Chiusi il libro di latino e il quaderno, dopo aver finito di prendere appunti. Nonostante fossi al campo mezzosangue da cinque anni, avevo deciso di continuare gli studi di latino. Il mio professore Chirone, nonché direttore del campo, era un centauro con i fiocchi e molto intelligente. 

-Bene ragazzi, ci vediamo domani per la prossima lezione e mi raccomando studiate. 

-Oggi non mi siete proprio piaciuti, soprattutto tu Taylor.- 

Il suo tono di voce era severo e chiaro e teneva il dito puntato su di me.Eravamo giusto quattro persone che seguivamo le lezioni, ovvero io, Dean Litwick, Alexander Runnels e Loreen Sorensen. Loro tre erano tutti figli della musa Calliope e nipoti della dea Mnemosine, per questo erano appassionati alla letteratura latina. Uscii dalla casa di Chirone per dirigermi verso la mia di casa, ovvero quella di Zeus che condividevo con mio fratello gemello Harry. Con il classico vocabolario in mano e la sacca pesante camminai lungo il sentiero sterrato, prendendo a calci un sassolino di tanto in tanto. Arrivai a casa e trovai Harry seduto sul suo letto a gambe incrociate. Con la schiena poggiata alla testiera del letto, leggeva un libro antico e polveroso.


Mi sedetti accanto a lui.

-Cosa fai?

-Niente che ti interessi, sorellina.

Allargò le labbra in un sorriso beffardo e non mi degnò neanche di un misero sguardo. Diedi un'occhiata di sfuggita al libro e lessi alcune parole come "goccia", "Zeus" e "detronizzato". Harry chiuse il libro e lo ripose nel cassetto del comodino, per poi passarsi la mano fra i capelli ricci.


Lui era il maggiore dei due e quindi capo della casa di Zeus. Harry aveva ereditato da nostro padre il potere di governare fulmini e tuoni, era un vero portento. Invece io avevo il potere più inutile fra tutti quelli posseduti, mi potevo trasformare in qualsiasi animale velessi. Tutte i ragazzi del campo ritenevano Harry molto più forte di me, ma Dionisio mi diceva che avevo molto potenziale. Bastava solo che mi allenassi i più così da sviluppare il mio potere.

-Allora, Harry, come va con Jessica?-

-Jessica è storia passata oramai, in questo momento sono aperto a nuove conoscenze.- 

-Di già, sembrava una così brava ragazza?-

-Taylor, mia piccola ed ingenua sorellina, le brave ragazze sono cattive.


Sorrise beffardo.

-Tienilo bene a mente.-

Detto questo, si alzò dal letto e si sistemò la maglietta blu aderente del campo. Mi scoccò un bacio sulla guancia e uscì di casa frettolosamente. In questo ultimo periodo era davvero strano perché trascorreva gran parte del tempo fuori casa e leggeva dalla mattina alla sera quel libro. Smisi di pensare a mio fratello, quando qualcuno bussò alla porta d'oro massiccio. Con malavoglia mi alzai ed andai ad aprire.

-Ehi Astrid.

-Ciao Tay, devi venire assolutamente a vedere il prossimo scontro fra Bradley Simpson e Calum Hood! 

Senza che potessi rispondere, mi afferrò il polso e iniziammo a correre verso l'arena del campo. Ci sedemmo sugli spalti e il mio sguardo venne catturato dal riccio castano e il suo tenero volto imperlato di sudore. Bradley William Simpson era il mio migliore amico qui. Ci eravamo conosciuti quando giunse al campo tre anni fa assieme al suo amico Tristan Evans che sfortunatamente perse la vita in un'impresa. Quando Tristan morì, il mondo cadde addosso a Brad e io fui l'unica in grado di riuscirgli a strappare un sorriso. 

-Hood preparati a perdere!

-Non ci contare Simpson, perderai anche questa volta.

-Non fare il presuntuoso, dopo tre anni conosco il tuo stile alla perfezione.

Il figlio di Apollo sguainò la spada e si lanciò contro l'avversario australiano. Calum, figlio di Eolo, parò il colpo e lanciò un calcio verso l'amico che lo schivò.


Fece vorticare la spada nella mano e continuò a fendere l'aria, mentre il moro si difendeva abilmente.


Il rumore delle spade che si incontravano provocava sia in me che negli altri ragazzi una certa voglia di partecipare allo scontro.

-Sei migliorato rispetto all'ultima volta, Brad.


-Grazie Calum.

Improvvisamente il combattimento venne interrotto da un rumore assordante e da una puzza di bruciato. 

-Di sicuro sarà stato Jason e le sue magie strampalate malriuscite. 

Astrid sbuffò, sorridendo ma, girandosi e vedendo il ragazzo biondo, cambiò idea.

-Ragazzi venite subito qui, è successo una cosa molto terribile. 

Sarah Skywalker balzò dentro l'arena scandalizzata e impaurita. Tremava e a malapena si reggeva in piedi per il terrore.  

Spazio autrice
Eccomi qui con la mia nuova fan fiction su Harry Styles, stile semidio belloccio <3
Spero che il primo capitolo vi sia piaciuto e vi invito a commentare e a cliccare la stellina in fondo. 
Una grosso bacione,
Federica :)