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Autore: frikri    23/01/2015    5 recensioni
...si svegliò con un terribile mal di testa. Dopo pochi secondi Karin già gli era saltata al collo disperata…prima di venire steso di nuovo dalla delicata apprensione dell’amica vide chiaramente…sakura uscire dalla tenda…
in quel preciso istante…Sasuke Uchiha realizzò che non solo la guerra era finita, ma anche la sua fuga, la sua vendetta, la sua follia….per la prima volta dopo anni….provò…PAURA.
Salve a tutti! Questa è la mia prima fan fiction, spero vi piaccia anche se sono una perfetta principiate! la storia è ambientata dopo la 4 grande guerra ninja e vedrà i nostri eroi alle prese con il loro ritorno alla normalità!Spero vi incuriosisca! ^^
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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(pov.sasuke)


cos’è successo….?

cos’è cambiato.…?

sono cambiato….?

no …la vita non è mai così semplice…non lo è mai…ma…ma davvero c’è qualcuno…anche per me?

ne ho bisogno….?

non è possibile…chi mai mi cercherebbe calore in un animo tanto gelido quanto il mio…chi mai arriverebbe ad amare una creatura così difettosa…

chi………….?

Il cinguettio molesto di un uccello fuori dalla finestra mi sveglia all’improvviso dal mio sonno irrequieto…era solo un sogno...

Steso sul mio letto a pancia sotto sollevo svogliatamente il capo costatando che è mattino…ho dormito troppo…strano non mi capita mai…con qualche difficoltà mi strico dalle coperte con cui ho lottato per tutta la notte…cercando una posizione più comoda mi trascino fino ad appoggiare le spalle alla testiera del letto…

Guardo stralunato il cielo terso attraverso le tapparelle ancora semiabbassate…ancora assonnata la mia mente vaga subito al ricordo della sera prima…ci ripenso…la ricordo…e con la stessa velocità scaccio ogni pensiero che la riguardi!!!

Punto sul vivo mi alzo da letto, poi sfregandomi con una mano il volto esausto mi dirigo verso il bagno…mi blocco al secondo passo quando sento con il piede di aver calpestato qualcosa…con il volto ancora semi coperto dalla mano do una rapida occhiata anche se so benissimo di che si tratta…sono stato io a lasciarla li per terra quando sono rientrato…la sua giacca…senza spostarmi arriccio le dita del piede con fare esitante…dopo un ultima occhiata indispettito decido di ignorare la cosa calciandola…allo scontrarsi con la porta chiusa della mia camera fa un suono sordo…forse c’è qualcosa nelle tasche?...tsk non mi interessa…non è un mio problema…

entrato in bagno…di fronte allo specchio guardo il mio riflesso vestito ancora come la scorsa sera…non mi sono neanche cambiato…ahhh che fastidio…meglio farsi una doccia…vorrei slacciare il mio kimono ma durante la notte sembra essersi creato un terribile nodo…inizialmente tento di stricarlo delicatamente ma dopo un paio di tentativi perdo la pazienza cercando di sfilarlo...liberata la testa mi libero velocemente di tutta quella stoffa accanendomi con rabbia su di essa buttandola a terra e pestandola con il piede…aghhhhh…ma che mi prende?...con una mano pettino all’indietro i miei scuri capelli mentre l’altra è appoggiata sul bordo del lavandino…guardo di nuovo il mio riflesso…segni rossastri testimoniano la mia lotta con le coperte durata tutta la notte…a un certo punto credo anche di aver lanciato il mio cuscino…e tutto questo per cosa?...

A causa sua…

Senza pace ritorno in camera…la sua giacca è ancora li…a terra…in attesa del mio ritorno…mi avvicino lentamente alla porta per poi inginocchiarmi proprio davanti a essa…in equilibrio sulle punte dei piedi e con le braccia appoggiate sulle ginocchia osservo mesto l’oggetto che ora come ora sembra incanalare in se tutte le mie preoccupazioni…con un dito ne sollevo lentamente un lembo mentre sorreggo il mio capo con l’altra mano…mentre la sollevo constato che deve esserci sicuramente qualcosa nelle tasche…rifletto un attimo sul da farsi…poi però vinto dalla curiosità mi alzo di scatto trascinandola con me verso la scrivania…

Dopo aver svuotato le tasche…mi siedo appoggiando la sua giacca li a fianco…

Una paio di scontrini spiegazzati…una targhetta metallica con il suo nome…e un mazzo di chiavi…mmm…e se fossero le sue chiavi di casa?...dovrei restituirgliele al più presto…certo dovrei…anche se l’ultima volta che ho provato a restituirgli qualcosa le cose non sono proprio andate come previsto….

