci ricapiterà una simile occasione?”

 

“Hey Jamie, io ci sto! Freghiamocene di questi due e facciamolo! Sarà maledettamente divertente...”

 

“Dannazione Felpato, adesso non ti ci mettere anche tu! Perché per una volta non fate le persone mature e lasciate in pace Severus? È mai possibile che il vostro scopo nella vita sia quello di tormentarlo? Non vi è bastata l’ultima volta?”

 

“Lunastorta... sei il solito guastafeste musone!”

“Sai Remus... quando sorridi sei molto più carino. Dovresti farlo più spesso...”

 

 

*** Fine Flashback ***

 

 

Sirius, ricordi?

E’ iniziata così la nostra storia. Dall’ennesimo litigio sul vostro maledettissimo vizio di tormentare Severus.

Ero così arrabbiato con te e James, che quando mi hai sussurrato quelle poche parole all’orecchio non ho potuto fare a meno di tirarti in testa il libro di Antiche Rune su cui stavo studiando.

 

Ma come potevo capire che non mi stavi prendendo in giro?

Solo pochi giorni prima flirtavi con quella ragazza di Corvonero molto carina di cui ormai non ho più memoria del nome, e all’improvviso ti eri dichiarato.

Non che avrei potuto capirlo. Devi ancora spiegarmi che cosa avrebbe dovuto illuminarmi sul tuo goffo tentativo di sedurmi.

Forse con qualsiasi ragazzina avrebbe anche potuto funzionare, ma dovevi saperlo che con me non avrebbe sortito l’effetto sperato. Non sapevo nemmeno ti interessassero i ragazzi, come avrei potuto concedermi il lusso di sperare?.

 

Probabilmente, se non ci fosse stata Lily con noi non avrei mai compreso che eri serio.

O forse l’avrei intuito dopo il nostro primo bacio.

Non ti ho mai confessato che quella serata è stata tutta una macchinazione molto ingegnosa che avevo messo in atto sotto consiglio della nostra cara amica.

Ripensandoci bene, noi ci saremmo anche chiamati “I Malandrini”, ma all’ultimo anno la vera mente del gruppo era lei.

I petali di rosa cosparsi sul letto sono tutto merito suo.

Merlino, se eri bellissimo quella mattina. Ti ho mai detto che ho estratto il ricordo e lo custodisco gelosamente in un luogo sicuro? Di tanto in tanto lo riguardo ancora, nel pensatoio che mi hai regalato dopo il diploma, e ogni volta non posso fare a meno di sentirmi proprio come allora.

 

Avevi invaso la mia metà del letto non appena mi ero alzato per andare in bagno, e ti avevo ritrovato così dolce e rilassato come mai ti avevo visto prima, da non aver avuto il coraggio di scostarti e farmi nuovamente spazio.

Sono rimasto seduto per terra accanto al letto per ore, a fissarti. Eri lì, disteso davanti a me, talmente reale da far male.

 

Dormendo ti eri scoperto quasi completamente, e quando ho provato a rimboccarti le coperte, hai emesso un grugnito talmente buffo da farmi scoppiare a ridere. E poi ti sei scoperto nuovamente, lasciandomi a bocca aperta per lo stupore.

Merlino, so di avertelo già detto, ma eri davvero bellissimo. Vuoi sapere cosa ho visto di tanto meraviglioso?

 

Eri sdraiato supino, con le gambe nella tua parte di letto, e il busto nella mia. Non so come ci fossi riuscito, ma avevi buttato il tuo cuscino in fondo alla stanza, sfruttando poi il mio. Dopo esserti liberato nuovamente dell’intrico di lenzuola che doveva scaldarti, ti sei spostato ancora un po’, lasciandomi intravedere quello splendido corpo che mi aveva amato per tutta la notte.

I tuoi capelli erano cosparsi su tutto il cuscino, ribelli e scompigliati più del solito. La bocca leggermente dischiusa, dalla quale emettevi dei piccoli suoni indistinti, come se stessi portando avanti un discorso di cui solo tu conoscevi il senso e le parole.

Una mano era appoggiata sul cuscino, accanto al tuo viso leggermente rivolto verso di me, mentre l’altra era abbandonata pigramente sul materasso, e ogni tanto si muoveva a scatti, come se stesse cercando la mia presenza al tuo fianco. Ogni volta che compivi questo semplice movimento, senza trovarmi, emettevi uno sbuffo risentito aggrottando leggermente la fronte.

Sentivi la mia mancanza, Sir?

 

Le tue gambe muscolose spuntavano impudenti dalla striscia di lenzuolo che non eri riuscito a spostare. Incredibile come rispecchiassero perfettamente la posizione delle tue braccia. Allungata e abbandonata una, piegata e coperta l’altra.

Osservandoti in quella posizione tanto assurda, non ho potuto impedirmi di prendere le rose che ti avevo regalato e cospargere il tuo corpo con i loro petali profumati.

