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Autore: The Lady of His Heart 23    27/01/2015    1 recensioni
Panem, suddivisa in fazioni è governata dall'anarchica capitale. I giochi hanno inizio, ma una ribellione è alle porte e il suo volto è quello di una ragazza in fiamme. Ma non può fare tutto da sola. ha bisogno di una mano e quella mano le verrà data dalle sue sorelle...
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cinna, Effie Trinket, Haymitch Abernathy, Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando riapro gli occhi sono sempre nella stessa stanza di prima, sempre nello stesso letto ma con qualche differenza. Il collare che prima mi soffocava ora non c’è più e i tubi sono spariti. Al loro posto ci sono delle cinghie che mi inchiodano al letto. In vita mia solo una volta avevo visto della roba del genere. All’ospedale psichiatrico della fazione degli Abneganti. La mia fazione. Pensavano fossi pazza e forse lo ero.
Una porta davanti a me si apre ed entra lui. Haymitch avanza sicuro di se.
“Non avvicinarti”lo avverto. “Potrei rompere le cinture e ucciderti, ma forse è meglio così dato che hai fatto in modo che ammazzassero Peeta”gli dico.
“Oh! Celo”dice alzando gli occhi al cielo con aria drammatica “Voi Abneganti siete così … solidali e caritatevoli verso gli altri che non pensate mai a voi stessi” dice.
“Avevamo un patto” gli ricordo.
“E lasciarti morire? Katniss ascolta Peeta non avrebbe retto la tensione, nessuno lo avrebbe mai seguito per combattere. E poi avevo precedentemente stretto un altro patto con lui”
“Sarebbe?”domando.
“Non ci arrivi?”mi domanda lui alzando gli occhi al cielo. Sospiro. Ma certo. Ha pregato Haymitch di salvare me e non lui. Era arrivato prima.
“Voglio uscire di qui”dico, ma più che una speranza sembra un ordine.
“ Uscirai quando imparerai a controllarti” mi dice.
“Haymitch se è vero che sono la ghiandaia imitatrice e la rivoluzione è vicina non c’è niente da perdere.”dico.
“Non penso tu sia pronta per …”
“Fammi. Uscire. Ora.”sbotto io. Le parole escono scandite e potenti dalla mia bocca. Affilate.
“Okay sei pronta” mi dice e senza ulteriore preavviso mi slaccia le cinghie che mi tenevano legata al letto. Scendo e mi guardo intorno.
“Allora è vero”dico mentre con le mani mi massaggio i polsi doloranti “Sono davvero nella fazione degli esclusi”dico. Haymitch apre la porta e mi fa segno di uscire. Ci incamminiamo per il corridoio fino alla fine di esso. Il muro si apre all’improvviso e saliamo dentro un ascensore.
“Allora?”lo esorto a parlare.
“Cosa?”domanda lui.
“Sei un escluso adesso”dico.
“Anche tu dolcezza” mi bisbiglia lui.
“Pensavo che la fazione era distrutta” dico.
“E invece rieccoci qui. Regole di base: non parlare se non vieni interpellata, non fare di testa tua e non picchiare”dice lui.
“Mi volete come volto della ribellione e non posso neanche dire la mia?”domando.
“Regola numero uno”mi ricorda lui e io chiudo la bocca all’istante.
Mi accorgo che stiamo scendendo all’ultimo piano. Caspita, quanto è profondo questo buco sotto terra.
“Abbiamo sette piani. Il più basso è una specie di bunker sotterraneo per quando veniamo attaccati, attualmente non è ancora successo. Beete è riuscito a riprodurre un capo di forza attorno alla fazione, siamo invisibili per tutti gli altri. In pratica, non esistiamo. Il secondo piano è quello di programmazione, ci stiamo dirigendo li. Beete è li con gli altri stanno programmando strategie e piani d’attacco. Il terzo piano è l’ospedale. Tu ti trovavi li. Al quarto i dormitori. E’ necessario che tutti dormano vicino al bunker per ripararsi. I piani più resistenti sono infatti il primo,il secondo e il terzo. Gli altri sono leggermente più fragili. Come hai notato lo spazio è molto stretto, ma sotto terra è naturale. Al quinto abbiamo la mensa. Vi era la zona allenamento prima, ma c’è chi si allena fino a tardi e non fa dormire gli altri quindi abbiamo fatto un cambio di programma. Al sesto piano come avrai intuito c’è la zona allenamento. E il settimo è in superficie. Capirai quando ti mostrerò tutto” appena finisce il suo lungo discorso le porte si riaprono. Davanti a me c’è una schiera di file di computer e gente in camice azzurro seduta che digita senza sosta sulle tastiere. Eruditi. Senza ombra di dubbio.
