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Autore: miriamtaylor    21/01/2015    1 recensioni
Treacherous è l'amore infido, insidioso e traditore; è un incubo che si trasforma in un bellissimo sogno, un segreto che ti scoppia dentro, è andare controcorrente solo per seguire il proprio cuore.
#larrystylinson
DISCLAIMER: i primi capitoli della storia erano già stati pubblicati sul mio vecchio account, ora cancellato.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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Al fianco di Louis mi sentivo bene, era come stare di fianco ad un migliore amico dopo mesi che non lo vedi, era come ritrovare il tuo amore dopo una lunga distanza, era sicurezza, protezione e un cuore che scoppia al solo pensiero di me e quel ragazzo dagli occhi celesti insieme, un noi.

Lo accompagnai barcollante alla porta del sedile del passeggero e gli precisai di salire, lui fece come indicavo e mi sorrise, dannazione, quel sorriso avrebbe potuto illuminare un intera città.
Presi posizione al volante e, cercando di non voltarmi a guardarlo, iniziai a guidare; Louis, invece, con la sua schiena appoggiata alla portiera continuava a fissarmi, sentivo i suoi occhi bruciare sulla mia pelle e adoravo quella sensazione di sentirmi così desiderato.
«Posso accendere la radio?» annuì alla domanda e delle note familiari riempirono l'abitacolo dell'auto: 'You found me' dei The Fray, quanto amavo quella canzone, avrei voluto cantarla a sguarciagola e l'avrei fatto se Louis non fosse stato al mio fianco.
Vidi la mano di Louis posarsi sul tasto del volume e alzare la musica fino a diventare assordante.
«Scusami, ma è la mia canzone preferita.» gridò avvicinandosi al mio orecchio.
«E' anche la mia preferita.» sorrisi e lui ricambiò.

"Where were you when everything was falling apart?"
"Dov'eri quando tutto andava a rotoli?"

La voce di Louis che cantava riempì ogni centimetro del mio corpo, quella voce così angelica ma con una nota aggressiva, come fosse l'ultimo canto prima della morte, come fosse l'ultima possibilità.
Pensai a come la mia voce, roca e profonda, sarebbe stata insieme a quella così opposta del ragazzo al mio fianco, pensai che Louis era ubriaco e che non avrebbe ricordato quello che stava succedendo e credetti che cantare insieme a lui sarebbe stato perfetto, sarabbe stata un unione perfetta.

"Lost and insecure, you found me, you found me."
"Perso ed insicuro, mi hai trovato, mi hai trovato."

Cantai senza pensare alle conseguenze, io che per la mia timidezza non avevo mai mostrato la mia voce a nessuno, dedicando quella frase a Louis e, quando le nostre voci si unirono giurai di non aver mai sentito suono così bello e di non essermi mai sentito così completo.
Louis si voltò a guardarmi e sorrise, cantammo sorridendo e scambiandoci sguardi mentre cercavo di guidare con maggior prudenza possibile.

"Lying on the floor, surrounded, surrounded."
"Sdraiato sul pavimento, circondato, circondato."

E mentra cantavamo la mano di Louis si posò prontamente sulla mia al volante e, dopo averla spostata, intrecciò le mie dita alle sue, le guardò unite e sorrise, come se non avesse visto prima cosa più bella.

"Why'd you have to wait? Where were you, where were you? Just a little late you found me, you found me."
"Perché hai dovuto aspettare? Dov'eri? Dov'eri? Solo un po' in ritardo, mi hai trovato, mi hai trovato."

Louis prese le nostre mani intrecciate e le alzò in aria, come segno di vittoria, come se fossimo i vincitori di una gara inesistente mentre continuavamo a cantare a scurciagola, come in un grido d'aiuto.
Louis non capiva che io stavo vivendo la mia vittoria al suo fianco, mi sentivo me stesso, mi sentivo completo, sulle nuvole, mi sentivo giusto.
Lo diceva la canzone che ci avvolgeva, avevo aspettato anni prima di trovare la persona che riusciva a farmi scoppiare il cuore nel petto e, in quel momento, non ebbi dubbi, avevo trovato Louis Tomlinson ed era lui la persona giusta.
Non mi importava se mi avrebbe fatto soffrire, non mi importava se non avrebbe ricambiato, mi importava che al suo fianco ero felice e ne valeva la pensa di stare così per Louis, il mio Louis.

Qualche minuto dopo quel magnifico duetto arrivammo di fronte a casa e fui invaso da un'ondata di tristezza, ecco qual'era la realtà, ecco la mia vita ed ecco Louis, il mio sogno.
Louis scese dall'auto barcollando e, come dopo essere sceso da un'intricata montagna russa, impallidì e vomitò sull'aiuola che portava all'ingresso, accarezzai la sua schiena, tentando di calmarlo, mentre il suo corpo era affetto da conati e spasmi.
Lo trattenni per il fianco e, dopo aver aperto la porta con difficoltà, in silenzio lo aiutai a salire le scale fino ad accompagnarlo in camera sua ma, non appena Louis si trovò di fronte alla porta bianca della sua camera si svincolò dalla mia presa per correre nel bagno adiacente alla stanza.
Non seppi cosa fare: se seguirlo o andare in camera mia tristemente consapevole che si sarebbe quasi sicuramente dimenticato tutto.
Era inutile pensarci, il mio cervello, la mia parte razionale aveva deciso di andarmene, ma il mio cuore aveva ordinato alle mie gambe di muovermi e raggiungere Louis.

