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Autore: a_place_in_this_word    23/01/2015    3 recensioni
ISABELLE E HARRY
Forti e ribelli
Rapporto di amore e odio
caratteri opposti o forse semplicemente troppo simili
Schiava e padrone
**************
-non pensare mai,mai che io ti appartenga o cose del genere perché devi sapere che in me ci sarà sempre una scintilla , una parte di me che non riuscirai mai a controllare che prima o poi ti si rivolgerà contro , sono Isabelle Wilson e per quanto tu e tuo padre vi sforzate a continuare questo giochino niente e nessuno riuscirà a farmi dimenticare chi sono o quanto valgo -
Dissi con estrema determinazione senza mai distogliere il mio sguardo dal suo , sapevo che non dovevo gurdarlo , chiamarlo per nome o usare quel tono con lui ma in quel momento il mio orgoglio prevaleva su tutto .
I suoi occhi divennero di fuoco e il sorriso scomparve dalle sue labbra si avvicinò nervosamente a me e mi spinse con violenza contro la parete
- scommettiamo piccola? Scomettiamo invece che riuscirò a spegnere anche quella scintilla ? Che tu dipenderai completamente da me ? Scomettiamo che mi supplicherai di farti mia ? - pronunciò l'ultima frase con estrema malizia , sentivo il sangue ribollirmi nelle vene e quella cos'era una sfida ?
(Ambientata in un tempo alternativo)
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Triangolo
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Isabelle's pov

Harry aveva smesso di rivolgermi la parola dalla scorsa sera, non che mi importasse dato che tutto ciò che diceva solitamente era irritante essere lasciata in pace almeno per un po ' non può che essere una cosa positiva. 

Solo che dato che Louis non si era presentato oggi, probabilmente per evitare altri sospetti,mi mancava parlare con altri esseri umani. 

Era ormai sera quando si decise a parlarmi.

-Vestiti-

-perché? -

-tra qualche ora cominciano i balli- credevo che mi avrebbe impedito di andarci dato l'accaduto ma non glielo feci notare. 

-Sì -

-Sì padrone, Isabelle ai balli ci sarà anche mio padre e il suo consiglio dovrai fare la migliore impressione, non voglio che qualcuno pensi che non sia in grado di gestire una ragazzina-

-siete molto gentile "padrone"- dissi con una punta  di acidità.

- e tu sei molto sfacciata schiava, ora mettiti il vestito è nello scatolone vicino al letto-  presi lo scatolone e lo apri,immaginavo che fosse un abito da sera ma non che fosse così meraviglioso,argento scintillante e nero, elegante ma non troppo, incantevole. 

Mi spogliai e lo indossai in pochi minuti, non pensai neanche alla presenza di Harry in stanza.

Guardandomi allo specchio provai svariate emozioni,inizialmente una certa energia mi attraverso nel guardarmi con quel vestito addosso,ero lucente sembravo quasi felice ma poi qualcosa mi traffisse talmente a fondo da farmi tremare, era la nostalgia.

Quel vestito,quell'immagine riflessa allo specchio rappresentava tutto ciò che avevo perso e che non potrò mai riavere,ricordo la voce di mio padre che dava inizio ai festeggiamenti,mia madre che mi aiutava, mia sorella che si lamentava del fatto che non potrà partecipare poiché troppo piccola.

Poi la musica, i balli,le persone, erano frammenti di ciò che mi era stato tolto. 

-cos'hai non ti piace?-

-no è solo che. .è proprio necessario che io lo indossi potrei mettere qualcosa di più modesto-

-non essere ridicola e mettiti le scarpe-

Lui non capiva, non cercava di capire e non avrebbe mai capito. Lui aveva tutto, io non avevo più niente, la distanza tra noi era incolmabile ai suoi occhi io sono solo l'ennesima cosa che possiede. 

