19/11/14

Cara Fanny


È da un po' che non ci si sente. Non è vero? La vita è davvero strana. L'ultima volta che ci vedemmo fu, quando tu mi dissi per la prima volta ti amo. Mi ricordo bene cosa successe. Ti abbracciai e me ne andai non appena il treno arrivò. La mia reazione in quel periodo era abbastanza naturale, visto che ormai c'eravamo lasciati da tempo e io avevo una nuova ragazza. Ma tu non appena mi dissi quelle parole scappasti con gli occhi colmi di lacrime.

Tu sapevi benissimo quanto amassi Élise, ma tu non riuscivi a capirlo.
Ma io ed Élise non ci sentiamo da anni, ci siamo lasciati due mesi dopo il nostro ultimo incontro alla stazione. Non era la ragazza giusta per me. Non ho nemmeno realizzato il mio sogno di avere una casa al mare.

Da poco sono diventato lo psicologo di una clinica psichiatrica. Per farmi un resoconto dei malati più gravi, ho deciso di visitarli tutti in varie sessioni. Questa mattina, dopo vari pazienti, ci fu una ragazza che mi colpì particolarmente. Mi ricordava molto te. Aveva i capelli rossi come i tuoi, soltanto che erano di un rosso spento, aveva gli occhi persi nel vuoto e colmi di tristezza. Non come i tuoi occhioni da cucciola, dove mi ci perdevo. Non indossava i tuoi jeans aderenti neri e le tue solite T-shirt , con i nomi delle tue band preferite, ma solo una vestaglia bianca. Si vedeva che era una persona triste.

Questa ragazza mi ha talmente colpito che ho letto tutta la sua cartella clinica. Il nome non era presente perché le infermiere l'avevano perso negli anni. La sua storia mi ha davvero scosso peró. Non pensavo che una ragazza di 26 anni potesse soffrire di crisi emotive, anoressia e ad arrivare la punto di tagliarsi da sola e a buttarsi in mezzo alla strada per farla finita.

Mi chiedo come gli sia potuto accadere. La sua cartella accennava anche al fatto che è stata picchiata più volte dal suo ex-ragazzo. Ma dopo la denuncia fatta da lei naturalmente, lui è stato arrestato. Sicuramente però lei non poteva scordare certe violenze subite. Ho controllato anche il foglio delle sue visite. Ma nessuno in questi anni gli ha mai fatto visita.

Perché ti ho voluto scrivere? Molto semplice. Quella ragazza mi ricordava tu.
Mi manchi, mi manchi tanto. Mi manca il tuo abbraccio, il tuo profumo, il tuo sguardo e voglio rivederti al più presto. Non dovevo andarmene quella volta, dovevo restarti accanto. Ma non accanto come un semplice amico, ma come tuo futuro sposo.

Ho capito dopo tutti questi anni che ti amo. Che ti amo davvero e se potessi tornare indietro te lo ripeterei all'infinito. Spero che dopo questa lettera tu voglia rivedermi ancora, magari per prendere un caffè e parlare dei nostri sogni realizzati.



Se tu vorrai puoi riscrivermi a questo indirizzo, quello della clinica. Aspetterò la tua lettera con ansia.



Mi manchi tanto, il tuo G.




(Un ora più tardi le infermiere, trovarono il corpo a penzoloni di Fanny, appeso al soffitto. Lo psicologo "G." Si precipitò nella stanza, senza sapere ancora il nome della ragazza. Ma per Fanny non ci fu più niente da fare. Lo psicologo decise di indagare sulla sua morte; interrogo le infermiere e le psicologhe per scoprire perché mai si fosse impiccata.

Le infermiere spiegarono di una sua lettera scritta in quel pomeriggio, per far svagare i pazienti. G. si precipitò subito dal cestino delle cartacce nella sala ricreativa.
Dopo aver recuperato la lettere, G. decise di rimanere nel suo studio nella clinica, per lavorare ed indagare sulla morte della ragazza. Tanto nessuno l'avrebbe aspettato a casa.

Estrasse fuori dal tasca del camice la lettera che Fanny gli scrisse quello stesso pomeriggio.

Dopo averla letta, G. scoppiò in un mare di lacrime. Non avrebbe mai creduto che quella ragazza così triste, che ricevette questa mattina fosse stata proprio lei.

G. ricoperto di un senso di colpa enorme decise di suicidarsi per raggiungere la sua dolce Fanny.

Il mattino seguente le infermiere ritrovarono il corpo di G. affianco al corpo di Fanny sdraiati nello stesso letto, come se dormissero serenamente, tutti e due con un sorriso in volto, come se finalmente due persone innamorate si fossero ritrovate.

G. La sera stessa, dopo aver letto la lettera, assunse una dose massiccia di farmaci, così da avere un overdose.


Le funzioni funebri vennero svolte due giorni dopo la loro morte. Nessuno dei loro parenti si presentò. Le bare vennero scese contemporaneamente con la canzone del loro primo bacio. Adesso sarebbero stati finalmente vicini per sempre dopo tanto tempo.)