Già…

Mi ha baciato…

Ormai c’è poco da ignorare…i fatti della scorsa notte sono avvenuti davvero…non c’è dubbio…scontento e stupidamente confuso afferro di nuovo la sua giacca stendendola davanti a me…la studio con sguardo clinico…perché il solo guardarla mi fa questo effetto?…come fa a far riaffiorare nella mia memoria simili dettagli?...

quando ne osservo le maniche sporche di vernice mi tornano in mente le sue mani, che tremanti si stringono a me…il freddo metallo dei suoi bottoni mi trasmette il ricordo ancora così vivido del suo morbido corpo stretto al mio…il verde della stoffa come verdi sono i suoi occhi…ne osservo le piccole spalle e il colletto slacciato ricordando la sensazione provata allo sfiorarsi delle nostre guance…il suo profumo cosi dolce e personale da non riuscire ad identificarlo se non con lei stessa..il suo profumo…così nostalgico…

tornato dal mondo dei sogni ad occhi aperti lascio quella magica stoffa iniziando invece a giocherellare con le sue chiavi e la targhetta…ritorno alla mente ad un altro episodio di quella notte…il bacio…il quasi bacio?…o l’incidente…come definirlo? Ci siamo a malapena sfiorati…già…sfiorati…e poi…è scappata…

mi chiedo cosa dovrei dedurre da tutta questa storia…perché se davvero c’è una qualche risposta logica a questo dilemma io non la capisco…in un certo senso mi sento quasi offeso dalla sua fuga…ma una cosa posso ammetterla…non è stato come avrei immaginato che fosse…abbracciarla non mi è dispiaciuto affatto…e il quasi bacio…ecco quello non so davvero come spiegarmelo…ma in un certo senso credo mi abbia infastidito…mi ha lasciato…come dire…insoddisfatto…

più confuso di prima cerco di distrarmi cercando nel cassetto l’orario delle visite dell’ospedale…devo restituirle la sua roba e poi volevo andare a trovare lo Shinobi che ho ferito…mmm…ma dov’è quello stupido foglio??deve essere qui da qualche par-AH! ECCOLO!! Leggo attentamente gli orari…se mi sbrigo posso passare alle 11.00…sto per riporre il tutto quando tra i fogli qualcosa attira la mia attenzione…l’avevo dimenticata…la foto di Sakura alla festa di Ino…

il semplice ricordo di lei si amplifica e prende corpo in ogni linea e colore stampati su carta… una strana sensazione mi attanaglia lo stomaco…ritorna quella strana insoddisfazione…che sia quello che credo che sia!? O solo un illusione!? Se non l’effimero amore, forse…desiderio?  Inspiegabilmente sento il bisogno di bere qualcosa di alcolico…o di fare una bella doccia fredda…sono discorsi troppo astratti per i miei gusti…disorientato dalle mie stesse voglie irrazionali mi perdo nella contemplazione delle possibilità a mia disposizione mentre mi sento sempre più lontano all’ammettere la verità…

la voce di Itachi al piano di sotto mi risveglia al’improvviso…”Sasuke!? sei sveglio!?”

non gli rispondo ma quel poco mi serve a decidere di smetterla di arrovellarmi il cervello…meglio prepararsi ad uscire e lasciare che le cose si sistemino da sole…mi lavo e velocemente indosso un paio di pantaloni neri e una casacca stile kimono, poi ripongo la roba di Sakura, compresa la giacca, nel mio zaino a tracolla che di solito uso per le missioni, do una veloce e spartana sistemata ai capelli e poi esco diretto alle scale…

con passo spedito mi dirigo verso l’uscita, mi sto infilando le scarpe sull’uscio quando per la seconda volta vengo interpellato da Itachi alle mie spalle…”buongiorno anche a te! non fai colazione?”....”non ho fame” rispondo secco…in quell’istante il mio sguardo si posa sulla piccola scarpiera al mio fianco…sopra essa una familiare e indifesa macchina fotografica polaroid fa riaffiorare altri spiacevoli ricordi della scorsa sera…mi alzo pronto a uscire…fisso Itachi e poi la sua amata macchina fotografica…un secondo dopo le fiamme nere del mio amaterasu la trasformano lentamente in un ammasso di cenere…mentre Itachi disperato cerca inutilmente di domare le fiamme io mi dirigo verso l’ospedale con passo deciso…

