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Autore: justanothergirl_96    23/01/2015    3 recensioni
"Eravamo noi due, insieme. E anche se tutti insistevano sul fatto che noi due non ci amavamo, io avrei rinunciato alla mia immortalità per lui, il che era molto più di quanto avrei mai fatto per chiunque altro."
Genere: Erotico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3

Ero nervosa sapendo che una donna fuori dalla porta di Alec era pronta a sparare sentenze su ciò che stava succedendo tra di noi, insomma, non conoscevamo niente l'uno dell'altra e, nonostante tutto, eravamo nudi e pronti a fare sesso senza farci troppi scrupoli.
Non sapevo ancora bene cosa provavo per lui, nonostante non lo conoscessi però, era sicuramente qualcosa di forte per aver permesso al mio lato umano di prendere il sopravvento.
La donna continuava a bussare e a muovere la maniglia insistentemente ed Alec, rendendosi conto che non voleva andare via, si alzò e si voltò appena imbarazzato per non guardarmi e forse per non mettermi a disagio.
“Mi dispiace, Astrid” sussurrò a bassa voce, forse dispiaciuto, o forse semplicemente deluso per non essere riuscito a completare ciò che aveva iniziato, però, notando il mio lieve imbarazzo mi voltò completamente le spalle e guardò attentamente la porta, al suo gesto mi sentii come se tutto ciò che stavamo fancendo fosse completamente sbagliato, feci cenno di no con la testa, con gli occhi appena lucidi e senza dire nulla la mia figura sparì dalla stanza. Non ero sparita realmente, semplicemente ero diventata invibibile agli occhi degli umani.
Non appena sparii andai ad aprire la finestra, ero brava a creare false tracce e, o facevo così, o pensava fossi davvero magica e non volevo conoscesse la vera me. 

-Avevo imparato a perfezionare quella tecnica all'età di dodici anni e adoravo andare nel mondo terrestre facendo numerosi scherzi ad altri bambini, sapendo che loro non potevano vedermi. Era una delle poche cose in cui ero brava e me ne vantavo spesso, forse atteggiamento egocentrico da parte mia, ma se ero brava ero brava.-

Risi appena a quel ricordo, soffocando poi quella risata con un pianto improvviso, non capivo perchè la mia reazione fu quella di piangere, ma mi
sentivo ferita e non volevo sentirmi così.
Alec non si rese conto che ero sparita e la cosa mi turbò abbastanza, forse il mio pianto era dovuto a quello, ma non credevo fosse per una cosa così, apparentemente, poco importante.
Subito dopo, ancora senza voltarsi e così senza guardarmi, andò ad aprire la porta e notai una ragazza bellissima, non era come me o Char, era umana, ma era ancora più bella degli esseri come noi.
Mi si spezzò il cuore, non potevo e non volevo crederci.
Perchè mai una ragazza così bella doveva essere lì mentre io ero sparita nel nulla?
“Perchè avevi la porta chiusa a chiave?” Chiese la ragazza sorridendo appena. Aveva lunghi capelli biondi e un sorriso smagliante, mi sentivo inferiore nel vederla così dolce e, allo stesso tempo, così sicura di sé.
“Heather, scusa...” Balbettò il ragazzo ancora in intimo, mentre la ragazza lo notò solo dopo per la reazione che lui ebbe e arrossì violentamente voltandosi di spalle per non guardarlo.
“Noi..” Si voltò verso il letto, convinto io fossi ancora lì e notò poco dopo la finestra aperta e i miei vestiti ancora sparsi sul pavimento, restando in uno stato di shock per almeno un minuto. “Volevo dire, io.. Mi stavo preparando per andare a fare una doccia, scusa” sussurrò sorridendo prendendo poi i jeans e infilandoli, facendo poi voltare la ragazza verso di lui dopo essersi vestito.
Vederlo sorridere avrebbe dovuto rendermi felice, ma in realtà mi spezzò il cuore. Non gli importava nulla che io fossi sparita o che fossi ancora lì, era solo sollevato di non avermi più in mezzo ai piedi e alla sua indifferenza non riuscivo e trattenere le lacrime che, mentre lo guardavo così tranquillo, non smettevano di rigarmi il volto.
“Non preoccuparti” sussurrò la ragazza. “Ero passata per gli appunti di storia, ma non preoccuparti, davvero, me li puoi anche dare domani..” Sorrise ancora con le guance rosse e poi si avvicinò dandogli un bacio sulla guancia. “Scusa il discurbo” disse ancora e poi si allontanò dalla stanza, lasciandolo senza parole e andando via.
Guardai Alec sorpreso e quasi sollevato nel vedere che ero sparita e feci un appello a tutte le mie forze per non tornare visibile e ucciderlo lì sul posto, senza poi lasciare tracce.
Ero ferita e delusa, non mi ero mai sentita così. Dovevo immaginare che non era davvero interessato a me e che semplicemente voleva portare a letto la nuova arrivata solo perché aveva avuto le palle di provocarlo davanti a tutti. Odiavo il suo lato menefreghista.. E invece mentre stavamo per fare sesso era stato così dolce, mentre adesso non gli importava più nulla.
Decisi di lasciare i miei vestiti in camera sua, sarei passata a prenderli dopo.
Arrivata subito dopo vaporizzandomi da casa di Alec alla mia tornai visibile nel bagno che avevo in camera.
C'era Char ad aspettarmi e la cosa più imbarazzante era che io ero completamente nuda e mi ero lasciata usare senza capire da sola che non
potevo davvero interessare ad un umano. Eravamo troppo diversi.
“Char” urlai da dietro la porta del bagno che fortunatamente era chiusa.
“Astrid?!” Chiese perplessa la ragazza alzandosi dal letto e avvicinandosi alla porta.
“Si.. Per favore, prendimi dei vestiti puliti” sussurrai e senza chiedere nulla andò a prendere dei vestiti dall'armadio mentre io mettevo dell'intimo pulito e dopo che fece arrivare direttamente i vestiti in bagno li indossai e uscii subito dopo.
“Vuoi parlarne?” Chiese dolce, notando la rabbia e la frustrazione che emettevo.
“Non lo so..” Sussurrai andando a sedermi sul letto.
“Che è successo?” Chiese la ragazza.
“Non mi va di parlarne, non ora, voglio solo andare a letto. Scusa” dissi cupa e poi mi misi sotto le coperte dopo che Char mi aveva salutata ed era andata via. Erano ancora le 21.30, ma volevo solo chiudere gli occhi e dimenticare per un po' la giornata.

