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Autore: Kittie Chaos    26/11/2008    1 recensioni
Perchè l'aveva fatta entrare?...pochissimi persone scelte avevano il permesso di entrare nelle sue stanze, perchè lei, una sconosciuta era riuscita ad ipnotizzarlo in tal modo da riuscirvi ad entrare?...ma grazie a quella decisione avventata Gaara riesce a scoprire e a condividere il grande sentimento tanto spospirato,cercato e bramato...a scoprire il piacere che si puo ricavare dal contatto fisico tra uomo e donna...La mia prima ff su Gaara...spero di esser riuscita a centrare il personaggio...vi auguro buona lettura ^^
Genere: Romantico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sabaku no Gaara , Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Ladies end gentlemen …ecco a voi l’ultimo capitolo! Lo dedico a voi Martufella87 e Shizue Asahi!Le mie fedeli consigliere! Mi sono divertita molto a scrivere questa ff e spero chi vi siete altrettanto divertiti a leggerla!…un grande bacio a chi mi ha seguita fin qui anche se non ha recensito!^^…ora vi lascio alla lettura!Baci Giò

 

Camminavano mano nella mano, attraversando le torride dune del deserto.

Lei bella come sempre, sorrideva allegra e i suoi capelli sembravano oro colato sotto i raggi del sole cocente. Era felice di riaverla con se, non l’avrebbe più lasciata sfuggire come una folata di vento, l’avrebbe sposata.

All’improvviso Tomoko si portò le mani alla gola ed incominciò ad ansimare e cadde a terra. Fu preso dal panico, cercò di farla rialzare ma la sabbia la risucchiava avidamente.

-…non mi lasciare, ti prego!

La ragazza non riusciva a respirare, la sabbia le entrava nell’esofago e gli ansimi non cessavano.

Gaara cercò di tirarla fuori da quella trappola mortale, ma non faceva che peggiorare la situazione, facendole entrare sempre più polvere in bocca.

-…mi stai soffocando…mi stai soffocando!…

Vide lo sguardo terrorizzato dell’amata sparire fra i granelli. Se n’era andata, per colpa sua!…lui l’aveva fatta soffocare, lui aveva fatto in modo che svanisse per sempre!

Gridò il suo nome con tutto il dolore e la potenza che un uomo potesse provare.

-…Tomoko!

 

-…Tomoko!

Il rosso si mise a sedere sul letto. Era fradicio di sudore. Ancora quell’incubo, ormai lo tormentava da mesi. Scese dal letto e si avviò in bagno. Si lavò la faccia e bevve lunghe sorsate d’acqua fresca, quel sogno lo lasciava sempre con la gola secca e con la sensazione di aver ingurgitato sabbia. Dovevano essere le tre e mezzo circa, ancora il sole non era sorto.

Si affacciò alla finestra e scrutò le strade completamente deserte. Quanto tempo era passato dal quel giorno?…otto mesi circa, ma ancora era nei suoi pensieri, ancora l’amava spasmodicamente. Forse lei si era fatta un’altra vita, con un altro uomo. Quel pensiero provocò un dolore lancinante al suo cuore e cercò di scacciarlo, aveva la vista annebbiata e le idee confuse. Si sedette sulla poltrona in cui, tanto tempo fa, lei adorava leggere e mangiare focacce e socchiuse gli occhi, guardando le braci del fuoco che aveva acceso la sera prima. Le sue prestazioni di kazecage erano migliorate, dopo la sua partenza si era tuffato a capofitto nel lavoro, cercando di annegare così i ricordi ed il male. Ma quanto avrebbe desiderato rivederla, per bearsi ancora una volta della sua immagine radiante? Sentì il sonno appesantirgli le membra, sapeva che se chiudeva gli occhi sarebbe rientrato nel girone degl’incubi, ma non poté fare altro che addormentarsi

 

Ancora il sole non era sorto, ma procedeva inesorabile verso la sua meta, nessun ostacolo sarebbe stato in grado di fermarla, doveva tornare da lui.

 Il peso che si portava appresso era quasi insostenibile, ma era fiera di averlo, era la cosa più importante della sua vita. Si premette una mano sul ventre prominente e con un sospiro si appoggiò al muro, affaticata.

-…forza Tomoko, sei vicina!

Bevve una sorsata d’acqua dalla borraccia e riprese il cammino strascicando i passi. Quante notti aveva passato pensando a lui? A pentirsi si essersene andata?…Però era orgogliosa di se stessa, in quei mesi nonostante la gravidanza era riuscita a viaggiare a lungo, imparando molte di nozioni e tecniche, salendo notevolmente di livello. Ora il suo unico desiderio era di far conoscere e cullare il bimbo dal padre, e di prendersi un periodo di riposo dopo tutti quegli sforzi. Ma appena rimessa sarebbe tornata a viaggiare ed allenarsi.