ma gli incontri non sono finiti infatti arrivato ai cancelli del quartiere Uchiha  voltandomi appena noto un zazzera bionda decisamente familiare…Naruto, tutto impettito con aria da grande artista e pennello alla mano sta dando il suo personale apporto allo stesso graffito con gli occhi sharingan che Sakura ha cercato tanto di cancellare…

mi affianco a lui, che notata la mia presenza mi chiede…”hey! Buongiorno!sono un vero genio con i pennelli eh!? che ne pensi rispecchia il tuo stato d’animo?” osservo impassibile il suo personale contributo…ora al posto delle iridi scarlatte dello sharingan brillano gioiosi un  paio di cuori stilizzati, il tutto decorato da lunghe ciglia ricciolute e un sorrisone sghembo al di sotto…

inorridito guardo Naruto che tutto sorridente fa lo spavaldo…ma io non dimentico e di certo non perdono così con calma rispondo…”mi sembra manchi qualcosa” ingenuamente rilassato e sicuro di se mi chiede “davvero e cosa?” senza dargli il tempo di reagire lo afferro per la nuca e lo sbatto con tutta la mia forza dritto contro il muro…completamente andato scivola sull’intonaco lasciando una striscia di sangue…poi gelido rispondo…”mancava un tocco di rosso!”

lo abbandono li mentre sanguinante cerca di biascicare un paio di minacce riguardo fantomatiche rivincite come suo solito…mi chiedo sinceramente che gusto ci provano a irritarmi, sembra quasi che si divertino a farsi picchiare da me…razza di degenerati con la mania per le foto…ieri sera li ho risparmiati solo perché dopo essere tornato a casa…ecco...ero leggermente scioccato…ma se pensavano di scamparla si sbagliavano di grosso..tsk…

dopo qualche minuto sono arrivato a destinazione…controllo l’orario sul grande orologio sopra l’entrata dell’ospedale…10.35…pefetto ora non mi resta che chied-…abbasso lo sguardo nello stesso istante in cui a pochi metri da me Sakura strattonata da un paio di bambini euforici entra attraverso la porta scorrevole nell’edificio…rimango senza fiato mentre sento ogni muscolo contrarsi all’improvviso…appena scompare alla mia vista riprendo il controllo mentre seriamente preoccupato mi chiedo cosa ci sia di sbagliato in me…naturalmente so benissimo cosa mi sta succedendo, non sono uno sprovveduto…ma saperlo e ammetterlo sono due cose ben diverse…e poi tutto ciò è irrilevante…sono abbastanza sicuro che l’importante in questi casi sia prendersi il proprio tempo e monitorare eventuali cambiamenti…probabilmente vederla così all’improvviso mi ha solo sorpreso, ecco tutto…devo solo controllare i sintomi…come si fa con una malattia…

sicuro di me entro pronto a raggiungerla, ma di lei non c’è traccia…senza dare nell’occhio la cerco con lo sguardo…poi la vedo alla mia destra di profilo rispetto a me…è in sala d’aspetto issata su un dei divanetti intenta a prendere un qualche giocattolo finito sul lampadario a giudicare le espressioni dei bambini ai suoi piedi che si sbracciano nel darle delle indicazioni…accaldata si sfila velocemente il camice bianco…indossa un semplice vestito rosso scuro dal taglio geometrico…molto simile a quello che portava da bambina…ma quella che davanti ai miei occhi non è decisamente una bambina…tenando di allungarsi il più possibile l’orlo del suo vestito si accorcia repentinamente scoprendo fin troppa pelle…nonostante la bocca terribilmente secca non perdo la calma anzi improvvisamente desideroso di aiutare sto per avvicinarmi quando vengo preceduto da un volto familiare…

Yozuma Junior…il figlio del vicedirettore dell’ospedale non che nemesi del clan Uchiha a quanto pare…stupido occhialuto…in quell’istante sotto il mio sguardo allibito mi tocca assistere alla scena di lui che salito come lei sul divanetto la solleva afferrandola per la coscia e sorreggendola per la schiena…

lei issandosi con l’altra gamba, e completamente appiccicata a lui, si sbraccia con naturalezza…come se non ci fosse niente di sbagliato nello strusciarsi ad un simile viscidone che sta chiaramente approfittando della situazine…però quando io a malapena la sfioro scappa alla velocità della luce!!! C’è qualcosa di incredibilmente sbagliato in tutto questo…davvero davvero sbagliato…mentre lei entusiasta riesce nella sua impresa e sventola trionfante una specie di pupazzo di pezza stanco di aspettare di essere notato mi avvicino a lunghi passi…

ora riconosco cosa mi preme veramente…infastidito ammetto la mia auto-diagnosi…trattandola per quello che…gelosia…ormai è chiaro qual’è il malessere che mi affligge e se devo dar fede a quello che provo in questo momento…so già che tutta questa storia come minino mi causerà terribili mal di testa per settimane intere…

nonostante tutto pare che persino io sia dotato di un cuore…ora devo solo capire come diavolo funziona!