- devi cercare di rispondere con rispetto a tutti ma non ballare con nessuno,chiaro?-

-Sì padrone-

-Cerca di andare via prima che siano tutti ubriachi, la situazione diventa tesa di solito-

-va bene-

-sei bellissima- disse rivolgendomi un veloce sguardo. 

-No. Chi non ha più alcun motivo per sorridere non può essere bello- 

Mi guardò perplesso e mi disse che era ora di andare. 

*******************************

Solo ora capivo il tono poco convincente di Alison quando mi disse che mi sarei divertita.

Harry era andato a parlare con alcuni consiglieri di suo padre, io ero costretta a stare seduta in un angolo a 

Ricevere le occhiate sprezzanti di alcune nobili e quelle maliziose di alcuni vecchi, alcuni arrivavano anche a chiedermi di ballare ma rispondevo gentilmente che non mi era permesso, ordine che si era rivelato una salvezza più che un dispiacere. 

Questo ciclo continuo subì una variazione solo quando Louis entrò in stanza. 

Si avvicinò a me e mi abbracciò, attirando tutti gli sguardi dei presenti su di noi,sapevo che tra quegli sguardi c'era anche quello di Harry probabilmente irritato ma non mi interessava, circondata da tutte quelle persone ostili avevo bisogno della rassicurazione di un amico. 

-Sei bellissima- disse sorridendomi, poi mi salutò e si allontanò, prima di creare situazioni spiacevoli. 

Non mi ha chiesto di ballare. 

Anche se lo avesse fatto non avrei potuto ma mi infastidiva il fatto che non me li abbia chiesto. 

Dopo questa piccola variazione le cose tornarono ad essere monotone come prima, la serata scorreva veloce e io avrei voluto solo andarmene, non ero la benvenuta lì era ovvio,quello non era più il mio posto. 

Riuscì a capirlo a pieno solo quando Edward Nelson mi si avvicinò con il suo solito sorriso strafottente,la sua famiglia risiedeva nelle terre accanto alle nostre,era perciò sempre presente alle nostre cerimonie così come noi lo eravamo alle sue, quando lo conoscevo era un arrogante idiota che non vedeva l'ora di poter ereditare in modo indiscusso delle sue terre, suo zio infatti era il suo tutore poiché lui non aveva ancora compiuto diciotto anni ed esercitava una forte autorità non solo per quanto riguarda le terre ma anche su Edward stesso.

Qualcosa mi diceva che non era cambiato, non mi stupì vederlo qui, probabilmente è un traditore come tutti gli altri.

-Buonasera- disse sorridendomi

-Nelson, non pensavo ti avrei mai rivisto-

-Sei qui con qualcuno?-

-No.- cercai di dare una risposta più fredda possibile per evitare altre domande ma non fu sufficiente. 

-Quindi la tua famiglia è stata invitata?- 

Bastardo. Sapeva benissimo perché ero lì e che fine aveva fatto la mia famiglia ma non si fece scrupoli a farmi quella domanda. 

-No, Nelson la mia famiglia non è stata invitata-

-Allora che cosa ci fai tu qui?-

Ora il suo sorriso si fece più largo perché aveva raggiunto il suo obbiettivo. 

-sono una schiava-

-capisco..bene vuoi ballare con me Isabelle?-

-non posso-

-perché no? -

-non posso ballare con nessuno-

-Devo forse pensare che una schiava stia rifiutando il mio invito a ballare? Mi sentirei veramente dispiaciuto se fosse così- il suo tono di voce si alzò improvvisamente mentre pronunciava quelle parole, non fu una coincidenza o una distrazione ma qualcosa di ben studiato. 

Infatti dopo la sua frase la sala piombo nel silenzio.

-e perché mai dovrebbe rifiutare? Sicuramente avrete frainteso sono sicuro che la nostra incantevole Isabelle sarà ben lieta di accettare il vostro invito-

Al suono di quella voce un brivido mi percorse la schiena, era il re, cercai confusa lo sguardo di Harry tra la folla in cerca di indicazioni ma lui sembrava impassibile. 

