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Autore: lola_fantasy    25/01/2015    7 recensioni
Sono passati quasi due anni dall'ultima battaglia contro Nidhoggr e gli ex draconiani trascorrono le loro giornate come dei ragazzi normali: studiano in scuole diverse ,guardano film, parlano, ridono, fanno passeggiate, vanno in giro, si divertono insieme... Ma la loro normalità non durerà ancora per molto tempo: infatti, due nuovi ragazzi sono al servizio di Nidhoggr, e di certo non porteranno belle sorprese. Sofia, Fabio, Lidja, Karl, Ewan e Chloe dovranno partire per nuove missioni in tutto il mondo, cercare nuovi oggetti, ma anche questa volta non saranno soli: figure molto importanti e a loro speciali andranno in loro soccorso. In questa nuova storia, ci saranno delle sorprese, sia belle che brutte, alcune dolorose e altre emozionanti, che cambieranno (di nuovo) totalmente la loro vita.
Dal capitolo 11 :
"-Credevo fossi io l’unica ragazza che avresti mai voluto prendere, ma mi sbagliavo; non ci solo io a questo mondo.
Con un scatto fulmineo, il ragazzo tirò a sé il pezzo di fune tra le sue mani, così Sofia, che teneva gran parte della restante liana, fu sbalzata contro il petto di Fabio. L'avvolse tra le sue braccia.
- L’unica persona che vorrò mai prendere per davvero sei tu"
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo tre: ”Novità in arrivo!”
I ragazzi rimasero a discutere sul da farsi fino all’ora di pranzo, verso le 13:30, con scarsi risultati.
-Ragazzi, io ho fame! E’ da due ore che pensiamo su come procedere: ho bisogno di una pausa! Siccome il prof. non tornerà prima di stasera, proporrei di far cucinare mia sorella … - disse Ewan, girandosi verso Chloe con un sorriso malizioso.
- E va bene!- sbuffò lei alzando gli occhi al cielo, - Ma non aspettatevi niente di speciale! - .
Chloe  aveva terminato l’ultimo anno all’istituto alberghiero lo scorso giugno e si era iscritta, a settembre, a un corso di cucina avanzato. Come lei, anche Ewan aveva  terminato il suo ultimo anno di scuola e si era iscritto all’Università Sapienza di Roma, dove studiava ingegneria aeronautica. Lidja, Karl e Sofia erano al terzo anno di scuola statale, tutte diverse e a Roma: Lidja al liceo coreutico “Convitto Nazionale di Vittorio Emanuele II”; Karl all’ ITIS “Galileo Galilei” con indirizzo di “ Meccanica, Meccatronica e Energia”; Sofia al liceo classico “F. Hegel”. Fabio, al quarto anno, studiava nello stesso istituto di Sofia, ma con indirizzo linguistico, così da poter stare insieme abbastanza spesso: si era scoperto, infatti, che Fabio fosse molto bravo nelle lingue, anche se nell’inglese i gemelli lo superavano ancora. Per cui, i ragazzi non si vedevano spesso, esclusi il sabato, la domenica, le vacanze e alcuni pomeriggi. Ma quel giorno, essendo sabato, avevano tutto il tempo che volevano per stare assieme. Le ragazze andarono in cucina per preparare il pranzo, mentre i ragazzi andarono nel salone, accesero la televisione e iniziarono a guardare un reality show.
-Allora, cosa cucineremo oggi, chef?-  disse Lidja, prendendo in giro Chloe.
- Niente di particolare, ma un piatto che piace a tutti: pasta al ragù. -  rispose lei, - Voi avete intenzione di aiutarmi o mi farete solo compagnia? - .
- Credo proprio che sceglieremo la seconda opzione: sai bene di essere molto più brava di noi, e non vogliamo creare pasticci- rispose Sofia. Tutte e tre scoppiarono a ridere.
 
Quarantacinque minuti dopo erano tutti seduti intorno al tavolo della cucina che mangiavano con serenità il pranzo preparato da Chloe. Sofia era seduta capotavola vicino alla porta che dava sul salone, alla sua destra c’era Fabio, seguito da Chloe; alla sua sinistra c’era Lidja, vicino a Ewan. Karl era capotavola dall’altro lato del tavolo.
-Questi spaghetti sono deliziosi, Chloe: i migliori che io abbia mai mangiato!- si complimentò Karl.
-Oh, be’ … grazie-  disse lei, arrossendo e chinando la testa sul piatto che aveva di fronte. Si complimentarono tutti e mentre passavano al dolce (una torta di frutta comprata al supermercato), si ricordarono il vero motivo per cui erano lì.
-Ci divideremo i ruoli:  due di noi andranno a casa dei Mac Allister e faranno qualche domanda a Gillian, con discrezione; tutti gli altri, andranno a vedere se sotto di noi ha fatto la sua comparsa pure il dungeon- esordì Karl.