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(pvsakura) 



 
Fantastico…davvero fantastico…l’ho abbracciato…l’ho baciato…e ora e senza nessun preavviso me lo trovo davanti, mentre sono arrampicata come una specie di scimmia sopra Yozuma…

certe volte mi chiedo come faccio a cacciarmi in certe situazioni…

con qualche difficoltà Yozuma mi aiuta a scendere con una mano visto che io mi ritrovo impegnata a non scordare di respirare…la notte insonne passata a rigirarmi tra le lenzuola della scomoda brandina dell’ospedale non è servita affatto a prepararmi a questo momento…ho pensato e ripensato così tanto a lui che potrei scrivere un odissea su tutti gli scenari che ho immaginato…compresi quelli che finiscono con il mio suicidio a causa dell’imbarazzo…

dopo essermi resa conto che nessuno stesse aprendo bocca nel panico cerco di salutarlo con naturalezza…”b-buongiorno Sasuke…Ah certo che stupida…ti presento un mio collega Hayato Yozuma! Yozuma-san, questo è-“

“ci conosciamo già…purtrppo” mi interrompe gelido Sasuke…bene, se speravo di contare su Hayato come spalla il piano è appena andato a rotoli…pare che già si odino o almeno uno di loro si…cerco di distrarlo richiamando la sua attenzione nonostante sia l’ultima cosa che voglio al momento…”b-bene…cosa ti porta qui oggi!? Posso aiutarti?”

Il mio sorriso sta per cedere sotto il peso dei loro sguardi finche Yozuma si decide finalmente a venire in mio aiuto! Raccoglie il mio camice da terra porgendomelo educatamente poi con una mano appoggiata sulla mia spalla mi saluta “bhè, sakura-chan ora ti lascio, devo tornare a lavoro…ci vediamo dopo”

“ma certo! e grazie per avermi aiutato!” rispondo sollevata…se davvero Sasuke lo odia ora che se ne è andato starà meglio…o almeno così credevo, invece quando mi volto la sue espressione è esattamente l’opposto di quella che speravo…di bene in meglio, penso sarcastica… non era Hayato il problema ma io a quanto pare...questo si che è un sollievo…mi guarda accigliato mentre io con il mio camice tra le mani aspetto ancora la sua risposta…

Il suo astio scompare all’istante quando accigliato mi  risponde “sono venuto per una visita…per lo shinobi…quello che ho ferito insomma...stà bene?”
“ahhh…ma certo …mm…stavo proprio per salire a trovarlo…puoi venire con me se per te va bene” lui annuisce così entrambi ci dirigiamo verso l’ascensore più vicino, mentre io mi infilo frettolosamente il camice……ma certo cosa credevo che fosse venuto per me!!?? Tsk impossibile! premo l’interruttore rimanendo poi entrambi in attesa davanti alla porta metallica che fisso insistemente per evitarlo in tutti i modi…doveva venire proprio oggi!? Non poteva lasciarmi qualche giorno per elaborare il tutto…non che qualche giorno avrebbe davvero fatto la differenza ma il ricordo della scorsa sera è ancora decisamente troppo vivido nella mia mente…

I miei pensieri vengono interrotti quando all’improvviso con la coda dell’occhio vedo la sua mano avvicinarsi a me…il mio stupido istinto mi fa muovere subito nella direzione opposta…rimane per un secondo con la mano tesa…interedetto mentre io probabilmente sembro una specie di cerbiatto spaurito…poi abbassandola indica il collo del mio camice dicendo…”…è al rovescio”  agitata mi sbrigo a sistemarlo mentre sussurro un lieve grazie…in quel momento le porte dell’ascensore si aprono davanti ai nostri occhi…entriamo…premo il pulsante del terzo piano e le porte si chiudono…

Sono fuggita di nuovo…che tristezza, e pensare che ieri sera per un attimo o davvero creduto che qualcosa stesse cambiando…ho avuto quasi paura al solo pensare ad una simile ipotesi…è da quando è tornato che insoddisfatta mi chiedo quale sia il fantomatico lieto fine che vorrei ci fosse...tornare a come quando eravamo ancora il team 7? o forse non mi basterebbe più…ahhhhhhh…è proprio da me arrovellarsi così pur sapendo di ferire solo me stessa…a volte maledico il giorno in cui l’ho incontrato…mentre altre non riesco a non pensarci…passato, presente…si fondono in un unico ammasso di ricordi…ma quanto di essi è vero…e se fosse tutto nella mia testa?…voglio davvero vivere alla mercè di quel lunatico il resto dei miei giorni?

