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Autore: _Riri_Sunflower_    20/01/2015    5 recensioni
La battaglia di Hogwarts portò distruzione, dolore e morte; molti maghi e streghe persero i propri cari.
Il 2 maggio 1998 moriva anche Fred Weasley, ucciso dal Mangiamorte Rookwood.
Dodici pensieri in occasioni differenti tra loro di dodici personaggi legati a uno dei gemelli Weasley.
NON SONO IN ORDINE CRONOLOGICO! PERICOLO LACRIME.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Angelina Johnson, Famiglia Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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Avevo appena finito di pettinarmi e mi stavo appuntando i fermagli che mia madre mi aveva prestato per l’occasione. Non avevo ancora indossato il mio abito da sposa perché non volevo rovinarlo; volevo che tutto fosse perfetto, nonostante sapessi che c’era un particolare che non rendeva il mio matrimonio da catalogo.
Bussarono alla mia porta e sentii la maniglia abbassarsi: la mia migliore amica Alicia entrò sorridente, pronta a sostenermi moralmente. Il suo abito azzurro le stava a pennello, facendo risaltare il suo corpo perfetto.

«Come sta la mia futura sposa?» domandò abbracciandomi. Ricambiai quel gesto d’affetto, prima di tornare a guardare fuori dalla finestra della Tana. Gli invitati stavano chiacchierando fuori dal tendone, vedevo Ron ed Harry avvicinarsi alle loro fidanzate, baciarle e prendere posto sulle poltroncine bianche con un nastro azzurro.
«Sto bene, credo.» Mi strinsi nella mia vestaglia, chiedendomi come mai non vedevo Molly Weasley agitarsi tra amici e parenti.
«Perché George non ha voluto testimoni? Sono più che certa che uno dei suoi fratelli non avrebbe rifiutato.» Alicia non era a conoscenza di quella decisione del mio fidanzato. Sospirai, avvicinandomi al manichino su cui era stato messo il mio abito da sposa; la cerimonia stava per cominciare e io non ero neanche vestita. La mia migliore amica e compagna di squadra di Quidditch mi aiutò a prepararmi, mentre le spiegavo il motivo di quella decisione che aveva suscitato scalpore nelle nostre famiglie.
«Ti ricordi di Fred, il suo gemello?»
«Quello con cui ballasti durante il Torneo TreMaghi?» Feci di sì con la testa; il suo silenzio subito dopo mi fece capire che dovevo proseguire con il racconto.
«Fred e George avrebbero fatto qualsiasi cosa assieme, addirittura l’uno per l’altro. Dalla notte della battaglia di Hogwarts, George sente molto la sua mancanza. Qualche sera fa mi confessò che, quando entrambi si sarebbero sposati, l’uno avrebbe fatto da testimone all’altro. È per questo motivo che abbiamo deciso di non averne, non mi… non ci sembrava corretto nei suoi confronti.»

Ero pronta, dovevo solo scendere le scale e camminare tra gli invitati verso il mio futuro marito. Amavo George, ma avevo amato anche Fred in passato. La sua morte mi sconvolse molto, piansi per ore intere quando scoprii che Rookwood lo aveva ucciso. Proprio poco dopo avermi salvato.
Sospirai, mentre la mia amica finiva di aiutarmi con l’abito; adesso tutto sarebbe cambiato nella mia vita e non me ne pentivo. Feci un cenno con la testa ad Alicia e iniziò a camminare davanti a me, io subito dietro. Vidi George guardarmi e sorridere: al contrario di me, non sembrava agitato; era abbastanza tranquillo, ma forse cercava di non impazzire davanti a tutti gli invitati. Alicia si fermò alla mia sinistra, mi prese il bouquet e si sedette. Non sentivo Molly piangere e la cosa mi preoccupava, finché non la vidi perfettamente immobile accanto a suo marito.
«Ho dovuto pietrificarla. Appena sarà tutto finito la libero dall’incantesimo.» mi confessò George sottovoce mentre prendeva la mia mano nella sua. Dovetti trattenermi dallo scoppiare a ridere, e fu proprio in quel momento che mi sembrò di vedere Fred in fondo al tendone.

Era impeccabile nel suo smoking, il sorriso furbo che sembrava stesse nascondendo qualche marachella, gli occhi vispi e attenti si guardavano intorno, cercando qualcuno in particolare. Sapevo che lui non poteva essere lì, lo avevo visto con i miei stessi occhi e suo fratello gemello era davanti a me che mi sorrideva al suo stesso modo.
Sentii la mano di George stringere la mia, quasi a risvegliarmi da quel sogno a occhi aperti. Aveva lo stesso sorriso che avevo visto su Fred, lo stesso sguardo. E se fosse sempre George? No, non poteva essere… Lo avevo visto benissimo, era davvero Fred. Non sapevo come avessi fatto a riconoscerlo, ma qualcosa dentro di me diceva di fidarmi del mio istinto.

