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Autore: Prince Lev Swann    26/01/2015    0 recensioni
"Avete
presente quella caratteristica della comunità magica di
essere piuttosto
tradizionalista e arretrata rispetto al mondo Babbano? Del tipo
“mi vesto come
nei secoli passati perché fa figo” e
“anche se sono in un luogo totalmente
privo di magia nell’aria non mi azzardo a toccare il
telefono, potrebbe
mordermi! Meglio aspettare per una settimana il gufo che va e
torna… Sì sì, più
sicuro”. Ecco, non è cambiato niente."
 
Ecco a voi la storia demenziale di un gruppo di ragazzi
moderni e un po' fuori di testa nel tipico contesto di Hogwarts. Cosa
combineranno insieme? E quale sarà il loro rapporto con gli
insegnanti e con i figli di Harry Potter?  
Genere: Demenziale, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Sirius Potter, Minerva McGranitt, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il Racconto dei racconti'
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Eccomi, sono sempre io, Nicholas Flakes, e da adesso continuerò a narrarvi la storia dei nostri vipz al passato, com’è giusto che sia. Ah, e in terza persona, quindi io me ne vado e lascio raccontare al narratore stipendiato. Cia’.


Il Salone d’Ingresso era illuminato e splendente come sempre, I minerali e le pietre preziose all’interno delle clessidre brilllavano. Appena entrati, i ragazzi (esclusi quelli del primo anno, che raggiungevano la scuola passando sul lago in barca, guidati da Hagrid) sentirono un profumo ammaliante provenire dalle cucine. Bene, questo non sarebbe stato considerato affatto strano se si fosse trattato di una scuola normale, con le cucine vicino alla mensa. Ma a Hogwarts, le cucine, gestite da elfi domestici, si trovavano nella cantina sotto la Sala Grande e vicino alla Sala Comune dei Tassorosso; le si poteva raggiungere dal buco di un ritratto che diventava accessibile facendo il solletico alla pera. 
«Non è normale» disse Nick, avvicinandosi al corridoio delle cantine.
«Per niente, non è mai stato così forte quando andavamo nelle cucine, le altre volte» lo seguì Isabel. 
«No, cioè, voi siete stati nelle cucine? » chiese Alice, che dal viaggio era rimasta sempre con loro. Era sorpresa e incuriosita. 
«Obvs» rispose Nick (obvs = ovviamente). «Noi può tutto, specialmente io». 
«I comuni mortali sono così stupidi che non si accorgono che in questa scuola si può fare tutto» disse Claire, che era venuta con noi. «Naturalmente noi non siamo comuni mortali».
«No, cioè, no» iniziò Alice. «Cioè, cibo. Cibo. Devo assolutamente vedere le cucine. Cioè, nessuno me ne ha mai parlato e non ci ho mai pensato, chissà perché…»
«Eh eh» fece Claire. 
«Neanche Isabel» decretò Nick. «Quella cretinetta pensava che facesse apparire tutto la McGranitt, dal nulla. E, per quanto un’esperta come lei possa essere brava, nessuno può evocare cibo dal nulla, lo si può al massimo chiamare da un altro luogo con la magia, moltiplicarlo, trasfigurarlo… È una delle eccezioni al…»
«Sì sì, lo sappiamo. Legge di Gamp eccetera. Non fare l’Hermione di turno, Nick» lo interruppe Claire. 
Ora, prima di andare avanti, forse è meglio che vi spieghi una cosa.
La storia di Harry, Ron e Hermione fu oggetto fin da subito, dopo la Seconda Guerra di Maghi, di molti libri, storie, interviste, speculazioni,  articoli di giornale e persino modi di dire, come quello usato da Claire in questa situazione. Lei, comunque, se ne inventava sempre di nuovi perché aveva molta fantasia ed era una delle persone più documentate; intendiamoci, lo era anche Nick. Ma Nick era informato su qualsiasi cosa, invece Claire soprattutto sulle storie delle persone che l'affascinavano di più.
Mentre discutevano i ragazzi raggiunsero l’ingresso delle cucine, dove l’odore delle pietanze era fortissimo. 
«Aaah, avevano lasciato la porta del corridoio aperta, ecco tutto» disse Nick.
«Che genio, non ci saremmo mai arrivati» lo schernì Claire. «Qualcuno faccia il solletico alla pera drogatella, a me fa paura».
Isabel si fece avanti prima degli altri; la pera si trasformò in un pomello. 