 Nel breve viaggio di tre piani un pesante sconforto attanaglia il mio petto…la mia mente si svuota sotto il peso della mia insicurezza…all’aprirsi delle porte mi segue tranquillo mentre lo guido tra i lunghi corridoi…mi chiedo a cosa stia pensando…se è preoccupato…

arrivati a destinazione cerco di farmi forza riacquistando un po’ di vitalità…solo allora ostentando fiera il mio miglior sorriso, apro la porta della camera…dopo pochi passi rivolta all’uomo sdraiato sul letto proprio al centro della stanza inizio le presentazioni sapendo che in tutto il caos al seguito dell’incidente nessuno dei due si sia mai formalmente presentato…

“buongiorno Harada-san…c’è una visita per lei, le presento Sasuke Uchiha” Harada cerca di sollevarsi con una man mentre con l’altra si scosta i lunghi capelli castani dal volto, io lo aiuto, e quando è ormai seduto, Sasuke porge i suoi saluti con un profondo inchino…alle sue sincere scuse Harada risponde gioviale…”non ti conosco e non so cosa credono di sapere gli altri ma io ero li…e posso assicurarti che non hai niente di cui vergognarti...anzi pensa che è proprio grazie a questa ferita che la droga non ha avuto un effetto peggiore…avrei potuto avere un infarto ma grazie a te mi sono salvato!! dico bene Sakura-chan!?” dice indicando la lunga ferita fasciata sul suo petto…

al ricordo di Sasuke la sera prima  non riesco a non provare una profonda gratitudine verso Herada e la sua grande gentilezza…probabilmente fa parte di quei pochi che riconoscono i meriti di Sasuke durante la guerra e il sacrificio di Itachi…gli sorrido, sinceramente grata per poi confermare tutto a parole mie “bhè…una ferita è una ferita però è vero che in un certo senso quella breve emorragia ha disintossicato il suo organismo e poi…ho controllato i tuoi esami del sangue che confermano la presenza di droga anche nel tuo organismo quindi così termina tutta questa storia entrambi non eravate padroni di voi quella notte!!”

Sasuke impacciato di fronte a tutta quella gentilezza si inchina nuovamete scatenando la risata di Herada che lo sfotte allegramente per alleggerire la sua tensione…io assisto felice all’intera scena, ma non intervengo in alcun modo alle loro chiacchiere per paura di rovinare il suo umore…sto per lasciarli soli defilandomi dalla porta quando questa si apre all’improvviso facendo entrare un bimbo di circa quattro anni dai gli occhi vispi…questo corre subito verso il letto urlando “PAPAA’ PAPA’!!!! PAPAAAAA’!!!! la mamma è andata a comprare i tuoi dolcetti preferiti!!!”

Padre e figlio si salutano affettuosamente così sia io che Sasuke abbiamo la stesa idea, cioè di lasciarli soli…ci stiamo per salutare quando un infermiera entra per cambiare la bende ad Herada…il bambino chiaramente non può assistere così il padre chiede a Sasuke di tenerlo occupato magari accompagnandolo nel piccolo parco dell’ospedale in attesa dell’arrivo della madre…mi viene quasi da ridere allo sguardo scettico del piccolo nei confronti di Sasuke…lo capisco non ha esattamente un aria gioviale…viste le circostanze mi inginocchio alla sua altezza e prendendolo in braccio mi offro di accompagnarli…il bimbo di nome Yuu ora tra le mie braccia non sembra convinto poi imbarazzato accetta con una sola condizione…essere portato in spalla da Sasuke perché a suo dire è più alto di me…io lo trovo adorabile, e terribilmente coraggioso vista la sua richiesta, ma sinceramente non so cosa ne pensi Sasuke…di certo non sembra il tipo che gioca con i bambini!!!

