Che
vuol dire Alice?” le chiede
Rosalie in un sussurro, quasi impercettibile.
Io
sono già lontana, troppo
intenta a rincorrere Edward per tutto il salone, ero riuscita a sentire
solo la
domanda di Rose.
Alice
parla concitata non riesco a
capire nulla e per di più sono troppo impegnata a tappare la
bocca al rosso più
antipatico che io abbia mai conosciuto in vita mia.
“EDWARDDDD
chi ti ha dato il
permesso di spiattellerare i fatti miei in pubblico??”
continuo a dire
saltandogli sulla schiena mentre lui racconta i momenti più
imbarazzanti della
mia vita.
Come
mi sarà mai venuto in mente
di pensare a quei giorni proprio davanti a lui?
Faccio
un balzo in avanti e
raggiungo la mia preda.
Le
nuove potenzialità del mio
corpo sono proprio utili penso afferrandomi saldamente ai fianchi di
Edward e
mettendogli una mano sulla bocca.
“E
tu eri quella che fino a cinque
secondi fa piangeva!” mi dice Carlisle ridacchiando.
“Ho
una capacità di ripresa molto
veloce e poi mi devo integrare in famiglia… e quale modo
migliore, se non
uccidere Edward e prendere il suo posto!” dico sorridendo in
direzione di
Emmett che, ancora un po’ teso non riesce a scherzarci su
come gli altri.
Mi
stringo ancora più saldamente
ad Edward e quando sono sicura che gli occhi di Emmett sono fissi su di
noi
fingo di mordere il mio nuovo fratellino sul collo.
Lui
ride e con una facilità
mostruosa mi disarciona dalla mia improbabile sella.
Io
volo indietro ma Jasper mi
afferra giusto in tempo per non farmi cadere rovinosamente a terra.
“Edward
ancora non sono una
vampira forte come te. Fai attenzione quando giochiamo insieme. E poi
non lo
sai? Le donne non si toccano nemmeno con un fiore!” mi metto
a ridere ed anche
Edward fa lo stesso.
“Ma
io qui, davanti a me, non vedo
nessuna donna. Solo una piccola bimbetta presuntuosa!”
Io
faccio una brutta smorfia.
“Non
mi hai fatto per niente
ridere Signor Cullen!” gli dico allontanandomi da lui e
fingendomi offesa.
“Ma
dai Addison si scherzava!” mi
dice avvicinandosi ed afferrandomi il polso.
Proprio
quello che volevo.
Il
mio ex ragazzo era un campione
di arti marziali e mi ha insegnato alcune mosse per
l’autodifesa.
E’
una frazione di secondo.
Afferro saldamente il braccio di Edward e, facendo leva con il mio
corpo, lo
scaravento contro il muro dall’altro lato della stanza.
“Sono
impressionata Addison!” mi
dice Esme avvicinandosi “La tua forza cresce a
dismisura!”
Continua
a dirmi indicando il
punto in è atterrato Edward dove, con mio sommo orrore, si
è creata una specie
di voragine.
“Nulla
di irreparabile!” mi dice
Emmett avvicinandosi, finalmente!
“Ma
Ed come hai fatto a non
accorgerti di nulla?” gli chiede Alice aiutandolo ad alzarsi.
“Non
c’ho pensato!” lo prendo in
contropiede “L’ho distratto pensando a quando ho
fatto cambiare Alice e Rosalie
nella mia stanza. Non poteva essere più facile…
vero fratellino?”
Faccio
avvicinandomi ad Edward.
“Ti
distruggo!” mi dice alzandosi
di scatto , io mi metto a correre. Non mi stancherò mai di
giocare con Edduccio
penso mentre un ringhio cupo mi arriva alle spalle e atterriamo
rovinosamente a
terra.
Questi
giochi mi costeranno la
vita. In questi momenti spero che il veleno abbia un effetto rapido.
Dopo
poco più di un’ora di lavoro,
sfruttando la velocità e la forza prodigiosa dei miei nuovi
amici, abbiamo
finito di rassettare la stanza.
