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Autore: Lisaa92    29/01/2015    1 recensioni
[..] Harry non sapeva spiegarselo, non riusciva a capire
cosa ci fosse in lei che lo attraesse come una calamita. La osservò per un
tempo che gli sembrò infinito [..]
[..]Fu solo quando Veronica rimase in reggiseno e slip che lui riportò gli occhi su quelli di lei, ponendole una domanda silenziosa.
Per tutta risposta, la ragazza si voltò scavalcando il piccolo mucchietto di vestiti e, affondando delicatamente i piedi nella sabbia fredda, si avvicinò alla riva, fino a toccare un rivolo d'acqua spintosi più lontano rispetto agli altri. [..]
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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H’s Pov
-Non credo di aver capito.
Harry abbassò le mani lentamente sfiorandole i capelli.
Non sapeva come dirglielo e forse quello non era stato il modo più giusto per farlo, ma non poteva tenerselo dentro ancora per molto.
-E’ per questo che ero così arrabbiato oggi. Ho avuto una riunione con i nostri manager e mi hanno esposto le novità del mese, tra cui il fatto che dovrò fidanzarmi.
Vide l’espressione di lei diventare vagamente confusa.
-Ho tre ragazze tra cui scegliere, mi hanno dato delle specie di dépliant, come se dovessi comprare un materasso nuovo.
Harry odiava quella situazione. Non aveva mai pensato che un giorno sarebbe stato costretto a mettersi con qualcuno.
-Ma.. perchè?
-Per i gossip secondo cui sarei gay. Io non ci trovo niente di male, ma a quanto pare non è una buona pubblicità per gli One Direction. Pensavano che avrei trovato una ragazza per questo inverno, ma non è successo e non possono più aspettare.
Erano vicini, lui avrebbe potuto sfiorarle una mano con la sua, ma non lo fece.
Sembrava un po’ disorientata.
Poi scoppiò -Ma che schifo! Possono veramente fare una cosa del genere? Pensavo che fossero obbligati a soddisfare le vostre richieste, non che dovessero prendere decisioni del genere per voi!- Veronica sembrava parecchio arrabbiata. Fece un movimento non calcolato e quasi non cadde. Harry la afferrò in tempo per un gomito, riportandola vicino a lui per non farle perdere l’equilibrio.
-E se anche fossi gay? Potrebbero vederla come un’opportunità per ampliare la fanbase!
Harry avrebbe sorriso se non si fosse parlato del proprio futuro. Lei continuava a borbottare qualcosa sul marketing, ancora incapace di elaborare l’informazione.
Quando Veronica perse di nuovo l’equilibrio, Harry decise che era arrivato il momento di andarsene. Iniziava a far freddo, il sole era tramontato e lui non se n’era neanche accorto, preso com’era da quella strana ragazza che continuava a blaterare di piani per evitare un fidanzamento combinato.
 
V’s Pov
Veronica aveva di nuovo i suoi stivali ai piedi, le mani in tasca, cercando di calmarsi. Le era impossibile pensare che qualcuno fosse costretto a fare qualcosa contro la sua volontà. Sapeva che il mondo era ingiusto e, per quanto non conoscesse bene il mondo dello spettacolo, sapeva che gli artisti a volte dovevano scendere a compromessi, ma questo non era assolutamente un compromesso.
Si accorse che forse l’aveva presa un po’ troppo male. Non conosceva così bene Harry da sapere che la cosa non gli faceva ribrezzo come stava succedendo a lei.
In più non era un suo problema. Anche se fossero stati amici, cosa di cui non era sicura, non avrebbe dovuto provare un fastidio talmente acuto.
-Scusa Harry, non dovevo prenderla così. Come ti senti?
Harry le camminava accanto, quando parlò una nuvola di condensa si formò dalla sua bocca –Rassegnato direi. Ho firmato un contratto e non posso sottrarmi alle clausole.
-Quindi non hai scelta.
-Direi di no. Posso solo scegliere quale delle tre preferisco.
Veronica aveva dimenticato quel particolare –Ah già. Come sono?
Non sapeva se l’avesse chiesto per semplice curiosità o per tastare il terreno. Chi sarebbe stata la degna fidanzata di Harry Styles? La nipote della regina forse? Lo vedeva bene con una reale.
-Non ne ho idea. So solo che sono tre modelle che non conosco, ma non ho letto le documentazioni ancora.
Modelle. Naturalmente.
-Veramente non hai letto niente?
Lui la guardò –Credo che una valga l’altra, no?
Veronica si fermò, facendo fermare anche Harry.
Gli afferrò un braccio e disse risoluta –E’ l’unica cosa che puoi decidere. Cerca almeno di scegliere quella più giusta per te.
Ci pensò su –In realtà, potrei aiutarti.
 
