“Vorrei ricordarti che ti son stato vicino
Anche quella sera quando ti sentivi strano
E ho sopportato
Però adesso non rivoglio indietro niente
Perché ormai secondo te
Ho tutto quello che mi serve”
Anche quella sera quando ti sentivi strano
E ho sopportato
Però adesso non rivoglio indietro niente
Perché ormai secondo te
Ho tutto quello che mi serve”
Me ne sto raggomitolato sul divano, con le ginocchia portate sotto al mento, e ti ascolto suonare il pianoforte nella penombra della stanza. Ho sempre amato il tuo modo di suonare, la fermezza con cui passi le dita affusolate, da pianista, su quei tasti melodiosi. Più in generale ho sempre amato tutto di te anche se non ho mai trovato il coraggio di dirtelo. Me ne sono stato in disparte, ascoltando ogni tuo dubbio, ogni tua paura e, da bravo amico quale ho sempre voluto essere per te, provavo a consigliarti anche se questo significava ferirmi nel profondo. Ti sono stato vicino in ogni momento, anche quando una sera mi hai chiamato in preda alle lacrime confessandomi di aver capito di amare Tsurugi. In quel momento il mondo mi è caduto letteralmente addosso ma ho continuato a sorridere dall’altra parte della cornetta, fornendoti qualche consiglio utile su come dichiararti. Mi stavo pugnalando da solo. Mi ero illuso che tu potessi capire, un giorno, i miei sentimenti per te, ma cosa mi aspettavo? In fondo ti avevo sempre fatto capire di provare qualcosa per Kariya, non per te. Ti ho fatto credere di avere tutto quello che mi serviva quando invece mi mancava la cosa più importante.
Il pianoforte smette di suonare ma io non me ne accorgo, troppo immerso nei miei pensieri. Me ne rendo conto solo quando sento le tue braccia stringermi forte e la tua testa poggiata contro la mia.
«Tutto bene Ranmaru?» Chiedi in un sussurro con voce preoccupata.
«Si, perché me lo chiedi?» Rispondo alzando un sopracciglio. Era così evidente che stessi pensando a cose dolorose per me?
«Per questo motivo…» Allunghi una mano verso il mio volto e con le dita sfiori la guancia catturando una piccola lacrima. Non mi ero reso conto di star piangendo.
Asciugo in fretta il viso con le maniche della felpa che indosso e sposto lo sguardo per non dover incontrare le tue iridi castane. Non riuscirei a sopportare il loro peso su di me.
«Non è niente Takuto, sto bene.» Dico cercando di usare il tono più convincente che sappia fare.
«Dovrei essere io quello che piagnucola, non tu.» La butti sul ridere e alzando lo sguardo vedo un sorriso amaro tagliarti la faccia. È vero, di solito sono io quello a dover consolare te in uno di quei momenti di pianto isterico, cosa che, comunque, non ti ho mai fatto pesare mentre tu te ne rimproveri sempre.
«Ho lasciato Kyosuke.» Dici ad un tratto. Ti guardo stupito e silenziosamente ti chiedo il perché, non riesco a far uscire una parola dallo stupore.
«H-ho… ho capito di amare qualcun altro. Qualcuno che mi è sempre stato vicino, che mi ha sempre protetto.» Continui a sussurrare finché con due dita mi afferri il mento e mi baci lentamente.
Spalanco gli occhi e sento che il cuore potrebbe scoppiarmi nel petto. Ti abbraccio senza perdere il contatto tra le nostre labbra e calde lacrime mi rigano il volto. Finalmente ho tutto quello che mi serve.
Risalve popolazione di unicorni (?), rinoceronti (??), broccoli (???) & MELANZANE (????)
Eccomi di nuovo qui
Come sto andando fino a qui? Bene? Male? Malbene (?????) ? Fatemelo sapere tramite una piccola-iccola recensioncina, ci tengo molto uvu
Ora scappoH che ho tanterrimo da fare ewe
Allo prossima! :D
Fanny ♥