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Autore: kanejvibes    22/01/2015    7 recensioni
Non disse niente, nemmeno una parola, e non perse tempo: mi spinse contro gli armadietti e mi baciò, con passione, con forza, con sentimento.
[...]
Il mondo si era spento nell'istante in cui mi aveva guardato e avrei continuato a baciarlo per sempre.
Ne avevo bisogno. Avevo bisogno di lui e del suo contatto.
Dopo minuti, che mi sembrarono millesimi di secondo, si allontanò, per riprendere fiato, ma di poco, rimase comunque vicinissimo a me.
"Il tuo amichetto potrà anche conoscere tutto di te, ma sa che era questo il tipo di bacio che hai sempre sognato e non uno dolce e smielato da film? Sa che saresti così pazza da abbandonare tutto e andartene, se solo lo volessi? Sa che tieni più ai tuoi stupidi amici che a te stessa, mmh? Lo sa? ", mormorò, con il fiato corto, fissandomi intensamente negli occhi, mentre mi teneva stretto il viso tra le mani.
"Sa che mi hai quasi visto nudo?", fece poi, rompendo quell'atmosfera fin troppo seria che si era creata.
Risi di gusto, portandomi una mano alla bocca, e lui sorrise, lasciandomi andare il viso.
"Sa che mi fai impazzire?", sussurrò, più piano, sfiorandomi dolcemente la guancia.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Una festa terribile

