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Autore: Cecily Jean Lovegood    20/01/2015    2 recensioni
"Quando lo salutò, Luna gli diede un bacio sulla guancia. Quella sera Neville andò a letto pensando a Luna, ai suoi occhi e alla sua voce sognante."
Ho deciso di ripercorrere i momenti fondamentali del rapporto tra Neville e Luna, un misto di amore e amicizia, con un confine tra le due non sempre molto chiaro. Spero vi piaccia!
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luna Lovegood, Neville Paciock | Coppie: Luna/Neville
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
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~~PRIMO CAPITOLO
AND WHEN YOU SMILE...

Era sera. La riunione dell'ES era appena terminata e Neville stava dando una mano a Harry a sistemare gli oggetti usati per le esercitazioni e lasciati in giro. Quella sera la stanza pullulava di cuscini che erano stati usati per fare pratica con gli Schiantesimi. La stanza sembrava reduce da una violenta lotta avvenuta a suon di guanciali, nell'aria infatti ondeggiavano pigre alcune piume svolazzando nella loro lenta caduta verso terra. Quando tutti i cuscini furono sistemati Harry fece Evanescere le piume rimaste e si rivolse a Neville: "Allora grazie Neville, torniamo in sala Comune?"
"Vai pure Harry, io ti raggiungo subito." Aveva appena notato che lui e Harry non erano soli nella stanza. Luna infatti stava in piedi in un angolo e fissava con enorme interesse un punto imprecisato del soffitto. Neville si avvicinò e si mise in piedi a fianco a lei. Non disse nulla, aspettò che fosse lei a dargli spiegazioni per quello strano comportamento. "Li vedi anche tu?" Disse ad un tratto la ragazza con la sua voce stranamente eterea, quasi ultraterrena da cui Neville era tanto incuriosito quanto affascinato.
"Ehm cosa dovrei vedere di preciso?" Rispose con voce incerta, senza essere molto sicuro che fosse la cosa giusta da dire.
"Ma i Gorgosprizzi naturalmente! Ce ne sono alcuni lì, intorno al lampadario. E' per questo che Seamus non è riuscito ad eseguire nemmeno un incantesimo correttamente, era proprio sotto il lampadario e alcuni di loro devono esserglisi infilati nelle orecchie." Nel dire tutto questo si era avvicinata pericolosamente a Neville, erano talmente vicini che la voce di Luna si era fatta quasi un sussurro. Neville, dal canto suo indietreggiò di un passo, non perchè lo disturbasse che Luna fosse troppo vicina a lui, anzi, proprio perchè quella voce vellutata e i suoi occhi sgranati di un azzurro intenso esercitavano su di lui una pericolosa attrazione. Purtroppo, questa accortezza non era servita a impedire che Neville cadesse in quel vortice che Luna sembrava emanare dalla sua persona e in cui Neville finiva puntualmente per cadere.
"Senti Luna, ti andrebbe di venire a Hogsmeade con me il prossimo weekend?" Le parole gli erano uscite di bocca prima che avesse il tempo di pensarle, ma non se ne pentì. Lo sguardo che gli rivolse Luna dopo che lui le ebbe posto questa domanda avrebbe appagato chiunque. Era il suo tipico sguardo di quando era contenta per qualcosa, un misto di incredulità e gioia che si traducevano in un sorriso abbagliante che si rifletteva negli occhi azzurri ed era altamente contagioso. Neville, infatti, cominciò a sorridere ancora prima che lei gli desse la risposta. "Sì! Che bello, nessun ragazzo mi aveva mai invitato a Hogsmeade prima d'ora!" Ecco un'altra caratteristica di Luna che incuriosiva quanto ammaliava Neville, la sua schiettezza e sincerità anche verso le verità più scomode, qualità che metteva in imbarazzo l'interlocutore, ma che lo spingeva a provare per Luna una tenerezza sconfinata. O almeno, questo era l'effetto che faceva su Neville. "Beh allora ci vediamo sabato. Ti accompagno alla Sala Comune?"
"No, grazie, resto qui ancora un po' a guardare i gorgosprizzi."
"Ok, allora ehm ciao."
"Ciao! A sabato!"
Neville uscì trionfante dalla Stanza delle Necessità. Mai, nemmeno quando aveva preso ottimi voti in Erbologia si era sentito così appagato. D'altronde la professoressa Sprite, per quanto Neville fosse affezionato a lei, non aveva certo il sorriso di Luna. Era la prima volta che aveva un appuntamento con una ragazza. Lui, il maldestro, impacciato Neville Paciock, aveva appena invitato Luna Lovegood ad uscire con lui.