-Avete ragione,  Grazie Signor Nelson ballo con lei volentieri-

Edward sorrise e mi trascinò al centro della sala, l'atmosfera si fece meno tesa e il continuo parlottare ricominciò. 

-come hai potuto farmi questo?- dissi mentre cercavamo di muoverci a ritmo di musica.

Non siamo mai stati grandi amici ma ci conosciamo comunque da quando avevamo cinque anni, come ha potuto umiliarmi in quel modo? 

-volevo aprirti gli occhi-

 improvvisamente il suo tono si fece più serio

- Quando ti ho chiesto di ballare mi hai particolarmente deluso,non per il tuo rifiuto dato che sappiamo benissimo che non è certo la prima volta che succede ma bensì per la tua risposta, hai detto "non posso" non, non voglio ma non posso.

Ma sono rimasto ancora più deluso quando dopo il richiamo del re  hai accettato il mio invito,che ti prende? Sei ridicola. Te ne stai lì a guardarli come se loro avessero qualcosa di irraggiungibile,dovresti ricordarti che tutto quello che hanno lo hanno tolto a te-

Dopo il suo discorso riuscì a capire cosa lo aveva spinto a fare quella scenata.

-mi giudichi ingiustamente, tu non sai cosa vuol dire restare rinchiusa in una stanza sentendosi minacciare per ogni minima forma di ribellione, non sai come mi sento dentro questo vestito, dentro questo posto , non c'è niente che io possa fare, niente-

Sospirò

-probabilmente tra non molto lo  saprò anche io, comunque è tutta colpa di chi ti ha portato qui, sapeva come ti saresti sentita na non si è fatto scrupoli-

-nessuno si farebbe scrupoli per una schiava,aspetta cosa intendi con probabilmente lo sapro anche io?-

-non è ovvio? Se hanno attaccato la tua famiglia perché mai non dovrebbero attaccare la mia? Tra non molto sono sicuro che mi chiederanno se voglio essere alleato del re e regalargli le mie terre amichevolmente o se preferisco combattere e condannare quindi la mia famiglia e la mia gente. -

-e tu cosa vuoi fare? -

-tutto quello che voglio fare è uccidere il mio assassino prima che lui uccida me-

-cosa stai dicendo? -

-voglio attaccare questo regno Isabelle-

-tu sei folle, se ti scoprono ..Tu sai cosa succederebbe-

-sono pronto a subire le conseguenze delle mie azioni, pensa se ci riuscissi,salverò la mia famiglia, conquisterò questo luogo e tu sarai libera-

-e cosa mi chiederai in cambio della libertà? -

-di cosa stai parlando? -

-ormai ho capito che nessuno regala niente, cosa mi chiederai in cambio- 

Scosse la testa e sorrise 

-ci penseremo al momento-

La musica si fermò e noi ci separammo.

-be credo che dobbiamo salutarci ci rivedremo presto, nel bene o nel male fino ad allora alza la testa e fai capire a questi stronzi quanto vale una 

-non fare stupidaggini-

-Arrivederci Isabelle- 

Mi baciò sulla guancia e poi se ne andò,decisi che era arrivato il momento di lasciare quella stanza che per quanto grande mi soffocava.

Avrei dovuto chiedere il permesso,avrei dovuto scusarmi con Harry per aver ballato,avrei dovuto salutare,avrei dovuto. 

Mi allontanai dalla stanza e sentì il bisogno di cominciare a correre,aveva ragione ...su tutto . Ma cosa potrei mai fare io? Lui è un uomo libero con un esercito, per lui è facile parlare, io invece sono una schiava io posso solo obbedire o morire cosa che condanerebbe mia sorella alla schiavitù a vita.

Avevo voglia di strapparmi quel vestito di dosso, avevo voglia di urlare, avrei anche voluto poter passare più tempo con Edward .

Ero talmente tanto immersa nei miei pensieri che andai a sbattere contro un ragazzo. 

