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Autore: crazyfrog95    30/01/2015    13 recensioni
Naruto è partito con Jiraiya per il suo viaggio di apprendimento, e i due si dirigono alle rovine del Villaggio del Vortice, dove potranno scoprire il segreto dello sterminio del clan Uzumaki. Nel frattempo, Hinata e Sakura hanno continuato ad allenarsi per conto loro: mentre Tsunade addestra Sakura ad essere un ninja medico, Kakashi allena Hinata e la trasforma in una guerriera di prim'ordine. Cosa accadrà alle ragazze durante questo lungo addestramento? Quale straordinaria abilità svilupperà Hinata? E cosa sta succedendo, nel frattempo, a Sasuke, che ha seguito Orochimaru?
Scopritelo con me, nel sequel di "Rikudou Legacy - Fratelli Non di Sangue". Buona lettura!
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Gaara/Matsuri, Hinata/Naruto, Jiraya/Tsunade, Sasuke/Sakura
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie, Naruto Shippuuden
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Rikudou Legacy - Gli Eredi delle Sei Vie'
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Il Potere della Natura


 

«Non immaginavo fossi diventato così grosso! Si vede che sei il degno figlio di Gamabunta! E che fine ha fato Gamatatsu?»
Naruto faticava ancora a credere che il rospo davanti a lui fosse Gamakichi. L'ultima volta che lo aveva evocato era stato circa due anni prima, appena prima di partire con Jiraiya, e non era più grosso di un comunissimo rospo.
Ora invece era diventato delle dimensioni di un cavallo! Avrebbe potuto salirci sopra come con Gamabunta!
«Gamatatsu? Come al solito si sta abbuffando... ma se vuoi dopo lo andiamo a trovare. Piuttosto, cosa ci fai qui? Non ricordo di averti mai visto qui a Myoboku...»
Naruto si raddrizzò, e parlò con voce orgogliosa.
«Già, è la prima volta che vengo. L'Ero-Sennin ha deciso di farmi imparare l'arte eremitica, e oggi dovrei iniziare ad allenarmi. Il maestro Fukasaku dovrebbe arrivare tra qualche minuto...»
«Ma guarda un po', anch'io sono qui per il tuo stesso motivo. Due giorni fa mio padre ha chiesto al vecchio Fukasaku di allenarmi nell'arte eremitica, e così sarai tu il mio compagno di allenamento!»
Naruto fu piacevolmente sorpreso da quelle parole.
«Ma che bella notizia, così potremo anche imparare a combinare le nostre mosse! Senti, ma il maestro per caso sai che fine abbia fatto? Dovrebbe essere arrivato, ormai...»
«Infatti eccomi qui.»

Naruto si voltò, alle sue spalle erano appena arrivati Jiraiya e Fukasaku.
«Immagino che tu già conosca Gamakichi, perché vi allenerete insieme. Ma prima che iniziate, devo spiegarti di cosa si tratta l'arte eremitica, Naruto. E ti conviene ascoltarmi bene, perché apprendere il dominio sulla natura è molto difficile, e pericolosissimo se si sbaglia.»
«Dominio sulla natura?»
Naruto era perplesso, forse aveva frainteso ciò che aveva visto con Jiraiya l'ultima volta...
Fukasaku ridacchiò, e si avviò verso uno stagno vicino, facendogli segno di seguirlo.


I due si fermarono e si sedettero sulla riva di quello specchio d'acqua, e Fukasaku iniziò a parlare.
«Vedi, Naruto, l'arte eremitica non è qualcosa pensato per combattere, ma permette di fare praticamente qualsiasi cosa. Ora ti spiego...
Come tu dovresti sapere, il chakra in un essere vivente viene generato unendo le due componenti di energia: fisica e spirituale. Pochi sanno, invece, che esiste una terza forma di energia. Questa è detta energia naturale, è come se fosse il chakra delle piante, delle rocce, del cielo, di tutto l'ambiente che ti circonda.
Gli umani non sono in grado di percepirlo, di solito. L'allenamento da eremita serve proprio a questo: imparare a percepire e sfruttare l'energia naturale. Aggiungendo questa terza componente al mix di creazione del tuo chakra se ne aumenta la quantità in maniera esponenziale, e questo ha effetti sul tuo corpo, donandoti qualità superiori a quelle di un comune essere umano. Guarda...»
Fukasaku si avvicinò ad un'enorme statua di un rospo, grossa quanto un elefante, e si voltò verso Naruto.
«Ora entrerò in modalità eremita, guarda attentamente, perché questo mi permetterà di sollevare questa statua.»
Naruto lo guardò con attenzione e con una punta di scetticismo. Aveva ascoltato con attenzione ogni parola, e aveva riconosciuto nella descrizione parte di ciò che aveva visto quella volta in Jiraiya, ma non credeva che quel potere donasse a quel piccolo rospo una forza tale da permettergli di sollevare quell'oggetto migliaia di volte più pesante di lui.