Eccolo, il castello del kazecage si stagliava imponente davanti a lei.

Bussò al portone, usando tutte le poche forse rimaste.Nnon riusciva più a reggersi in piedi, il mondo incominciò a girarle intorno freneticamente. Le gambe cedettero e sentì un dolore acuto, la sua testa aveva colpito con forza la roccia levigata del pavimento. Vide un volto offuscato, sentì del vociare e poi il buio.

 

Si risvegliò in un grande e morbido letto con le coperte che profumavano di pulito. Si guardò intorno e riconobbe immediatamente quella stanza, la sua. Lui era lì, le teneva una mano e le massaggiava la pancia con aria assorta, appena i loro occhi s’incrociarono sussultò. Le sollevò il mento con due dita in modo che i loro sguardi si potessero concatenare. Le diede un lungo e passionale bacio, le loro lingue gioirono appena furono messe a contatto, ritrovando quel dolce sapore a lungo atteso e bramato.

-…sei tornata…grazie, grazie davvero…

Tomoko sorrise piangendo.

-…si, ma questa volta non sono sola…

Insieme posarono i palmi delle mani sul caldo addome, dimora di una nuova vita.

-…io non mi sarei mai immaginato…di diventare padre…e renditi conto che sforzandoti così hai messo a repentaglio la vita di entrambi!

La castana si mise a sedere stringendo i denti, i muscoli protestavano mandandole atroci fitte.

-…Io non mi sarei mai aspettata una tale svolta nella mia vita…programmavo il mio futuro immaginandomi ad allenare qualche chunin in veste di jonin, oppure di scrivere una collana di libri…speravo di trovare un uomo che mi accompagnasse nel cammino…ma mai ho pensato d’amare e di essere corrisposta da un kazecage…e sopratutto di concepire un figlio così inaspettatamente…non ti nascondo la mia confusione, ma nemmeno la gioia di avervi qui con me entrambi…

Il rosso era frastornato….Quante emozioni si stavano susseguendo in lui? Non ci credeva, strabuzzava gli occhi. E se anche quello non era altro che un effimero sogno? Strano, di solito erano incubi quelli legati a Tomoko…

-…Gaara, tutto bene?

Si riscosse. Non, non poteva essere un sogno, sentiva la piccola e vellutata mano di lei sopra la sua, che a sua volta era a contatto con l’enorme pancione.

-…si…

Questa volta fu lei che, afferrandolo per il colletto, lo avvicinò al suo volto per baciarlo. Gaara ebbe un attimo d’esitazione, ma poi rispose entusiasta e, mettendole una mano dietro alla nuca, la attrasse verso se. Scese al collo, respirando il suo dolce profumo e mandandole una scarica di brividi lungo il dorso. Le massaggiava i capelli e con l’altra mano le accarezzava la schiena. Cercò di posizionarsi sopra, ma quel rigonfiamento dava parecchio impiccio.

Tomoko si lasciò sfuggire una risata che spronò ancora di più il rosso, che aveva preso come ambizione personale quella di trovare una comoda collocazione. Una volta trovata accadde tutto in fretta.  La possedé in un’esplosione di piacere e d’amore, con una gentilezza e delicatezza inaudita. Si ritrovarono sotto le coperte, abbracciati.

-…come lo chiamiamo?

Azzardò il kazecage bacandole una tempia. La ragazza iniziò a mordicchiarsi il labbro inferiore con aria pensosa.

-…vediamo…allora se nasce con i tuoi occhi lo chiamiamo Soraiiro…se invece nasce con i miei…Midori…

Gaara sorrise e le arruffò i capelli.

-…e se nascie con gli occhi diversi da nostri?

La castana incrociò le braccia al petto e lo guardò con aria di sfida.

-…vuol dire che avrà preso gli occhi dal quel ninja che ho incontrato lungo la strada…

Il rosso spalancò la bocca, imitando un’espressione offesa e mettendosi a sedere incominciò a farle il solletico.

-…Ma davvero? È un affronto abnorme alla mia persona!…mancare così di rispetto ad un kazecage fedele ed innamorato!

Tomoko cercava di divincolarsi, annaspando e ridendo.

-…ok, stavo scherzando!…ah ah…ti chiedo scusa…ah ah…ma smettila ti prego!

Giocarono fino allo sfinimento, prima di cedere ad un sonno sereno.

