I vestiti erano ormai fradici e freddi ma
nessuno dei due
sembrava voler lasciare l'altro.
Avevano scoperto che il loro reciproco
calore era molto più
forte del freddo.
Juvia continuava a passare la mano a
ritmo lento e regolare,
rilassante, tra i suoi capelli e Gray continuava a tenerla stretta, con
il viso
nascosto sul suo petto, recuperando pian piano la lucidità.
Se qualcuno li avesse visti lì,
abbracciati in mezzo alla neve avrebbe pensato che fossero due pazzi.
In
ogni caso non c'era
anima viva per kilometri...
Erano completamente da soli.
Soli.
Abbracciati.
"Uhm" mugugnó
Gray realizzando improvvisamente quello a cui fino a quel
momento non
aveva pensato.
Quasi come se avesse letto nella voce il
suo imbarazzo Juvia
fermó
le dita
che aveva lasciato scivolare tra le ciocche morbide e disordinate di
Gray.
Il rossore si fece largo sul suo viso
quando senti il mago
molleggiare sul suo petto prima di cercare, piano, di sollevare la
testa.
Gray cercó
di muoversi il più
lentamente possibile.. Insomma, magari Juvia non ci aveva
fatto caso,
come d'altronde non ci aveva fatto caso lui fino a quel momento... Ma
si! Forse
lei non aveva pensato a dove fosse la sua faccia…
Piano, molto piano il mago sollevó
il viso.
Merda.
Juvia lo stava fissando con l'espressione
più
imbarazzata che le
avesse mai visto... E Lei ne aveva un gran repertorio!
Non c'era modo che non ci avesse pensato.
Poteva praticamente leggere sul suo viso
"Gray sama ha la
faccia sulle... Uhm.. Di Juvia"
"Juvia" disse di getto sperando di
prevenire l'uragano
che si sarebbe scatenato.
Stranamente la maga non disse nulla, lo
fissó
per un secondo. Un
secondo, che sembra davvero molto lungo se ti dimentichi di respirare.
Poi lei
gli sorrise.
Un sorriso timido, bellissimo.
Stavolta fu lui a guardarla per un attimo
di troppo. Gli occhi
arrossati e lucidi che sembravano più
blu e luminosi del solito, la pelle del viso chiarissima,
colorita solo
sulle guance, le labbra dischiuse da cui venivano fuori piccoli sbuffi
di aria
calda. Era così
vicino
che poteva sentirne il profumo dolce e gli sembrava una reazione da
pazzi ma
aveva solo voglia di sporgersi ancora un altro po' e...
Ma che stava facendo? Per Mavis!!
"Uhm Juvia" ripetè
deglutendo e scollando gli occhi dalle sue labbra.
Istintivamente una mano raccolse un
ciuffo dei capelli color
oceano e lo assicuró
dietro
l'orecchio della maga, sfiorando la sua guancia calda e liscia.
La maga chiuse gli occhi piegando la
testa per prolungare quel
contatto leggero.
"Juvia" disse per la terza volta,
stupendosi di come
il suo nome venisse fuori con una nota dolce e quasi disperata
"dovremmo
trovare un riparo e asciugarci"
Per fortuna era riuscito a dire qualcosa
di sensato! Per la
miseria. Non era davvero sicuro di riuscire a comporre neanche una
frase!
La maga della pioggia riaprì
gli occhi e dopo aver indugiato un attimo, annuì.
Gray sciolse l'abbraccio, allontanandosi
leggermente.
Sentiva già
più
freddo
e stranamente non gli piaceva affatto.
Con il solo proposito di ritrovare un po'
di calore afferró
entrambe le mani di
Juvia e la tiró
su
con sè,
aiutandola ad alzarsi e tenendola abbastanza vicina da percepirne il
profumo.
Fece un passo in direzione del villaggio.
Lei restó
immobile. Stordita.
Nulla era andato come si era aspettata e
le sembrava fosse tutto
irreale. Come se si trovasse in un sogno.
Gray sorrise guardando l'espressione
persa di Juvia ma nascose
immediatamente la smorfia cercando di schiarirsi la voce.
Non ci riuscì.
Un sorrisetto riprese posto sulle sue
labbra e si allargó
quando per spronarla
a muoversi prese la mano di Juvia e la tiró
piano al suo fianco.
"Da quella parte c'è
il mio villaggio, ti va di vederlo?"
Juvia, ancora incredula e con gli occhi
sbarrati lo fissó.
Fece segno di si con
la testa e i boccoli dei capelli iniziarono a ballonzolarle davanti al
viso per
la foga che ci aveva messo nell'annuire. Senza riuscire però
ad usare la voce.
Troppo strozzata in gola per poter venire fuori.
Gray si passò
la mano libera tra i capelli "bene" disse e cominció
a camminare
fermandosi ancora per un attimo davanti alla tomba dei suoi genitori.
