Caro
diario,
Non ce la faccio
proprio più. Mi sembra passata una vita da quando LUI, sì proprio LUI, è venuto
da me. Come ti ho già scritto in quella pagina, risalente a quasi un anno fa, io
ero e sono perdutamente innamorata di LUI.
Ti puoi immaginare
come batteva il mio cuore quella mattina, quando è venuto da me, con lo sguardo
basso e le guance leggermente imporporate.
Già m’immaginavo la
scena: io e lui che camminiamo, mano nella mano, lungo le Mura inondate dalla
luce del sole al tramonto.
Sono famosa per i
miei sogni ad occhi aperti e, credimi, quello era proprio
bello.
Ma sono bastate
quelle parole, uscite dalla sua bella bocca, con un tono di voce appena udibile,
a distruggere tutto.
“Pensi che io possa
interessare ad Erika?” è bastato questo a frantumarmi il
cuore.
E io che credi che
abbia fatto? “Sì” gli ho risposto, anche se quel ”sì” me l’ero preparato per una
situazione “leggermente” diversa.
Poi ho aggiunto:
“Però dovresti essere tu a chiederglielo. Lei non sopporta gli intermediari.”
Lui mi ha ringraziata con uno dei suoi bellissimi sorrisi che io ho prontamente
ricambiato. Dannato orgoglio, neanche quella volta mi ha concesso di piangere
per un qualcosa che la ragione ritiene stupido.
Cate mi ha chiamata
poco fa. Era su di giri. Mi ha raccontato che oggi l’ha portata a pattinare e
che si è divertita un mondo. Io, da brava amica, l’ho ascoltata per tutto il
tempo, fingendomi curiosa e interessata.
Mi vengano poi a
dire che sono un pezzo di ghiaccio, per quanto riguarda le
relazioni.
Mi viene in mente
Socrate, quando afferma che un’azione, fatta per il bene di tutti, porta tanta
gioia. E’ evidente che lui c’era passato tante volte da questa situazione. Me lo
immagino, lui, così brutto fisicamente, sgraziato, (come dice il libro di
Filosofia) che vede tante belle ragazze e magari se ne innamora, ma loro nemmeno
lo guardano e magari vanno con i suoi pochi amici. Probabilmente si era abituato
a fare lo gnorri ed aveva elaborato questa teoria. Tsk, ma io l’avrei proprio
voluto sentire, guardarlo negli occhi, quando diceva ai suoi discepoli che la
felicità si può anche trovare facendo il bene per gli
altri.
Forse è vero. Ora
come ora sono serena nei confronti di LUI e di Cate, ma felice….questo proprio
no.
Com’è quella frase
che si dice? Ah sì, “sono contenta per loro”. Mentirei se dicessi di esserlo.
Certe volte penso a quanto sarei contenta se quei due rompessero e sei LUI
chiedesse a me di uscire. Mi faccio veramente schifo però, quando questo
accade.
Loro non si sono
comportati con me. Anzi, continuano ad invitarmi ad uscire con loro, come una
volta, non mi lasciano in disparte. Si comportano come veri
amici.
Forse Socrate, con
felicità, intendeva armonia. E’ esattamente ciò che provo quando sto insieme a
loro.
Ma di lì a dire che
sono felice questo proprio no.
E tu, diario,
saresti felice di queste mie confidenze? Fortuna che non sei una persona vera,
altrimenti non staresti qui ad ascoltarmi. Alla prossima.
Non
so cosa mi sia venuto in mente. Questo è il compito che ci è stato assegnato per
una lezione di filosofia. Ho pensato di postarlo ma…Beh, giudicate
voi.
Fatemi
sapere
Bebbe5