Alla luna
Mia, si interpone in una serata nitida,
quando la notte ed il freddo
nel mio petto s’ attanaglia.
Giammai il sol che sul lato del cerchio s’innalza,
un’eclissi nel tiepido, del mio cuor ipotizza.
Mai, potrò a voi raccontare quanto la luce
al mio fianco come amica a me pare,
qualora lama di coltelli s’innemica la mia vita,
porta pace sul bivacco ove giaccio là perita.
E a te quindi oh mia amica dal tuo cerchio che è argentato,
che timida t’affacci e ti poni lì al mio fianco ,
a portar con te via i penosi miei ricordi,
che disciogli con i raggi nei tanti amori a me infranti.
Quanto cara, tu a me fosti, negli anni un dì puerili,
quando luminosa nel sonno di seppur vecchi ma bambini,
racconto al tuo sguardo il mio sogno che è fugace,
e trafiggo nel petto, d’amor la mia pace.
Perchè d’amor si vive se pur esso ci tormenta,
alla luna questo importa quando nel mondo lei m’abbaglia,
di fili o di lana o di bianca fine seta
s’avvolge col suo manto in questa mia nitida sera.