Dopo un ultimo sguardo ad Herada, probabilmente a causa dal senso di colpa, Sasuke si inginocchia proprio davanti a me in segno di consenso…stupidamente emozionata calo delicatamente il piccolo Yuu sulle sue spalle…si alza lentamente tenendo il bambino per le caviglie…dopo aver salutato usciamo in corridoio…a quel punto avviene l’incredibile…

Yuu dopo un attimo di incertezza si aggrappa forte agli scuri capelli di Sasuke afferrandoli a mo di joystick con le sue piccole manine, poi completamente a su agio cercando di direzionarlo a suo piacere come se fosse una specie e di robot inneggia ordini a destra a manca per tutto il tragitto mentre sotto di lui Sasuke tenta non molto bene di domare il suo chiaro intento omicida…

La scena è così esilarante che a stento riesco a trattenermi dal ridere mentre camminiamo fianco a fianco…in ascensore persino io vengo coinvolta nelle fantasie di Yuu che chiamandomi tenente mi ordina di premere il pulsante per l’atterraggio su marte…intuendo che parli del pulante del piano obbedisco ma ormai anche con tutto il mio auto controllo nonostante tutto non riesco più a trattenermi dal ridere…e come me, purtroppo per sasuke, anche il resto dell’ospedale si sganascia dalle risate al nostro passaggio…quest’ultimo ormai prossimo all’esplosione accelera il passo così che io mi ritrovo quasi a correre per seguirlo!!

Fortunatamente dopo pochi minuti siamo finalmente all’aperto nel piccolo parco sul retro dell’ospedale…qui essendo chiamato da un paio di bambini, per la felicità di Sasuke, Yuu si sbraccia per essere liberato così da portare a termine questa esilarante passeggiata…

Lo osservo mentre felice si riunisce ai suoi amici…le mie labbra ancora sorridono ma anche il suo piccolo incanto perde presto il suo efffetto…

Senza dire niente io e Sasuke, di nuovo soli, riprendiamo le nostre vecchie abitudini…i nostri strani silenzi…di mia iniziativa prendo a camminare verso una panchina all’ombra di un grande albero…lui mi segue…ci sediamo accarezzati da una leggera brezza…i miei occhi ancora una volta si fermano sul piccolo Yuu e i suoi amici che giocano spensierati…dov’è finita la mia spensieratezza…la mia sincerità…anni fa nella stessa situazione di adesso non mi sarei mai sentita così impotente al suo fianco…sarei saltata dalla gioia…sarei stata…così felice…

se solo mi desse una ragione…ne basterebbe solo una…una ragione per ammettere che lo ho perdonato…basterebbe così poco…invece entrambi preferiamo ristagnare nei nostri risentimenti…che vigliacchi…

in lontananza Yuu ci saluta sorridente…sua madre è venuta a prenderlo…spero non veda l’amarezza celata dietro il mio sorriso…il mio sguardo vaga ovunque tranne che verso di lui…ancora silenzi…perché…perché c’è così tanto silenzio tra di noi?…intrno a noi tutti parlano…gridano…ridono…solo noi sembriamo distaccarci da tutto ciò…cristallizzati in una bolla di silenzio…il nostro è un rapporto così unico che a volte non so se amarlo o odiarlo…

stò per alzarmi e rompere l’incanto quando la sua voce arriva alle mie orecchie…come un sussurro ovattato…

“perché sei scappata?” la mia mano alla base della panchina si contrae contro il ruvido legno…con una calma che non credevo di avere rispondo…“sono andata nel panico”
Dopo una breve pausa mi chiede “a causa mia?”

Il mio sguardo si fa basso e le mie spalle si contraggono…voglio essere sincera…voglio tornare ad essere la bambina spensierata che ero un tempo…non ne posso più di tutta quest’ansia…vglio rispondergli…voglio tornare a quando ieri sera ho sentito le sue braccia stringermi…rivoglio quella sensazione…ma non ci riesco…le parole non bastano…

In quell’istante un improvviso tepore alla mia mano interrompe ogni preoccupaione…è lui…la sua mano…

stringo ancora il duro legno della panchina tra le dita, ma al suo gesto, inevitabilmente rimango colpita…posata così casualmente sul dorso della mia mano delicata come una piuma…come se anche lui stesso fosse preoccupato da quel contatatto…forse perfino impaurito…mentre ancora gli nego lo sguardo trovo la forza di rispondergli annuendo debolmente…è la verità…sono andata nel panico…a causa sua…ma perché parlarne adesso? Perché qui?!?

