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Autore: Afrodyte    24/01/2015    2 recensioni
Elisabeth è la sorella maggiore di Maria Antonietta.
Arrivata in Francia per una permanenza dalla sorella incontrerà il giovane conte di Fersen del quale si infatuerà e per questo motivo entrerà in un conflitto con la sorella
Tuttavia le loro vite si intrecceranno con quelle di Andrè , l'innamorato di madamigella Oscar, e Oscar la quale proverà un sincero affetto per il conte svedese.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, André Grandier, Hans Axel von Fersen, Marie Antoinette, Oscar François de Jarjayes
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Trascorsi il resto della mattinata in compagnia del conte e, quando si fece tardi, lui tornò al suo palazzo.
Così, rimasta sola, decisi di andare a trascorrere alcuni minuti tranquilla nella mia stanza prima di raggiungere gli altri nobili per il pranzo: avevo bisogno di restare sola con i miei pensieri.
Mi sedetti su una sedia di fronte alla graziosa specchiera che si trovava vicino alla finestra e lì vidi la mia immagine riflessa nello specchio e, quasi senza rendermene conto, immaginai al mio fianco.. Dorian.
Ne rimasi molto sorpresa, perchè mai Dorian era diventato il mio sogno ad occhi aperti?
Avrei dovuto vedere Fersen al mio fianco, eppure.. ultimamente Fersen è quasi totalmente uscito dai miei pensieri.
Sentii un rumore provenire dal corridoio e questo servì per riportarmi alla realtà.
Mi diedi un'ultima specchiata veloce per vedere se fossi presentabile e raggiunsi gli altri per il pranzo.
Per tutto il tempo cercai di evitare lo sguardo di mia sorella: dopo quanto accaduto mi sentivo leggermente imbarazzata in sua presenza.
Non appena finimmo di pranzare, tutti gli altri si riunirono in uno dei tanti sontuosi  salotti della reggia per continuare a conversare, ma io decisi di non unirmi a loro, così mi congedai trovando una scusa per allontanarmi.
Chiamai Colette, la cameriera di mia sorella, e le ordinai di far preparare la carrozza: sarei andata a trovare madamigella Oscar.
Quando arrivai a palazzo Jarjayes venni accolta calorosamente dalla vecchia governante, che ancora mi ringraziava per aver riportato a casa la sua "bambina" la sera prima.
"Vi prego, accomodatevi"
Mi disse Oscar non appena rimanemmo sole nello splendido salotto del suo palazzo
"Posso offrirvi qualcosa da bere?"
"Oh no, vi ringrazio"
Mi sorrise e si mise a sedere accanto a me
"Sono contenta di vedere che oggi state meglio"
Le dissi sinceramente rincuorata per la sua salute
"Vi ringrazio Elisabeth, se non fosse stato per voi non so come avremmo fatto"
"E' stato un piacere, credetemi"
Le dissi
"E Andrè come stà?"
"Anche lui si sente meglio quest'oggi, anche se debbo ammettere che le sue ferite sono assai più gravi delle mie, ieri sera.. ho temuto il peggio"
La guardai amorevolmente: si era innamorata.
Poi dissi
"Sapete, c'è gente che ama tutta la vita una persona senza che questa se ne accorga"
La guardai
Mi guardò
"E quando finalmente quella persona aprirà gli occhi di fronte a certe verità, sempre se non lo abbia già fatto, non dovrebbe tenersele per sè"
".. Io non capisco"
Oh madamigella voi avete capito benissimo, i vostri occhi dicono ciò che non avete il coraggio di dire ad alta voce a me e tantomeno a voi stessa: si può mentire con le parole, ma non con gli occhi.
Le sorrisi
"Sapete, Andrè è proprio un bravo ragazzo.. siete stata fortunata, non tutti possono vantare un'amicizia come la vostra"
"Certo, io.. credo di si"
Le presi le mani tra le mie e la guardai negli occhi
"Vedete madamigella, questa notte io partirò per tornare a Vienna, ho sempre odiato gli addii, per questo motivo ho detto a tutti che partirò domani sera, ma non potevo partire senza salutarvi.. voi siete una ragazza giudiziosa, sono sicura che alla fine prenderete la decisione che più ritenete opportuna e io spero che prendiate quella giusta"
Le lasciai le mani e mi diressi verso la porta
"Vi auguro ogni gioia, madamigella"
Oscar, ancora scossa per quanto udito, si alzò di scatto e mi raggiunse
"Io vi ringrazio dal profondo del cuore Elisabeth, per tutto ciò che avete fatto per me.. per noi"
Le sorrisi
"Spero di rivedervi"
Mi disse
"Anch'io"
Risposi tristemente, perchè in cuor mio sapevo che quello era un addio.
Uscii dal palazzo, ma prima di uscire definitivamente dalle loro vite mi restava ancora una cosa da fare: salutare Andrè.
Mi diressi nelle scuderie, convinta di trovarlo lì, e, infatti, fu così.
"Salve Andrè"
Mi avvicinai sorridendogli
"Buongiorno madame, posso esservi utile?"
Gli misi una mano sulla spalla
"Suvvia Andrè, non siate così formale in mia presenza, non occorre.. sono venuta fin quì per salutarvi, questa sera partirò per tornare a Vienna e temo che mi sarà difficile rivedervi in futuro, per cui sono venuta quì per dirvi addio anche se mi dispiace"
Rimase in silenzio per alcuni attimi, forse per poter trovare le parole adatte da dirmi in questa circostanza
"Ecco, preferirei lasciarvi con un arrivederci, non si sà mai, magari un giorno ci rivedremo"
"Lo spero tanto Andrè"
"Anch'io"
Lo guardai per l'ultima volta per riuscire a memorizzare appieno i tratti del suo viso
"Spero che siate felice e che questa felicità non tardi ad arrivare"
Gli dissi prima di allontanarmi da lui.
Ero già uscita dalle scuderie quando gli sentii dire tra sè e sè
"Addio"
"Addio"
Risposi a bassa voce
Tornai alla mia carrozza e, prima di dare al cocchiere l'ordine di tornare a Versailles, guardai per l'ultima volta il palazzo Jarjayes, poi partii.
 
   
 
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