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Autore: LifeIsAMovie    20/01/2015    1 recensioni
“Ricordi tremendamente un’àncora ai miei occhi.”
Mi sento proprio come un’àncora, ma non di quelle che salvano la vita, no, quelle che ti portano giù negli abissi con loro e ti impediscono di tornare a galla e tu preghi qualsiasi dio per poter lasciare la presa e salvarti…ma te ne rendi conto troppo tardi, sei così preso dal pensare che quell’ancora ti salverà da non accorgerti che sta facendo tutto il contrario. E poi quando te ne rendi conto…fa male, eh? Fa tremendamente male essere traditi dalla propria àncora, vero? Povero illuso.
Io non sono l’àncora di nessuno, specialmente di un tipo irritante e…
-Harry!-
Ecco appunto.
---------------------------------
Beh, se volete, buona lettura!
P.S.
Liam non è un santo, Niall non mangia fino a scoppiare e Zayn non è il figo misterioso e menefreghista, Louis ha una maschera che l'astinenza dalla droga gli farà cadere e Harry...beh, lui si para il culo.
#Larry
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: Lemon | Avvertimenti: Bondage, Contenuti forti
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                                        Astronaut.

“Can anybody hear me?
 Am I talking to myself?
 My mind is running empty
 In the search for someone else
 Who doesn’t look right through me.
 It’s all just static in my head
 Can anybody tell me why I’m lonely like a satellite?”


Apro gli occhi e vengo accecato da un fottuto raggio di un fottuto sole che a Londra non c’è mai ma che proprio oggi ha deciso di esistere. Ma si fottesse.
Mi strizzo gli occhi per capire se dormo ancora o meno, tutto questo sole qui mi confonde. Andiamo, stiamo a Londra! Questa cazzo di città è famosa per non vedere quasi mai la luce del sole! In effetti gli abitanti sono tutti un po’ ingrigiti insieme al posto…beh infondo “sei da dove vieni”. Aspetta…ma esiste un detto che dice così? Beh, se non c’è dovrebbero inventarlo. Vale lo stesso per quei padroni che assomigliano TROPPO ai loro cani. È inquietante, secondo me lo fanno apposta per farsi prendere per culo dalla gente.
Comunque.
Questo braccio mi funziona, quest’altro lo testo nello stesso modo: muovendolo e tirando i muscoli. Faccio lo stesso con le gambe.
È bello alzarsi e avere tutti e quattro gli arti funzionanti, no? La gente non ci pensa mai ma dovrebbero ringraziare quel fottuto cielo per non essere tipo paralitici.
Sto facendo pensieri tipo troppo strani.
Ma che cazzo di ore sono?
Devo comprarmi un fottuto orologio. Giuro che oggi lo compro, dopo che…aspetta…che dovevo fare oggi?
Volto la testa di lato e oltre il cuscino vedo, sulla sveglia posata sul comodino al lato del letto, che sono le 9 e 17. Che orario di merda. Mai svegliato così presto e se ero sveglio a quest’ora è sempre stato perché ero sveglio dalla sera prima.
Di la sento un russare, sicuramente è Niall.
Ma che ci fa Niall a casa mia?
Aspetta, ma io non ricordo nemmeno di aver mai avuto una sveglia simile. Senza contare queste coperte così imbottite…
Questa non è casa mia…ok ci sono arrivato.
Ma di chi cazzo…O PORCA TROIA DI QUELLA PUTTANA DI UNA CAGNA IN CALORE!
LOUIS!
Porca troia ho dimenticato il drogato!
Mi sbrigo ad alzarmi e inciampo con il piede tra le coperte. Mi paro con le mani per non dare un appassionato bacio al pavimento. Ci manca solo che all’ospedale devo andarci per un altro motivo.
Mi metto di corsa le scarpe e mi rinfilo la maglietta prima di fiondarmi addosso a Niall per scuoterlo, letteralmente parlando, dal suo sonno profondo.
-Cazzo, svegliati stronzo! Cazzo, cazzo, cazzo. Iniziamo male!-  lo spingo giù dal divano e lui si spaventa tipo a morte. Salta su immediatamente e inizia a guardarsi intorno, spaesato.