“Katniss questa è la zona programmazione”mi sussurra Haymitch alle mie spalle. Mi guardo attorno spaesata e in lontananza rivedo un volto a me caro e conosciuto.
“Beete”esclamo e mi precipito da lui. Noto che è su una sedia a rotelle. Vorrei chinarmi ad abbracciarlo, ma è troppo concentrato a sistemare un arnese.
“Ciao Katniss ti trovo bene”mi dice.
“Cosa ti è successo” dico.
“Il fulmine è stato più forte del previsto a quanto pare”dice. “Allora, questo come Haymitch ti avrà già detto è il programma di progettazione, sai di cosa ci occupiamo vero?”dice e io annuisco.
“Prevenite attacchi e roba del genere”bisbiglio.
“Ottimo. E sai anche perché siamo qui giusto?”domanda e io annuisco di nuovo.
“Perfetto”dice “Seguimi”
Afferra con le mani le grandi ruote di ferro della sua sedia a rotelle e fa pressione con le dite affinché l’attrezzo si muova.
“Lascia faccio io”dico afferrando la sedia.
“Grazie”sussurra “Non immagini quanto sia stancante trainarmi in giro per tutto il giorno”
“Immagino, mi dispiace per quello che ti hanno fatto”dico accompagnandolo. Non so dove con la precisione, ma non ho bisogno di molti sforzi per capire dove devo andare dato che mi sta indicando il punto esatto con la mano. Lo accompagno e mi mette in piedi accanto a lui. Con un gesto fluido Beete accende il monitor de pc e mi mostra una mappa virtuale.
“Capitol City” dico. E Beete annuisce.
“E queste sono le fazioni”dice mentre allarga l’immagine sul monitor. Ci sono tutte le fazioni, quella degli eruditi che si occupa della conoscenza e del sapere, i candidi la sicurezza e la legge, gli intrepidi che proteggono la capitale, i pacifici che forniscono il cibo e le risorse primarie per la sopravvivenza della grande città e infine gli abneganti. Gli abneganti sono considerati da tutti l’anello debole della catena di Panem. La gente non si aspetta niente da loro, considerandoli privi di ogni dote. Gli abneganti stessi non credono più in loro. Forse è per questo che, non avendo niente da fare, aiutano gli altri. Un tempo il tarlo più basso dell’ascesa al potere di Capitol City erano gli esclusi. Vi era infatti una selezione, che tutti chiamano test attitudinale. Il test attitudinale ti indirizza meglio verso la tua vocazione e ti permette di cambiare fazione se lo desideri. Ma una volta scelta non si può più tornare indietro. Al test infatti i ragazzi si tagliano con un coltello lasciando scorrere il loro sangue dentro una ciotola con dei simboli che ricordano le fazioni. Molti ragazzi restavano nella loro fazione, altri invece fuggivano. Una maggiore frequenza di spopolamento di fazione si ebbe ovviamente tra gli abneganti. Coloro che non passavano il test attitudinale venivano considerati esclusi e vivevano isolati da tutti, ben lontani dalla città e dalle altre fazioni, in una specie di posto sconosciuto pieno di muri di pietra. I ragazzi invece che risultavano appartenere a più fazioni venivano chiamati Divergenti. Erano una minaccia per la capitale perché non potevano essere controllati e nemmeno sottomessi come gli esclusi. Il test attitudinale passava nelle mani degli esperti eruditi e poi arrivava dritto alla capitale. Se risultavi divergente venivi ucciso all’istante. Alcuni di loro che riuscirono a scappare si unirono agli esclusi. Si ribellarono alla capitale e assediarono la città. I tumulti vennero domati dalle guardie della capitale e ogni lotta fu sedata. La fiamma ardente della rivoluzione era stata spenta. La capitale decise allora di sopprimere ancora di più le fazioni sotto il loro controllo. Bombardò la fazione degli esclusi, uccise tutti i divergenti in circolazione, abolì il test attitudinale e emanò gli Hunger Games. Un gioco terribile dove ragazzi e ragazze vengono buttati in una arena a combattere senza uno scopo. La maggior parte dei ragazzi appartiene alle fazioni degli abneganti e dei pacifici, gli altri sono carcerati e oppositori delle fazioni degli eruditi e candidi. Il restante 2% dei ragazzi del gruppo fanno parte della fazione degli intrepidi. Gli intrepidi amano il pericolo e mettersi in gioco. Riescono ad affascinare molta gente e affascinarono persino me. Quando ero solo una bambina sognavo che venisse ripristinato il test attitudinale per fuggire dagli abneganti e entrare negli intrepidi.