***

“Astrid, fermati ti prego!” Mi urlò da dietro Alec mentre mi avviavo verso l'aula di matematica, mentre le poche persone presenti nei corridoi si
limitavano a fissarlo e poi a fissare la ragazza che stava facendo dannare tanto il più figo della scuola.
Poco dopo mi raggiunse e mi fermò dal polso, cercando di non piangere mi girai verso di lui e lo guardai, senza però dire nulla.
“Ieri sei sparita, non so come hai fatto, sei uscita da casa mia nuda? Sei pazza? Astrid, mi dispiace, davvero” sussurrò il ragazzo avvicinandosi sempre di più al mio viso e al suo avvicinarsi io continuavo ad indietreggiare.
“Non importa, l'importante è che sto bene e che non sono finita a letto con te” sorrisi fingendomi sicura delle parole che stavo dicendo, anche se in realtà mi sentivo morire.
“Lo pensi davvero?” Chiese Alec dispiaciuto, mentre io continuavo asorridere.
“Certo, tesoro” senza dire altro mi voltai e ripresi a camminare lasciandolo in mezzo al corridoio da solo. Gli si poteva leggere la delusione in faccia e io cercavo in tutti i modi di non pensare al dolore che provavo nel vederlo arrendersi così.
Mi raggiunse ancora una volta e mi fermò, ma sta volta non mi voltai per sentire cos'aveva da dire.
“Astrid, davvero, mi dispiace, non volevo farti del male” mi abbracciò da dietro respirando vicino al mio orecchio. “Dimmi che mi darai la possibilità di farmi perdonare, lei è solo un'amica, giuro che non mi importa” mi girò verso di lui accarezzandomi il viso.
“Lei?” Chiesi fingendo di non sapere di chi parlasse. “Cosa c'è stato con lei?” Chiesi senza incrociare il suo meraviglioso sguardo.
“Siamo stati a letto insieme un paio di volte..” Confessò il ragazzo e alla sua risposta non riuscii a trattenere le lacrime che iniziarono a rigare il mio volto, mentre indietreggiavo amareggiata dal suo essere così superficiale.
“Non toccarmi, mai più” dissi guardandolo di sfuggita, mentre subito dopo mi voltai e poi entrai nel bagno delle donne che era a pochi passi da me.
Mi sentivo davvero una stupida per avergli permesso ti trattarmi così.
Ero potente. Avevo dei poteri, avevo la possibilità di scegliere il mio futuro e stavo permettendo a lui di sabotarmi!
Feci un grosso sospiro guardando allo specchio il mio riflesso, ridotto come non mai prima d'ora, mentre Alec da dietro la porta del bagno continuava a bussare e urlare il mio nome chiedendomi di uscire, ma semplicemente decisi di ignorarlo.
Sapevo, o in fondo speravo, che mi avrebbe aspettato fino a quando non sarei uscita da lì. Allora, anche se forse avrei creato un po' di scompiglio nella sua vita, decisi di vaporizzarmi e sparii dalla scuola alla mia camera, ma non importava, lo avrei anche dimenticato se era necessario.

