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Autore: Candy_Malfoy    20/01/2015    1 recensioni
Dal prologo:
"Druella Black si avvicinò ancora, continuando a scrutare i due neonati.
- Potete eliminare questa disfunzione? – chiese, non staccando gli occhi dalla bambina.
- Non nell’immediato. – rispose l’uomo – Fra qualche anno potremmo.. –
- Fra qualche anno? – lo interruppe la donna – E guarirà definitivamente? –
- Non ne siamo certi. E’ probabile che avrà questo problema per tutta la vita. –
- Mi sta dicendo che mia nipote è malata? –
- In pratica, sì. – rispose il medico, dopo aver esitato un attimo.
Druella rimase un attimo in silenzio, valutando la situazione.
- Va bene. – disse alla fine – Allora sbarazzatevene. –"
Genere: Drammatico, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Il trio protagonista, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Hermione, Lucius/Narcissa
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo, Contesto generale/vago
Capitoli:
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Buonasera! Mi inginocchio e vi imploro di perdonarmi per questo IMMENSO ritardo! So che non ho scusanti, ma mettete insieme le festività natalizie, un breve viaggio e la sessione invernale all’università et voilà, ecco il mio tempo libero che vola via! Spero e farò di tutto per aggiornare il più velocemente possibile ora che ho un po’ di tempo. Ringrazio come sempre chi legge, chi commenta e chi mette tra i preferiti e tra le seguite questa fan fiction: mi riempite il cuore di gioia!
E, ora, buona lettura!
 
 
 
Il primo giorno a Hogwarts stava per terminare e Draco stava sognando il letto dalla noiosissima lezione pomeridiana di Storia della Magia tenuta dal vecchio professore fantasma, che era in grado di rendere la materia ancora più noiosa di quanto non lo fosse da sola. Prima però di potersi finalmente coricare doveva adempire ai suoi compiti di prefetto, quindi ronda notturna per i corridoi del castello.
Il biondo Serpevederde, infatti, si stava dirigendo verso la Sala Grande, luogo di incontro dei prefetti e i Capiscuola, insieme a Pansy. Stavano parlando del più e del meno, quando una smorfia disgustata gli storse la bocca.
- Merlino, però – si lamentò – Poi dici che non mi sta simpatica. È amica del Trio dei Miracoli. –
Pansy seguì il suo sguardo e vide Dahlia che parlava tranquillamente con Hermione Granger e Ron Weasley.
- La salutiamo e finisce là. – disse subito Pansy – Non dobbiamo mica fermarci a parlare con lei o con quei due. –
- Sì, ma non sta acquistando punti. – borbottò il ragazzo, mentre si avvicinavano ai tre.
Draco sorrise soddisfatto vedendo come Hermione gli rivolse uno sguardo duro: sicuramente ce l’aveva ancora con lui per il modo in cui era riuscito a metterla al suo posto. Nulla per lui era mai stato più appagante che riuscire a zittire quella fastidiosa So-Tutto-Io.
Vide poi anche Dahlia girarsi, per vedere a chi fosse destinato quello sguardo tanto ostile. L’ego di Draco crebbe ulteriormente quando vide la bionda mordersi nervosamente un labbro, mostrando quanto fosse a disagio in presenza di due dei migliori amici del suo ragazzo, ma soprattutto in presenza di Draco Malfoy, che non si faceva sfuggire l’occasione per prenderla in giro. E neanche questa volta il ragazzo si tirò indietro; per un attimo era quasi tentato di seguire il consiglio di Pansy e semplicemente salutarla educatamente, ma dove sarebbe andato a finire il divertimento?
- State facendo le selezioni per inserire nuovi casi umani nel gruppo? – ghignò il biondo – Certo però se prendete la Montgomery avrete due orfani, visto anche la presenza dello Sfregiato: non sarebbe un gruppo poco vario? Trovatella, mi dispiace, ma non puoi entrare neanche nel Trio dei Miracoli. –
Le gote della Corvonero diventarono rosee per l’imbarazzo e non disse nulla, sempre presa in contropiede dalla malignità del ragazzo. Si limitò quindi a salutare Pansy, schiarendosi la gola.
- Ciao, Montgomery. Tutto bene? – le rispose la Parkinson tranquilla, come se Draco non avesse detto nulla.
Quella annuì appena, mentre Hermione continuava a guardare male Draco.