I
mobili erano di nuovo al proprio
posto e il disastro causato da me ed Edward era stato finalmente
risistemato.
“Noi
andiamo Addie. Sei sicura di
poter stare da sola?” mi chiede ad un tratto Esme materna
come non mai, mentre
gli altri ragazzi si avvicinano all’ingresso.
Io
annuisco, anche se non mi sento
proprio in forma non posso costringere uno di loro a stare tutta la
notte con
me. Mi sentirei troppo in colpa e poi, l’unica persona che
vorrei vicina a me
stanotte è l’unica che non posso avere.
Edward
mi guarda intensamente.
Ti
prego non dire a nessuno quello
che stavo pensando soprattutto a Rosalie e… a
LUI… ti prego Edward.
Lui
annuisce anche se non mi
sembra molto convinto.
I
ragazzi si congedano e io corro
a perdifiato nella mia stanza.
Mi
sdraio sul letto, sono sfinita
tutte quelle rivelazioni mi hanno fatto venire anche un gran mal di
testa.
Stesa
sul letto chiudo gli occhi e
nella mia testa passano flash di tutta questa assurda giornata.
Ripenso
alla contentezza che mi
pervadeva stamattina al pensiero di vedere di nuovo Emmett.
L’ansia che provavo
pensando che di li a pochi minuti avrei conosciuto tutti i Cullen.
E
infine alle sconcertanti
rivelazioni che Carlisle mi ha fatto.
Mi
scompiglio i capelli
continuando a pensare a questa giornata stressante e alle cose
illogiche
successe fino ad ora.
Penso
al mio fratellino. Domani lo
devo assolutamente chiamare, devo parlare con i miei genitori con la
zia. Devo
rivederli almeno una volta prima di diventare un vampiro.
Ripenso
agli amici. Tutti quelli
che sono venuti all’aeroporto a salutarmi e penso alla mie
migliori amiche.
Elena, beh con lei il rapporto in questi ultimi anni si è un
po’ raffreddato,
non credo che sentirebbe troppo la mia mancanza mentre Nicole, la mia
migliore
amica da sempre ne soffrirebbe troppo.
Non
l’ho nemmeno salutata per la
paura di sciogliermi in lacrime davanti a lei.
Sono
stata una vigliacca. Pensavo
di tornare presto, pensavo che non si sarebbe neanche accorta della mia
assenza, ma adesso, il sassolino di rimorso sul mio stomaco
è diventato grande
come un macigno.
Non
le ho neanche detto che venivo
a stare un po’ di tempo a Forks con i nonni… e se
non dovessi tornare mai più?
Se quando la rivedrò sarò un mostro? Se mi
verrà voglia di succhiarle il sangue
o di farla diventare come me? Ma la cosa peggiore è se non
la dovessi rivedere
mai più come potrei fare a placare questo senso di colpa?
Devo
rivedere Niki! Domani sera la
chiamo per dirle tutto. Le dico che tornerò in Florida al
più presto anzi le
chiedo di venire qui… no non la posso fare venire a Forks
non credo si
abituerebbe molto facilmente a questo clima…
Basta
domani la chiamo è una
promessa, adesso sono troppo stanca e le mie palpebre sembrano troppo
pesanti
per restare aperte.
Chiudo
gli occhi e, probabilmente
prima che Morfeo inizi a cullarmi tra le sue dolci braccia, sento una
mano
grande e fredda che mi si posa sul viso e un “Dormi piccola
mia” sussurrato
nella notte.
Io
sorrido… è bello sognare
Emmett… chissà se quando diventerò
come lui potrò ancora sognarlo e sentire,
anche solo nella mia testa, il ritmo del mio cuore che aumenta fino
quasi a
scoppiare.