Il tragitto verso casa di Veronica non era lungo, ma il traffico di New York poteva far sembrare un paio di kilometri l’attraversamento di un intero deserto.
Harry aveva insistito per accompagnarla a casa.
Qualche fan aveva scattato delle foto mentre lei entrava nella sua macchina, ma nel giro di una settimana si sarebbero dimenticati di lei e non avrebbero parlato d’altro che della nuova ragazza di Harry.
-Devo incontrarne una domattina, l’altra arriva a New York tra due giorni e l’ultima è a Los Angeles per lavoro, quindi la dovrò raggiungere là.
-Devi anche attraversare l’America per conoscerla?
Harry rise – Esigenti queste donne è?
Veronica scosse la testa, sorridendo.
-Domattina ti passo a prendere alle 8 così leggiamo la scheda mentre facciamo colazione. Ti va?
Erano arrivati davanti l’appartamento di lei.
-Si, è perfetto. –fece una pausa, aprì lo sportello della macchina e fece per scendere.
Poi, come ripensandoci, si girò di nuovo verso di lui, gli si avvicinò lentamente lasciandogli un bacio sulla guancia – Grazie per il passaggio Harry.
Harry mugugnò qualcosa in risposta aspettando che lei scendesse prima di diventare un puntino nel traffico.
 
H’s pov
Harry parcheggiò sotto l’appartamento di Veronica.
Ripensò alla sera prima, quando lei gli aveva dato un bacio sulla guancia.
Non era niente di eccezionale, cose che si facevano anche tra fratelli, ma sentire le labbra morbide di lei a contatto con la sua pelle gli aveva provocato una scarica di adrenalina.
Ci aveva messo ore per addormentarsi, eppure uscire dal letto non gli era mai sembrato più semplice.
La vide uscire in perfetto orario, i capelli sciolti le ricadevano sulle spalle.
-Hey!
-Buongiorno!
 
-Ancora non so cosa studi.
Erano seduti al tavolo di un bar, qualcuno aveva già chiesto una foto con Harry, per lui era routine, ma per un attimo pensò che Veronica non era abituata a quel tipo di attenzioni.
Lei sembrava completamente a suo agio: sorrideva, scattava foto per le fan e parlava con tutte.
Alzò la forchetta portandosi in bocca un pezzo di pancake.
-Studio psicologia. Mi sono trasferita l’anno scorso.
Harry si rese conto che, anche se gli sembrava di conoscerla da sempre, la verità era che non sapeva nulla sulla sua vita.
-Da dove?
-Sono italiana. Ho fatto il primo anno di università in Italia, e ora sono qui. 
Non sembrava in vena di parlare di sé –Vediamo la scheda?
Harry prese la scheda della prima ragazza, non l’aveva ancora letta e non poteva neanche immaginare cosa ci fosse scritto.
La mise sopra il tavolo, girata in modo tale che entrambi potessero leggerla.
-Va bene, iniziamo.
Nome: Ginny
Cognome: Novikov
Data di nascita: 22 Luglio 1992
Luogo di nascita: Mosca
Professione: Modella
Ha lavorato per: Gucci, Miu Miu, Karl Lagerfeld, Marc Jacobs
Fumo: Si
Misure: 82-60-79
Altezza: 179 cm
Peso: 52 kg.
Harry fece una pausa, gli sembrava di leggere un curriculum.
-Devono averlo preso per un vero e proprio lavoro, sembra di leggere un curriculum. –Veronica sorseggiava il suo caffè.
Harry non le disse che aveva fatto la stessa considerazione, continuò invece - Sport: corsa, palestra, pilates.
Hobby: shopping, cinema.
Cantanti preferiti: BIGBANG.
Il ragazzo alzò lo sguardo dal foglio –Chi diavolo è BIGBANG?
-Una boy band coreana – Veronica continuò a sorseggiare tranquillamente il suo caffè.
-Come… -iniziò Harry, ma si fermò vedendo Jeff entrare nel piccolo bar, gli rivolse un sorriso caloroso.
-La mia Nicki! Mi sei mancata così tanto cara! – Jeff spaventò la povera ragazza sorprendendola alle spalle. Qualche macchia di caffè sporcò il tavolino bianco.
-Dio.. – Veronica si mise una mano sul cuore, prese dei fazzolettini e tamponò il caffè caduto.
-Nicki, tesoro, almeno aspetta di essere andati a letto insieme per chiamarmi così in pubblico. –Jeff le fece l’occhiolino, prese una sedia e si sedette ordinando un caffè.
-Io sono pronto per l’operazione “Scoviamogli una moglie”!
-Sul serio? Non potevi trovare un nome migliore? – Harry sbuffò spostando un ciuffo di capelli.
L’amico fece un’alzata di spalle, il nome non era così male!
-Ripassiamo il piano piuttosto.
-Jeff, di che piano stai parlando? –la ragazza aveva corrucciato la fronte, non capendo dove volesse arrivare il nuovo arrivato.
-Cucciola, io ho SEMPRE un piano! – fece una pausa ad effetto, prima di continuare spostando lo sguardo tra i due ragazzi ai suoi lati –Io e te, Nicki, ci sediamo in questo tavolino qui a fianco, Harry tu rimani qui e fai del tuo meglio, noi sentiremo tutto da lì.
Harry pensò un attimo al piano di Jeff, sapeva che quella storia lo esaltava da impazzire. –Per Ronnie non ci sono problemi, ma tu? Potrebbe riconoscerti.
Jeff fece un sorriso di chi la sa lunga, spostò la mano in una tasca interna del cappotto tirandone fuori un cappellino da baseball e una barba finta –Harry dovresti conoscermi ormai, credevi veramente che non avrei pensato anche a questo?
 
