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Autore: TheBigWingsOfFantasy    20/01/2015    1 recensioni
Cosa succederebbe se, senza apparente motivo, Mika diventasse il protagonista di The Hunger Games?
Una storia scritta con lo scopo di far divertire voi e me, che mentre la scrivevo stavo morendo dalle risate. Spero vi piaccia e buona lettura.
Genere: Comico, Parodia, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over, Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Ragazzi togliete subito i gomiti dal tavolo, Katniss non fare quel rumore insopportabile quando bevi il brodo, Mika chiudi la bocca quando mastichi e non ti ingozzare! – così ci rimprovera Effie da ormai cinque minuti, ma che colpe ne abbiamo se quella davanti a noi è la più grande tavolata che mai vista in vita nostra?
Mentre assaggio un po’ di vitello tonnato noto che Katniss, anche continuando ad ingozzarsi, sembra intristirsi, come se per qualche strana collocazione del tempo e dello spazio, un profumo, un colore, una parola, le avessero fatto tornare in mente qualcosa. Forse dovrei chiederle che ha, ma se non volesse parlarne ?  Se fossi io la causa del suo crucciarsi?
Oh al diavolo.
Mando giù un sorso d’ acqua, mi schiarisco la voce e le chiedo, con un tono che sembra troppo gracchiante persino per me, se è tutto okay. Lei riemerge dal suo stato di catalessi, capisce che sono stato io a parlare ed incespica un po’ prima di rispondere che sta bene.
E’ fredda e non posso fare a meno di pensare che la cosa mi ha ferito, anche se non ne capisco il motivo.
- Insomma...- cerco disperatamente di intavolare una conversazione, per liberarmi da quest’atmosfera opprimente – buono questo piatto, come hai detto che si chiama Effie? –
- Lasagna –
- Si giusto, veramente deliziose, complimenti allo chef - 
Ad un certo punto Katniss sembra svegliarsi da quel suo torpore rasente all’ apatia, si alza in piedi, sbatte una mano sul tavolo ( Quello è mogano !!!) e mi fissa con due occhi di fuoco – I complimenti allo chef ?! Mika, le nostre famiglie al distretto muoiono di fame e tu elogi la cucina di questi mostri ?! –
Forse dovrei farle notare che la torta al cioccolato nel suo piatto non è un punto a suo favore. Soprattutto con la guarnizione alla panna.
Forse dovrei stare semplicemente zitto, evitare di farla arrabbiare ancora di più.
Ma tutto questo fuoco da dove arriva?
Esito un secondo di troppo, il tempo necessario per farle perdere definitivamente le staffe, mi lancia un bicchiere d’ acqua addosso ( Dannazione, I RICCI ! ) e se ne va.
- Te la sei cercata, zuccherino – interviene Haymitch, zittito dallo scappellotto che Effie gli tira.
Strizzandomi i ciuffi sulla fronte chiedo loro che diamine è successo a Katniss, anche se ero abituato a quel genere di reazioni. Ho vissuto per tutta la vita con quattro ragazze.
- Oh Mika, caro, dovresti andare a parlarci, in fondo solo tu puoi capirla meglio di tutti noi “mostri” – mi dice Effie, sorridendomi apprensiva, anche se penso che l’ epiteto non le faccia piacere – Ma hai visto come si è arrabbiata prima? E’ ovvio che ce l’ ha con me! – replico esasperato.
- Ma appunto per questo devi andarci a parlare, dovete chiarire assolutamente-
- Ma non so nemmeno che cosa le ho fatto! – cerco il supporto della cosa più vicina ad un esponente del sesso maschile che ci sia. Ma trovo solo Haymitch, il quale, con una severa occhiata di Effie, risponde - Ragazzino, mi duole ammetterlo, ma Effie ha ragione. Non ti conviene fare arrabbiare una ragazza, soprattutto se può aiutarti a sopravvivere. O farti fuori – .
- Capisco. L’ andrò a cercare. Dopo la cheescake –
- MIKA! –  gridano all’ unisono.
-  Va bene, ho capito. –
- Però mi prendo la torta –
Inizio a cercare la mia folle compagna d’ avventure per tutto il treno, cercando di ricordarmi dove potrebbe essere il suo scompartimento.  Improvvisamente subisco un brusco cambio di prospettiva, e cado a terra sbattendo la faccia nella torta. Mi giro per capire in cosa sono inciampato ed è allora che sento una risatina – Non è educato ridere delle disgrazie altrui, cara Katniss –
- Ahahah scusami, ma sei buffissimo – La sua allegria è contagiosa, sono felice di sentirla ridere, anche se sono io la causa della sua ilarità, oppure è proprio questo a farmi sentire al settimo cielo ?
Se non altro non è più arrabbiata con me. Forse, ma non penso di poter sprecare in questo modo tutte le torte di Panem, dobbiamo parlare.
Ripulendomi la faccia, alleggerito dalle nostre risate e dalla situazione più rilassata, le chiedo il perchè della rabbia di poco fa.
- Oh, sapevo che me l’ avresti chiesto – dice tornando abbastanza seria – in realtà non era niente di che, insomma, ero arrabbiata, ma vista la situazione è comprensibile. E’ un ingiustizia e dato che è tale non possiamo fare nulla per cambiare le cose -.
Sentirla dire cose del genere mi fa cadere in un baratro disperato, che abbia forse perso la speranza?
