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Autore: Airinslytherin    25/01/2015    5 recensioni
Anche tra i semidei, la morte è in grado di separare due anime gemelle? Gli dei potrebbero salvare il loro amore? Riuscirebbero a ritrovarsi?
PercyxNico, per chi, nonostante la Solangelo e la Jasico, continua a trovare adorabili questi due.
Ambientata nel terzo anno di liceo.
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nico di Angelo, Nuovo personaggio, Percy Jackson
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Non passò molto tempo. Dopo un paio d'ore Nico si presentò al suo cospetto. Aveva ancora i vestiti strappati e le macchie di sangue del suo ragazzo.

Quando era arrivato alla tana dei mostri che lo avevano ucciso aveva visto il suo cadavere. Giaceva scomposto a terra; i mostri non sembravano curarsene. Loro, prima di morire, poterono vedere la rabbia che prendeva il sopravvento sullo sconvolgimento e la tristezza nel volto del ragazzo. I mostri che avevano osato uccidere la persona più importante per il Re dei Fantasmi erano stati trucidati. Poi era corso da Percy. Nonostante premesse con tutte le sue forze le dita sul suo polso, non sentiva battito. Quando il figlio di Poseidone li aveva affrontati era già ferito e senza acqua e ambrosia non aveva potuto curarsi, Nico non si sarebbe mai perdonato di averlo lasciato andare.

"Nico"

Questo alzò lo sguardo. Le sue labbra erano piegate in su e i suoi occhi erano cerchiati. Fu quello sguardo a colpire di più Ade e Persefone. Era uno sguardo freddo e rancoroso. Era lo sguardo di una persona che aveva sofferto e che ora non aveva più niente che lo legava alla vita. I suoi occhi erano spettacolari. Sembrava che racchiudessero tutte le sfumature possibili dell'ombra. Erano carichi di rabbia e solo in fondo si poteva scorgere una punta del dolore che provava veramente il ragazzo dentro di sè.

"Padre. Sono qui per dare agli dei l'oggetto che volevano tanto e che è costato la vita a solo una decina di semidei, non che a voi importi di così pochi" disse, inchinandosi e portando uno zaino ai piedi del padre.

Gli diede le spalle e si allontanò finchè la voce potente del Signore degli Inferi non lo immobilizzò.

"Sceglierà un'altra vita" Ade vide le spalle di Nico fremere, poi questi si girò, sempre con quel sorriso gelido in volto. "Grazie dell'informazione, non sprecherò tempo a cercare di evocarlo" detto questo riprese a camminare.

"Mi dispiace" lo richiamò Ade.

Nico si girò, una punta di sorpresa nelle labbra dischiuse che, anche questa volta, si trasformò in rabbia.

"Smettetela di comportarvi come se vi importasse qualcosa. Siete dei luridi bastardi! Abbiamo passato tutta la vita a cercare di soddisfare i vostri schifosi interessi, anche se siamo noi i vostri figli!" La voce di Nico si spezzò e le labbra cominciarono a tremare, quindi si girò in fretta per andarsene e questa volta non venne fermato.

"Tuo figlio è pieno di rancore" osservò Persefone, sdegnata osservando la reazione di Ade.

"Lo so. Finirà per farsi uccidere dagli altri Dei. Il rancore è il difetto fatale dei miei figli" disse, guardandola di rimando, quindi si sorprese al cenno negativo di Persefone.

"Non il rancore contro gli Dei, quello contro se stesso"

 

 

 

 

"Allora si può fare?" chiese Nico, camminando avanti e indietro, davanti a Ade.

Egli lo aveva raggiunto nel bosco del Campo Mezzosangue.

"Nico... se tu morissi, le probabilità di incontrare Percy nell'altra vita sarebbero troppo poche" rispose diffidente.

"Ma tu riusciresti a farci incontrare. Voglio quella vita. Me la dovete"

"Si, potrei... ma sareste persone completamente diverse. Non ci sarà più niente di te, più niente di Percy. Potreste non amarvi"

Nico continuava a girarsi mentre il padre parlava, come se volesse scappare dalle parole che uscivano dalla sua bocca.

"Ho già parlato con Afrodite" rispose Nico

"Avrebbe un'aspetto e una personalità diversa" cercò di convincerlo il dio degli Inferi.

Nico odiava la compostezza del padre e avrebbe voluto urlargli addosso ma si trattenne.