V’s pov
-Credo sia lei, non ti .. – Veronica non riuscì a finire la frase - .. voltare.
Jeff era già girato per tre quarti su se stesso cercando di vedere la modella entrare.
Si erano spostati nel tavolo vicino ben trenta minuti prima, la bionda si era fatta attendere.
Jeff non le staccò gli occhi di dosso mentre lei si dirigeva al tavolo di Harry con un sorriso a trentadue denti stampato in faccia.
Harry si era alzato sorridendo in direzione della ragazza, cercando di non ridere per la reazione di Jeff.
-Ti serve un fazzolettino per la bava, Jeff? – Veronica roteò gli occhi al cielo.
La prima candidata era bella, certo che lo era! Non si sarebbe aspettata di meno.
Si muoveva leggera tra i tavoli, bilanciando il peso e facendo ancheggiare i fianchi. I capelli erano di media lunghezza, di un biondo chiarissimo, tanto da sembrare bianchi; lunghe ciglia finte velavano il suo sguardo da cerbiatta.
-Sei gelosa per caso? – Jeff le lanciò un occhiata tra il malizioso e il divertito.
Certo che non era gelosa! Perché sarebbe dovuta esserlo? Non ce n’era assolutamente motivo.
Eppure si ritrovò a guardare Harry di sottecchi. Non sapeva cosa volesse vedere esattamente, ma rimase soddisfatta accorgendosi che il sorriso del ragazzo non era caloroso come suo solito.
La cameriera intanto era tornata per riempire le loro tazze, coprendole la visuale.
-Lei lo ha salutato baciandolo su una guancia e ora si stanno sedendo. – la telecronaca di Jeff le permise di capire cosa stesse succedendo.
-Lei ha tirato fuori dei fogli e.. aspetta, non vedo bene. – si sporse dalla sedia, allungando il collo quanto più poteva, facendo allentare lo scotch della finta barba, che si staccò dal suo mento, cadendo a terra.
-Cazzo!
Imprecò gettandosi sul pavimento e rimettendosi velocemente la barba, ma ormai il danno era fatto. La modella si voltò nella loro direzione guardando il ragazzo a terra con aria annoiata.
-Tesoro ho perso una lente. Sarò cieco! Cieco! – Jeff parlò con un finto accento francese facendo ridere la modella.
Veronica avrebbe voluto ridere, ma sapeva che doveva aiutarlo – Come sei sbadato, mon bonbon! Oggi non avevi le lenti, ricordi?
Gli lanciò un’occhiataccia, intimandogli con lo sguardo di tornare a sedersi.
Il ragazzo borbottò qualcosa in risposta, tornado al suo posto.
Forse non aveva rovinato tutto in fondo.
 