Sorrisi appena, leggendo un messaggio da parte di Amanda: sembrava che Louis Tomlinson, uno dell'ultimo anno per cui aveva una cotta da secoli, le avesse chiesto di andare insieme alla festa di Liam Payne, che si sarebbe tenuta quella sera.
Dovevamo andare insieme, ma dato l'invito del ragazzo, avevo deciso di non andare e lasciare che loro due stessero da soli e si conoscessero un po'.
Dopotutto, Amanda era davvero presa, e dopo la brutta rottura con il suo ex ne aveva bisogno.
Misi in tasca il cellulare e mi sistemai la borsa in spalla, iniziando ad avviarmi verso l'aula di letteratura, quando un braccio si posò rudemente e possessivamente intorno al mio collo.
"Ehilà, Greer", sibilò la voce di Malik al mio orecchio.
Assottigliai gli occhi, sbuffando.
"Sai, fino ad ora, la mia giornata era iniziata molto bene", quasi ringhiai, voltandomi a guardarlo.
"Buongiorno anche a te", ribatté, ridacchiando.
Roteai gli occhi e gli spostai il braccio dalle mie spalle.
"Evitiamo il contatto, va bene?".
"Ma dai, sono il tuo ragazzo, avrò il diritto di abbracciarti?", mormorò, sorridendo arrogantemente.
Sbuffai.
"Non sei il mio ragazzo, stiamo soltanto fingendo", gli ricordai, acidamente.
Alzò le spalle.
"E qual è la differenza?".
Scossi la testa e aumentai il passo, ma non servì a togliermelo di torno.
"Senti, vuoi che questa cosa funzioni o no?", sbottò, con tono molto più serio, quasi duro.
Mi fermai.
"Funzionerà quando la smetterai di fare il bambino e ti comporterai in modo maturo", ribattei, incrociando le braccia.
Rimase un attimo in silenzio, pensieroso.
"E...cosa avrei fatto per meritare l'appellativo di bambino?", chiese, mettendo le mani in tasca.
"Il tuo comportamento è abbastanza. Anche se fingiamo di stare insieme non significa che tu debba starmi appiccicato e...insomma...", mi bloccai, balbettando appena.
"Oh, ti riferisci al bacio, mmh?", sussurrò, avvicinandosi, capendo improvvisamente cosa mi avesse messo così in imbarazzo.
"E' così scioccante baciare un vero uomo?", continuò, ridacchiando.
"Scusami?", ribattei, scuotendo la testa.
"Chi sarebbe il vero uomo?", lo punzecchiai, sfornando un sorrisetto carico di sfida.
"Divertente. Oh, che abbiano inizio i giochi", disse, guardando per un attimo un punto alle mie spalle per poi fiondarsi, di nuovo, sulle mie labbra.
Rimasi un attimo immobile colta alla sprovvista, dalla morbidezza delle sue labbra e dal delicato profumo di Colonia che mi arrivò dolcemente al naso, ma poi poggiai una mano sul suo petto, per spingerlo via, ma non ce ne fu bisogno, appena lo sfiorai, si allontanò.
"Ma che diavolo...?".
Stavo per dire esattamente le stesse parole, ma qualcuno mi aveva preceduta.
Ancora sconvolta dal gesto di Zayn, non avevo riconosciuto la voce di Harry  e, appena me ne resi conto, mi voltai a guardarlo, spalancando gli occhi.
Ricambiò lo sguardo con stupore, schiudendo le labbra, poi assunse subito un'espressione delusa.
"Ehi, chi si vede", si intromise Zayn con il suo solito tono arrogante, tanto per rigirare un po' il coltello nella piaga.
Sicuramente, Harry gli avrebbe voluto urlare contro, ma riuscì soltanto a guardarlo un attimo negli occhi, ancora sconvolto, per poi voltarsi verso di me e andarsene.
"Harry!", lo richiamai, facendo per seguirlo, ma Zayn mi bloccò per un braccio.
"Lascialo stare per un po', ha bisogno di riflettere", mi disse.
Lo ignorai e mi divincolai dalla sua presa, correndo dietro a Harry.
Avevo visto il suo volto e non vi era alcuna gelosia, soltanto delusione.
L'ultima cosa che volevo era ferirlo.
Mi maledii per aver anche solo pensato di fare una cosa del genere.
"Harry! Harry!", esclamai, raggiungendolo.
"Nemmeno una settimana, Greer. Non è passata nemmeno una settimana da quando quel coglione mi ha preso a botte e tu che fai? Lo baci? Ma che...?", si bloccò, troppo amareggiato per continuare e riprese a camminare.
Mi morsi le labbra e lo seguii.
"N-non è come pensi, io...Har, ti prego, l'ho fatto solo per...", mi fermai e lui si voltò a fissarmi in attesa di una risposta.
Aprii la bocca, ma non ne uscì niente.
Non sarei mai riuscita a dirgli cosa sentissi per lui. Mai.
"Senti non voglio litigare, ma...è meglio se stiamo lontani per un po', ok? Devo...devo ancora realizzare quello che ho visto", mormorò, per poi andarsene.
Mi strinsi tra le braccia, sospirando.
"Che ti avevo detto?", fece Zayn, sbucando all'improvviso.
Sobbalzai e lo guardai male.
"Idiota", sbottai, iniziando a camminare, ma mi fermò di nuovo.
"Si può sapere che c'è? Sapevi che l'avrebbe scoperto, anzi, doveva per forza scoprirlo per diventare geloso".
"Non era geloso, Zayn! Hai visto la sua faccia? Era soltanto deluso del fatto che io avessi baciato uno come te", sputai, acida, incrociando le braccia.
Zayn cambiò espressione e sembrò...esserci rimasto male?
"Uno come me...", ripetè, facendo schioccare la lingua.
"Beh, volevo invitarti alla festa di stasera che Payne sta organizzando, ma non penso che verresti, quindi...chiudiamola qui che è meglio", concluse, scosse la testa e se ne andò.
Corrugai la fronte.
C'era davvero rimasto male? Non pensavo che potesse offendersi.