«Bene, adesso state calmi e non date troppo nell’occhio. I poveri elfi andranno in piena crisi isterica appena ci vedranno»
«Perché? » domandò Isabel, che si stava già spingendo oltre il buco del ritratto. 
«Perché» rispose subito Nick, bloccandola, «sebbene la Granger stia facendo enormi progressi con le leggi che li riguardano, gli elfi domestici rimangono creature molto premurose e non tollerano di non riuscire a servirci; vanno in crisi se sbagliano… Se entriamo ora, quando sono tutti occupati a preparare il banchetto, andranno subito nel panico per fare due cose contemporaneamente: cucinare per tutti e preoccuparci di soddisfare i nostri bisogni».
«Ma io voglio solo salut…» cominciò Claire, ma fu interrotta da Alice: «Elfi domestici? Perché nessuno mi dice mai niente? Cioè, elfi domestici. Elfi domestici! Cioè…» 
«Sì, una Corvonero che non ha neanche la curiosità di interessarsi a un posto così assurdamente fantastico come Hogwarts. Dove arriveremo...? » la provocò Nick. 
La ragazza fece per ribattere, ma Nick la interruppe: «Stavo scherzando. Ora muoviamoci, se ci mettiamo troppo si accorgeranno della nostra assenza».
Come previsto, la reazione degli elfi fu a dir poco esagerata, ma in modo diverso.  
«Signori» cominciò un elfo piccolo e carino, dalla vocetta stridula (come la maggior parte degli elfi, dopotutto). «Noi sta preparando il banchetto, voi ha troppa poca pazienza! » Sembrava essersi fatto molto coraggio per pronunciare queste parole, un coraggio che tuttavia scomparve presto.
«Come.. non ci portate niente? » fece Claire (Isabel annuì  fragorosamente), e Nick la fulminò con lo sguardo: l’elfo si era gettato a terra e aveva iniziato a sbattere la testa sul pavimento.
«No, no! » iniziò Alice. «Stai calmo, non hai detto niente di male, questa ragazza stava scherzando… Oh, no, basta! Dai… »
«È inutile,» spiegò Nick. «Questi discorsi non portano a niente con loro. Klocly, smettila di punirti! » ordinò Nick, deciso, e Alice lo guardò con disapprovazione. 
L’elfo tentò di obbedire, ma sforzandosi in modo disagevole. 
«Claire, forse devi ordinarglielo tu» propose Isabel. 
«Cosa? » rispose l’altra, presa alla sprovvista. «Ehm… Clock? Coky? Insomma, elfo, smettila di sbattere la testa al pavimento o di punirti in qualche altro modo» 
L’elfo si fermò con più convinzione, anche se tremava ancora.
«Ora, noi ce ne andiamo, così voi potete continuare senza essere disturbati… Non obbiettate e tornate al lavoro» disse Alice, che aveva capito il meccanismo. 
«Come...? Ma io voglio…»
«Nick, taci» tagliò corto Claire. 
Isabel, intanto, stava girando tra gli elfi e squadrando con disgusto ogni pentola e ogni piatto preparato dalle creature. Bene, dovete sapere che a Isabel non piaceva nulla, ma proprio nulla. Le uniche cose che ogni tanto apprezzava erano la frutta, la carne e alcuni tipi di dolci. Sebbene fosse un comportamento infantile a cui nessun cuoco umano avrebbe dato peso, gli elfi ne tenevano gran conto e, anzi, si vergognavano e iniziavano a pensare di aver fatto errori gravissimi e imperdonabili…  il risultato fu che andarono ancora più in crisi, iniziarono a punirsi, a parlottare, a buttare quello che stavano facendo e a riiniziare daccapo. In mezzo al caos, i ragazzi ebbero il buonsenso di recuperare Isabel e di uscire in fretta dalle cucine. 
«Complimenti, Bel, il solito genio» brontolò Nick. 
«No mi piace “Bel”, te l’ho già detto, e poi non ho fatto niente di che… sono gli elfi a essere esagerati». 
«Certo che lo sono! » esclamò l’altro. «E tu ormai dovresti saperlo, cioè... »
«Sst! » fece Claire. «Nick, zitto, se quell’essere inutile di Gazza ci sente ci rompe le scatole. Andiamo a mangiare e basta, ormai avranno finito con lo smistamento».
E così fecero. Quando entrarono passarono piuttosto inosservati perché il cibo era appena comparso sui piatti d’oro e gli studenti erano concentrati su quello. Alcuni insegnanti, però, li notarono e qualcuno lanciò loro un’occhiataccia. 
