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Autore: _candyeater03    22/01/2015    3 recensioni
{Tributi dei Settantaquattresimi Hunger Games}{Raccolta di OneShots; 10159 parole}
***
Questo è il canto dei tributi, una confessione, un sussurro, un epitaffio.
Gli ultimi pensieri di molti che non lo credevano, perché la morte coglie di sorpresa. Di molti che hanno abbassato la guardia nel momento fatale, convinti di essere al sicuro. Illusi anche solo per un giorno di potercela fare.
Ma non era forse sempre stata questa la regola? Un solo vincitore. Oppure due, magari.
Questo è il racconto di sette morti, e di altre tre. Dieci anime bambine soffiate via, dieci colpi sul tamburo della ribellione.
***
1. You and I’ll be safe and sound
2. Just close your eyes
3. I remember you said don't leave me here alone
4. I remember tears streaming down your face
5. No one can hurt you now
6. You'll be alright
7. Hold on to this lullaby
8. All that's dead and gone and past tonight
9. Come morning light
10. Everything's on fire
11. Epilogo
Genere: Drammatico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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I remember you said don’t leave me here alone



 
L’ibrido della ragazza del 5 mi stava mordendo il braccio sanguinolento, e un sorriso si era fatto strada sul mio volto, trasformandosi presto in una risata priva di calore. Io avevo scelto di morire, e nulla se non un intervento divino mi avrebbe fatto cambiare idea.
Questa era l’unica strada che mi permetteva di aggirare il pensiero che mi opprimeva da giorni: Clove non sarebbe più tornata.

La sua determinazione, la sfacciataggine di rispondere ai richiami dell’addestratore con una calma totale, solo per vederlo arrabbiarsi ancora di più, il suo proverbiale sadismo, benevolo prima degli Hunger Games, e poi incontrollato.
Niente di questo sarebbe mai più tornato, e io avrei dovuto imparare ad accettarlo.

L’avevo vendicata, avevo ucciso Thresh, e poi? Poi avevo capito che la vendetta non me l’avrebbe più riportata indietro.
Avevo fatto tutto il possibile per lei, esaudito i suoi ultimi desideri. Beh, tutti tranne uno.

“Cato vincerai per me, vero?” ero riuscito ancora a sentirla.
Dopotutto, Clove aveva solo ignorato l’evidente verità. Tornare nel Distretto 2 da vincitore senza di lei sarebbe stato più devastante che morire.

Era stata uccisa qualche giorno prima, dal colosso dell’11.
Solo allora mi era sembrato di averla vista sorridere davvero. Quasi meccanicamente avevo chiuso gli occhi, distogliendo lo sguardo dal Ragazzo Innamorato e dalla Ragazza in Fiamme, che impotenti ma con sadica soddisfazione stavano osservando la scena, e mi ero perso nei ricordi.
Non avrei potuto dimenticarlo, perché quel momento continuava a ripetersi all’infinito nei miei incubi come un’eco. 


“Cato, Cato!”
Thresh l’aveva alzata da terra come se fosse stata un sacco poco pesante.

Ero riuscito a mandarle un grido di rimando, ancora perso nella foresta. Temevo di non ritrovarla viva, ma non pensavo davvero di trovarla morta. Clove era sempre stata una ragazza che puntava all’immortalità, e ormai mi ero abituato all’idea.

C’era ancora vita in lei
, avevo sentenziato una volta giunto alla Cornucopia, 
ma non sembrava restarle molto tempo, salvo interventi imprevisti degli Strateghi o degli sponsor. Aveva sorriso, mentre una lacrima solitaria le solcava il volto da bambina.
Io, invece, avevo iniziato a piangere senza contegno, come nessuno si sarebbe mai aspettato di vedermi.

“Cato, vendicami, uccidi Thresh”, aveva ordinato con sicurezza.

“Clove, non puoi morire! Io ti amo…” avevo supplicato tutto d’un fiato.

“Anche io, Cato. Non li aspettavo così, gli Hunger Games. Ho trovato degli avversari…degni. Se non sono già morta è perché tu eri con me…Cato vincerai per me, vero?” aveva una calma e una sicurezza tali che non sembrava in punto di morte.
Avrei voluto crederci.

“Sto già morendo con te, non posso farlo di nuovo, no?” cercare di sdrammatizzare in questi casi non è mai una buona mossa, ma avevo tentato lo stesso.
La sua espressione si era fatta immediatamente pensierosa.

“Cato, non lasciarmi qui da sola…” la sua voce aveva iniziato ad affievolirsi.

“Io resto qui con te”, la risposta era stata così spontanea che non mi ero accorto di aver parlato.
Poi l’avevo baciata. Per una volta, per l’ultima volta. 



Ero così assorto che non mi ero nemmeno accorto che la Ragazza in Fiamme stava puntando l’arco contro di me, dritto al cuore, per mettere fine alla mia agonia. Ero già morto, e morire di nuovo sarebbe stato indolore.

Per questo, quando la freccia mi aveva trafitto il petto, aveva fatto meno male di quando era morta Clove.
Le avevo promesso che non l’avrei lasciata da sola, e da quel momento non l’avrei lasciata mai più.






NdA:
Hey, eccoci con il nuovo capitolo di questa fanfiction O.O
Clato rules! Mhh...diciamo che il suddetto capitolo è un modo per shippare spudoratamente Clato! xD
Ringrazio infinitamente gli autori/lettori/non iscritti che leggono questa storia, grazie!
Ci vediamo al prossimo capitolo uu

Candy<4
 
   
 
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