 

Il contrasto tra il rosso e il nero dei fiori con i tuoi capelli corvini, il tuo corpo abbronzato, e il candore illibato delle lenzuola mi ha mozzato il respiro in gola. Non potevo credere che quella visione così travolgente fossi tu. E non riuscivo a capacitarmi che fossi mio.

E poi... Godric... poi... hai aperto gli occhi, dopo avermi cercato invano ancora una volta, e il tuo sguardo ancora appannato dal sonno, blu come solo il cielo all’imbrunire può essere, ha incrociato il mio. E sono stato perduto.

 

È stata quella la prima volta che ti ho detto “Ti amo”, ed è stata la prima in cui ho visto i tuoi occhi accendersi di quella luce particolare, di quell’emozione ancora acerba che è sfociata poi nel nostro legame.

 

Quanti anni sono passati da allora? Te lo ricordi?

Io sì. Ogni giorno ricordo quella notte, soprattutto ora, soprattutto oggi.

Oggi è il nostro anniversario, ma tu non sei qui con me.

 

In tutti questi anni ho cercato di non pensare a te, a noi.

 

Wasting my days

On wondering why

Searching for answers

Possible lies

 

Ho provato a non pensare al senso improvviso di vuoto che ho provato quando ti hanno arrestato, al dolore sordo e troppo intenso che ha scosso ogni mia cellula dopo la tua condanna, alla certezza che non ti avrei mai rivisto, alla consapevolezza che ci avevi tradito.

 

Knowing the reasons

But hiding the truth

Now at the end

All I miss is just you

 

Giorno dopo giorno, il tempo scorreva inesorabile portando con sé soltanto una solitudine incolmabile, e una moltitudine di domande che non avrebbero mai trovato risposta. Perché avevi deciso di seguire quel pazzo assassino?

Perché avevi preferito l’oscurità alla luce?

 

Day after day

I've been running away

From possible stories

We've earn of the day

 

Ho passato tutti questi anni cercando di convincermi che tu non saresti più stato mio, che tu non lo fossi mai stato. Che ogni momento passato insieme fosse solo l’ulteriore tassello di un piano oscuro a cui avevi aderito.

 

Spending my time

On blowing my mind

Searching for someone

When the one was mine.

 

I'm falling

Down, down, down into the room.

I'm falling

While searching for someone like you.

While knowing there's no one like you...

 

Eppure, nonostante tutto, nonostante l’evidenza e le prove contro di te, il mio cuore non ha mai smesso di sperare che fosse tutto un errore.

Nonostante la ragione mi urlasse di dimenticarti, la mia anima si lacerava al pensiero di averti perso per sempre.

 

E oggi, dopo tredici anni, sono qui a chiedermi ancora una volta perché?

Quest’anno il piccolo Harry andrà finalmente a Hogwarts. Varcherà gli imponenti cancelli del Castello e sarà accolto come un eroe.

Lui, che si è visto portar via i propri genitori.

Lui, che forse non sa che il migliore amico di suo padre è la causa di tutte le sue sofferenze.

 

Come vorrei che tutto questo fosse solo un incubo, un brutto sogno dal quale non riesco a svegliarmi. Vorrei poter aprire gli occhi e trovarti accanto a me in questo letto enorme che ha visto la nostra prima volta insieme.

Vorrei potermi voltare verso di te, e sorridere dell’espressione contrariata che ti si dipingerebbe in viso mentre cerchi di sfuggire a quel fastidioso raggio di sole che si ostina a volerti annunciare il buongiorno.

Vorrei potermi chinare sulle tue labbra imbronciate e torturarle dolcemente fino a quando i tuoi occhi non si aprirebbero pigramente per incontrare i miei, in una calda carezza.

 

E ancora, come quel giorno, vorrei poterti dire “Ti amo”.

 

Vorrei poterlo fare, vorrei poter credere che sia ancora possibile. Ma non lo è.

Tu non sei qui, e non lo sarai più.

 

Ti amo mio dolce amore perduto, anche se non dovrei.

 

 

*****

 

 

Non posso crederci! Non voglio farlo.

La Gazzetta del Profeta mostra in prima pagina una tua foto e urla della tua evasione. Perché sei scappato Sirius? Vuoi forse cercare Harry per adempiere infine al compito che ti era stato assegnato dodici anni fa?

Non manca molto all’inizio dell’anno scolastico. Che cosa farai? Andrai a cercare la famiglia Babbana che si prende cura del tuo figlioccio? O forse aspetterai settembre e cercherai di nasconderti nella Foresta Proibita? Perché proprio adesso? Proprio quest’anno che anche io sarò a Hogwarts.

Merlino, non voglio dover lottare contro di te, come potrei mai farti del male?

 

So che avevo promesso a me stesso di non mettere più mano a questo scritto, ma il mio cuore è in un tumulto di emozioni contrastanti e non so a chi chiedere aiuto.

Silente, Minerva… cosa possono capire loro di quello che siamo stati e di quello che significhi ancora per me?