*

Presi un lungo respiro e raggiunsi Harry e Amanda a mensa.
Harry mi aveva detto di stargli lontana ma non potevo semplicemente farlo, volevo chiarire al più presto.
"Ehi...", mormorai, leggermente imbarazzata quando i due mi guardarono.
"Sparisci, Greer, prima che ti prenda a calci", sbottò Mandy, lanciandomi un'occhiataccia.
"Gliel'hai detto?", chiesi a Harry, deglutendo a fatica.
"Certo che gliel'ho detto. O forse la tua migliore amica non si merita di saperlo?", rispose, tagliente.
"Sentite, ragazzi...mi dispiace".
"Non vogliamo le tue scuse, ma soltanto che tu te ne vada", ribatté Amanda, senza guardarmi.
"Mandy...".
"Quel coglione ha pestato Harry soltanto per divertimento e tu lo baci? Vattene, Greer. Vattene", mi interruppe, continuando a guardare il suo panino, ma alzando il tono di voce.
Mi torturai le mani e guardai il riccio, che sospirò e mi fece segno di andarmene.
Strinsi le labbra per non piangere e me ne andai.
Prima di quel momento, non mi avevano mai guardato in quel modo.
Mi sedetti ad un tavolo da sola e iniziai a mangiare, prima che qualcuno si sistemasse vicino a me.
"Non mi hai ancora dato una risposta per stasera", fece Zayn, addentando una patatina delle mie.
Lo guardai, confusa.
"Pensavo avessi detto di finirla", sussurrai, tirando su col naso.
"Non mi avrai preso sul serio, no? Come puoi prendere sul serio uno come me?", riprese, bevendo un sorso della sua soda.
Annuii con la testa.
"Ti ho offeso, mi dispiace", dissi, abbassando la testa.
"Nah, io non mi offendo. Allora? Il tuo amichetto ci sarà, tu?", mormorò, pazientemente, guardandomi.
Rimasi in silenzio, pensierosa, e guardai Harry, che, dall'altro lato della mensa stava chiacchierando insieme a Greer e Layla.
"Ok, sì, ci sarò", risposi, assente, scuotendo la testa per tornare in me.
"Perfetto. Se mi dai il tuo indirizzo ti passo a prendere alle sette".
"Non ti darò il mio indirizzo", sbottai, scuotendo la testa.
"Oh, andiamo, non verrò a ucciderti nel sonno", disse, come se l'idea lo allettasse.
"Sì, ora che ti servo. Poi chi lo sa?".
Zayn ridacchiò e annuì.
"Ok, perfetto. Allora ci vediamo là", mormorò, soffiandomi all'orecchio.
Allontanai il viso e lui se ne andò.