“Noi siamo qui”mi informa Beete. Osservo nel punto in cui mi indica ma non riesco a vedere. Lui mi osserva con un aria semi divertita aspettando che io ci arrivi da sola.
“Il campo di forza” esclamo con un mezzo sorriso e lui annuisce.
“Esatto”dice.
“Beete. Abbiamo un problema un file si è bloccato” dice un ragazzo senza distogliere lo sguardo dal suo monitor.
“Arrivo”dice Beete voltandosi.
“Andiamo ti mostro gli altri piani” dice Haymitch dietro di me e io lo seguo silenziosa.
Risaliamo sull’ascensore e saliamo.
“Il bunker momentaneamente è chiuso. Problemi di sicurezza.”dice.
“Dove stiamo andando?” domando.
“Andrai al reparto numero 4”dice e io annuisco. Ci rifletto un attimo e mi blocco. Ha detto Andrai e non Andremo.
“Tu non verrai con me?”domando.
“Problemi all’ospedale hanno reclutato altri feriti”mi informa. “Tranquilla”continua lui osservando il mio sguardo ansioso. “Ci sarà Jace a mostrarti tutto”dice e le porte dell’ascensore si aprono. Haymitch esce e si incammina senza voltarsi. Davanti alle porte c’è Jace in piedi che ci stava spettando. Probabilmente Haymitch lo aveva chiamato prima mentre parlavo con Beete. Senza dire niente entra e preme sul tasto numero quattro. Che ragazzo idiota. Non ci vuole molto prima che arriviamo al piano desiderato. Le porte si aprono e usciamo.
“I dormitori. Tanto per la cronaca: maschi e femmine dormono insieme. Eccitante no?”dice con un velo di ironia nella voce. Cerco di sorridere ma ciò che mi esce fuori è più una smorfia.
“Catnip”sento una voce dietro mi me.
So chi è. E senza pensarci mi volto e mi getto addosso a lui.
“Gale!”esclamo abbracciandolo. Lui mi stringe forte a se.
“Dove … ma, quando sei arrivata? Mi spieghi perché te ne vai in giro con questa specie di pagliaccio mezzo dark biondo ossigenato?”
“La sto accompagnando per ordine di Haymitch e tanto per la cronaca, sono biondo naturale”dice.
“Pensavo fossi nella tua fazione”dico a Gale ignorando il commento di Jace.
“Mi sono alleato con la resistenza”dice lui.
Brrrr….Brrr….. Un rumore di qualcosa che vibra distoglie la mia attenzione. Gale estrae un telefonino dalla tasca e se lo porta all’orecchio.
“Pronto?”dice. “Si, okay ho capito. Arrivo”dice e con un gesto fluido spegne il cellulare e se lo infila in tasca.
“Emergenza, devo scappare”dice.
“Okay”dico io.
“Ci vediamo presto tranquilla” dice e se ne va.