La professoressa McGranitt, la preside, si trovava già sulla sedia più imponente al centro del tavolo. Alla sua destra c’erano, in ordine: Hagrid, Horace Lumacorno (ormai estremamente vecchio), Neville Paciock (insegnante di Erbologia e direttore di Grifondoro)  e Connie Beckett, la nuova insegnante di Trasfigurazione. Dalla parte sinistra, invece, c’erano Vitious, Winny Infant (insegnante di Difesa contro le Arti Oscure e direttrice dei Tassorosso), Sibilla Cooman e tutti gli altri.

Presto Alice prese posto al tavolo dei Corvonero, un po’ dispiaciuta di lasciare gli altri, mentre Claire, Isabel e Nick si dirigevano verso quello dei Grifondoro. 
«Ah, eccovi qui, finalmente » li accolse Nick Quasi-Senza-Testa spuntando fuori dall’arrosto con patate. 
«Le tre anime dei Grifondoro… Siete piuttosto in ritardo, ma per vostra fortuna anche gli elfi domestici hanno ritardato con la cena… Avvenimento incredibile, per di più; non succede mai. Che sia stato Pix? »
«Sì, certo… Pix» disse l’altro Nick, servendosi un’abbondante porzione di arrosto e patate.
«Eppure credevo che stesse infastidendo quei poveretti del primo anno…»
Claire rise e batté le mani. «Che bravo, fa bene. Quei bimbi arroganti…» 
«Non è questo il comportamento giusto! » la rimproverò Ser Nicholas. 
«In effetti…» commentò Nicholas Flakes. «Se al tuo primo anno avessero trattato te come un’estranea, come ti saresti sentita? »
«Ma infatti l’hanno fatto! E io non ero di certo così insolente e presuntuosa… Guardateli, la maggior parte di loro si atteggia come se fosse qui da anni… Cioè, come si permettono? » disse Claire, riempendosi il piatto. 
«Questi 2003 del cavolo» intervenne George Hope, che aveva ascoltato la conversazione. «Non se ne salva uno…»
«George, tu non dovresti dirlo così esplicitamente» gli disse Isabel. «Sei un prefetto! »
«A maggior ragione dovrebbero rispettarmi…»
«Sbagliate, non è così che ci si comporta, ve lo ripeto, fra poco persino i Serpeverde saranno considerati più amichevoli di voi» li rimproverò ancora Ser Nicholas. «E forse… beh, naturalmente è il Cappello che decide, ma anche i desideri intimi della persona contano molto… E forse è proprio per questa vostra famosa ostilità che ci sono meno Grifondoro negli ultimi anni. Beh, almeno da quando il numero medio di studenti è iniziato ad aumentare». 
Nick Quasi-Senza-Testa disse questo perché, dopo la definitiva sconfitta di Voldemort,  il numero di maghi e streghe che si sposavano e facevano figli con Babbani era aumentato in poco tempo, e di conseguenza Hogwarts riceveva sempre più ragazzi da istruire. 
«Oh, va bene, va bene, cercheremo di essere più ospitali» disse Claire.
 «Certo, dopotutto basta fare buon viso a cattivo gioco»  confermò Nick, con un tono di voce un po’ troppo forte.
Solo in quel momento Winny si accorse che i “suoi ragazzi” erano arrivati; li salutò sorridendo. 
Ora, vi ho detto che Winny Infant insegnava Difesa contro le Arti Oscure e che dirigeva la casa Tassorosso, ma per i nostri vipz lei era molto di più: un’amica pazza, in senso buono, come loro, divertente, gentile e gioviale. Era una donna sulla sessantina, dai capelli corti e candidi, gli occhiali riccamente ornati, leggermente robusta di pancia ma dalle gambe magre, bassina e dal viso gentile e liscio. Viveva in una capanna simile a quella di Hagrid e molto vicina a quest’ultima, perché le piaceva stare all’aria aperta e aiutava il Guardiacaccia a gestire le sue creature e gli orti della scuola. Nick le era affezionato sin dal primo anno, e l’andava a trovare così spesso che i suoi amici iniziarono ad andare con lui e ad affezionarsi a Winny, che comunque conoscevano perché insegnava loro Difesa contro le Arti Oscure.