-Che cazzo è successo?- mi guarda confuso il pupo.
-Stiamo facendo leggermente tardi, pezzo di idiota!-  gli urlo in faccia mentre gli lancio addosso le sue cose per farlo rivestire.
Mi catapulto nel bagno per darmi una sciacquata veloce al viso, mi lavo i denti e uso un po’ del suo deodorante.
Eih! Ha Bleu de Chanel! Amo questo profumo.
Me ne spruzzo giusto un po’…
Ok ora devo andare per forza.
Che fidanzato di merda, eh? Porca  puttana.
-Sbrigati biondo, non ho tempo da perdere.-  gli lancio la giacca e mi metto la mia mentre mi avvio alla finestra.
Scendiamo correndo le scale di ferro, mi passo la mano tra i capelli, aggiungerei inutilmente dato che correndo mi si riscombinano tutti. Si fottessero anche loro.
Salgo in macchina e mi sbrigo a mettere in moto, parto quando Niall ha ancora un piede fuori e ricevo un sonoro “Fottiti pezzo di merda” che mi fa ridacchiare. Una volta salito, interamente, anche lui, inizio a correre per le strade piene di gente grigia.
Sorpasso uno Starbucks e sento un leggero languore allo stomaco.
-Si amico, anche io sto morendo di fame.-  questo suono mi distoglie dai miei pensieri e mi giro verso il mio amico per ritrovarlo che si accarezza la pancia e guarda la mia.
Sorrido divertito e scuoto la testa.
Che idiota. Lui è la persona che mi sta meno sul cazzo di tutte, davvero.
Arrivo davanti al bar che sono le 9 e 29 e già so che troverò quei due rompicoglioni incazzati. Ma, ei, non l’ho fatto mica apposta, vedessero di scartavetrarmi poco il sottopalla.
Appunto. Il ragazzone più grande sembra quello più incazzato.
Mi accosto a loro con la macchina e mi preparo per la litigata.
-Ma quanto ti ci è voluto, eh? Tra poco mi venivano i capelli bianchi e…ei.- Mi giro e noto, con disinteresse ma anche un briciolo di divertimento devo ammetterlo, il castano che si incanta a guardare Niall. Ha un sorriso da idiota e il suo “ei” è sembrato un sospiro pronto a spegnere le fiamme che mi avrebbero bruciato per quanto era incazzato.
-Ciao- Niall alza la mano in saluto per i due arrivati e io faccio un cenno del capo a Zayn, rimasto in silenzio.
Riparto senza badare minimamente alle macchine che mi suonano per essermi immesso, in modo avventato,  nella corsia. Si fottessero anche loro.
Guardo nello specchietto e noto che Liam è ancora incantato a guardare Niall che intanto mi scassa il cazzo con le canzoni che vuole mettere ma non trova. Zayn gli da delle gomitate sul fianco e sbuffa.
Bah, sono quello più normale qui…
Finalmente siamo arrivati.
Parcheggio e ordino a quei tre idioti di restare in macchina e mettersi d’accordo su cosa dire quando torna il drogato.
Chiudo delicatamente la portiera della macchina e mi dirigo a passo svelto verso l’entrata.
Come si chiama? Louis, giusto.
Entro in stanza e lo trovo che dorme ancora. Fosse per me lo sveglierei come ho svegliato Niall ma, cazzo, non posso.
Ripensandoci non lo sveglierei affatto, almeno così non parla…e poi…non è male…ha un viso…accettabile.
Scuoto la testa e distolgo lo sguardo. Non devo pensare a queste cose.
Mi piego su di lui e inizio a scuoterlo lentamente e delicatamente. Cazzo, questa cosa non è affatto da me.
-Emm, coso, cioè no, amore svegliati.- 
Perché non ti svegli subito?! Che coglioni!
-Louis…sono Harry, sono venuto per portarti a casa…- mi sto iniziando a innervosire. Mi risponde solo con inutili monosillabi! Ora me lo carico in spalla e lo butto dalla finestra.
-Che coglioni, ma vuoi svegliarti brutto…-
-Harry?-
-Amore della mia vita!- recuperato all’ultimo…sono un fottuto genio.