- Sei un vero cafone, Malfoy. – disse alla fine la ragazza, esplicando i suoi pensieri.
- Granger, non sto parlando con te, quindi fatti gli affari tuoi. – rispose lui, annoiato.
- Ciò non cambia il fatto che tu sia stato un cafone. Sei venuto qui, a infastidirci senza che noi ti avessimo anche solo rivolto la parola e.. –
- Merlino, Granger! – la interruppe lui, spazientito – Riesci a tenerla ogni tanto chiusa quella boccaccia? La tua voce mi fa sanguinare le orecchie, poi i tuoi modi da difensore dei reietti li detesto. Riesci una volta tanto a non metterti mostra o il tuo ego ha bisogno di continue attenzioni per vivere? –
La vide sbarrare gli occhi per la sorpresa e poi aprire la bocca per replicare, ma Draco la bloccò nuovamente.
- Ti ho detto di stare zitta. Sei anche sorda, mezzosangue? –
Stava per scattare la rissa, come sempre, ma fu provvidenziale l’arrivo di Martha Gates, la Caposcuola di Corvonero, che consegnò a ciascuno i piani dei turni delle ronde per il mese e li spedì poi ognuno ai propri piani di competenza.
 
Draco sbuffò sonoramente, leggendo per l’ennesima volta i suoi turni.
- Che palle. – iniziò a lamentarsi – Domani sarò in turno con la Trovatella e il giorno seguente con la Mezzosangue: ma facevano così tanto schifo le ronde per case? Poi mercoledì prossimo con Weasley: potrei commettere un omicidio. –
- Io ci sto dopodomani con Weasley. – borbottò Pansy, mentre piegava il suo foglio e se lo metteva in tasca. – Domani cerca di essere gentile con la ragazza di Blaise. –
- Eh? – chiese lui, guardando sorpreso l’amica per poi entrare in un’aula per controllare se ci fosse qualche studente da punire – Perché dovrei essere gentile con lei? –
Pansy sospirò estenuata.
- Non essere scortese. Fai il tuo dovere da Prefetto e non prenderla in giro tutto il tempo. E il perché te l’abbiamo spiegato stamattina io e Daphne. –
- Sì, ma che palle. –
- Shh. – lo interruppe Pansy – Se tieni all’amicizia di Blaise, smettila di trattare male la ragazza della quale si è innamorato il tuo migliore amico. –
Draco la guardò perplesso.
- Eh? Innamorato? No, Blaise non è il tipo. –
A Pansy sfuggì una risatina e scosse il capo, come se Draco avesse detto la più grande sciocchezza di questo mondo.
- Ma non hai visto come la guarda? Come le sorride? Se quello non è amore, a Blaise vieni una paresi facciale, con l’espressione più ebete di cui è capace, ogni volta che lei entra nel suo campo visivo. Dai, a volte mi sembrano Daphne e Theo. –
Draco rise di gusto, pensando alla stupidità di quei due, innamorati l’uno dell’altro, ma troppo orgogliosi per dichiararsi. Tutto era iniziato un anno fa, circa. Una sera, metti un po’ l’alcool, metti un po’ della sana attrazione fisica si erano ritrovati a letto insieme. Però, prima che uno dei due ferisse l’altro, da bravi Serpeverde quali erano, avevano deciso che quello che era successo non aveva avuto nessuna importanza. Cavolata epica. Era un anno che si andavano dietro a vicenda, che erano gelosi l’uno dell’altro, ma non facevano nulla per cambiare la situazione.
- Spero che quest’anno si diano una mossa. Non ce la faccio più a sopportare il malumore di Theo ogni volta che Daphne esce con qualcuno. – si lamentò Draco.
- Perché tu non senti lei che sputa veleno contro ciascun essere vivente di sesso femminile che osa anche solo parlare con lui. – sbuffò Pansy.
- Ricordami perché noi non gli diciamo nulla..? – chiese Draco, dopo aver tolto 20 punti a due Tassorosso che vagavano senza meta per il castello.
- Perché non ci ascoltano. –
- Giusto. – rispose Draco, annuendo convinto – Fra un po’ io e te rimarremo gli unici single. – aggiunse, facendogli un sorriso furbo.
Pansy rise divertita.
- Cretino. – disse, facendo ridere anche lui.