La
sveglia ha un suono
bruttissimo, la odio. Oggi svegliarmi è la cosa
più difficile da fare dopo che
per tutta la notte ho sognato Emmett accanto a me, però,
ogni qualvolta mi
svegliavo e cercavo il suo corpo freddo accanto al mio, mi ritrovavo
nel letto
sola accaldata.
Ma
poi, quando riuscivo a
riprendere sonno, ecco che il mio amore tornava accanto a me a vegliare
sul mio
sonno, se Edward fosse stato con me stanotte ed avesse letto nei miei
pensieri
avrebbe avuto materiale per ricattarmi a vita.
Mi
alzo dal letto. Non ricordavo
neanche di essermi cambiata chissà quando ho messo il
pigiama al posto della
salopette. Apro l’anta del grande armadio viola e blu che
Rosalie ha scelto per
la mia stanza ieri e prendo i primi vestiti che mi rovinano addosso.
Ieri
mentre io ed Edward giocavamo
davanti a tutti Rosalie, Alice ed Esme si erano offerte di andare al
negozio di
mobili per prendere quelli che gli sembravano più adatti per
la mia stanza.
Io
non avevo opposto resistenza.
Ormai la mia stanza da letto di Forks era passata in secondo piano.
Jasper
mi aveva detto che, prima o
poi, cioè quando la trasformazione fosse stata completa, mi
sarei dovuta
trasferire a casa Cullen o, comunque, avrei dovuto abbandonare la casa
dei
nonni. Non potevo rischiare di metterli in pericolo, anche la minima
pressione
di un mio dito sulla loro pelle sarebbe stata come un pugno scagliato
da un
pugile sull’avversario più potente che si poteva
ritrovare davanti. “Fino a
quando non riuscirai a dosare la tua forza dovrai stare lontana dagli
umani!”
mi diceva Carlisle.
“E
per il resto? Il problema
nutrimento intendo…” gli chiese Jasper contento di
aver finalmente trovato una
persona da aiutare a frenare i suoi istinti.
“Addison
non dovrebbe avere
problemi per questo. La sua trasformazione da umana a vampira
è durata talmente
tanto che non avrà il problema di non ricordare la sua
precedente vita. Anche
se sentirà il desiderio di bere sangue la sua etica glielo
impedirà. Sarà
consapevole che uccidere un essere umano sarebbe un abominio.”
Sospiro
e mi rinchiudo in bagno
tra i miei pensieri.
Chissà
se Carlisle ha ragione su
quel piccolo particolare del sangue. Non vorrei dovermi allontanare
troppo
dalla mia famiglia.
Penso,
mentre tento di coprire le pesanti occhiaie.
Mi
giro di scatto quando sento
bussare alla finestra.
Rosalie
non aspetta che io mi
avvicini ed entra comunque.
“Ciao
Rose. Qual buon vento?” le
dico tentando di sistemarmi alla svelta per non sfigurare troppo in sua
presenza.
“Voglio
farti fare un giro! Ho
qualcuno da presentarti!” mi dice entrando in bagno per
aiutarmi a legare i
capelli.
“Un
bel ragazzo?” la guardo
ammiccando verso lo specchio.
Lei
scoppia a ridere ed io la seguo
a ruota.
“No
volevo farti conoscere
Isabella, la fidanzata di Edward!” mi giro sbigottita.
“E
chi è questa pazza che sopporta
il piccolo Eddino?” se mi sentisse mi ucciderebbe. Sento
già il ringhio cupo
che gli sgorgherebbe dalla cassa toracica.
“E’
un umana. Te la voglio fare
conoscere soprattutto per una cosa…”
“Cioè?”
le dico girandomi ormai
pronta e infilando la camicia bianca che avevo preparato.
“Ha
deciso che vuole diventare una
di noi!” la guardo perplessa infilandomi i jeans.
“Ha
fatto promettere ad Edward di
trasformarla in vampira non appena si sposeranno!”
Io
scoppio a ridere mentre infilo
il gilè di jeans, ma vedendo la faccia sera di Rosalie non
posso fare altro che
chiedere conferma.
“Ma
veramente?”