"Me lo hai già detto. Spero solo che non avrà la mania di fare l'eroe e mettersi in pericolo"

"Potresti pure esserlo tu... in quella vita" osservò Ade scandendo lentamente le parole "Non si può mai sapere..."

 

 

Successe in un attimo.

E' incredibile quanto velocemente Nico Di Angelo raccolse il coraggio per il suo ultimo gesto.

Vide il drago spalancare la bocca per ruggire. Nella traiettoria: lui, Jason, Leo e Piper.

Non seppe dove trovò la forza per prendere la rincorsa e arrampicarsi fino alla sua mascella. Quello era l'unico modo per ucciderlo e salvare i suoi amici. Conficcò la spada dello Stige fino all'elsa nel palato della bestia. Si sentì bruciare, mentre quella ruggiva di dolore, prima di disintegrarsi. Se non fosse morto perla caduta di cinque metri che fece quando il drago morì, lo sarebbe stato per le ustioni e le ferite procurate a causa dell'affilatezza dei denti del drago.La caduta gli paralizzò le gambe. Sentì la spada che aveva conficcato in bocca al drago, cadergli al fianco e i compagni avvicinarsi.

Sentì poi la mano di Leo sulla sua: cercava di placare il fuoco che gli divorava gli arti e le vesti. Sapeva che non avrebbe voluto morire così. In realtà, non voleva morire affatto. Si era accorto da un mese che il suo cuore batteva anche per sua sorella e i suoi amici, ma il dolore per Percy era troppo forte. L'importante per Nico era non morire invano. Avrebbe voluto passare ancora tanto tempo con loro.

Vide una maglia viola entrare nel suo campo visivo. Stava perdendo la vista. La sagoma offuscata di Jason gli si avvicinò.

"Nico" Sentiva i singhiozzi di Piper, più dolorosi del fuoco.

"State tranquilli. Non sento niente" Il dolore era troppo forte e aveva perso la sensibilità in tutte le gambe. Nonostante tutto, Nico cominciò a sentire un panico viscerale. Piper riprese il controllo e utilizzò la sua voce per calmarlo.

"Nico, sei stato un eroe. Anche gli dei avrebbero avuto difficoltà a sconfiggere un drago. Andrà tutto bene" mentre parlava, gli scostò una ciocca di capelli d'ebano. Erano bruciacchiati e intrisi di sangue. Tutto il panico che aveva provato un minuto prima lo abbandonò, grazie al potere contenuto nella voce della figlia di Afrodite.

"Ricordale la promessa che mi ha fatto" Si riferiva alla madre, Piper lo sapeva.

"Lo farò, sono sicura che vi amerete. Sempre"

Nico non riuscì a sorridere con la bocca ma i suoi grandi occhi esprimevano tutto il suo riconoscimento. "Hazel... ditele che.."

"Lo sa" lo rassicurò la voce di Jason.

Quando i tre ragazzi videro la luce, che ancora animava i suoi occhi, spegnersi, non si mossero finchè la voce di Piper non ruppe il silenzio.

"Staranno bene. Ora dobbiamo andare"

Il figlio di Efesto liberò la mano dalla morsa rigida del cadavere del figlio di Ade per asciugarsi le guance bagnate. Lui e Piper si rialzarono, ma Jason rimase in ginocchio.

"No" disse.

 

 

Quando Giove ascoltò suo figlio parlare di fronte agli altri dei e convincerli si ritrovò costretto a dargli ragione. Tutti loro non potevano non fare niente. La voce di Jason ancora riempiva la sala, ammutolendo tutti gli dei.

"Basta così" lo fermò il padre. "credo che tutti siano d'accordo sul non cancellare del tutto la storia di Percy Jackson e Nico Di Angelo. Saranno loro a rinascere in un altra vita, non saranno persone completamente diverse"

Vedendo quasi tutti gli dei annuire aggiunse "Faremo quello che non avremmo fatto per nessun altro"

 

 

 

 

Quando Nick era entrato per la prima volta nella camera di Perseo non si era stupito per le centinaia di dipinti e foto sul mare appesi alle pareti, ma quando entrò quella volta, trovò appeso davanti al letto un foglio stropicciato che per qualche secondo lo immobilizzò all'entrata della porta. Si avvicinò per osservarlo.