-Harry!-
Mi giro facendo finta di essere sorpreso e trovo il dottore dell’altra vota che mi guarda con aria compiaciuta. Cerco di sorridergli.
-Harry?- quella voce mi costringe a girarmi e quando lo faccio trovo un Louis quasi del tutto sveglio che si stropiccia gli occhi e cerca di tirarsi su con la schiena.
-Ei.- gli sorrido e mi avvicino di nuovo a lui.
-Ei.- il suo sorriso è un po’ stanco ma posso capirlo benissimo.
Dovrei baciarlo? Che cazzo faccio?
-Posso, sai, tipo…baciarti?- 
Non è da me chiedere dei fottuti baci.
-Harry, in realtà io dovrei parlare con Louis, potete farlo dopo.- Il medico mi guarda e mi sorride mentre io sbuffo.
Oltre tutto sto stronzo neanche mi fa avere il bacio…cioè, l’ho pure chiesto!
Mentre Louis si riveste il dottore inizia a straparlare di quanto faccia male drogarsi e roba simile, beh non lo ascolto molto perché sto pensando che non mi faccio da più di un giorno e, porca merda, voglio quello schifo di roba nel mio sangue!
Si raccomanda di non stressarsi e di stare bene. Mi guarda e mi sussurra di non litigare, almeno per il momento.
Porca troia, questo sarà davvero molto difficile.
Annuisco e quando mi giro verso la porta impreco sottovoce.
Ma se si bestemmia in un ospedale che porta il nome di un santo è ancora più peccato? Insomma, ha un nome sacro in teoria…e poi è un ospedale.  Bah, la religione e i suoi misteri.
Esco seguito da Louis e il dottore.
Mentre ci avviamo verso l’uscita, noto un ragazzo che mi sembra di aver già visto.
Possibile che me lo sia fatto? O ha comprato roba da me?
Sto pezzente c’ha pure il camice da dottore! Chissà quanti ne ha visti morire per droga qui dentro…
Quando il suo sguardo incrocia il mio, gli faccio un veloce occhiolino e lo vedo sorridere e tornare a parlare con delle infermiere. Sapranno che è frocio? Secondo me no, quella bionda ha l’aria di una che gli farebbe volentieri un bocchino. Divertente dato che lui ne ha fatto uno a me poco tempo fa. Beh almeno hanno i stessi interessi…è importante in una coppia, no?
-Ei.-
Ero così preso dai miei pensieri da non accorgermi che il dottorino si è avvicinato a me.
Che cazzo vuole ora? Il mio non è disponibile adesso.
-Ei, un dottore è? O magari ti si è solo sporcata la camicia con…- non mi permette nemmeno di finire la battuta sto stronzo.
-Ssh, ma sei matto? Non farti sentire!- si guarda intorno preoccupato mentre io scoppio a ridere senza volerlo realmente. O magari si. Boh, semplicemente non me ne fotte un cazzo.
-Che ci fai qui?- mi chiede dopo che mi sono ripreso dalle risate.
Ah, bella domanda dottorino. Che cazzo ci faccio io qui? Boh, me lo chiedo anche io.
E che gli dico? “Sai la mia quasi-scopata è quasi morta di overdose, io non mi sono fatto i cazzi miei e l’ho fatto arrivare in ospedale, poi mi sono finto il suo fidanzato e ora devo continuare la farsa per non farlo incazzare. Ah ma comunque tranquillo, la roba che si è fatto non era la mia quindi non c’è nessun problema di qualità in quello che vendo e se vuoi qualcosa basta chiedere, basta che paghi.” Mmm, si, potrebbe andare come risposta.
-Bah, in realtà…-
-Harry…- Louis ci raggiunge e, cristo, odio quando la gente mi interrompe.
Il sorriso a trenta…aspetta, quanti cazzo di denti erano? Come cazzo si dice? Mmmm, vabbè basta ricordare quanti denti si hanno e…ma io non so nemmeno quello. Beh in scienze facevo tipo schifo, odiavo studiare il corpo umano.
Comunque il dottorino smette di sorridere. È anche più semplice da dire.