una parte di me continua a temporeggiare ma non riesco a non lasciarmi andare…lentamente mi rilasso mentre le nostre mani inspiegabilmente si intrecciano…la sensazione di calma che provo è in netto contrasto con il battito irregolare del mio cuore…

ripenso a questo stano amore che provo…mi è sempre piaciuto pensare che lui sarebbe stato l’unico per me…anche nel periodo in cui tutto andava a rotoli fingere che tutto sarebbe andato per il meglio mi teneva a galla…ma non questa volta…ora non so più cosa sarebbe maglio fare…per me..per lui…dovrei forse sopprimere il mio orgoglio ferito e regalargli il mio perdono così facilmente…o forse…forse basterebbe lasciarsi andare?…ogni dubbio viene azzerato sotto le incerte carezze delle sue dita…

 rischio di fare la figura della stupida ma nonostante tutto non riesco a negarmi il diritto di dare voce ai miei sentimenti più profondi…

“mi sei mancato” sussurro debolmete…

Questa volta ho il coraggio di guardarlo nonostante la mia voce sia rotta dall’emozione…solo allora mi accorgo che la sua mano non è calda quanto la mia…ne fredda…in un certo senso è proprio come l’ho sempre immaginata…un tocco pungente ma allo stesso tempo dolce…

Il suo sguardo come al solito è indecifrabile ma quando per un attimo lo abbassa mi sembra quasi di vederlo…combattuto…

Mi proibisco di piangere perché è l’ultima cosa che mai vorrei fare danti a lui…ma questo non cancella il fatto che io sia terribilmente commossa…mi specchio nell’oscurità delle sue iridi mentre entrambi assaporiamo quello strano contatto…

le nostre mani si stringono, e come al solito una bolla di silenzio ci avvolge…ma questa volta non è affatto opprimente…forse le parole non ci sono mai veramente servite…ci serviva solo un momento per affrontarci a viso aperto…silenziosi ma con gli occhi che parlano per noi…o almeno tentano visto che immagino che lui come me stia annaspando sotto il peso di questa strana sensazione…è così strano…mi chedo se anche lui si senta così…sono solo mani le nostre, eppure ad intrecciarsi su questa panchina sembra quasi che sia qualcosa di più…

rimaniamo così…completamente ipnotizzati per un periodo di tempo indefinito…il tempo aveva perso di importanza finche una voce all’improvviso mi risveglia da quello strano sogno ad occhi aperti…

“SAKUR!A SASUKE! finalmente vi ho trovato!!!! TSUNADE VI VUOLE NE SUO UFFICIO!!!!”

Completamente in trance al sentirmi chiamare mi volto…dietro alcuni cespugli oltre il recinto del parco Kakashi-sensei mi guarda in attesa di risposta…i miei occhi da lui tornano ad abbassarsi sulle mani mie e di sasuke ancora intrecciate sulla seduta della panchina…

come un fulmine a ciel sereno mi stacco subito da lui mentre vengo colpita da un improvviso attacco di imbarazzo acuto…mi alzo di botto cercando di formulare qualche frase di senso compiuto ma inciampando su i miei stessi piedi finisco con il cadere in un cespuglio…prima di riuscire a morire per la vergogna veniamo raggiunti da kakashi che preoccupato mi chiede…

“Sakura tutto bene…ma che diavolo stavate facendo voi due!?” alla sua domanda stupidamente nel panico mi rivolgo a Sasuke in cerca di aiuto…ma questo chiaramente si volta infastidito, così, mentre mi libero da i rami intorno a me cercando di alzarmi cerco subito di cambiare discorso…”noi!? Pfff…niente stavamo solo…tsk…niente di che…COMUNQUE hai detto che Tsunade ci ha convocato giusto!?bhè allra che stiamo aspettando!?ANDIAMO!”

Sembra che il mio esagerato entusiasmo abbia avuto i suoi effetti infatti dopo ciò tutti e due mi seguono senza troppe chiacchiere…dopo qualche minuto siamo nell’ufficio di Tsunade…e non siamo i soli…con noi sembrano essere stati convocati anche Neji e Tenten…senza troppi preamboli come al solito il nostro Hokage emerge dal mucchio di scartoffie sulla sua scrivania pronta a dettare ordini...