Fukasaku unì le zampe anteriori, restando immobile per qualche secondo. Dopodiché si avvicinò al masso e vi poggiò le zampe in una posizione di presa.
Con sommo stupore dell'Uzumaki, seguendo il movimento delle sue braccia, il masso si sollevò di tutta l'altezza del rospo, che lo teneva sollevato senza apparente fatica.
Mentre Naruto recuperava gli occhi che gli erano caduti fuori dalle orbite dalla sorpresa, Fukasaku posò il masso a terra e si avvicinò al biondo.
«Uff... Non ho più l'età per queste cose, in gioventù l'avrei alzato anche solo con un dito...» sospirò nostalgico. Dopodiché si riprese, e parlò con più serietà.
«Comunque, il punto è: hai capito quali sono i benefici che questi poteri possono darti?»
Naruto si illuminò in un grande sorriso.
«Si, non vedo l'ora di impararlo anch'io!»
Fukasaku sorrise sotto i baffi, sarebbe stato interessante addestrarlo...
«Allora ascoltami bene. Il punto più difficile, di solito, è l'inizio. Gli umani non hanno la capacità di percepire l'energia naturale, quindi bisogna fare in modo di renderti in grado di farlo. Lo stagno qui vicino non è fatto d'acqua, ma di uno speciale olio usato da noi rospi. Tramite quest'olio, ungendoti le mani, dovresti essere in grado di percepirla e assorbirla. Oppure puoi provare a percepirla senza usarlo, ma dubito che otterrai qualche risultato.»


Naruto allora chiuse gli occhi, e si concentrò sullo stagno.
In effetti, sentiva come un moto di energia scorrere all'interno del liquido, come se stesse guardando dei pesci che nuotano in uno stagno. Ma quell'energia era diversa dal chakra che percepiva di solito, e da qualunque altro avesse mai percepito. Se il colore del chakra comune era celeste e quello di Kurama era rosso, quello appariva di una strana tonalità di verde...
«Maestro Fukasaku, è sicuro che gli umani non siano in grado di percepire questa energia? Perché mi pare di sentire qualcosa... Per caso ci sono dei pesci nello stagno?»
Fukasaku rimase sbalordito da quella frase.
«No, lo stagno è disabitato... Com'è possibile che tu... aspetta un attimo... Tu sei un discendente di Hashirama Senju, per caso?»
Il biondo annuì.
«Si, lo era mia madre, che era un'Uzumaki come me, quindi lo sono anch'io. Sono anche in grado di utilizzare l'Arte del Legno.»
L'espressione sul volto del vecchio rospo in quel momento mutò radicalmente, dipingendosi in una di sommo stupore.
«Ma questo spiega tutto! Non solo anche Hashirama Senju era un eremita, ma era anche l'unico essere umano che io abbia mai visto in grado di percepire l'energia naturale, poiché il Mokuton gli conferiva una speciale affinità con la natura. Era in grado di usare l'arte eremitica senza alcuna limitazione! Se tu sei in possesso delle sue stesse capacità, il tuo allenamento diventerà molto più semplice...»