Poi quando torno a casa cerco bene su internet quel fottuto detto. Che poi è un detto? No, è solo un modo di dire. Dovrei cercare anche la differenza tra queste due cose. Magari ci sprecherei tempo se me ne importasse abbastanza…
-Chi è lui? Harry? Mi vuoi rispondere?! Harry!- vengo strattonato da delle piccole mani e per poco non mi cade il telefono dalla presa.
-Si?- tiro su la testa dallo schermo e guardo perplesso il ragazzo castano al mio fianco.
-Non mi presenti il tuo amico?- incrocia le braccia al petto e io sbuffo posando il telefono in tasca e interrompendo la mia ricerca sui modi di dire.
-Perché dovrei? E poi la parola amico è troppo azzardata, non credi? Forza, andiamo.- gli levo la borsa di mano, dentro avrà solo il cambio e uno spazzolino ma ciò non toglie che, debole com’è, possa pesargli.
Mi avvio fuori sotto lo sguardo scioccato del dottorino mentre Louis sorride sotto i baffi.
Facciamo un ultima dimostrazione.
-Ah e comunque lui è il mio ragazzo.- mi volto verso il dottore e gli faccio un altro occhiolino mentre porto il braccio sulle spalle di Louis che, a questo punto, non trattiene più il sorriso.
Neanche il suo sorriso è male…ma molto meglio il culo.
A proposito. Ora posso toccarlo quanto voglio, giusto?
Mentre varchiamo la porta automatica gli poggio, poco delicatamente, la mano sul didietro sodo.
Porca troia, ho perso un cliente con questa bravata del cazzo.
-Forza, sali in macchina.- gli apro lo sportello del passeggero. Mi ricordo troppo tardi di Niall seduto proprio li.
-Ni, puoi passare dietro, vero?- non ho il tempo di formulare la domanda che ricevo una botta alle spalle, quando mi giro vedo Zayn e l’altro che abbracciano Louis. Se continuano così lo soffocano.
-Brutto pezzo di merda, c’hai fatto prendere un colpo!- quello più grosso se lo stringe al petto e gli scompiglia i capelli.
Io e Niall siamo decisamente di troppo.
Il biondino si schiarisce la voce, si alza e si accende una sigaretta. Alzo le spalle, chiudo lo sportello e faccio altrettanto.
Mi appoggio alla fiancata della macchina mentre guardo quasi schifato quei tre.
Mi fermo a guardare Louis che, mentre i due lo sgridano, è voltato a guardare me. Gli sorrido facendogli un cenno con la testa e alzando le sopracciglia. Senza dire nulla ai suoi due amici, si avvicina sorridente a me e mi si mette davanti, con le sue dita magre mi stringe il colletto della camicia e fa leva per tirarsi sulle punte. Vuole solo parlarmi all’orecchio. È così basso, porca troia.
-Portami via di qua. Voglio stare solo con te.- si riabbassa ma non molla la presa dalla mia camicia e continua a guardarmi negli occhi.
O tesoro, anche io vorrei restare da solo con quel culo.
-Ma i tuoi amici sono venuti qui solo per te…-
-Harry, puoi andare se vuoi, basta che ci riporti a casa. Comunque piacere, sono Niall.- il biondino butta la sigaretta a terra e va a richiamare i due che nel frattempo stavano parlottando fra loro di una cosa di cui non mi importa. Ho già così tanti casini! Uno è proprio qui davanti a me a chiedermi di passare del tempo insieme.
Dovrei farlo? Insomma, che cazzo mi invento? E che gli dico se inizia a farmi domande su di noi?
Niall poi non è affatto d’aiuto.
Montiamo tutti in macchina e Louis accende la radio per poi rispegnerla immediatamente e girarsi dietro per guardare gli altri.
-Li, butta tutta la droga che ti è rimasta. Non voglio più averci niente a che fare e neanche voi.-
Le sue parole sono quasi solenni e io per poco non mi strozzo mandando la saliva di traverso.
Ma è pazzo?! Oh no. No no. Io non rinuncio alla droga per un pazzo convertito. Fossi più matto di lui!
-Lo faremo per te, Lou.- asserisce senza alcun dubbio Liam.
