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Autore: missmerymalik    23/01/2015    0 recensioni
Era tarda sera quando Louis inchiodò improvvisamente le ruote dell’auto sull’asfalto e tornò indietro facendo retromarcia. Incredibile! Non si era sbagliato. In piena notte, abbracciato ad un palo della luce c’era…un ragazzino! No, no, non si trattava di un ragazzino, ma di una ragazzina. Scese dall’auto e le andò vicino. Era senza cappottino e si stava morendo di freddo. Guardò quegli occhi sgranati pieni di paura e con molta dolcezza le disse: “Tesoro, ti sei persa?” Mentre lo osservava non si mosse di un millimetro, né disse una sola sillaba. “Stai aspettando qualcuno?” riprovò lui. “No.” Fu la risposta della piccola. “Hai bisogno di aiuto?” Una grossa lacrima scese sulla guancia della ragazzina e lo sguardo si fece ancor più triste. Allora Louis cautamente si avvicinò ancor di più inginocchiandosi davanti a lei ed aprì le braccia. “Ti porto alla Polizia?” “NO!” replicò la bimba ancor più spaventata, “la Polizia, no!” “Ok, ok,” cercò di recuperare lui, “niente Polizia! Dove vuoi che ti porti?” La ragazzina sbirciò verso l’auto, dalla quale era scesa anche Eleanor. “Casa tua?” chiese la piccola. E Louis: “D’accordo, casa mia.” E la bambina volò tra le sue braccia.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~EVERYBODY WANTS TO STEAL MY GIRL
Capitolo 9
A Louis era arrivato un messaggio sul telefonino nel tardo pomeriggio. Diceva: “Grandi notizie. Avevi ragione, Lou. Ne parliamo stasera quando passo da te.” Più o meno nello stesso momento arrivò una telefonata su quello di Harry. Riconobbe il numero e rispose subito.
 “Pronto?”
“Sono io, Liza. Hai tempo questa sera?”
“Dove?”
“Per te va bene al parco?”
“Va benissimo. A che ora?”
“Alle 20 mi troverai lì. Ce la fai per quell’ora?”
“Ci puoi giurare, Liza…” disse Harry, che avrebbe voluto dire molto di più, ma fu interrotto da un ben noto suono: Liza aveva già attaccato.
Harry guardò il display del telefonino, ma ormai lei non c’era più. Sospirò, ma si sentiva già meglio. L’avrebbe rivista e l’avrebbe convinta a dargli una possibilità. Ormai non pensava ad altro che a questo. Stare con lei era la cosa che più desiderava al mondo in questo momento. Tutto il resto non gli sembrava così importante.
Quando di fretta passò dal salone di casa per salutare Eleanor, lei gli disse che di lì a poco sarebbe tornato anche Louis e sarebbe passato Zayn, forse anche Liam e Niall, ma lui rispose di salutarglieli perché aveva un appuntamento troppo importante.
“Ne va della mia stessa vita!” disse sorridendo tristemente ed El capì con chi si sarebbe visto Harry.
“Cerca di non fare cavolate, Harry. Rimani con la testa sulle spalle e pensa sempre prima di agire!”
“Stai tranquilla,” rispose il riccio evitando però il suo sguardo, ma Eleanor gli girò la testa verso di lei ed aggiunse: “Tu lo sai che ti voglio bene, vero?” Lui sapeva che questo era vero, perché erano amici di lunga data, addirittura da prima di conoscere Louis, perciò non poté evitare di sorridergli dicendo: “Si El, lo so. Ti prometto che non farò cavolate, almeno spero!” successivamente  le diede un bacio sulla guancia ed uscì.
Quando Harry arrivò al parco, la trovò che lo aspettava assorta nei suoi pensieri. La guardò studiando i suoi lineamenti, come se avesse voluto imprimerli indelebilmente nella sua memoria. L’espressione del viso di Liza non poteva essere più diverso da quella felice e spensierata dell’altra mattina vicino al lago. Lui provò una stretta al cuore e si ripromise che avrebbe fatto tutto quello che poteva per mandare via quella tristezza dal suo angelico volto. Eppure, anche così malinconica, gli sembrò la creatura più bella del creato, tanto ormai amava quei suoi grandi occhi blu e quella carnagione così pallida che la rendeva eterea. Le andò incontro con passo lento. Ora che Liza era davanti a lui, non aveva fretta. Lei, del resto, era lì per lui e perciò quando lei si rese conto della sua presenza ed alzò gli occhi incontrando i suoi, provò una gran bella emozione! Lei sorrise e disse: “Ciao, ti va di camminare un po’?”
Harry si meravigliò del tono acuto della sua voce, ma immaginò che lei potesse essere un po’ nervosa e per metterla a suo agio rispose: “Certo, come vuoi. Dove vuoi andare?”