*

La festa di Liam sembrava essere iniziata da parecchio- anche se ero arrivata con soltanto qualche minuto di ritardo in quel locale -dato che c'erano già parecchie persone ubriache.
Feci appena in tempo a scansare una ragazza che stava correndo, anzi barcollando, via da un altro ragazzo, entrambi ubriachi fradici.
Alzai le sopracciglia, mettendo le mani nelle tasche della giacca.
Probabilmente, se avessi continuato a girovagare così senza una meta, in attesa di trovare Zayn, mi sarei annoiata a morte, perciò decisi di togliermi la giacca e di unirmi ad un gruppo abbastanza numeroso di persone che stavano ballando.
Non passarono che cinque minuti, o poco più, che delle mani, fin troppo rudemente, mi cinsero i fianchi.
Roteai gli occhi.
"Alla buon ora", esclamai, anche se non ero certa che, con tutto quel casino, Zayn sarebbe riuscito a sentirmi.
Il ragazzo non rispose, continuò a passare le sue mani sui miei fianchi, sempre più possessivamente, evitai di voltarmi e urlargli contro, anche perché non sarebbe servito a nulla.
"Ti muovi bene", sentii poi pronunciare al mio orecchio e trasalii.
Non era affatto la voce di Zayn e, in più, mi arrivò un terribile tanfo di alcol alle narici.
Sussultai e mi divincolai dalla presa, voltandomi a fissare quello sconosciuto, che mi sorrise, divertito.
"Ciao, zuccherino", mormorò, allargando il sorriso.
Feci una smorfia e scossi la testa.
"Scusa, pensavo fossi un altro", dissi, facendo per andarmene, ma me lo impedì, afferrandomi di nuovo per i fianchi.
"E dai, ci stavamo divertendo, no?", ridacchiò, passando le mani sul mio corpo.
Mi divincolai e per fortuna riuscii a liberarmi, ma andai addosso a qualcuno, mentre il ragazzo provava di nuovo ad avvicinarsi.
Delle mani mi cinsero le spalle, ma questa volta furono attente e delicate.
"Sparisci", mormorò la voce di Harry, verso quello sconosciuto, che sorrise appena.
"Scusa, amico, non pensavo che fosse impegnata", concluse, ridendo, prima di andarsene.
Chiusi gli occhi e presi un respiro di sollievo. Quel tizio mi aveva spaventata.
"Stai bene?", fece Harry, accarezzandomi le spalle.
Mi voltai a guardarlo con la paura che fosse ancora arrabbiato con me, ma lo vidi preoccupato e premuroso.
Annuii appena con la testa, per rispondere alla sua domanda.
"Non avevi detto che mi avresti ignorata per un po'?", sussurrai, scostando lo sguardo.
"Che avrei dovuto fare? Lasciarti nelle grinfie di quel ragazzo?", fece, leggermente alterato.
Era sempre stato molto protettivo nei miei confronti e, anche questa volta, me l'aveva dimostrato.
"Quindi sei ancora...arrabbiato", mormorai, cercando di trovare il coraggio per guardarlo.
Il gelo nei suoi occhi si sciolse e mi sorrise appena.
"Greer...non sono arrabbiato, sono solo...sorpreso del fatto che tu possa essere presa da...uno come Zayn Malik, tutto qui. Ma ho capito che devo accettare la cosa, anche se, te lo garantisco, è difficile. Però tu sei stata così comprensiva con me e Layla e so che non siete proprio amiche...quindi...perché io devo fartela così difficile?", mormorò, tutto d'un fiato, per poi sorridermi.
"Te lo ripeto, non è facile per me, ma lo accetterò, perché ci tengo a te".
Non dissi niente, lo guardai soltanto.
Oh, cosa avrei dato in quel momento per baciarlo! 
Le sue labbra erano così invitanti.
Mi avvicinai al suo viso, perché anche il silenzio che si era creato sembrava gridare al bacio.
Per un attimo, mi illusi che sarebbe successo.
Che stupida.
Harry si allontanò, passandosi una mano tra i ricci.
"Beh, devo andare, sono sicuro che Layla mi stia cercando...e le ho promesso che avrei ballato con lei".
"Oh, sì, certo", dissi, abbassando gli occhi, per nascondere la delusione.
Lui mi accarezzò il braccio.
"Stai attenta, eh", mi avvisò, forse riferendosi alla situazione in cui mi ero trovata prima del suo arrivo o semplicemente al fatto che "stessi insieme" a Zayn.
Presi un lungo respiro e mi diressi al bar del locale, per ordinare qualcosa di molto forte.
Avevo appena bevuto un sorso del mio drink, quando qualcuno mi sfiorò il fianco.
"Di nuovo tutta sola, zuccherino?".
Trasalii, quando quella voce mi arrivò all'orecchio e lasciai perdere il drink, allontanandomi il prima possibile, cercando con lo sguardo Harry, ma c'erano così tante persone. Troppe.
Mi voltai indietro per vedere se avevo seminato quel pazzo e mi tranquillizzai quando non lo vidi.
"Non scappare da me, zuccherino", di nuovo quella voce e quell'appellativo.
Singhiozzai, quando mi prese il polso.
"L-lasciami stare", balbettai, in difficoltà.
Non avevo alcun problema ad affrontare un ragazzo sobrio, ma quando si trattava di qualcuno ubriaco, arrivavano i problemi. Poteva succedere di tutto.
"Balla con me, dai".
"Saranno i tuoi denti a ballare se non la lasci subito".
Prima di quel momento, non ero mai stata così felice di sentire la voce di Zayn.
Il ragazzo, all'apparenza calmo, ma con uno sguardo duro sul volto, se ne stava davanti a noi, con le mani in tasca.
"E dai, amico, non cerco guai, voglio solo divertirmi", mormorò lo sconosciuto, ridacchiando.
"Vai a divertirti da un'altra parte", sbottò Zayn, ormai stufo di parlare, e gli tirò una spinta per allontanarlo da me.
Notai subito la differenza con Harry: mentre lui si era limitato alle parole, Zayn era passato subito alle mani.
Il ragazzo alzò le braccia in segno di resa.
"Ok, ok, stai calmo", esclamò, andandosene.
Appena Zayn si voltò verso di me, notai che aveva un'espressione allegra, come se non fosse accaduto nulla.
"Possibile che non possa lasciarti un attimo da sola, tesoro?", fece, credendo di essere divertente, ma in quel momento non ero altro che turbata e non avevo alcuna voglia di ridere.
Lo ignorai e, voltandomi, me ne andai.


 
Ehilà
Come state, meraviglie? Io sono un po' incasinata con la scuola perché ho molti compiti e interrogazioni e non vedo l'ora che passi questo periodo.
Comunque, ringrazio tutti per le recensioni.
Al prossimo capitolo!
Baci,
Vale. :)





 
 

  
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