 

Anni dopo…

Camminava a passo svelto con le braccia lungo i fianchi. Era in ritardo, ma forse non troppo per subire la solita predica. Il maestro lo aveva trattenuto per l’ennesima volta dopo la lezione.

- Sei troppo distratto ed assente! Devi concentrarti di più sull’allenamento e devi studiare con maggiore attenzione le tecniche! Non posso permettere che il figlio del nobile kazecage e della grande Tomoko non riceva un’adatta educazione!…e poi, se non vedono i tuoi progressi, cosa penseranno di me i tuoi genitori? Che non sono un insegnate adeguato!…Soraiiro mi stai ascoltando?

No, non lo ascoltava mai. Non lo faceva con intenzione, ma le sue parole erano così noiose!

Ecco era arrivato a palazzo. Si passò una mano fra i lisci capelli castani.

Entrò e fu subito accolto da un servitore che, fra mille inchini, gli tolse la giacca.

-…signorino, la vostra famiglia vi aspetta in sala da pranzo…

Il ragazzo si affrettò e raggiunta la stanza, aprì la porta facendo meno rumore possibile e sgusciò dentro cercando di non attirare l’attenzione.

-…Soraiiro…Soraiiro!

La sorellina gli venne in contro. Vide il padre e la madre seduti a tavola. Tokomo mangiava con le gambe incrociate sulla sedia e Gaara composto come sempre.

-…sei per l’ennesima volta in ritardo…

Soraiiro prese in braccio la sorellina, baciandole i morbidi capelli rossi.

-…il maestro mi ha trattenuto ancora volta…scusatemi…

Si sedette di fronte alla madre che alzò gli occhi dal piatto.

-…sempre per il solito motivo?

Il ragazzo annuì con aria dispiaciuta.

-…tutto sua madre…

Gaara sorrise dicendo tali parole e prese in braccio la piccola Midori che apriva e chiudeva i pugnetti sfoggiando i suoi incandescenti occhi smeraldo.

Finirono la cena parlando allegramente, senza accenni di rimproveri o lamenti da parte della piccola.

-…forza!…oggi è la festa del fiore del deserto…andiamo sul terrazzo a vedere i fuochi d’artificio.

La famiglia si alzò da tavola e si diresse al piano superiore.

Si posizionarono sul tetto. Il kazecage continuava a tenere tra le braccia la bambina, mentre Tomoko posava le mani sulle spalle del figlio.

La donna sfoggiava sulla maglia una spilla magnifica che rappresentava il tanto ricercato fiore.  Era serena, soddisfatta della propria vita. Era diventata una grande jonin, allenava le più forti squadre di ninja e ricorrevano a lei per le missioni più importanti. Era riuscita a pubblicare tre libri, uno di favole, uno di tecniche e l’ultimo una specie di biografia ma omettendo il proprio nome e quelli dei famigliari.

E lui, ogni sera ringraziava il fato per avergli donato tutto quell’amore dopo tutte le sofferenze patite. Non avrebbe scambiato la sua vita con quella di nessun altro, cosa a cui da giovane pensava spesso. Osservava le luci dei fuochi riflettersi sui grandi occhi meravigliati della figlia. Poi mosse lo sguardo su di lui, lo adorava, ma preferiva mostrarsi leggermente più scostante della madre, credeva che tante smancerie non gli fossero di gradimento. Ed infine lei, l’angelo portatrice di quella gioia. Non avrebbe mai smesso di amarla e di esserle riconoscente, nemmeno per un attimo.

Si allungò e le diede un leggero bacio a fior di labbra.

-…bleargh…non fate queste smancerie in pubblico!

-…mamma e papà si baciano!…mamma e papà si baciano!

La coppia sorrise e tenendosi per mano tornarono a guardare i lampi colorati che illuminavo il limpido cielo notturno.

 

Tataratatà! Ecco a voi la fine…Sono estremamente insicura sulla riuscita di questo capitolo U_U… e ho da fare delle piccole precisazioni: in giapponese Shiiro= azzurro e Midori= verde…ecco perché Tomoko ha deciso tali nomi…e poi c’è stato un momento più intimo dopo che Gaara si è “posizionato” sopra la ragazza, che non ho descritto e ho omesso i particolari…visto che lei era incinta non mi andava di scrivere tratti “bollenti”…mi sarebbe sembrato una specie di “oltraggio” poiché con loro, si può dire, che c’era il bimbo e mi sono concentrata di più sui loro sentimenti!…spero di essermi spiegata chiaramente, ma quando si tratta di esternare i miei pensieri mi incarto sempre ^^;…Ringrazio ancora le mie due “recensitici” e quelli che hanno seguito la ff fino a qui…alla prossima! Un bacio…Giò

 

 

 

 

  
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