Lo vidi accovacciato sul water, le mani a stringere i bordi forte e il repsiro affannato.
Mi sedetti al suo fianco e gli accarezzai la schiena per tranquillizzarlo mentre il suo corpo tremava.
«Vedrai che adesso starai meglio.» lo rassicurai togliendo i capelli che si erano appicicati alla fronte sudata, lui mi guardò negli occhi e mi sorrise.
«Louis, perchè ti sei ridotto così?» chiesi quasi implorando una spiegazione mentre continuavo ad accarezzare con le mie dita i tratti del suo viso irriconoscibile.
Come risposta il ragazzo al mio fianco si chinò sul water e si libererò, ancora, di quella sostanza alcoolica che aveva bevuto mentre il suo corpo venne travolto da un tremolio che potevo sentire perfino sulle mie dita che accarezzavano la sua schiena.
Egli si voltò verso di me, il volto scavato, pallido e due grandi occhiaie sotto gli occhi.
«Volevo dimenticare.» biscicò sedendosi stravolto al mio fianco.
Ogni centimetro del mio corpo di bloccò a quelle parole consapevole che, probabilmente, voleva dimenticarsi di quello che era successo tra noi, che per lui tutto quello che era successo era stato solo uno stupido errore.
Non dissi nulla ma sentì i miei occhi velarsi di uno strato lucido che mi faceva vedere ciò che avevo intorno in modo sfuocato: lacrime.
Un minuto di silenzio, imbarazzante, freddo, avrei voluto alzarmi e andarmene ma non ne avevo la forza, non riuscivo a parlare o sarei scoppiato in uno stupido pianto, non volevo sbattere le palpebre o le lacrime sarebbero sgorgate dai miei occhi.

«Volevo dimenticare di essermi allontanto da te, Hazza.» disse prendemi la mano e giurai che una lacrima scappò dai miei occhi quando sbattei incredulo le palpebre, lacrima che Louis raccolse prontamente.
«Ti bacerei se non avessi appena vomitato.., » rise e fu come il ritorno del sole dopo una tempesta «... mi mancano le tue labbra.»
Gli diedi un bacio sulla guancia, un gesto semplice, e sentì un sorriso spuntare sul suo viso.
«Sono stato uno stupido a pensare che una pausa fosse la cosa giusta perchè non sapevo cosa fare, questi giorni sono stati un inferno senza di te!» blaterai.
«Chi avrebbe mai detto che sarei mancato ad Harry Edward Styles?!» disse fingendosi stupito e gli diedi uno schiaffo al braccio ridendo.
Sembrava non fosse passato tempo ma quei giorni lontani ci avevano rinforzati, ci avevano uniti ancora di più.
«Odio avere questo gusto di vomito in bocca e odio non poterti baciare adesso.» 
«Tieni, questo risolverà la questione del gusto.. Odio non poterti baciare pure io.» ammisi mentre passavo a Louis una mentina.

Rimanemmo seduti lì, con la schiena appoggiata sulle piastrelle fredde del bagno per non so quanti minuti con le mani che non volevano staccarsi, come unite da un magnete.
Louis tentò di alzarsi ma cadde subito addosso a me con una faccia divertita.
«Bello il post-sbornia Tomlinson?» chiesi ridendo.
«Mi gira giusto un pò la testa, non voglio pensare domani come sarò..»
Mi alzai in piedi e, dopo aver visto lo sguardo di Louis smarrito, lo presi tra le mie braccia, come uno sposo fa con la sua amata la prima notte di nozze e lo portai in camera per poi buttarlo, letteralmente sul letto.
«Che delicatezza Styles!» gridò e gli tappai la bocca con una mano, i miei genitori stavano dormendo.
«Buonanotte Boo..» dissi avviandomi verso la porta della sua camera per uscire.
«Ti prego, resta qui.» implorò mettendosi a sedere e trattenendomi dal braccio.
E non me lo feci ripetere due volte, sarebbe stata un occasione unica e rara, non potei rifiutare, mi mancava così tanto stare vicino a lui, mi mancava il suo fiato sul mio collo, mi mancava il suo profumo e mi mancavano le sue braccia piene di tatuaggi.
Raggiunsi la porta e vidi Louis incupirsi non capendo che la stavo chiudendo a chiave e ritornai da lui sedendomi al suo fianco.
«Sai com'è, non vorrei che qualcuno aprisse la porta e ci trovasse nello stesso letto.» scherzai.
«Essere un segreto è eccitante.» disse leccandosi le labbra maliziosamente e il mio cuore perse in colpo.
«Tomlinson, fammi un pò di spazio!» dissi indicando il letto su cui era sdraiato, lui si fece più piccolo e mi lasciò qualche centimetro su cui sdraiarmi.
«Ho un mal di testa assurdo..» si massaggiò le tempie e capì che tra pochi minuti sarebbe crollato tra le braccia di Morfeo.
«Dormi Tommo, ci sono io qui con te.» dissi mentre giocherellavo con i suoi capelli leggermente bagnati.
«Non prima del bacio della buona notte.» mi guardò con quegli occhi che contenevano il mare e delle pagliuzze verdi e non riuscì a resistere.