"Aspetta un secondo!" Chiese a Juvia
La maga si fermò
e chinó
il
capo in segno di rispetto "Gray sama" disse a bassa voce "Juvia
non crede di meritare di poter essere qui davanti alla loro tomba. È
stata colpa di Juvia
se.."
"Se si sono ritrovati ed ora ci guardano
felici ed insieme
da lassù"
terminó
Gray,
sollevandole il viso e guardandola dritta negli occhi per dimostrarle
che lo
pensava davvero.
Ancora una volta Juvia rimase senza
parole, lacrime silenziose
però
le rigavano
il volto.
Gray le asciugó
con il pollice "su su" disse "non è
così
che ci si presenta quando si va a conoscere qualcuno"
Juvia sgranó
gli occhi. "Gray sama..che?"
Il mago intrecció
le loro dita e posó
le loro mani unite sulla croce di legno.
"Mamma, papà"
disse " lei è
Juvia!"
"S...salve" disse Juvia con un inchino
"Juvia è
molto lieta e molto
dispiaciuta, però
Juvia
cercherà
a tutti
i costi di mantenere la parola data a Silver sama!"
"Giá"
annuì
Gray poi
si voltò
un po'
interdetto verso Juvia "aspetta che? Vi siete parlati? Quando vi siete
parlati?"
Juvia deglutì.
Ricordare ciò
che
era successo le stringeva la gola e lo stomaco "comunicazione
telepatica..
È
stato Silver
sama a spiegare a Juvia come fermare Face..."
"Capisco" annuì
il mago "quindi è
stato lui a chiederti di..insomma...tra tutti lo ha
chiesto a te"
Juvia arrossì
di colpo ripensando alla conversazione con Il padre di
Gray "Silver
sama pensava che Juvia fosse la ragazza di Gray sama" ammise sottovoce
"Eehp??" Annaspó
Gray con le orecchie in fiamme "lui che? Ti ha chiesto
co..cosa?"
Juvia si affrettò
a rassicurarlo scuotendo le mani davanti al viso "non
preoccuparti
Gray sama!! Juvia ha detto che non lo era!"
"Oh!" Rispose il mago con un piccolo
accenno di
delusione nella voce, poi di nuovo rivolse uno sguardo verso la tomba
dei suoi
genitori stavolta soffermandosi in particolare sul nome di suo padre
"Dovevi per forza mettermi in imbarazzo,
vecchio!"
Disse facendo roteare gli occhi
Juvia ridacchio. "Juvia è
sicura che sarebbe andata molto d'accordo con Silver sama"
"Oh si non ne ho dubbi! E mia madre ti
avrebbe adorato!!
Insomma da piccolo mi diceva sempre di trovare una ragazza bella,
forte, che
sapesse cucinare e...." Gray fermó
la frase deglutendo, rendendosi conto delle implicazioni
di ciò
che aveva appena
detto e diete un'occhiata veloce al viso di Juvia.
La maga era arrossita come non mai, ma
sembrava essersi persa
dietro una delle sue fantasie.. Quindi Gray magari poteva far solo
finta di
niente e fingere di non aver mai detto quello che aveva appena detto.
Che razza
di idiota era!!! Non era di certo questo il modo giusto per.. Nè
il momento giusto...doveva
cambiare argomento!!
"Ju..Juvia di che promessa parlavi?"
La maga venne fuori dal suo mondo e cercó
un briciolo di concentrazione
"Silver sama ha chiesto a Juvia di prendersi cura di Gray sama e Juvia
lo
farà!"
Disse risoluta
Pessimo tentativo di cambiare argomento
"Ah"
commentó
Gray passandosi una
mano dietro la nuca..
I padri.. Trovano sempre il modo di
metterti in imbarazzo. Ma
poi come diavolo aveva fatto a capire in così
poco tempo, che lui e Juvia? Si insomma....beh...
Qualcosa...uhm
Improvvisamente Gray si fece serio e
strinse la presa sulla mano
di Juvia. Si rese conto di non averla mai lasciata andare. Bene!
Anche lui aveva fatto una promessa a
Silver "Juvia, io
sconfiggerò
End!"
Disse guardando l'orizzonte
"Si" rispose
lei ed il sorriso e lo sguardo che gli rivolse
significavano tutto: Che
lei credeva in lui Che lo avrebbe supportato e avrebbe mantenuto la sua
promessa di prendersi cura di lui. Che sarebbe stata al suo fianco.
Ovunque lui
avesse voluto.
E con quello sguardo a sostenerlo Gray si
sentiva già
un po' più
sicuro. Costi quel
che costi avrebbe mantenuto la sua promessa e avrebbe anche mantenuto
la sua
parola. Prima che tutto avesse inizio aveva detto a Juvia che sarebbe
stato con
lei e invece, poi, aveva voluto affrontare tutto da solo e aveva finito
per
lasciarla sola nei momenti peggiori. Aveva dimenticato che con lei lui
era più
forte, che insieme davano
il meglio di loro stessi, ma non sarebbe successo mai più!
Non l'avrebbe lasciata più!
"Andiamo" le disse.
Lei sorrise.