“Da nessuna parte in particolare. Tu?”
“Io vengo dove tu vuoi…” poi si accorse che lei era rimasta in attesa e, senza avvicinarsi di più, perché sentiva che quel momento si reggeva su di un fragilissimo equilibrio, le indicò il vialetto ed aggiunse: “Va bene per di qua?” così lei sorrise ancora e fece segno di sì con la sua testa.
Camminarono silenziosamente per un po’. Harry non osava dare voce a tutte le sue domande, che teneva a freno aspettando il momento opportuno.
“Senti un po’…”
“Io volevo solo dirti…”
Avevano parlato contemporaneamente ed ora si guardavano ammutoliti per lo stupore, poi ancora una volta insieme, cominciarono con…
“Io non…”
“Ma tu…”
E dopo un momento di irreale silenzio scoppiarono a ridere insieme. La tensione si era sciolta.
“Mi dispiace,” disse lei.
“Stavo cercando il momento giusto…” rispose lui.
“Anch’io!”
Poi, percependo il suo evidente imbarazzo, la prese per mano e continuarono a camminare in silenzio fino ad arrivare in riva al laghetto.
Arrivati lì, si sedettero sull’erba ed Harry cominciò a parlare: “Non riesco a capire cosa ti è successo. Credevo di piacerti…”
“Oh,” si affrettò a ribattere lei, “tu mi piaci, Harry, mi piaci tantissimo!”
“E allora cosa vuol dire quello che hai detto l’ultima volta che ci siamo visti? Io ci tengo a te e non voglio rinunciare…non posso…” Gli occhi di Liza irrequieti evitarono quelli di lui, ma poi si girò e quando puntò lo sguardo in quello di Harry, vi si leggeva tanta sofferenza. Faceva fatica a trovare le parole e le lacrime che le salivano agli occhi non le erano di aiuto. Prepotenti pretendevano di uscire, ma lei non voleva assolutamente che l’avessero vinta. Sarebbe morta piuttosto di farsi vedere piangere da lui, piuttosto che fargli capire che stava male, anche se soffriva da morire. Alla fine la voce le uscì come soffocata: “Baciami.” Lui studiò i suoi occhi intuendo che c’era qualcosa che non andava, ma lei ripeté: “Baciami, Styles. Non mi vuoi?”
 “Baciami.” Liza lo aveva detto con una strana voce. Lui studiò i suoi occhi intuendo che c’era qualcosa che non andava, ma lei ripeté insistendo: “Baciami, Styles. Non mi vuoi?”
Lui spalancò gli occhi per la sorpresa e osservò perplesso quel viso che tanto amava. Forse che lei pensava che lui potesse non volerla come invece la desiderava disperatamente?
“Si, che ti voglio!” mormorò, prendendo il viso di Liza fra le sue mani poggiando la sua bocca con estrema delicatezza sulla sua per un istante. Dopo le baciò gli occhi, prima uno, poi l’altro e lasciò tanti piccoli baci sul suo viso. Infine si allontanò per un momento per poterla riguardare negli occhi, mentre lei arrossiva e si sentiva il cuore battere come impazzito. Si guardarono per qualche secondo, dopo di che lui le passò una mano fra i capelli sulla nuca, l’altra per reggerla sulla schiena e l’attirò a sé per baciarla finalmente davvero. Liza rimase per qualche secondo indecisa, ma infine le sue braccia trovarono l’incastro giusto per stringersi a lui e permettere ai loro corpi di aderire perfettamente l’uno all’altro. Fu un bacio profondo, passionale, di quelli che si danno con l’anima e le loro anime si stavano cercando e sentivano il bisogno che avevano l’uno dell’altra. Quando le loro labbra si staccarono erano senza fiato, ma si tennero ancora stretti come se qualcosa avesse potuto strapparli l’uno dall’altra e, mentre lui sentiva che in quel momento aveva ottenuto più di quello che sperava e per nulla al mondo avrebbe voluto rovinare quel momento di magia, lei già si rammaricava per aver ceduto e ancora il suo cuore si dibatteva fra il desiderio di lasciarsi andare e la voglia di fuggire via.
Sospirò rumorosamente, mentre prese la sua decisione. Lui se ne accorse e premuroso chiese: “Cos’hai? Qualcosa non va?”, ma lei rispose: “Niente!” e guardandolo dritto negli occhi aggiunse: “Ti voglio.” Lui non si aspettava certo una richiesta così diretta e perplesso domandò: “Sei sicura?”
“Certo che sono sicura, forse sei tu che non lo sei.”
“No, io sono sicuro di quello che sento per te, ma pensavo che tu avessi bisogno di più tempo…”
“Io ti voglio adesso!” insistette lei serissima.