- Non dico che la situazione sia delle migliori, però possiamo scegliere come affrontarla, anche se sembra inutile -.
- E come dovremmo affrontarla ?-.
- Uhm, vediamo, rimanendo fedeli a noi stessi per esempio, evitare che Capitol City ci trasformi in animali da circo -.
- Cos’è un circo ?-.
- Non lo so. Però è un bel paragone quello che ho fatto -. 
Ce ne stiamo in silenzio per un po’, ognuno immerso nei propri pensieri.
- Mika... dovrei dirti una cosa – Mi giro e la guardo, una ragazzina abbastanza minuta, i capelli scuri legati in una treccia e gli occhi fissi nei miei.
Inizia a torcersi le mani nervosamente, mentre sposta il peso del corpo da una gamba all’ altra.
Per assurdo mi ricorda una bambina che deve andare in bagno, però forse questa è la definizione migliore per la situazione che sta vivendo : ha trattenuto questa informazione troppo a lungo, ora ha un bisogno impellente di liberarsene, oppure starà male.
Fa un respiro profondo.
- TumipiacitantoMika – dice frettolosamente, come se, per qualche strana legge fisica, maggiore è la velocità con cui viene detto qualcosa, minore sarà l’ effetto che avrà, cosicché se lo dici abbastanza velocemente magari sarà come se non l’ avesse mai detto.
Nonostante Haymitch mi avesse precedentemente messo al corrente dei sentimenti di Katniss verso di me, non avrei mai pensato che avrebbe avuto tanto coraggio da dichiararsi. Mi incolpo per la frase ispiratrice di poco fa. Era meglio se nascevo Senza Voce.
Devo replicare in qualche modo, dovrei cercare una risposta confortante, dirle che anche a me lei piace ( se fosse la verità), ma per qualche motivo le terminazioni nervose tra bocca e cervello saltano, un errore di traduzione per cui il elaboro questi concetti dicendo – Okay -.
Certo, quale momento migliore per perdere le mie capacità oratorie.
La ragazza a cui piaccio da un tempo inimmaginabile finalmente si dichiara ed io so solo dire “Okay?”.
Mi accorgo che si sta allontanando e mi sveglio da questo torpore, la prendo per un braccio e la stringo in un abbraccio.
Forse data la situazione non è la mia mossa migliore, però è sempre meglio di niente.
Ripenso alle parole di Haymitch: dovrei illuderla solamente perchè voglio sopravvivere? Imbrogliare in questo modo non solo Panem, ma anche me stesso e lei?
Forse non sarebbe così strano se a questo punto sparissi e mi ritirassi in camera mia.
Ho bisogno di Haymitch .
 – Kat, ( OMIODDIO L’ HO CHIAMATA KAT) io non me lo sarei mai aspettato, cioè è un po’ improvviso, capisci? Vorrei prendere un momento per pensare a quanto è successo. Mi capisci vero? -.
Okay, forse non è la risposta che si aspettava. Le prendo il volto fra le mani in modo che possa guardarmi. Lo sguardo che mi regala è carico di emozioni, come posso rovinarle questo amore platonico che ha coltivato per così tanto tempo?
- Una volta che avrò fatto luce nei miei pensieri ti verrò a cercare, intesi? -.
- Intesi – mi dice lei con un filo di voce prima di abbracciarmi un’ ultima volta e andarsene.
- Dovresti scusarti con Effie! – le grido, ma lei ha già chiuso la porta della sua camera.
Mi sembra di essermi levato un peso dal cuore “ E’ questa forse la felicità ?”.
Con passo malfermo mi avvio verso il mio scompartimento, dato che mi è passato tutto l’ appetito che avevo.
Fino a stamattina la mia più grande preoccupazione era trovare nuovi modo per far apparire il mio taglio di capelli finemente studiato un’ acconciatura che sembrasse casuale, ora devo affrontare un viaggio di sola andata verso quella che sarà la mia fine. Oltre al fatto che sono su un treno diretto agli Hunger Games. Bene.
Arrivo nella mia cabina quando mi rendo conto di avere ancora in mano il piatto del dessert.
Imprecando, esco dalla stanza e ritorno verso il vagone ristorante, pregando per non trovare altre seccature lungo il percorso.
La sala dove abbiamo pranzato è ormai vuota, magari potrei lasciare il piatto sul tavolo, qualcuno lo ritirerà. Mentre mi avvicino però inciampo ( due volte nello stesso giorno!)  e sbatto la faccia a terra con un tonfo.
- QUELLO E’ MOGANO ! – Sento gridare Effie, probabilmente una conseguenza della botta che ho preso.
- Mhm, Effie, chiudi la bocca... – questa è la voce di Haymitch. Massaggiandomi la fronte noto un particolare a dir poco inquietante
Lo scivolone mi ha regalato una nuova sgradita prospettiva, facendomi scoprire una lunga scia di vestiti che conduce al divano.
L’ oggetto in cui ero scivolato era una scarpa-trampolo verde acqua, mentre poco più avanti ci sono un paio di mutande grigie ormai sporche e da buttare.
“ Cazzo.”-   Genteeeeeh perdonate il mio ritardo assurdo ma ero dannatamente impegnata, la scuola e tante altre cose brutte :C Però now sono tornata ed ho intenzione di finire questo delirio xD Cercherò di pubblicare il prossimo capitolo al più presto, stay tuned :D
  
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