-Io e Chloe andremo da nostra madre, se non vi dispiace- disse Ewan stringendo la mano di Chloe. Lei annuì debolmente.
-Benissimo. A noi, allora, ci spetta l’altro compito- affermò Lidja.
Dopo aver sparecchiato la tavola, mettendo in lavastoviglie i piatti blu e verdi, i bicchieri di vetro colorati e le posate, si divisero. Ewan e Chloe uscirono dalla porta per andare da Gillian, promettendo che sarebbero tornati entro due ore.
-Forza, dedichiamoci al nostro attuale compito- dichiarò Sofia guardando i ragazzi, che annuirono a loro volta.  Andarono in biblioteca e si avvicinarono al tavolo di legno che stava vicino all’enorme albero. Sofia si avvicinò a una delle quattro gambe del tavolo, più precisamente a quella che, prima dell’ultima battaglia, aveva una protuberanza nascosta e che, se schiacciata, portava al dungeon. Sofia si sorprese nel vedere la strana escrescenza ancora lì, ma si sorprese ancora di più quando, dopo aver fatto una leggera pressione con le dita su di essa, il pavimento intorno all’albero si aprì con un suono ovattato, rivelando un paio di gradini che proseguivano nel sottosuolo.
-E’ incredibile!- esclamò Lidja, stupita. Si avvicinarono tutti e, con cautela, iniziarono a scendere la scala tetra e umida. Alla fine, rimasero tutti a bocca aperta: il dungeon era proprio come prima dell’attacco di Ofnir e degli assoggettati. Il muschio sulle pareti saliva fino ai capitelli, che sorreggevano le volte a botte del basso soffitto, il pavimento era di terra battuta e ovunque c’erano fregi di draghi di diversa dimensione e foggia. Lidja prese una fiaccola appesa al muro e l’accese per rischiarare il luogo in cui si trovavano . Camminarono in fila lungo i numerosi corridoi sotterranei, pieni di ragnetele sugli angoli, con Sofia in testa, seguita a ruota da Fabio, Karl e Lidja, che aveva lasciato la fiaccola a Sofia
-Dobbiamo ricordarci di far pulire questo posto da Thomas-  scherzò Fabio, cercando di alleviare la tensione.  Arrivarono al punto di inizio delle varie trappole. Sofia ricordò la sua prima volta lì, quando il professore le aveva spiegato di stare molto attenta e di mettere i piedi esattamente dove lui li metteva, o sarebbe precipitata nel vuoto. Aveva tanta paura all’epoca: le sembrava fosse passata un’eternità da allora. Si incamminò sicura lungo il corridoio,con il suolo ora ricoperto da una serie di mattonelle più chiare e altre più scure. “Due passi a destra sulla nera, poi dritto sulla bianca, quindi tre a sinistra sulla nera …” si ripassava mentalmente Sofia. Arrivata circa a metà, appoggiò il piede destro su una mattonella bruna davanti a lei, ma si accorse troppo tardi che doveva poggiarlo sulla piastrella dopo. Il congegno della trappola si attivò e lei sentì il vuoto sotto ai piedi. La fiaccola le cadde di mano. Urlò con tutto il fiato che aveva in gola e iniziò a precipitare. Non riusciva a vedere niente, solo il buio davanti a sé. A un certo punto, sentì qualcosa che le stringeva i polsi e la caduta si arrestò. Sofia volse lo sguardo verso la presa che la sosteneva e vide che un paio di mani la sorreggevano, impedendole di cadere. Si sforzò di alzare gli occhi verso l’alto ancor di più e dopo aver chinato la testa più indietro che poté, lo vide: Fabio la teneva stretta e si vedeva che si stava sforzando con tutto sé stesso. Karl accorse in suo aiuto, stando ben attento a dove metteva i piedi. Prese per le braccia Sofia e aiutò Fabio a tirarla sopra. Pochi minuti più tardi, riuscirono a farla uscire dalla pericolosa cavità. Dopo aver svoltato in un altro corridoio, senza trappole, si concessero di sospirare, sollevati. Lidja abbracciò Sofia talmente forte da toglierle il fiato.
- Ma sei pazza! Avresti potuto morire e chissà dove saresti finita. Mi hai spaventata a morte!- le disse Lidja all’orecchio. Sofia si staccò leggermente per osservarle il viso e vide che la sua migliore amica aveva gli occhi lucidi.
-Mi dispiace tanto. Mi sono accorta troppo tardi del mio errore.-  rivelò, poi si rivolse anche agli altri.  – Scusatemi, ho sbagliato ad appoggiare il piede.- .