Fukasaku assunse un'espressione meditabonda, e rimase in silenzio per qualche secondo. Poi, si rivolse al biondo.
«Visto che sei in grado di percepirla, perché non provi ad assorbirla? Così vedremo fino a che punto possiedi le capacità del tuo antenato.»
Naruto fece come richiesto, e si concentrò nuovamente su quella strana energia. Stranamente ora la percepiva ancora meglio di prima, forse perché sapeva cosa cercare, e così si collegò a quel flusso di potere, tentando di assorbine una parte.
Improvvisamente si sentì carico come mai, quell'energia stava prendendo possesso del suo corpo, scorrendovi come fosse stato torrente in un piccolo canale, si sentiva scoppiare.
In quel turbinio di energia, sentì una sgradevole sensazione salire dalla sua mano destra. La guardò, il kanji del legno sul dorso della mano brillava di rosso, ma ciò che più lo sorprese fu l'aspetto delle sue dita: i polpastrelli stavano mutando, come se si stesse trasformando in un rospo.
Terrorizzato da quella vista si volto verso Fukasaku in cerca di spiegazioni. Ma...

SBAM!!

«Ahia!»
Quando voltò la testa la sua vista si annebbiò. Aveva appena subito un colpo in testa con qualcosa di duro, probabilmente gli sarebbe spuntato un bernoccolo. Quando recuperò la vista, vide in mano al vecchio rospo il bastone che lo aveva appena colpito.
«Ma che diavolo le salta in mente, mi ha fatto male!»
«Scusa, ragazzo, ma l'ho fatto per salvarti la vita. Guardati le mani.»
Naruto fissò le mani, e notò con sollievo che la trasformazione di prima era sparita. Fukasaku allora iniziò a spiegare.
«Vedi, Naruto, l'energia naturale porta benefici eccezionali, ma ha degli effetti collaterali molto pericolosi. Prima di tutto, un normale eremita necessita di restare completamente immobile per assorbire l'energia, l'unico che non aveva questa limitazione era lo Shodaime Hokage, Hashirama, e a quanto vedo anche tu non hai questa necessità, poiché mentre assorbivi l'energia non eri perfettamente immobile.
Inoltre, non si può assorbire l'energia naturale in modo illimitato. Se se ne assorbe troppa, questa provoca dei mutamenti nel corpo, trasformandoti progressivamente nell'animale a cui sei legato, nel tuo caso un rospo.
Se non si blocca questo effetto all'istante, se l'energia prende il sopravvento su di te, ti trasforma in una statua di pietra in modo irreversibile. Questo bastone...»
E dicendo queste parole picchiettò sul ramoscello di legno che teneva in mano.
«...ha la capacità di disperdere l'energia naturale al contatto, e noi lo usiamo proprio per evitare che gli apprendisti eremiti subiscano questi terribili effetti collaterali...»

Mentre parlava, il suo sguardo scorse sulle statue che adornavano quel luogo. Tutte erano di pietra, e raffiguravano rospi.
Solo allora Naruto comprese: quelle statue erano coloro che prima di lui avevano tentato di apprendere l'arte eremitica, senza successo. A quel pensiero, un brivido corse lungo la sua schiena.
«Purtroppo, come vedi, non sempre riusciamo a salvare gli apprendisti...
Comunque, da ciò che ho visto tu sei abbastanza dotato, perciò forse riuscirai a imparare abbastanza rapidamente. Di solito per acquisire la capacità di percepire e controllare l'energia naturale gli umani hanno bisogno di ungersi con l'olio di quello stagno, ma tu non ne hai bisogno.»
«Quanto ci vorrà prima che io riesca ad imparare quest'arte?»
Naruto non aveva fretta, ma non poteva negare a sè stesso quanto fosse dura stare per così tanto tempo lontano da Hinata. Gli mancava da morire...
Temeva di dover passare mesi in quel luogo, e la risposta di Fukasaku gli diede, purtroppo, ragione.
«Il tempo necessario varia da persona a persona. Jiraiya impiegò sette anni per apprendere alla perfezione l'arte eremitica, e lui era abbastanza dotato. Purtroppo, non conosco alcun modo per velocizzare l'addestramento... L'unico modo è fare continuamente dei tentativi, e diventare progressivamente più abili e precisi. In base alle tue capacità, mi azzarderei a dire che ci metterai all'incirca cinque anni per padroneggiare quest'arte alla perfezione.»

