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Autore: Ronnie92    25/01/2015    2 recensioni
Pietro è un ragazzo dalla scarsa autostima, proiettato in una società insoddisfacente. Cercherà il contatto con i lettori, sperando di incontrare qualcuno pronto a interagire con lui senza riserve, nè timori nè remore.
Pietro è pronto a rivelarsi senza veli e senza pudori.. ma aspetta solo noi.
Genere: Introspettivo, Poesia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti
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Salve ragazzi, buona domenica.
Oggi vorrei trattare uno degli argomenti che più mi dilania, che più mi sconvolge e sovverte la coscienza: la solitudine.
In 22 anni di vita non sono mai riuscito a  stare solo con me stesso, a trovare un piano, un equilibrio in cui stare bene con me stesso.
Ed ecco è un dolore grande.
Mi hanno sempre rinfacciato il fatto di essere una persona solitaria, che si esclude dal gruppo, dalla famiglia, dalle relazioni in generale.
Purtroppo devo ammettere che reggere il mio carattere non è per nulla facile.
Scrivo tanto per ripulire la mia coscienza: “Io non so stare solo”.
E’ la verità più dura a cui potessi mai giungere.
Non riesco ad essere un fottuto egoista, egocentrico, solitario, ma solo un fottuto egoista, egocentrico.
Perché non riesco a stare solo con me stesso?
Sono sempre alla ricerca di qualcuno che possa completarmi, qualcuno che possa donarmi equilibri e spazi, quando dovrei essere in primis io a concedermi equilibri e spazi.
Ho una visione della realtà particolare, probabilmente dovuta alla mia sottile sensibilità, e alla testardaggine di non dare mai troppo ascolto agli altri.
Si sono così:  fisso una meta e faccio di tutto per raggiungerla.
Ho rinunciato a tante cose in soli 22 anni, tantissime esperienze, per amore, per amicizia, perché sono un cretino che non sa stare bene da solo.
Ho demoni grandi dentro di me, qualcosa che non mi fa dormire sereno la notte se non penso a qualcuno.
Ditemi: è così sbagliato cercare l’amore e fare di tutto per esso?
La risposta è si! Dannatamente sbagliato!
Il 99% delle persone che ho incontrato ha preso tutto e ha scartato ciò che non serviva, e questo deve essere di lezione per me.
Ma io sono diverso, e nella mia diversità mi crogiolo, mi annullo, quasi cerco di trovare una scusa per andare avanti.
La realtà è che ho paura di stare solo, di rimanere solo.
Ma anche stavolta, l’amore mi sta illudendo. Mi perdo nell’attesa che qualcosa possa cambiare, ma dentro già so quale sarà il risultato. Perché l’amore non è molto diversa da un’equazione a “n incognite”.
E dopo anni che le esperienze mi mettono innanzi la verità che ho sempre negato, dopo essermi nuovamente perduto, eccola li lampante, la lucina si accende:
“Non c’è peggiore solitudine di chi non sa stare da solo”.
Perdonate queste vuote ciance, ma lo sfogo supera la realtà mescolandosi nella pienezza del mio essere.
Perché avere così tanto tempo e non sfruttarlo mi rende inutile.
La distrazione dovrebbe partire da me e invece si perde nei meandri della mia mente, fra sconfitte e dolori latenti.


 
   
 
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