- Ce ne siamo accorti!- disse Karl. Poi continuò: – Proporrei di andare avanti- . E si incamminò lungo l’androne, seguito da Lidja. Dopo che i due ebbero girato l’angolo, Sofia si voltò verso Fabio: aveva uno sguardo preoccupato, con una nota di collera.
-  Sei impazzita?- domandò a voce piuttosto alta lui, - Che cavolo ti è passato per la testa?? Stavi andando così bene!-.
-Scusami Fabio, io … non me ne sono accorta. Non l’ho fatto apposta!- si schernì lei, con un enorme groppo in gola: odiava vedere Fabio in quello stato. Quando lui si accorse dell’espressione di Sofia, le si avvicinò e l’abbracciò, circondandole la vita con le braccia. Lei appoggiò la testa al petto di lui e sentì il battito del suo cuore: leggermente accelerato.
-Mi è venuto un colpo al cuore quando ti ho vista precipitare!- le bisbigliò all’orecchio.
-Non dirlo a me! Scusami se ti ho fatto preoccupare, io ….. – disse lei, ma non riuscì a continuare, perché Fabio la zittì: -Shhh …. Basta chiedere scusa. L’importante è che tu sia qui con me, sana e salva!-
Sofia annuì e si staccò da lui. Si presero per mano e camminarono nella direzione presa da Lidja e Karl poco prima. Quando arrivarono, Karl stava inserendo una chiave dorata dalla forma complessa nella toppa di una porta ricoperta di velluto rosso. “Proprio come un anno fa”, ricordò Sofia. Karl girò cinque volte la chiave e la porta si aprì di pochi millimetri; poi spinse più che poté, spostando l’enorme tamburo in acciaio, simile a quelli usati nei caveau delle banche. Si infilarono nella stretta apertura e si ritrovarono davanti a una porta di legno.
-Adib!- disse Karl a bassa voce vicino al pertugio della porta, pronunciando la parola d’ordine che solo i draconiani e i Custodi potevano conoscere. La porta si aprì con un cigolio e i ragazzi entrarono. Fino a quel momento non era cambiato niente nel dungeon, ma Sofia e gli altri dovettero ricredersi. La stanza in cui si trovavano era decorata pienamente dal marmo, ampia, luminosa, alta dieci metri con un ampia volta a botte. Era sorretta da numerose colonne e nelle pareti vi erano nicchie contenenti statue di draghi, anche se una conteneva la statua di Lung, fiero e triste al tempo stesso. Al centro della stanza, vi erano cinque piedistalli di marmo disposti in un cerchio. Sopra di essi, un cuscino di velluto rosso sosteneva qualcosa. I ragazzi si avvicinarono con timore per osservare meglio e videro qualcosa di strabiliante: sopra di essi vi erano i cinque frutti dell’Albero del mondo. E al centro si ergeva un altro piedistallo, più alto degli altri, con una bolla di luce sopra, e al suo interno si trovava un pietra bianca, pura e luminosa.
-Ma quella è … - inizò Sofia, ma non riuscì a terminare la frase per lo stupore.
- Esatto, Sof, è la Gemma, soltanto che è bianca perché in sé si fondono i colori e le essenze dei cinque frutti: rosa, oro, blu, viola e verde- rispose Karl, confermando i suoi dubbi.
-Allora è tutto vero! Qui sta succedendo qualcosa. Sarà meglio chiamare Chloe ed Ewan per avvisarli dell’accaduto-  affermò Lidja, e si avviò lungo i corridoi per risalire, lasciando lì gli altri ragazzi, scioccati da tutti quegli eventi avvenuti quel pomeriggio.
 
 
Angolo autrice: ed eccomi di nuovo qua! Scusate l’ora, ma volevo pubblicare il nuovo capitolo entro il weekend, proprio come avevo detto la scorsa volta: odio essere in ritardo e non mantenere le promesse. Ma torniamo al nuovo capitolo! Ci sono state tante scoperte, oggi: il dungeon esiste ancora e al suo interno vi sono sei cose importantissime, cioè i cinque frutti e la Gemma dell’Albero del Mondo, anche se non è più verde. Certo, però, che Sofia ha fatto prendere un grande spavento agli altri, soprattutto a Fabio: io li trovo così carini insieme! XD Inoltre, si è scoperto che cosa fanno i ragazzi nella loro vita normale: purtroppo, studiano tutti!Ammetto che la scorsa volta ho raccontato che Sarika e Abaddon sarebbero tornati a farci visita: ho cambiato i miei piani e se non sbaglio, dovremmo incontrarli nel prossimo capitolo. Spero di avervi incuriosito con questo nuovo capitolo. Grazie mille a tutte quelle persone che hanno recensito la scorsa volta o che hanno messo la mia storia tra le seguite o le ricordate. Fatemi sapere cosa ne pensate della storia e del capitolo: ormai avrete capito che per me è importante. Un bacione e buonanotte a tutti!
 
   
 
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