***

Ero sdraiata sul letto della mia camera, vivere a sedici anni da sola in una casa così grande non era così bello come si poteva pensare, ma era ciò che dovevo fare per comportarmi da vera umana, fingere che i miei genitori viaggiavano spesso e vivere normalmente in un mondo così banale e scontato.
Da quando avevo parlato con Alec il mio disprezzo per gli umani e per il loro mondo era aumentato di livello, e questo non andava bene.
Poco dopo, persa nei miei pensieri, si vaporizzò Char in camera mia venendo ad abbracciarmi subito dopo.
“Come stai?” Chiese dolcemente.
“Sto bene, oggi abbiamo parlato e boh, lo odio” sussurrai guardandola.
“Perchè?” Chiese ancora. Ormai si limitava solo a fare domande e non sapevo se esserne felice perchè si preoccupava per me o innarvosirmi perchè sembrava così curiosa, ma, in in fondo, si limitava ad essere solo un ottima amica.
“Beh, sono stati a letto insieme” la ragazza non seppe che dire, non capiva di cosa stessi parlando e anche se non erano affari suoi era perplessa tanto quanto me.
“Astrid, adesso mi dici cos'è successo ieri con Alec?” Mi chiese subito dopo, non si preoccupò del fatto che avessi saltato le lezioni, ma era più preoccupata del mio stato d'animo.
“Niente... E' arrivata una ragazza, Heather, mentre stavamo per fare sesso e lui non si è preoccupato di niente, semplicemente di andare ad aprire la porta e io imbarazzata sono sparita senza dire nulla, lui crede sia uscita dalla finestra avendo lasciato tutti i miei vestiti lì, ma non importa, alla fine voleva solo una cosa, credo di dover ringraziare la dolce Heather” dissi l'ultima frase con disprezzo.
Quella ragazza non mi aveva fatto nulla, anzi, avrei dovuto ringraziarla davvero per aver  fatto rivelare Alec per ciò che era davvero: un viscido schifoso; eppure sapere che era realmente così mi spezzava il cuore.
Mi ero comportata da vera adolescente e non volevo più sentirmi così.
“Oh, Astrid” sussurrò dispiaciuta Char, abbracciandomi poco dopo. “Vedrai che non ci penserai più, alla fine non lo conoscevi e sarebbe stato solo sesso,
con un umano poi, meglio con Raphael, non credi?!” Rise appena la ragazza.
Raphael era il demone più affascinante che avessi mai visto, si vedeva che non era umano, o come me e Char.
Lo si capiva perchè, come i suoi simili, non era riuscito a portare a termine il compito per cui tutti noi esseri spirituali nascevamo: raggiungere la perfezione angelica. Ma la cosa peggiore era sapere come aveva fallito miseramente il suo compito verso la strada della perfezione.

Anche se io non avevo mai capito perchè loro, esseri dannati, venivano definiti imperfetti; quando in realtà ogni particella del loro corpo emanava perfezione. Sia donne che uomini erano perfettamente scolpiti. Il loro corpo, il loro viso, il loro sguardo, sembravano quasi esseri irreali, finti, eppure la loro etichetta restava sempre la stessa: esseri dannati, imperfetti e pronti a rovinare ogni cosa bella nel mondo.
Io e Char sin da sempre miravamo ad ottenere la perfezione, ma la strada del liceo era sempre il passo più difficile; cedere alle tentazioni per amore rovinando così solo una parte del cammino o cedere completamente ai piaceri e ai dispiaceri che caratterizzavano l'uomo, rovinando per sempre la strada che portava alla perfezione?


***

SPAZIO AUTRICE.


Salve a tutti, ecco il terzo capitolo, oddio, per scrivere la parte di Raphael ci ho messo un casino e ancora non sono convinta, cioè, voglio iniziare a parlare di loro e di cosa sono davvero, ma spiegarlo in modo semplice senza far confusione mi è sembrato impossibile. Infatti non so come vi sembrerà, spero abbastanza decente. AHAHAHA, no okay, seriamente, adesso avete capito cosa sono Astrid, Char e Raphael? Non lo dirò, ma spero di essere stata un po' chiara. Anche parlando di Char che risulta particolare ovunque e di Astrid che nei due mondi è così semplice e particolare allo stesso tempo.
Non vedo l'ora di introdurre il personaggio di Raphael che a mio avviso sarà tipo da orgasmo..... Okay, bast..... Spero il capitolo vi sia piaciuto e boh, se vi va lasciate una recensione! :)

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