Loro due erano cresciuti insieme, erano come i fratelli che nessuno dei due aveva mai avuto e si erano fatti forza e sorretti nei momenti più difficili. Pansy, al resto del mondo, poteva apparire come la ragazza più frivola che potesse esistere, ma se solo qualcuno l’avesse conosciuto almeno la metà di quanto la conosceva lui, si sarebbe ricreduto in un attimo. Lei e Blaise erano le sue ancore di salvezza.
Continuarono il giro di ronda, parlando del più e del meno, finché Draco non si grattò l’avambraccio sinistro infastidito e questo gesto non sfuggì a Pansy, immersa, come lui, nelle dinamiche dei Mangiamorte.
- Quando è successo? – chiese all’improvviso.
Draco la guardò un attimo in silenzio, fingendo di non capire a cosa si riferisse, mentre dentro di sé si stava maledicendo per non aver fatto più attenzione con lei.
- Quand’è successo cosa? – chiese lui, con tono vago.
- Sai a cosa mi riferisco. – rispose lei dura, facendo cenno con il capo al braccio.
- Non lo so, invece. – rispose Draco, serrando la mascella e guardando avanti a sé.
- Mi stai dicendo, quindi, che se io ora ti sollevo la manica della camicia, il tuo braccio sinistro è intonso? – chiese Pansy, allungando una mano.
- Zitta, che qui anche i muri hanno le orecchie. – rispose lui secco, ritirando il braccio.
- Perché non mi ha detto nulla? – chiese la mora, ora con un tono preoccupato.
- Che avrei dovuto dire? Queste non sono notizie che si vanno a sbandierare in giro. –
- Ti avrei potuto aiutare. Anche solo parlare fa bene. –
- Aiutare? – ripeté lui, quasi con un tono di scherno – E come? Anzi, meno sai è meglio è. –
Sul viso di Pansy comparse un’espressione preoccupata.
- Draco, cosa ti ha chiesto di fare? – domandò, parlando lentamente.
- Nulla. – fu la risposta secca di lui, deciso a chiudere l’argomento.
- Draco, se ne parlassi con me o Theo o.. –
- No! – la interruppe lui – Queste sono cose che non vi riguardano. Ripeto: meno ne sai, meglio è. Argomento chiuso. –
Pansy annuì e rimasero in silenzio fino a che non conclusero il loro giro di ronda.
- Pansy, io torno in Sala Comune fra un po’. – le disse piano, quando rimasero soli.Sul viso di lei comparve un’espressione preoccupata.
- Ora non posso neanche andare a divertirmi un po’ nella Stanza delle Necessità con una bella Corvonero del quinto anno disponibile? – mentì, così da potersi spostare senza problemi e far tranquillizzare l’amica.
Il suo tono molto probabilmente fu parecchio convincente, perché Pansy sembrò rilassarsi e annuì, sorridendo.
- No, ci mancherebbe che non inauguri il nuovo anno. – disse, scherzando – Scusa per prima, ma lo sai.. –
- Lo so. – la interruppe lui, sorridendo – Ci vediamo più tardi o domattina. – disse, dandole un bacio sulla guancia e allontanandosi.
Sapeva che Pansy era preoccupata per lui, non c’era bisogno che glielo dicesse. Non poteva però permettersi di metterla in pericolo. Né lei, né nessun’altro. Sapeva che lei gli voleva bene, almeno quanto lui ne voleva a lei. E lui gliene voleva tanto. E sapeva benissimo anche che lei avrebbe fatto qualsiasi cosa per aiutarlo e questo non poteva permetterlo: per più tempo lei fosse riuscita a rimanere fuori quel mondo, meglio era. Così si diresse verso la Stanza delle Necessità, purtroppo non per passare una notte di piacere con una giovane studentessa, ma bensì per aggiustare uno stupido armadio ed escogitare un modo per uccidere il vecchio preside, l’unico ostacolo tra lui e una pseudo libertà.
Era ancora immerso nei suoi pensieri, quando sentì dei passi dietro di lui. Si bloccò all’istante, si girò e la vide, bloccata in mezzo al corridoio che lo guardava, leggermente spaesata dal fatto di essere stata beccata.
- Granger, che fai? Ora mi segui? – le chiese, infilandosi le mani in tasca e camminando lentamente verso di lei, come un predatore verso la sua preda.