Mi guardo attorno accarezzando con una mano il lenzuolo morbido su un letto.
“A quanto pare ci rincontriamo ancora ragazza fuoco ”
Quella voce.
“Cinna”bisbiglio voltandomi e appena lo vedo il mio cuore impazzisce di gioia “Cinna!”urlo e corro verso di lui. Ci abbracciamo e rimaniamo incastrati l’uno all’altro per un po’ prima di lasciarci. Sul mio volto è stampato un enorme sorriso.
“Pensavo fossi morto”dico.
“Anche io se non fosse stato per Jace”dice indicando con un cenno del capo il ragazzo dietro di me. Non mi volto e continuo a guardare Cinna.
“E’ bello riaverti qui”dico io.
“Anche per me è lo stesso ragazza in fiamme”dice e io sorrido. “Allora è il caso di toglierlo questo camice non ti pare?”domanda facendo riferimento al mio abbigliamento.
Mi mette un paravento davanti. Io inizio a spogliarmi e lui mi passa una tuta grigia. A molti non piace il grigio, ma quando sei Abnegante da tutta la vita ci fai l’abitudine.
“Non è ciò che avevo in mente ma tutta la stoffa in circolazione mi serve per un progetto particolare che ho in mente”dice. Io sono di spalle e scosto i capelli di lato.
“Da quand’è che hai un tatuaggio?”mi domanda Cinna. Mi volto appena e noto una macchia nera sulla spalla sinistra. Allungo il braccio e ci sfrego sopra la mano ma non si toglie. Cerco di osservarmi come posso allo specchio e noto che sulla mia pelle c’è un vero e proprio disegno. Con il camice stretto al seno mi volto verso Jace sporgendo la testa fuori dal paravento.
“Tatuate la gente svenuta voi?”domando.
“Non è un tatuaggio. Ma una runa”mi informa.
“Una che?”domando.
“Te lo spiego dopo”dice lui. Finisco di spogliarmi e mi infilo svelata la tuta. Appoggio il camice sul paravento ed esco fuori.
“Mi dispiace per Prim”dice all’improvviso Cinna. Io sospiro, lo sguardo chino.
“Si anche a me” bisbiglio.
“Ho visto l’edizione dei giochi in diretta, mi dispiace che tu l’abbia saputo in quel modo”sussurra.
“Non capisco perché hanno fatto una cosa del genere”dico con la voce tremante, il volto rigato ormai dalle lacrime.
“E’ questo quello che fanno. Quando scoprono anche la più esile fiamma di speranza la sopprimono distruggendo tutta l’aria intorno a lei. Hanno attaccato il tuo distretto lanciando alcune bombe per punirli”
“Si, ma io ho fatto quello che ho fatto nell’arena, non loro”sussurro ormai a contatto con il petto di Cinna. Le mie lacrime gli stanno bagnando la camicia ma lui sembra non preoccuparsi.
“Lo so, ma hanno cercato di distruggere tutto ciò che hai di più caro”dice “Tu però non devi mollare chiaro, non ora.”
Mi afferra il volto e me lo solleva perché possa guardarlo in faccia.
“Capito?”dice.
“Come faccio a non mollare? Hanno ucciso Prim, bombardato la fazione, mi hanno portato via tutto e hanno anche ucciso … Peeta”dico, ma il suo nome mi esce come un suono strozzato.
“Saranno morti invano se ti arrenderai” dice e mi lascia. Faccio qualche passo indietro e mi dirigo verso Jace. Fisso Cinna con uno sguardo attendo e stupito. Le sue parole mi hanno sconvolta. Non provarci non sarebbe solo uno sconfitta, ma un disonore nei loro confronti. Ci rifletto un istante e poi annuisco leggermente. Mi volto e dirigo verso l’ascensore seguita da Jace. Lui preme un pulsante e attende.
“Combatterai Katniss?”sento una vocina esile dietro di me. Mi volto e vedo una bambina accanto a Cinna.
“Combatterai con noi?”domanda insistente lei mentre salgo sull’ascensore.
“Si. Lo faro.”dico e le porte si chiudono.
   
 
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