Sabato 28 febbraio:
Il giorno dell'appuntamento era arrivato. Quella mattina Neville si era svegliato di soprassalto alle cinque, dopo aver sognato di arrivare in ritardo all'appuntamento con Luna. Quando aveva scoperto di essere al sicuro nel letto e che all'appuntamento mancavano ancora cinque ore, si era tranquillizzato, ma non era più riuscito a prendere sonno. Finalmente alle otto potè alzarsi, vestirsi e andare a fare colazione. Il momento della scelta dell'abito da indossare richiese molto più tempo del solito, doveva mettersi qualcosa che lo facesse sembrare più snello, qualcosa che non fosse il solito maglioncino abbinato a dei pantaloni sformati. Scelse una camicia scura a disegnini bianchi e i jeans più stretti che aveva. Si guardò allo specchio ma non trovò il risultato soddisfacente. Poi si ricordò che doveva uscire con quella che portava dei rapanelli come orecchini e decise di lasciar perdere con una scrollata di spalle. "Dean, mi presti il profumo?" Chiese timidamente.
 "Il profumo? Certo, tieni, ma a che ti serve?"
"Ehm, mi serve perchè vedi, oggi esco con Luna"
"Oooh!" Fecero in coro tutti i ragazzi del dormitorio. "Esci con Luna e non ce lo hai detto eh furbacchione!" Esclamò Ron dandogli un buffetto. Scesero a colazione tutti insieme, con i ragazzi che non smisero di schernire bonariamente Neville fino all'ingresso della Sala Grande. Alle dieci precise, Neville si presentò al portone d'ingresso. Luna era già lì, con un cappottino rosa acceso e una vistosa collana fatta con oggetti di un verde acido che avevano tutta l'aria di essere verze appena raccolte. Aveva i capelli sciolti sulle spalle e lo stesso sorriso della sera in cui Neville le aveva chiesto di uscire. Nel complesso, Neville la giudicò bella e decise che con quel sorriso si poteva sorvolare sulla collana e sui calzini gialli e viola. "Andiamo?"
"Sì" Rispose lei. Usciti dal portone, Neville sprofondò nel panico. Non sapeva assolutamente come cominciare la conversazione e non aveva pensato a prepararsi qualcosa di interessante da dire. Decise di iniziare da un complimento: "Che collana particolare, dove l'hai presa?"
"Oh, me l'ha regalata papà. E' fatta di insalata acida, tiene lontani gli intrusi." Neville si sentì vagamente allarmato all'idea che lei avesse deciso di indossare una simile collana proprio quel giorno, pensando che fosse una precauzione nel caso lui si fosse preso troppe libertà. Luna parve notare l'aria confusa che era comparsa sul viso di Neville perchè disse con aria divertita: "Ma non l'ho messa per te! La indosso spesso quando vado a Hogsmeade perchè non voglio che gli altri mi importunino, sai ragazzi che mi prendono in giro. Soprattutto oggi che sono con te non voglio che rovinino questa giornata." Neville si sentì decisamente rincuorato da questa affermazione e procedette più sollevato. Continuarono a parlare per tutto il tragitto e giunti a Hogsmeade gli animi di entrambi erano molto più rilassati e i loro atteggiamenti più naturali. Trascorsero una mattinata piacevole, visitarono tutti i negozi da Mielandia a Mondomago e nel pomeriggio si rifugiarono al calduccio dei Tre manici di Scopa per una Burrobirra calda. Per tutta la mattina Neville non aveva staccato un attimo gli occhi da Luna, tanto che era arrivato a definire alcune delle sue espressioni facciali preferite. Gli piaceva quando sgranava gli occhi e apriva leggermente la bocca perchè era sorpresa da qualcosa, oppure quando sbatteva le palpebre e inclinava leggermente la testa mentre ascoltava Neville parlare. Ma quello che preferiva in assoluto era il suo sorriso, così sincero come ognuna delle sue espressioni, aperto e luminoso. Ed era proprio quel sorriso che lei gli stava rivolgendo mentre lui gli raccontava di come suo zio Algie l'avesse fatto rimbalzare in giardino per scoprire se era un mago. Trascorsero un pomeriggio assai piacevole e indubbiamente stravagante a parlare di Ricciocorni Schiattosi e corni di Erumpent, di cui Luna gli enumerò tutte le qualità. Forse, se fosse stata un'altra persona a parlargli di queste cose, Neville le avrebbe prestato un decimo dell'attenzione che ora dava a Luna. Ma lei sapeva rendere tutto così interessante con quei suoi sorrisi e i suoi occhi spalancati. Tornarono al castello mentre stava calando il buio. Dopo qualche istante di silenzio Luna parlò: "Grazie Neville, sono stata davvero bene oggi. Nessuno mi aveva mai fatto sentire così a mio agio, con te non mi sento ridicola come con altri, con te posso essere me stessa." Lo disse con una calma disarmante, che lasciò Neville confuso e spiazzato. "Anch'io sono stato bene Luna, mi piace stare in tua compagnia." Tacquero e giunti al portone si separarono. Quando lo salutò, Luna gli diede un bacio sulla guancia. Quella sera Neville andò a letto pensando a Luna, ai suoi occhi e alla sua voce sognante. A come si erano tenuti per mano tornando dal villaggio e al bacio che gli aveva dato al momento di salutarsi. Era felice. Aveva trovato una persona come lui... Diversa. Quella sera non fu il ricordo dei suoi genitori, che tante volte lo assaliva la sera, ma il sorriso di Luna ad accompagnarlo nel sonno.

Nota dell'autrice: Ciao a tutti! E' la prima ff che scrivo su Neville e Luna, spero vi piaccia! Ho deciso di ripercorrere i momenti fondamentali del rapporto tra i due, un misto di amore e amicizia, con un confine tra le due non sempre molto chiaro. Se avete consigli da darmi, proposte di miglioramenti sono felicissima di sentirvi!
Un saluto

   
 
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