“Va bene,” rispose allora lui sconcertato, ma felice, “almeno non rimaniamo qui, andiamo a casa mia.”
Con la macchina impiegarono pochissimo, ma arrivati davanti al portone di casa, Liza improvvisamente esitò. “Ma c’è gente…” disse timorosa, ma Harry la rassicurò dicendo: “Lascia fare a me.”
Entrarono senza far rumore ed in punta di piedi si diressero in camera di Harry. Una volta chiusa la porta, non si udì più alcun suono: il mondo era rimasto fuori e qui c’erano solo due ragazzi che si amavano. Invece di accendere la luce, Harry andò ad accendere una piccola lampada che emanava una delicata luce soffusa. Hai bisogno di qualche minuto in bagno?” gli chiese lui a bassa voce e lei scosse la testa. “Allora dammi solo un minuto e intanto fai come se fossi a casa tua.”
 Torno dopo pochissimo e la trovò seduta sul letto che si guardava distrattamente le mani. Le andò vicino da dietro e le scostò i capelli dal collo dandole un leggero bacio nell’incavo tra il collo e la spalla. Lei rabbrividì e lui le domandò: “Ci hai ripensato? Non dev’essere per forza stasera.”
“Non mi desideri?” chiese lei con espressione triste.
“Io ti desidero da morire!” si affrettò a dirle lui, girando intorno al letto per andarsi ad inginocchiare davanti a lei, “ma ti voglio solo se sei pronta anche tu! E’ successo tutto così in fretta…”
Liza lo guardò negli occhi e disse: “Io ti voglio adesso, ma ho paura che sia tu a non volerlo…eppure…”
Harry le prese ancora il viso tra le mani: “Non dirlo neppure per scherzo! Io sono qui solo per te! Ed in questo momento per me non esisti che tu!”
Liza sospirando cominciò a sbottonare la camicetta, ma lui le poggiò le sue mani sulle sue e la fermò. La guardò con dolcezza e disse: “Ti prego, posso farlo io?” Lei in risposta abbassò le proprie mani e fece cenno di sì. Per ogni singolo bottone che sbottonava, le diede un lieve, piccolo bacio. Quando poté toglierle la camicetta, l’attirò a sé facendola alzare e le sue mani, dai fianchi scivolarono dapprima aperte sulla sua schiena, poi una andò fra i suoi capelli e, reclinandole la testa, la baciò con incredibile trasporto. Lei rispose al bacio stringendosi a lui, ma dopo poco lui si staccò dalla sua bocca, per baciarla sotto l’orecchio, poi sul collo e poi ancora nella morbida curva tra i seni, che accarezzò con tenerezza, ma su cui si soffermò solo qualche secondo. Si inginocchiò nuovamente per lasciare un bacio vicino all’ombelico. Lei ridacchiò nervosa e lui le sorrise. Le sbottonò i jeans e la fece sdraiare sul letto per sfilarglieli. Quando ormai le era rimasto solo l’intimo, la tirò su di nuovo in piedi e mentre la baciava le fece compiere un giro su loro stessi per allontanarsi un po’ dal letto. Con un solo gesto scostò le coperte, la prese in braccio e la poggiò fra le lenzuola. Un altro bacio sulla bocca e, lasciandola solo per un momento, prese una piccola scatoletta dal cassetto del comodino e la poggiò accanto al lume acceso, poi si liberò dei suoi vestiti. Liza intuì cos’erano, ma riaprendo il cassetto, li fece cadere al suo interno. “Sicura?” disse lui. “Sicurissima.” rispose lei. Liza tese la mano verso quella di Harry, che era ancora in piedi accanto al letto ed aspettava quel gesto. Poi tutto accadde con una tale naturalezza e dolcezza, che sembrava si fossero amati già tante volte e tanto tempo ci volle affinché esausti e felici non si addormentarono l’uno fra le braccia dell’altra.  C’è da dire che ciò che accadde quella notte riempì il cuore di entrambi di felicità, ma Harry rimase stupito quando un momento dopo aver raggiunto il massimo piacere, erano strettamente abbracciati e lui sentì una calda lacrima bagnargli la mano che era poggiata accanto al viso di lei. La teneva abbracciata da dietro, quindi non poteva vedere il viso di Liza, pertanto allarmato le aveva chiesto: “Tesoro, stai bene?” e lei gli aveva risposto “Sì.” Rassicurato aveva affondato il viso tra i suoi capelli ed annusando il suo profumo le aveva detto stringendola forte: “Ti amo.”

NOTE DELL’AUTORE: Lo so, ho fatto passare un tempo infinito! Mi dispiace, ma spero che la lunghezza di questo capitolo e, mi auguro, la bellezza dei momenti descritti, vi faccia venir voglia di perdonarmi! Per favore, recensite! Grazie a chi lo farà!
Mery.

   
 
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