- Dove stai andando? – chiese lei con voce ferma – Il tuo dormitorio non è da questa parte. –
- Neanche il tuo, se è per questo. – le fece notare lui – Quindi potrei porti la stessa domanda. –
- Io stavo controllando che tu andassi nel tuo dormitorio. –
- Senti, mezzosangue. – iniziò lui, sforzandosi di mantenere quella sua aria sfrontata, ma soprattutto di mantenere la calma – Tu ora torni al tuo dormitorio e inizi a impicciarti dei tuoi affari. Girare da sola per il castello non è sicuro per una mezzosangue come te. Lo sai, vero? –
- Mi stai minacciando, Malfoy? – chiese lei, assottigliando lo sguardo.
- No. – disse lui, tranquillo – Ti sto solo avvertendo. Dovresti ringraziarmi. Ora sparisci, prima che ci ripensi. E comunque, se proprio lo vuoi sapere, sto andando in infermeria che non mi sento molto bene. Vuoi accompagnarmi? –
Hermione lo guardò un attimo, indecisa se credergli o meno, poi scosse la testa e se ne andò.
- Vai al diavolo, Malfoy. –
- Fammi strada tu, mezzosangue. – fu la pronta risposta del ragazzo.
La mora si girò un attimo a guardarlo male, per poi riprendere il suo cammino.
Draco sospirò sollevato, mentre si dirigeva vero la Stanza delle Necessità: ci mancava solo la Granger a ficcare il naso ovunque. Se solo lei avesse scoperto qualcosa, ci avrebbe messo due secondi a dirlo a Potter, che non ce avrebbe messo neanche uno a dirlo a Silente e lui si sarebbe ritrovato ad Azkaban in un battito di ciglia. Chiuse gli occhi costringendosi a non pensare a ciò: d’ora in poi avrebbe dovuto fare maggiore attenzione, ne andava della sicurezza sua e di sua madre
Giunse finalmente davanti la Stanza ed entrò, consapevole che quello era solo il primo passo verso un anno infernale.
 
Dahlia era appena arrivata davanti all’entrata della Torre di Corvonero insieme a Anthony Goldstein, l’altro prefetto, e trovò una bella sorpresa ad attenderla: un affascinante ragazzo moro, che rispondeva al nome di Blaise Zabini.
- Sai che sei a rischio punizione per essere fuori dal tuo dormitorio a quest’ora? – chiese la ragazza, ridendo.
- Lo so, ma che vantaggio avrei altrimenti da avere una ragazza come prefetto? – rispose lui, sorridendo furbo.
Lei stava per dargli una pacca sulla spalla, ma lui le bloccò prontamente il polso, avvicinandola a sé e baciandola.
- Io vado dentro. – si intromise Anthony – Buonanotte, Dahlia. Zabini. –
- Buonanotte. – rispose la bionda, liberatasi dalle labbra del ragazzo – Ci vediamo domani. –
- Di cosa stavate parlando? – chiese Blaise, una volta che l’altro prefetto superò l’ingresso della Sala Comune e sparì dietro la porta.
- Nulla. – rispose Dahlia, alzando le spalle – Ci stavamo organizzando per andare domani notte a fare un pic-nic romantico sul lago. Sai com’è.. – concluse, sorridendo furba.
- Oh, molto simpatica, Montgomery. – ridacchiò Blaise, stringendola maggiormente a sé – Ti avverto: non mi piace dividere ciò che è mio con nessun altro, sono abbastanza geloso, chiaro? – l’avvertì, mentre le carezzava la schiena con la punta delle dita.
- Sai che non lo farei mai. – rispose la bionda, con un sorriso innamorato e posandogli un tenero bacio sul petto.
- Lo so, ma avverto. – disse lui, chinandosi a baciarla – Come è andata questa sera? –
- Tutto normale. Un giro tranquillo, non abbiamo beccato nessuno in giro. –
- Meglio. E con Draco? –
Blaise sentì per un attimo Dahlia irrigidirsi tra le sue braccia, per poi tornare tranquilla.
- Nulla. Non abbiamo parlato, ci siamo a malapena salutati. – rispose lei, velocemente.
Gli aveva mentito. Blaise se ne era accorto subito, ma fece finta di nulla: sicuramente quel cretino del suo migliore amico l’aveva infastidita e ora lei non diceva nulla per non farli litigare. Merlino, che ragazza favolosa. Questa volta doveva comportarsi bene, perché se solo si fosse fatto sfuggire una come lei, si sarebbe mangiato le mani.