“Si
vuole rinunciare a tutto per
stare con Edward. Sai io adesso ho tutto. Ho tutto. Dei genitori,
fratelli e
sorelle e la mia anima gemella!” li il mio cuore sussulta.
“Ma
sarei disposta a rinunciare a
tutto per un bambino!”
Io
annuisco. Per me sarebbe la
stessa cosa. Certo non sarei molto sicura che la scelta fosse
così facile, cioè
non penso che riuscirei a lasciare tanto facilmente la mia famiglia
ed… Emmett,
ma per me un figlio è importantissimo.
“Vuoi
che la convinca che è uno
sbaglio?”
Lei
annuisce.
Il
suo viso è talmente dolce che
non so come mai una domanda mi sorge spontanea.
“Rosalie
ma tu ami Emmett?” lei
rimane spiazzata mi guarda perplessa.
“Non
lo so” sento come di
sottofondo mentre la bionda scandisce un sonoro
“Sì”
“Cos’hai
detto?”
“Sì!”
mi ripete perplessa.
Forse
mi sono sognata tutto.
Mi
alzo dal puff su cui avevo
poggiato i vestiti e accompagno Rosalie fuori dalla stanza.
“Andiamo
a fare colazione?” le
dico quando il mio stomaco inizia a gorgogliare.
Lei
fa una faccia un po’ schifata.
“Non
mangiavo molto volentieri
neanche da umana…” mi dice lasciando la frase in
sospeso.
“Noooooo!”
le dico sconvolta “Non
voglio diventare un vampiro. Non voglio rinunciare al cibo!”
le dico
aggrappandomi alle sue spalle e fingendo di piagnucolare.
Lei
ride. Sono un fenomeno da
baraccone…
Scendiamo
in cucina dove i nonni
ci guardano un po’ perplessi, non capendo da dove sia uscita
fuori Rosalie.
La
mia amica si presenta ai nonni
e quando li saluta sorridendo i due si dimenticano completamente delle
domande
che ci volevano porgere.
Inizio
a mangiare tutto quello che
la nonna mi posa sul piatto e Rosalie molto educatamente trangugia un
pezzo di
torta al cioccolata e un succo di frutta.
A
vederla così non si direbbe ma
sta facendo davvero uno sforzo disumano a mangiare, lo sento.
Finisco
in pochi secondi la
colazione e, dopo aver salutato i nonni, faccio salire Rosalie in
macchina.
Quasi
ci litigo quando tenta in
tutti i modi a convincermi di farle apportare qualche modifica al
motore della
mia Peugeot.
Mi
sa che Rosalie non ha capito
troppo bene la faccenda dell’incidente stradale.
Comunque
inizio a guidare verso
casa Swan a pochi isolati da casa mia.
In
teoria saremmo potute andare
anche a piedi ma meglio non insospettire i vicini.
Parcheggio
nel vialetto accanto ad
un vecchio Pick-up rosso.
“Meno
male la macchina della
polizia non c’è. Charlie sarà in
servizio!” mi dice Rosalie scendendo dalla
macchina.
Io
la segue verso la veranda di
casa.
Bussiamo
e dopo qualche secondo
una ragazza bruna con gli occhi color cioccolato, alta quasi quanto me,
ci
apre.
È
inquietante. La sua pelle è
bianca quasi quanto la mia, ma Rosalie ha detto chiaramente che Bella
è un
essere umano.
Lei
mi scruta preoccupata.
Guarda
prima e poi sposta lo
sguardo su Rosalie.
“Perché
lei è qui? E lei chi è?
Non dirmi che è Tanya? Pensavo fosse bella ma non
così…” le sento dire. Ma no
sarà ancora l’allucinazione di prima.
“Ciao
Bella!” le dice Rose
gentile.
“Volevo
farti conoscere la mia
nuova amica!”
“Bella”
dice dopo aver preso la
mano che le porgevo.
“Sono
Addison!” le dico entrando in
casa. Seguendola nel piccolo salone.