-Io non devo proprio niente a nessuno.- Niall alza le spalle e torna a guardare fuori dal finestrino. Risposta saggia la sua…ma io che cazzo faccio? Vorrei seguire il suo esempio…
-Dovremmo smetterla tutti, hai ragione.- adesso ci si mette anche il moro.
Ma che è? Una congiura?
-Ma voi vi siete bevuti il cervello! Louis, non puoi dirmi quello che posso o non posso fare.- stringo con forza il volante.
-Ma tu non eri contro la droga? In ospedale mi hai fatto una ramanzina…-
-Era per non destare sospetti. Non smetto perché me lo chiedi tu…- ok sto esagerando. Infondo io lo amo, no?
-Ma tu…se mi ami davvero devi smetterla.- mi guarda con lo sguardo adirato. Già inizia a dettare ordini il piccoletto. Ha capito proprio male.
-Ma non dire stronzate. Non smetto neanche se…- un finto attacco di tosse da parte di Niall mi riporta alla ragione, beh quella in cui io sono il ragazzo di uno appena uscito da un coma per colpa della droga.
Ricordati, Harry, ne sei innamorato pazzo. Un respiro profondo e ricomincia la recita, puoi farcela.
-D’accordo piccolo, ma devi aiutarmi tu. Vedi come reagisco, solo con te vicino posso riuscire ad uscire da questa cosa. Lo faccio solo per te.- mi volto per guardarlo e gli sorrido, credo, in modo dolce. Lui ricambia illuminandosi di botto.
Poso le tre civette davanti al solito locale e me ne vado con ancora Liam che guarda incantato Niall e Zayn che ruota gli occhi al cielo.
Louis al mio fianco sembra essere più teso, secondo dopo secondo. Chissà a cosa pensa, se a me e a tutta questa strana storia o se semplicemente sta cerando di non pensare a quanto gli manca quella dannosa sostanza.
Ha lo sguardo assente quando allungo una mano sulla sua coscia e glie la stringo leggermente, lui si gira di scatto e mi sorride. Prende la mia mano con la sua e inizia a giocare con le mie dita.
È così strano e inusuale…ma non è male, in un certo senso è quasi piacevole. Sottolineo il quasi.
-Vieni a vivere da me.- non mi guarda e la sua voce fastidiosa è solo un sussurro intimorito.
Non è il Louis che ho conosciuto l’altra notte. Quel ragazzo irritante e sicuro di se ha lasciato il posto ad un timido e bisognoso Louis.
Lui ha bisogno di me.
Che cosa tremendamente sbagliata.
Mi ritrovo ad annuire senza un vero e proprio motivo. Ho tre miliardi di motivi per il quale non dovrei vivere con lui, solo che adesso non me ne viene in mente neanche uno. Che diavoleria è mai questa?

Una volta arrivati in camera, il drogato, si butta sul letto e sospira chiudendo stancamente gli occhi. Mi avvicino lentamente a lui e mi siedo sul letto dandogli le spalle. Non so assolutamente cosa fare, ma so cosa vorrei e non posso permettermelo.
Mi è rimasta sul groppone quella scopata del cazzo.
-Vieni più vicino, per favore.- sembra un piagnucolio. Che stress.
Faccio finta di non sentirlo, non voglio avvicinarmi ancora a lui, non voglio stare qua ma allo stesso tempo sento che sia l’unica cosa giusta che abbia mai fatto.
Sento le sue mani sulle mie spalle e poi una leggera pressione, capisco che si è avvicinato lui mettendomisi dietro. Perché lo fa? Nemmeno mi conosce.
Percepisco il suo respiro caldo dietro il collo, con la coda dell’occhio lo vedo poggiato a me con la testa, ha gli occhi chiusi e sembra così indifeso.
-Ho bisogno che tu mi stia vicino, Harry, davvero.-
-Ci sono i tuoi amici per quello, non trovi?- sono paralizzato, non mi aspettavo questo da uno come lui.
-È diverso, loro non mi amano come te…perché tu mi ami, vero?- è fin troppo insicuro per essere lo stesso ragazzo di quella sera. Magari il coma gli ha scombussolato un po’ i neuroni.