La cerimonia finì in fretta, George e io eravamo sposati. Lo vidi avvicinarsi alla madre, estrarre la bacchetta dalla tasca della giacca e pronunciare alcune parole sotto voce, rompendo l’incantesimo che le aveva lanciato prima del matrimonio.
Le mie compagne di squadra approfittarono di quel momento per sommergermi di congratulazioni e abbracci, proprio un attimo prima che la mia nuova famiglia iniziasse a chiedermi speranzosi quando sarebbe arrivato il primo figlio.

Passammo il resto della giornata a festeggiare e quando alcuni invitati iniziarono ad andare via, cercai un posto tranquillo per parlare con mio marito.
«Angelina, va tutto bene?» Si leggeva in faccia che avevo qualcosa che non andava; avevo cercato di mantenere un’espressione felice per tutta la giornata, ma adesso dovevo parlare con qualcuno.
«Mi è sembrato di vedere Fred, prima.» sussurrai cercando di non apparire troppo sconvolta e spaventata. Alzai lo sguardo su mio marito e vidi sorpresa e sgomento nei suoi occhi: stentava alle mie parole, ma sapeva meglio di me quanto potesse sembrare reale una visione del genere.
«Avrei voluto che fosse qui, oggi. Non ti preoccupare, a volte mi sembra di averlo accanto e…» Non riuscì a terminare la frase, ma avevo perfettamente capito a cosa si stesse riferendo. Hermione e Ron ci avevano raggiunto, richiedendo la nostra presenza per quei pochi familiari che erano ancora alla Tana.

Quando finalmente riuscimmo ad andare nella nostra stanza senza parenti e amici intorno, parlammo nuovamente di quella specie di visione che avevo avuto.
«Credimi George, era così reale… Avrei voluto abbracciarlo e dirgli che mi dispiaceva non aver potuto fare di meglio durante la battaglia, non averlo potuto salvare…» Sentii le sue mani sui miei fianchi, i capelli che mi solleticavano la guancia.
«So cosa hai provato. Ogni giorno mi sveglio sperando che la sua morte sia solo un incubo.»
«Domani andiamo a Godric’s Hollow? Ho… Ho voglia di salutarlo…» Le mie parole lo fecero allontanare per un attimo dal mio corpo, sentivo i suoi occhi azzurri fissarmi.
«Certamente, non preoccuparti. Domani mattina ci Materializzeremo lì e poi partiremo.»

Passai gran parte della notte a pensare cosa avrei potuto dire a quella lapide di marmo, a quel ragazzo che avevo amato per un periodo della mia vita. I miei occhi fissavano il soffitto buio della stanza; George che russava appena al mio fianco. Scostai le coperte dal mio corpo facendo attenzione a non svegliare mio marito, mi avvicinai alla finestra e guardai le stelle che brillavano nel cielo.
Molte volte, dopo quella tremenda notte a Hogwarts, mi svegliavo di soprassalto nel cuore della notte urlando. Il ricordo faceva troppo male: ero tornata appositamente al Castello per combattere quella guerra contro Voldemort, lanciando incantesimi ovunque contro i Mangiamorte che cercavano di ammazzare i miei amici. In un momento di distrazione Rookwood tentò di uccidermi, qualcuno bloccò la maledizione e, un istante dopo, Fred era a terra, morto.

Mi asciugai rapidamente le lacrime che rigavano il mio volto e fu allora che lo vidi: in mezzo al prato circostante la Tana, Fred mi sorrideva. Rispetto a quella mattina, adesso indossava dei pantaloni chiari e una camicia, le mani in tasca e quei capelli rossi che parevano un fuoco acceso nella notte. Posai la mano destra sul vetro della finestra e mi avvicinai un po’ di più, cercando di vedere meglio il gemello di George.
Quel sorriso mi aveva rapito più volte, in particolar modo durante il Ballo al Torneo TreMaghi. Lo vidi passarsi una mano tra i capelli, alzare gli occhi verso la finestra in cui stavo e fare un gesto con la mano per salutarmi, prima di andarsene chissà dove, lontano da tutti.

Consapevole del fatto che quello fosse solo un sogno a occhi aperti, tornai a letto e chiusi gli occhi, col pensiero che Fred, anche se non fisicamente, sarebbe stato sempre con noi.
   
 
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