Naturalmente erano amici anche di Hagrid, che passava buona parte del suo tempo con Winny, ma a quest’ultimo erano meno legati perché tutti facevano finta di amarlo, a causa della sua fama per avere avuto un ruolo importante nella storia di Harry Potter, Ron Weasley ed Hermione Granger. In altre parole, c’era troppa gente che andava a trovarlo solo perché andava di moda. 
Horace Lumacorno, invece, non era ancora andato (o forse si dovrebbe dire “tornato”) in pensione perché insegnare Pozioni a Hogwarts era facile e comodo: aveva un alloggio comodo e piacevole, uno stipendio normale e abbastanza soddisfacente e insegnava ciò che sapeva fare meglio. Tuttavia, a causa dell’età molto avanzata, non era più il direttore di Serpeverde perché non era in grado di gestire troppe cose. C’è da dire che, tuttavia, non rinunciò mai a mandare avanti il Lumaclub.
«Ma come mai oggi il caro Luma non ti ha chiamato, Nick? » chiese Claire.
«Forse non lo vuole più tra i lumaconi» suggerì Isabel. 
«No... » intervenne di nuovo George. «Oggi non ha fatto nessuna riunione di cocchi. Anzi, non è proprio venuto in treno con noi».
«Strano… » commentò Nick. «Ovviamente i professori raggiungono Hogwarts con il mezzo che più gli aggrada. Io, tra parentesi, mi smaterializzerei appena fuori ai confini della scuola, e credo che infatti la maggior parte di loro faccia così. Ma Lumacorno non salta mai la cenetta privata sull’Espresso per Hogwarts».
«Non c’è niente di strano» sentenziò Claire, «è vecchio e giustamente non gli importa più granché».
«O semplicemente non al punto di sorbirsi il viaggio sull’Espresso appositamente per quello» disse Isabel.
I piatti principali scomparvero e furono sostituiti da deliziosi dessert, tra cui le torte che piacevano tanto a Isabel. 
Dopo che furono scomparsi anche i dolci e la frutta, la professoressa McGranitt si alzò e iniziò a parlare. 
«Ai nuovi studenti, benvenuti; a quelli di sempre, bentornati. Prima di fare alcuni annunci, vi comunico che quest’anno non abbiamo variazioni nel corpo insegnanti, e siamo tutti lieti che sia così, credo ». La preside sorrise. 
«Per quanto riguarda la stagione di Quidditch, i nuovi capitani saranno informati domani sulle date delle selezioni… Per chi si volesse unire ai vari club, c’è la bacheca appositamente per quello. Dovete semplicemente scrivere il vostro nome sulle liste allegate agli annunci. Quest’anno è stato inoltre aggiunto il Club degli amanti della natura, fondato e gestito da Rubeus Hagrid e Winny Infant »
I due citati furono acclamati da qualche applauso, mentre Nick e gli altri si guardavano esaltati.
«Oddio, cioè, dobbiamo assolutamente iscriverci! Vale la pena già solo per vedere cosa combinano quei due... » disse Nick. 
«Sì sì, assolutamente. E se non ho tempo al massimo mi tolgo da quello di pozioni» rispose Claire. 
«Ora che abbiamo mangiato e fatto gli annunci importanti, potete andare a letto. Forza, in ordine e senza fare confusione… »
«Che palle, devo guidare i bimbetti» brontolò George. 
«Tu ti lamenti e basta» disse Isabel. «Non capisco perché la McGranitt ti abbia scelto».
«Isabel, la McGranitt non sceglie le persone solo perché lo vogliono, se non sono responsabili… »
Ma fu interrotto dalla preside stessa, che stava chiamando Isabel. 
«Eccomi, professoressa, » disse la ragazza con freddezza, «desidera qualcosa? »
«Volevo solo dirle, signorina McFlour, che l'avevo scelta come prefetto dei Grifondoro». A queste parole, gli occhi della ragazza s’illuminarono. «Il gufo che le ho mandato dev’essersi perso. Ma se non è nel suo interesse… »
«Sì, sì, certo che è nel mio interesse! » esclamò subito Isabel, abbandonando il tono freddo e mettendosi quasi a saltellare. La preside sembrò soddisfatta. 
«Molto bene, singorina McFlour. Ora prendi questa spilla
...» (Nick notò l'abbandono del tono severo e il ritorno al linguaggio
confidenziale
) «...e accompagna i ragazzi del primo anno in Sala Comune. Signor Flakes, signorina Winchester, voi dirigetevi regolarmente nei vostri dormitori… Buonanotte». 


   
 
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