-Si, ti amo da morire.- lo sto ripetendo troppo spesso, per i miei gusti. Lui sembra esserne felice e mi stringe dalla vita con le sue braccia tatuate e lisce. Sospiro e ripeto a me stesso che, in fondo, potrebbe andarmi molto peggio di così. A quest’ora, per esempio, potrei essermi ritrovato in prigione per spaccio.
Volto la testa per riuscire a guardarlo meglio e con poche mosse riesco a farlo sdraiare sotto di me, i suoi occhi mi scrutano curiosi, il suo sorriso sta per fare capolino sul suo viso e io…io non voglio fermarmi adesso.
Non lo amo, non lo amo affatto. Ma come fai a dire di no a qualcosa di così…le sue mani mi distraggono accarezzandomi delicatamente il volto e andandosi ad infilare tra i miei capelli subito dopo.
Sono così fottuto in questo momento. So che finiremo per baciarci e sapevo che prima o poi lui avrebbe voluto avvicinarsi di più al suo “ragazzo”, solo…non so se sia il caso.
-Vuoi che io ti baci?- sussurro inghiottendo un groppo che mi si era formato in gola.
Lui si limita ad annuire.
-Non mi prendo nessuna responsabilità, chiaro?-
-Che intendi dire? Perché sei così strano?- allontana di poco il mio viso dal suo e torna a guardarmi, stralunato dalle mie parole.
-No, è solo che…tu non ti ricordi di me. Come fai a fidarti così tanto?-  inizio a chiedermi se gli peso quindi stendo le braccia e mi tengo su.
-Non mi fido affatto. Per quanto ne so potresti essere un serial killer, ma voglio fidarmi perché ne ho bisogno. Ho bisogno di un motivo valido per non mandare tutto all’aria e tu sembri essere quell’appoggio che mi serve. Ricordi tremendamente un’ancora ai miei occhi. Sembra assurdo, lo so, e anche molto egoista ma ho bisogno che tu mi ami e tu dici di farlo, quindi…mi sto aggrappando disperatamente a questo. Capisci?-
Resto totalmente spiazzato. Non mi aspettavo nulla di simile. Dovrei mettere da parte tutto quello che sono e tornare il vecchio me, quello che nessuno vede più da quando mi sono trasferito a Londra. Dovrei buttare nel cesso tutti i sacrifici fatti per non provare più dei fottutissimi sentimenti, o dovrei solamente fingere di non essere più un cinico bastardo.
Piego le braccia e, una volta fatti aderire i nostri petti, non lo bacio, bensì affondo la testa tra l’incavo del collo e chiudo gli occhi cercando di non pensare a quanto questa situazione così intima mi ricordi di Nick.
Voglio urlare e scappare via ma lui mi stringe le sue braccia al collo bloccandomi la fuga.
-Mi ami, non è vero?- gli trema la voce.
-Certo che ti amo, piccoletto.- è tremendamente difficile farsi capire quando hai la faccia pressata sul collo di qualcuno, ma io sono io…e io posso tutto. Anche fingere bene di amare qualcuno.
Lo sento sorridere e la prendo come una vittoria personale. Ma non capisco il fottutissimo perché.
-Ok, ora voglio il mio fottuto bacio, signorino!- mi tiro su, sorridendo, per guardarlo in viso e lui ricambia senza esitazione.
-Fottuto senza dubbio.-  cerca di trattenersi dal sorridere troppo.
-Ei, ti ricordo che qui quello che lo prende sei tu.- vedo la sua espressione farsi seria e cerco di non scoppiare a ridere.
-A proposito di questo…dovremmo discuterne sai? Io non sono molto sicuro di voler…insomma…- lo interrompo con un leggero bacio in guancia e torno a sorridergli.
-Tranquillo, tesoro, non ti farei mai del male.- gli faccio un veloce occhiolino e lui scoppia a ridere di gusto.
-Vieni qua va.- mi tira a se poggiandomi la mano sulla nuca e mi bacia senza darmi neanche il tempo di reagire in nessun modo.
Le sue labbra si separano lentamente cercando di avere una reazione dalle mie che tengo serrate fino a che lui non si allontana per guardarmi, confuso dalla mia resistenza.
Mi avvicino alle sue labbra e socchiudo le mie per dargli quel bacio che voleva tanto e che mi sono ritrovato a bramare anche io.
 

  
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