Quella risposta gettò Naruto nello sconforto. La prospettiva di dover passare cinque anni in quel luogo non lo allettava. Se solo avesse potuto fare più rapidamente...
D'un tratto, la soluzione gli venne spontanea.
«Forse io so come fare... Kage Bunshin no Jutsu!»
Naruto unì le mani nel suo sigillo preferito, e con uno sbuffo di fumo, in un attimo fu circondato da decine di suoi cloni. L'espressione sul volto di Fukasaku era più che soddisfatta.
«Ottima idea, ragazzo! Non pensavo sapessi usare una tecnica di questo livello, nemmeno Jiraiya ne è capace. In questo modo potrai velocizzare enormemente il tuo allenamento, se tutti i tuoi cloni si alleneranno nell'assorbire l'energia naturale ci metterai molto meno tempo.»
Naruto fece come richiesto, e tutti i cloni iniziarono contemporaneamente ad assorbire energia naturale. Fukasaku, come previsto, iniziò a colpire in testa con il bastone ogni clone che superava il limite. Arrivarono a un punto in cui il piccolo rospo si muoveva a una velocità spaventosa, per colpire tutti al momento giusto, tanto che Naruto a un certo punto non ne poté più.
«Ehi, si dia una calmata, non stiamo mica giocando ad "Ammazza la talpa"!»
«Scusami, ma mi è difficile tenere sotto controllo tutti questi cloni.»


Continuarono così per diversi giorni. Per evitare incidenti, Fukasaku stabilì un limite di cloni utilizzabili dall'Uzumaki: non più di quattro alla volta.
Ma anche con questa limitazione, la capacità di apprendimento del biondo fu sorprendente. Complice la sua abilità innata, Naruto fu in grado di regolare alla perfezione il livello di assorbimento dell'energia naturale.
Il trucco stava nel fare in modo che la quantità di energia naturale fosse uguale alle componenti fisica e spirituale, e grazie al suo chakra da Uzumaki che la bilanciava, Naruto poteva accumulare una quantità di energia naturale ben superiore a quella di Jiraiya.
Anche le trasformazioni subite dal suo corpo furono ridotte rispetto a quelle del padrino: Fukasaku gli spiegò che ogni eremita subiva dei mutamenti quando entrava in quella modalità, assumendo caratteri tipici del proprio animale. Per esempio, a Jiraiya naso e occhi diventavano simili a quelli di un rospo, e i tatuaggi che lo ricoprivano si accentuavano.
Le trasformazioni che subiva Naruto erano molto più limitate, a dimostrazione della sua abilità superiore: gli occhi diventavano come quelli di un rospo, gialli con una pupilla orizzontale di forma rettangolare, ma a parte dei segni arancioni attorno ad essi nessun'altra parte del suo corpo subiva mutazioni. L'unica cosa che notarono era che in modalità eremita il segno del Mokuton sul dorso della sua mano si illuminava, come se stesse sfruttando l'Arte del Legno.
Fukasaku aveva avanzato un'ipotesi per spiegare quel fenomeno: secondo lui l'Arte del Legno derivava dall'arte eremitica, poiché era un'interazione diretta con l'ambiente naturale, quindi le due erano collegate, e l'utilizzo dell'una coinvolgeva in parte l'altra. Era per questo che Naruto era così abile, perché avendo usato più volte l'Arte del Legno, indirettamente si era allenato a controllare l'energia naturale, e quindi ora gli risultava più semplice.