Era un ragazzo appiccicoso, ironico e dolce quello che avevo al mio fianco, se in vino veritas e quello era il vero Louis, allora avrei anche aspettato tutta la vita per averlo mio.
Lo accontenai e mi avvicinai al suo viso, sentivo il cuore battere all'impazzata pefino nelle orecchie, il mio sguardo era incatenato agli occhi di Louis che non smettevano di guardarmi, le sue mani afferrarono il mio viso mentre si avvicinava al suo e le nostre labbra si scontrarono; la bocca di Louis chiese accesso alla mia e non ci pensai un attimo prima di darglielo, era vero, eravamo di nuovo noi due, non importava cos'eravamo, se amici, fidanzati, amanti o qualcosa di diverso, eravamo insieme in quel momento e non avrei potuto chiedere di meglio.
Mi mancavano da morire quelle labbra, mi mancava da morire Louis e ora era al mio fianco, e ora mi stava baciando.
Forse era l'alcool nel suo corpo, forse era solo voglia di me, non mi importava, quegli istanti erano come essere in paradiso dopo una vita di sofferenze, erano come riprendere ossigeno dopo ore di apnea, quegli istanti era così belli da togliere il fiato.
E quando sentì le mani di Louis muoversi sulla mia schiena capì che era li dove dovevo stare, era con lui che dovevo stare, una scossa percorse ogni cellula del mio corpo e mi sentì riaccedere di luce.
Amavo come le sue mani si muovevano velocemente sulla mia schiena, amavo come la sua bocca bravama della mia, amavo il suo respiro irrogolare mentre giocherellavo con i suoi capelli e amavo il fatto che per la prima volta avevo trovato qualcuno che mi facesse sentire speciale, che mi infondeva fiducia.
Quello che stavo vivendo in quegli attimi era il vero Louis ed ero davvero, infinitamente, perdutamente e dannatamente felice di averlo potuto conoscere.
Ci staccammo e sentì come se qualcuno mi avesse tolto una parte del mio corpo.
Louis Tomlinson era oramai parte di me, il mio corpo e la mia mente soffrivano a stare senza di lui, mi resi conto che era una dannata dipendenza dalla quale non volevo guarire.

«Ti amo Harry.» biascicò Louis cercando di rimare sveglio con un sorriso sulle labra.
Mi sentì come se il mondo intero intorno a me si fosse fermato, come se non avessi avuto più la terra sotto i piedi, quelle parole inaspettate, probabilmente dette inconsciamente da un ragazzo ancora ubriaco, mi avevano spizzato.
E io? Non sapevo se amavo Louis e una parte di me non voleva scoprirlo.
L'amore è un arma a doppio taglio e io avevo paura di rimanere ferito, ma solo più tardi mi resi conto che quello che sentivo per Louis mi aveva già ferito abbastanza.
Non avevo mai amato nessuno e non avevo mai provato per nessuno quello che sentivo per Louis; la consapevolezza che quello potesse essere amore di scagliò verso di me portandomi un'ondata di felicità, eccitazione, preoccupazione e paura.
Sentivo dentro di me che forse la paura era inutile, che la preoccupazione non sarebbe servita; si, con Louis avrei sicuramente sofferto ma ne valeva davvero la pena anche solo per sentire la sua pelle sfiorare la mia.
E capì: mi stavo innamorando.

Mi sdraiai al fianco di Louis, ormai appisolato, circondai il suo busto con le mie braccia perchè sentivo che era la cosa giusta da fare, gli diedi un leggero bacio sulla nuca e mi misi comodo per quella notte al suo fianco.
«Buonanotte bello addormentato.» dissi prima di chiudere gli occhi.

 







SPAZIO AUTRICE:
sono tornata, dopo un mese, sono tornata!
questo mese è stato un inferno, sono stata praticamente un mese a letto malata (che belle vacanze di natale) ma ora sono tornata più carica di prima e ho iniziato a lavorare su nuove storie che ho pensato nella mia permanenza nel letto ahahah
in questo capitolo vediamo un Louis ubriaco che si ritrova a fare il 'little spoon', aww *-*
non se se a voi piacere questo capitolo, ma per me è uno dei miei preferiti, you found me è la canzone larry per eccellenza lol
grazie mille a tutte voi che leggete la storia, la recensite, la inserite tra le preferite, ricordate e seguite!
per chi di voi è più comodo a leggere le storie su wattpad vi lascio il mio account: miritaylor 
a presto, vi adoro :)

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