-Possibile che abbiate tutte il vizio di non guardare dove camminate?- sbuffò quest'ultimo, alzai lo sguardo verso di lui era imponente probabilmente anche arrogante. 

-mi dispiace signore-

Dissi frettolosamente, volevo solo tornare in camera. 

-non mi chiamare così, non sono uno di loro-

-non sono nobile immagino che tu invece lo..-

 -schiava, sono una schiava. -

-non dirlo con quel tono, aspetta ma tu sei Isabelle?-

-in persona e tu sei?-

-Zayn,ora devo andare non si può stare qui dentro durante i festeggiamenti-

-ciao Zayn- 

Zayn..era un nome che avevo già sentito. .ma certo il fratello di Allison .

Eppure non avevo visto Allison quella sera, probabilmente non lavorava. 

Tornai in stanza e decisi di aspettare Harry ma mi addormentai prima del suo arrivo.

******************************

Demi's pov

Zayn Malik sarebbe uscito dalla mia vita esattamente come ci è entrato, inaspettatamente, in pochi attimi. 

avevo deciso, stavo mettendo a rischio la mia sicurezza e il mio futuro per qualcuno che non solo mi disprezza ma non può proprio fare altrimenti, non c'è verso che lui si innamori di me, ne che io riesca ad accettare i suou sbalzi d'umore.

L'ho capito quando dopo aver pianto sulla mia spalla e fatto l'amore con me, si è svegliato e ha fatto finta di niente, come se fosse stata solo uno sfizio passeggero. 

Ovviamente dopo la sua totale indifferenza sono esplosa, certo ho alzato la voce, mi sono irritata è tutto il resto ma la sua risposta. .la sua reazione è stata crudele.

Avrebbe potuto usare qualsiasi altra parola, qualsiasi altro modo per rispondermi ma

-Sei solo una puttana- 

È stata l'unica frase che è stato in grado di pronunciare,se si sapesse della relazione che ho avuto cob Zayn, con un prepotente villano, poiché è questo che si pensa di lui, allora mi aspetterei un'affermazione del genere da chiunque ma non da lui.

Sapeva come ferire una persona

E provava indifferenza nel farlo, lo odiavo.

-Harry-

Dissi richiamando la sua attenzione 

-Demetria. .-

-potresti venire fuori un attimo? -

Non appena ci allontanammo dal trambusto dei festeggiamenti, lui si fermò a guardarmi con aria interrogativa.

-quando?-

-quando cosa?-

-quando hanno programmato il matrimonio. .-

-tra tre mesi-

-vedo che sei molto interessato allora-

-di cosa stai parlando? -

-da quanto tempo non ci vediamo Harry? Come credi che mi possa sentire io nel sapere che sto per sposare una persona che mi ignora?-

-sono solo stato occupato ok?-

-be mi dispiace averti infastidito allora-

-non fare così, possiamo rimediare-

-provo qualcosa per te da quando ho dieci anni-

Non so perché l'ho detto o cosa c'entrasse in quel momento ma l'avevo detto. 

Mi guardò perplesso per qualche secondo e poi mi baciò

-io non so cosa provo Demetria ne per te, ne per me stesso ne per nessun altro-

-lo immaginavo. .-

-Tuttavia tu sei probabilmente l'unica persona qui dentro che non mi odia, quindi in un certo senso te lo devo possiamo ricominciare da capo, possiamo vederci, possiamo provarci ma non ti prometto niente -

-Domani vieni da me parleremo con più calma- 

-verrò-

Mi baciò un'altra volta e si   allontanò.

Tre mesi. 

Non volevo sposarmi, non volevo sposarmi con Harry,volevo solo essere lasciata in pace ma ho dovuto parlare con lui, per ricordare a me stessa chi ero e quello che dovevo fare, ho agito secondo il copione, ho fatto finta di essere preoccupata per la data vicina e per la totale assenza di Harry, quando in realtà lui è l'ultima cosa a cui ho pensato durante questi giorni. 

 

   
 
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