“Da
quanto sei arrivata a Forks?”
mi chiede facendomi accomodare sul divano.
“Sono
arrivata due giorni fa!”
“Facevi
parte della famiglia di
Tanya?” guardo Rosalie perplessa come per chiederle chi fosse
questa Tanya che
avevo già sentito nominare nella mia fantasia.
“No
lei è arrivata ieri dalla
Florida. È umana proprio come te!”
Lei
si irrigidisce.
“E
come mai allora è qui con te?”
Rosalie
sta per cominciare a
raccontare ma io la fermo.
“E’
una storia lunga se vuoi te la
racconto davanti ad una tazza di cioccolata!” Rosalie ride
sentendo il mio
stomaco gorgogliare.
“Ancora?”
mi dice mentre Bella
sempre più preoccupata va in cucina a preparare da bere.
Non
fa in tempo a tornare che
Rosalie si irrigidisce e si tappa il naso con la mano.
Qualcuno
bussa alla porta.
Bella
prende le tazze di
cioccolata fumante e le poggia sul tavolino davanti a me e poi va ad
aprire.
Sento
un brusio strano e, dopo
pochi secondi, Bella ritorna.
Dietro
di lei c’è un ragazzo di
quasi due metri, potrebbe benissimo fare concorrenza ad Emmett.
I
capelli dello sconosciuto sono
lunghi e spettinati mentre la sua pelle è in netto contrasto
con quella di
Bella.
Però
non male penso quando mi si
avvicina di più, non l’avevo notato ma lo
sconosciuto ha proprio un bel viso,
se non mi fossi tanto assuefatta ai Cullen in questi giorni me ne sarei
accorta
prima.
Il
ragazzo, probabilmente un
indiano a giudicare dal colore della sua pelle, sembra non essersi
accorto
della presenza di Rosalie perché ogni ragazzo sano di mente,
entrando in una
stanza, noterebbe più facilmente lei che me.
“Okay
te la presento basta che non
sbavi!” sento dire da Bella.
Quando
mi giro ha un sorriso
cordiale in viso.
“Lei
la conosci già. È la sorella
di Edward, Rosalie!” gli dice indicando la mia amica.
La
faccia di dell’indiano diventa
di colpo contrita e schifata come quella di Rose.
“Mentre
lei è una sua amica…”
Il
ragazzo si gira verso di me,
finalmente rilazzato.
“Piacere
Jacob Black!” mi dice
porgendomi la mano.
Io
l’afferro “Addison Evans!” gli
rispondo.
Il
contatto tra la nostra pelle è
strano.
Sento
tante piccole scosse sulla
mano.
Il
freddo della mia viene quasi
annullato dal caldo della sua e viceversa.
Forse
venire qui a casa di Bella
non è stato poi un’errore…
Ecco
il settimo capitolo. Ho
aggiornato talmente tanto in fretta che non ci credo ancora. Tutto
merito di
Niki che stressa e aiuta :P
Comunque
come al solito ringrazio
tutti voi che leggete, commentate e mettete tra i preferiti la mia
storia.
Un
grazie particolare va a:
Musa93:
Sono contenta XD anche
questo aggiornamento è superapido. Che ne pensi?
_tessy_: Tessy non ti
preoccupare la fic non è
ancora finita anzi XD non la perdere più mi raccomando
perché voglio sapere
cosa ne pensi dei prossimi capitoli^^
Roxyna:
Mi dispiace ma anche Jacob
nella mia storia avrà un ruolo fondamentale. Non amo
particolarmente Jack come
personaggio e sono assolutamente pro vampiri ma mi servi proprio quel
goffo
cagnolone huhuhuhuhu.
_CoBaIn_:
Gioiuzza non ti uccido
Jack o almeno non per ora hahahaha ma tu lascia stare il mio amore
<3(Edward
4everXD). Come al solito il capitolo è dedicato a te, ma che
te lo dico a
fare???
Alla
prossima bacini Ale