“molto bene…vi ho convocato qui per informarvi della vostra prossima missione…visto che tutti recentemente avete partecipato a missioni piuttosto difficili questa volta si tratterà di qualcosa di molto semplice e sopratutto affini alle vostre specifiche..mm diciamo qualità…allora ecco i dettagli: il nostro cliente ha recentemente litigato con la sua figlia minore che scappando di casa sembra aver rubato un importante cimelio di famiglia…sappiano già dove è diretta quindi il vostro compito sarà alloggiare in incognito nella sua stessa locanda in attesa del suo arrivo e poi portare sia l’oggetto che la ragazza qui a konoha dal padre…e tutto…Ah quasi dimenticavo…Neji, Sasuke avrete bisogno di questi ma apriteli solo quando sarete abbastanza vicini alla locanda all’interno troverete una lettera con gli ulteriori dettagli sulla missione…partirete domani mattina…TUTTO CHIARO!?!?!?”

 Così dicendo dopo aver consegnato uno grossa sacca a ciascuno dei ragazzi tutti insieme ci congediamo rispondendo con un deciso “HAY!!”

Dopo esserci accordati sull’orario di partenza per domani mattina tutti e quattro ci dirigiamo verso l’uscita chiacchierando del più e del meno felici di collaborare in questa missione…ormai all’aperto ci salutiamo dandoci appuntamento a domani…Neji e Tenten sono ormai lontani e io e Sasuke siamo di nuovo soli…io gli do le spalle e prima di avere il tempo di voltarmi lui dice…

“ti riaccompagno all’ospedale…” senza pensarci presa in contro piede gli rispondo…

“Hm!? non c’è problema posso anche tornare da sola...” entrambi diretti nella stessa direzione stiamo già camminando quando lui ribatte tranquillo…
”tanto è di strada…”

lo ringrazio debolmente mentre fianco a fianco percorriamo il breve percorso fino all’ospedale…leggermente dietro di lui mi ritrovo a fissare la sua mano che tranquilla ondeggia al suo fianco a ogni passo…sento le mie guance imporporarsi al ricordo delle ultime ore, per non parlare poi di ieri sera…prima ancora di avere il tempo di chiarire la mia mente siamo già di fronte al cancello dell’ospedale…io per prima mi fermo mentre Sasuke continua a camminare…io a occhi bassi cerco disperatamente la cosa giusta da dire per salutarlo…ma mentre il mio cervello sta andando in pappa è sorprendentemente e lui a parlare…pronunciando una frase inimmaginabile…

 non faccio in tempo ad alzare lo sguardo che la mia attenzione viene subito catturata da un qualcosa lanciatomi da lui stesso…guardo gli oggetti tra le mie mani…le mie chiavi e la mia targhetta…rialzo lo sguardo ma lui è ormai lontano…sempre di spalle scompare girando l’angolo…

cos’aveva detto?...ho sentito bene?…

completamente sbigottita percorro il breve tratto di giardino fino alla porta dell’ospedale…

era davvero la sua voce quella che ho sentito?...

rimango impalata proprio sulla soglia con il risultato di far impazzire le porte a vetri automatiche…

woos……...woos……..woos…….woos

il loro strano e ripetitivo suono rimbomba nelle mie orecchie ma la mia mente è troppo occupata per curarsene…non mi importa se l’infermiera della hall in questo momento mi sia guardando come se fossi pazza…fisso ancora le chiavi e la mia targhetta nella piccola conca creata dalle mie mani…niente di questo a più importanza perché pochi secondi fa mentre ero così confusa ho sentito le sue parole…la sua voce mi ha raggiuta…mi ha sconvolta…mi a sorpresa…

mi ha reso felice…

ha detto…

“anche tu mi sei mancata”
 
 
 
 
 
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Ciao a tuttiiiiii!!! Rieccomi con un nuovo capitolo! Anche questa volta spero di non avevi deluso e magari di avervi regalato almeno qualche sana risata!! Chiaramente nel prossimo ci sarà questa nuova missione…hi hi hi…cosa mai ci sarà nelle borse che Tunade gli ha consegnato…qualcuno vuole provare ad indovinare!? Chissà se riuscirò ancora a stupirvi!!
Comunque mi sono divertita troppo a cercare di immaginare  cosa frullerebbe nella testa del nostro Sasuke, che dite ho esagerato o è abbastanza realistico conoscendo il personaggio!?! Bhà ma a chi importa in fondo…aspetta un attimo…A ME IMPORTA quindi mi raccomando…COMMENTI A VOLONTA’
Alla prossima! BACIONIII^^
ps. il capitolo l’ho scritto in fretta e in furia quindi non l’ho ancora perfettamente revisionato spero non ci siano troppi errori, e nel caso ci siano spero almeno che sia leggibile XD

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