Per loro tu sei soltanto un pericoloso evaso, un pazzo criminale il cui scopo è quello di servire e obbedire a Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato. Sei l’uomo che ha tradito e ucciso Lily Evans e James Potter. Colui che ha reso orfano Harry e che ora vuole solo concludere quello che ha iniziato tanto tempo fa.

 

Ma per me. Per me tu sei ancora una ferita aperta e sanguinante. Non so più quante lacrime ho versato su di noi, eppure queste piccole stille salate non vogliono saperne di finire. Penserai che io sia un debole, un sentimentale, ma come posso voltarti le spalle?

 

I’ve Been Waiting, All My Life

For The Sun To Make It Mine

Callin’, Callin’, Whispering Your Name

N' Right Now

You're On My Trail

 

Come posso dire al mio cuore che amarti è sbagliato?

Dimmelo tu Sirius, perché io non so che fare da ormai più di sedici anni.

 

Falling, Falling, Wishing You Near

But Somehow

You Slipped Away

Like Ice In The Sun

Already Gone

 

 

*****

 

 

Ho riletto queste poche pagine di pergamena.

Come sono cambiate le cose. Mi sento così indegno di aver ricevuto il tuo perdono, di poterti avere ancora al mio fianco dopo quello che è successo.

Come ho potuto dubitare di te e della tua fedeltà? Credere che tu avessi davvero ceduto al Signore Oscuro e avessi venduto i nostri migliori amici a quel folle.

Se solo fossi stato più attento, più obiettivo...

 

Sorry if I turned, your life into hell

Sorry 'cause it ended that way

I wonder if you will

Then forgive me one day

Can't stand any longer this pain

 

Ma adesso è inutile rivangare il passato, compiangersi su qualcosa che non può essere cambiato. Scrivo queste poche righe per ricordare a me stesso che è il presente il tempo in cui mi è chiesto di vivere, che è con te che posso finalmente gioire delle piccole cose di ogni giorno.

Ma non è facile.

 

I've Been Dreaming For Too Long

Chasing Rainbows, On My Own

Screamin' Screamin'

You Are The Wind In My Sail

In An Ocean So Wide

 

Ci sono mattine in cui il timore di vederti scomparire è ancora troppo grande.

Questa, è una di quelle. Mi sono svegliato di soprassalto in preda a uno di quegli incubi che preferirei non ricordare una volta aperti gli occhi, ma non sempre sono così fortunato.

Sebbene siano passati quasi sei mesi ormai, ricordo ancora con precisione sconvolgente quella giornata al Ministero.

 

Ricordo la tua lotta con Bellatrix, la tua solita sicurezza ostentata, quella risata spezzata dal suo incantesimo e te, che cadi lentamente all’indietro, verso la tua condanna.

Ancora non so come sono riuscito a strapparti al Velo, come sono arrivato in tempo... ero così lontano, così impossibilitato a fare qualsiasi cosa, che non so davvero come sia potuto accadere.

 

Ed è questa domanda che mi attanaglia, che mi stringe il cuore in una morsa tanto dolorosa da mozzarmi il respiro. Se fosse tutta un’illusione? Se tu non fossi qui con me?

Poi tu mugugni infastidito per qualcosa, forse un mio movimento, e non posso non rilasciare un sospiro di sollievo, come se fino a quel momento non avessi saputo cosa volesse dire respirare.

E so che tutto è reale, che sono davvero riuscito a salvarti e che finalmente sei accanto a me, e non te ne andrai più.

 

Over Good Times

Bad Times

I'll Be Your Own Guiding Light

Holding Your Hand

Eyes Open Wide

N' Always Beside

 

Non so ancora cosa ci riserverà il futuro, come questa guerra si evolverà o finirà.

Ti osservo mentre dormi e tanto mi basta.

 

Let me find my piece of heaven

Let me find my way back home

I want this love to last forever

And back together, rise once again

From the ashes to the sky

 

 

*** ***

 

 

 

Note finali:

Ecco infine poche paroline sulla storia e sulle canzoni citate.

La fic mi ronzava in testa già da un po’, accompagnata proprio dalle parole delle canzoni citate. Non aveva propriamente un lieto fine, lo devo ammettere, ma dopo diversi tentativi, ho convinto finalmente la mia mano a scrivere esattamente quello che desideravo.

E spero di esserci riuscita ^^

 

Le canzoni citate all’interno della storia sono tre, tutte dei Gotthard.

In ordine, sono:

 

Falling (le prime tre citazioni)

One Life, One Soul (le seguenti due citazioni)

Heaven (l’ultima)

 

Consiglio spassionatamente di ascoltarle. Ne vale la pena.

 

Poi, infine… una robina che ho disegnato. Eccola.

Per quanto mi spiace ammetterlo, il disegno non è del tutto farina del mio sacco. Vagavo qua e là in rete quando ho visto questa immagine della Takanaga e mi son detta “Toh… ma guarda un po’ chi abbiamo qui”. Così ho rispolverato il mio album, la mia vecchia matita e la gomma e quello ne è il risultato. Tutto per te Carla!!

 

E ora… dopo tanto fiato sprecato… me lo lasciate un commentino? *_*

  
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