H’s pov
La bionda modella riprese i suoi fogli –Ho letto la tua documentazione Harry. Vedo che abbiamo molti interessi in comune.
Di che documentazione stava parlando?
-Scusami? – Harry la guardò aspettando una spiegazione.
-Ma si, la lista che hai lì, ce l’ho anche io.
Probabilmente qualcuno aveva risposto al posto suo a quelle stupide domande.
Mugugnò una risposta sperando che lei non facesse caso alla sua reazione.
Lanciò un’occhiata in direzione dei suoi amici. Jeff era tornato a bere il suo caffè fingendo indifferenza. Non sapeva come aveva fatto a trattenersi dal ridere quando gli era caduta la barba. Spostò la sua attenzione su Veronica. Probabilmente stava pensando a tutti i modi possibili per uccidere Jeff. Sorrise al solo pensiero di lei che gli stringeva le mani al collo per la disperazione.
-Hey! Riccio! – Ginny schioccò le dita richiamando l’attenzione di Harry – Vuoi farmi qualche domanda? Perché altrimenti io sono apposto.
Il ragazzo rimase interdetto: non era lui a dover scegliere? Lei non sapeva di avere delle “rivali”?
-Io.. ehm.. in realtà non ho finito di leggere la tua lista. Magari potresti parlarmi un po’ di te.
Harry era chiaramente a disagio, quella ragazza dal forte accento russo lo metteva in soggezione.
Lei sbuffò, non aveva voglia di perdere troppo tempo.
-Facciamo così, tu leggi una cosa dalla lista e io te ne parlo un po’, ok?
Decise che non era il caso di andarle contro, quindi scorse la lista con gli occhi, finchè non vide qualcosa di interessante.
-Che ne dici del tuo libro preferito? Perché il piccolo principe?
-Sul serio? Vuoi parlare di libri?
Ad un’alzata di spalle di Harry, lei non poté non rispondere. Sbuffò di nuovo.
-E’ un libro interessante. Mi piace la storia del ragazzino e del suo amico perduto.
Non gli sembrava una grande motivazione, ma non stava a lui giudicare. Decise di citarle una frase di quel libro, ricordava quanto avesse fatto piacere a Veronica scoprire che anche lui amava la letteratura e pensò che forse avrebbe fatto piacere anche alla modella.
-E’ il tempo che hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante.
Vide Veronica voltarsi verso la sua direzione, sorridendogli come aveva già fatto a Central Park. Harry pensò che in fondo anche se non avesse funzionato con la modella, aveva fatto sorridere Veronica, e già era abbastanza per renderlo felice.
-Quale rosa?
La modella sembrava appena caduta dalle nuvole, probabilmente non lo aveva neanche aperto quel libro. Sospirando, il ragazzo decise di mantenere la conversazione su un territorio più neutro.
 
-Non credo che la sceglierai, uh? – chiese Jeff, retorico.
Cercò di togliersi la barba, ma aveva riattaccato fin troppo bene lo scotch.
-Ci penso io – Veronica lo aiutò, allenando pezzetto dopo pezzetto.
Harry vide quanta delicatezza usò per non fargli del male: sorrideva, mentre concentrata nel suo lavoro, posava una mano sul viso di Jeff.
Una stretta allo stomaco costrinse Harry a distogliere lo sguardo, pensò che avesse bevuto troppo caffè quella mattina.
Tolta quella specie di gatto morto dal viso di Jeff, la ragazza lesse un messaggio sul cellulare, per poi voltarsi verso gli altri due –Devo scappare scusate! Ho lezione tra pochissimo. Fatemi sapere per l’operazione!
La videro correre verso la metro.
-Harry, sai quante ragazze ho conosciuto! Giuro che questa è la prima che vedo scappare così spesso da me!
-E io che pensavo ci fossi abituato!
-Ah ah ah.. – Jeff lo prese per un braccio –Andiamo a fare un giro, dobbiamo salvare questa mattinata disastrosa.
Un sorriso dolcissimo gli apparve come un lampo nei pensieri ed Harry considerò che in realtà non era stata una mattina così disastrosa.
  
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