"L'hai tenuto sul serio?" gli chiese. Era il ritratto di alcuni mesi prima.

Sentì la voce di Perseo vicino all'orecchio.

"Te l'ho detto che lo avrei fatto"

Nick si girò, trovandosi la strada sbarrata dall'altro ragazzo.

"Che cosa c'è?" chiese esitante.

Perseo non rispose subito e si sedette sul letto, torturandosi le mani. Fissava la scrivania di fianco a Nick sovrappensiero. "Ti devo parlare"

Nick gli si sedette a fianco, appoggiando con noncuranza la schiena contro il muro attaccato al letto, in attesa che continuasse.

"Ti è ... maipiaciutoqualcuno?" lo disse così velocemente che Nick per poco non riuscì a capirlo.

"Certo. Altrimenti non sarei qui"

Perseo si girò, fronteggiandolo.

"Non è quello che intendevo!"

"Credevo non mi avresti mai chiesto consigli sulle ragazze. I migliori amici di solito parlano di queste cose abbastanza spesso"

Perseo bloccò la risata di Nick sul nascere.

"Nick! Non sto scherzando. Non ce la faccio più. Ti è mai capitato di non sentire altro che i battiti del tuo cuore accelerare o... il respiro mancare, quando stai con una ragazza o... un ragazzo? Come se... stessi completamente uscendo fuori di testa per questa persona, quando continui a pensare a lei o a voler passare tutto il tempo con lei, come se fosse qualcosa di essenziale, come l'acqua o l'ossigeno"

Nick sentì il suo cuore accelerare esattamente come nella descrizione che gli aveva appena dato il ragazzo. "Intendi se mi piace-piace qualcuno. Se lo amo? S-suppongo di si" rispose, deglutendo.

"Cosa dovrei fare?"chiese il castano, più a se stesso che a lui.

"Ehy! Non essere così triste! Capita a tutti!" scherzò Nick "Dovresti baciarla. Ovviamente è rischioso ma se la ragazza ti mollerà uno schiaffo saprai che devi lasciar perdere" aggiunse, cercando di alleggerire la tensione che gli attanagliava le viscere.

"Il fatto è..." cominciò Perseo, fissando le labbra dell'amico "che non è una ragazza: lo schiaffo potrebbe essere un tantino più forte"

"Ne varrebbe comunque la pena" rispose sorridendo.

Il loro primo bacio fu lungo. Le labbra di Perseo si muovevano morbide sopra le sue. Sembrava che Nick avesse aspettato quel momento da una vita. Gli mise una mano sulla nuca, portandolo a sdraiarsi su di lui. Cominciò a mancargli il respiro ma loro sentivano solo il battito dei loro cuori. Quando si staccarono Nick portò la mano di Perseo sopra il suo petto, dove il cuore martellava fortissimo. "Penso che tu mi piaccia"

Perseo rise "Penso di amarti tanto"

Quando ripresero a baciarsi, il tempo congelò. Per entrambi non esisteva nient'altro all'infuori dei loro respiri sempre più caldi, le loro mani che si toccavano e le labbra che si baciavano.

Erano consapevolì, però, delle note che fuoriuscivano dallo stereo. Nick aveva regalato un CD a Perseo e lui lo ascoltava quasi ogni giorno. Era il primo brano che Nick gli aveva suonato, nell'aula di musica.

 

 

 

 

Angolo Autrice

Mi odio da sola per aver scritto la parte della morte di Nico. Amo Nico, è il mio personaggio preferito e descrivere la sua morte è stato abbastanza devastante. Spero mi perdoniate. Spero anche che il finale di questa storia vi sia piaciuto! :D La canzone che mi ha ispirato è stata The One That Got Away di Katy Perry. In realtà, non è nemmeno il mio genere ma quella canzone mi è piaciuta molto e sono partiti i filmini mentali Pernico; non ci posso fare niente. In teoria non c'entra niente con la storia, solo la parte dell'altra vita. xD

Ringrazio tantissimo:

-yuki007

-EleNina266

che hanno messo questa storia tra le preferite;

-Nadline

tra le ricordate;

-InfintyLove_NDF

-(e di nuovo :D) EleNina266

che hanno recensito;

E' una delle prime storie che scrivo (a capitoli la prima) e mi piacerebbe migliorare sempre di più, perciò grazie tantissimo per le recensioni.

 

   
 
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