Dopo alcune settimane il controllo dell'energia naturale di Naruto fu perfetto, tanto che non aveva più bisogno nemmeno di accumulare energia, ma questa automaticamente fluiva in lui fino a saturarlo, senza oltrepassare il limite.
In altre parole, grazie alla sua abilità innata poteva sfruttare l'arte eremitica senza nessuna limitazione, e aveva accesso a una fonte di chakra pressoché illimitata. L'energia naturale scorreva in lui costantemente, nella giusta proporzione senza mai sforare, e lui poteva passare in modalità eremita all'istante, senza doverne accumulare ulteriormente.
Da quel momento Jiraiya e Fukasaku iniziarono ad allenarlo, insieme a Gamakichi e Gamatatsu, che si era unito a loro, sull'impiego in lotta dell'energia naturale.
Passarono molti mesi a sviluppare ogni aspetto della lotta, dal semplice Taijutsu alle tecniche elementali. Il primo passo fu completare il Kawazu Kumite. Ora che aveva appreso l'arte eremitica, Naruto non aveva più bisogno di potenziare i suoi arti con l'accumulo del chakra, e l'energia naturale diventava un'estensione del suo corpo, permettendogli di infliggere pesanti danni ai bersagli con cui si allenava. La sua forza era tale che con un solo braccio riusciva a sollevare e lanciare Gamabunta, e la sua resistenza gli permetteva qualsiasi sforzo.
Anche le sue capacità percettive si acuirono in modo innaturale, permettendogli di percepire il chakra di ogni forma di vita nelle vicinanze, alla pari e anche meglio di un ninja sensitivo.
Il passo successivo fu l'applicazione dell'energia naturale alle tecniche che sfruttavano il chakra. Il Rasengan di Naruto divenne esponenzialmente più potente, e il biondo imparò anche a crearne due contemporaneamente, o uno di dimensioni molto più grandi. Una volta fecero una prova, il Rasengan più grande che riusciva a creare, e il risultato misurava all'incirca i quattro metri di diametro. Si avvicinava molto, sia per dimensioni che per potenza, al Rasengan Titanico di Jiraiya. Naruto lo aveva battezzato semplicemente “Grande Rasengan”.


Passarono oltre sei mesi a perfezionare ogni aspetto del Rasengan e del Kawazu Kumite, per poi passare alle tecniche elementali. L'enorme quantità di energia che Naruto riusciva a gestire rese straordinariamente potente qualsiasi tecnica, sia nell'Arte del Fuoco che in quella della Terra.
Purtroppo nessun rospo era in grado di insegnargli adeguatamente l'Arte del Vento, poiché la loro specie non usava quell'elemento, ma dai signori dei rospi fu in grado di apprendere l'Arte dell'Acqua e numerose tecniche di quell'elemento, come le Sfere d'Acqua Solida di Gamabunta e il Getto Tagliente di Shima e Fukasaku, ovvero un getto d'acqua di piccole dimensioni, ma con una pressione tale da poter forare e tagliare anche i sassi.
Grazie all'Arte dell'Acqua imparò anche a utilizzare l'olio, che in combinazione con l'Arte del Fuoco gli consentiva di attaccare con devastanti ondate di olio bruciante.
Si allenò anche nel sincronizzare i suoi attacchi con Gamakichi e Gamatatsu, i due principi dei rospi. La sintonia che c'era tra loro era qualcosa di incredibile, ogni volta che uno di loro faceva una mossa, gli altri due sapevano esattamente come aiutarlo senza essere d'intralcio.
Insieme svilupparono un attacco combinato devastante: il Bolide Incendiario. Esso era una combinazione di tre diversi attacchi: un soffio di fuoco di Naruto, un getto d'olio di Gamakichi e un forte soffio di vento dei possenti polmoni di Gamatatsu. La potenza di questo attacco era straordinaria: nemmeno Gamabunta e Jiraiya, anche collaborando, riuscivano a respingerlo.

Ma i migliori risultati si ebbero nell'utilizzo dell'Arte del Legno.
L'Uzumaki fino a quel momento l'aveva utilizzata in modo istintivo, solo perché l'aveva ereditata, ma non si era mai soffermato ad analizzare come effettivamente funzionava.
Il Mokuton, in realtà, altro non era che la combinazione delle arti della Terra e dell'Acqua, e lui aveva appreso l'Arte della Terra da Jiraiya.
Adesso che invece conosceva anche l'Arte dell'Acqua, poteva sfruttare molte più qualità della sua abilità innata. Per esempio, poteva ottenere una diversa consistenza e durezza del legno, variando le proporzioni dell'energia di tipo Terra o Acqua. Più energia di tipo Terra irrobustiva il legno, una prevalenza di tipo Acqua lo rendeva invece più leggero e veloce, ma meno duro.
Immettendo nei rami il chakra naturale, non aveva più limiti nel suo utilizzo. Quando si allenava nell'Arte del Fuoco e nel Kawazu Kumite finiva ogni volta per devastare l'intera foresta che popolava quel luogo magico, e poi la rigenerava interamente con la sua abilità innata.

Il suo allenamento continuò così per oltre un anno, finché una terribile notizia giunse a interrompere quella routine...




 

   
 
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