- Domani però ho il turno di ronda con lui. – sospirò Dahlia – Non gli sto simpatica, lo so. –
- Perché non ti conosce. – rispose lui, sorridendole e carezzandole i capelli – Sii te stessa e vedrai che ti apprezzerà. –
- Se lo dici tu. –
- Ovvio che lo dico io. – rispose lui, per poi chinarsi a baciarla, mentre le sue mani viaggiavano sul suo corpo, fino ad arrivare ad infilarsi sotto la gonna di lei.
La sentì ridere sulle sue labbra e dovette fare uso di tutto il suo autocontrollo per tenere a bada la sua eccitazione e non farla sua in quel preciso momento: da quando gli bastava così poco per essere eccitato?
Rimasero un altro po’ insieme a parlare e a baciarsi, finché non si diedero la buonanotte e si separarono.
 
Draco era appena uscito dalla Stanza delle Necessità, nervoso, quel dannato armadio sembrava più difficile da riparare di quanto in realtà pensava e avrebbe avuto bisogno di più tempo. Per non parlare del fatto che doveva iniziare ad escogitare il modo per uccidere quel vecchio. E il tempo scorreva. E lui sentiva come se il nodo della cravatta si stringesse sempre di più intorno al suo collo, sentiva mancargli il fiato.
- Malfoy, cosa ci fai in giro a quest’ora? –
Draco si girò, per vedere a chi appartenesse quella voce, già immaginandosi, nella migliore delle ipotesi, in punizione per essere in giro a quell’ora. Tirò però un sospiro di sollievo appena vide che la voce apparteneva a Blaise Zabini.
- Mi hai fatto prendere un colpo. – disse Draco, fermandosi per aspettarlo.
- Coscienza sporca, eh? – ghignò il moro – Allora? Che stai combinando? –
- Stanza delle Necessità, mora, Corvonero, quinto anno, terza di seno. – mentì nuovamente – Te invece? –
- Bionda, Corvonero, sesto anno. – rispose l’amico, con quel sorrisetto che gli aveva visto quella mattina quando Dahlia era venuta a salutarlo.
- E seno non pervenuto. – ridacchiò Draco.
- Smettila di prenderla in giro. – rispose serio Blaise.
- Ehi! Non fare favoritismi! Perché Daphne può prenderla in giro quando non c’è e io no? –
- Prima di tutto, nessuno può prendere in giro la mia ragazza. Secondo, tu la prendi in giro anche davanti a lei. –
Draco si zittì: ecco, quella stupida corvaccia aveva fatto la spia.
- Non so cosa tu le abbia detto oggi, non ha voluto dirmelo. – aggiunse, smentendo ciò che Draco aveva appena pensato – Ma questa storia deve smettere. Draco, non costringermi a scegliere tra te e lei. –
Il biondo annuì in silenzio, mentre scendevano le scale per andare nei sotterranei.
- Dalle una possibilità. – continuò Blaise – E’ simpatica e poi per alcuni aspetti vi assomigliate anche. –
- Siamo biondi entrambi..? – buttò lì Draco, poco convinto.
- No. – rispose l’altro, ridendo – Domani fatevi una chiacchierata. Ti stupirà. –
- Se. – borbottò Draco, mentre entravano nella loro Sala Comune.
- Fai un tentativo, anche perché penso che lei rimarrà. –
Draco sospirò estenuato, mentre andavano nel loro dormitorio.
- Va bene, va bene. – rispose alla fine – Poi, guai a te se dici che sono un pessimo amico. –
- Mai pensato. – rispose semplicemente Blaise, facendo sorridere Draco e facendogli dimenticare le mille preoccupazione che lo attanagliavano. 
 
 
Eccomi qua! Spero che questo capitolo via sia piaciuto e ne sia valsa l’attesa. Piccolo mio commento: allora io, come molte altre persone, non amo il personaggio di Pansy Parkinson, ma in questa fan fiction ho deciso di darle spazio e un carattere più complesso: non la farò diventare una santa, ma innanzitutto non la farò apparire come la solita ragazza frivola, né quella costantemente innamorata di Draco o che se lo porta a letto.
Ah, e poi chiedo scusa a Padma Patil se le ho tolto il suo ruolo di Prefetto di Corvonero, ma, ai fini della trama, mi serviva di avere Dahlia al suo posto!
Bene questo è tutto, fatemi sapere se vi è piaciuto o meno questo capitolo.
A presto,
Eleonora
  
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