"Diario
di bordo (ormai del tutto personale) è sera, e ancora non siamo
giunti sull'isola. Dobbiamo fare rifornimento se vogliamo raggiungere
l'isola successiva, anche se non ho voglia di andare da quei pescioni.
Non mi sono mai piaciuti, sono così odiosi, si credono superiori
solo perchè respirano anche dentro l'acqua. Idioti.
Oggi, comunque, sono
riuscita a parlare da sola con Sanji, visto che per tutta la giornata
mi sono sentita una tale idiota da non riuscire nemmeno a guardarlo,
apparte qualche occhiata da lontano.
Il tutto è avvenuto
in cucina, quando tutti se ne sono andati da un pezzo, mentre lui
lavava la pila di piatti (che Rufy aveva lasciato dalla festa) mentre
io mi documentavo sull'isola che dovevamo raggiungere.
Ecco la nostra conversazione (dopo in imbarazzante silenzio):
Lui mi chiede:
< cosa leggi? >
< un libro che mi ha prestato Robin >
< allora è uno dei suoi soliti libri di archeologia >
<
no, è un libro che parla di tutte le isole della Rotta Maggiore,
mi serve solo per sapere quanto tempo ci vuole al Log-pose di
registrarsi sull'isola degli uomini-pesce >
Un altro momento di silenzio e qualche colpo di tosse, per poi riprendere a parlare:
< a proposito di quest'isola, come farai a...>
<
non scenderò > lo interruppi senza nemmeno alzare lo sguardo
per guardarlo (come ho fatto per tutto il giorno) < darò il
Log-pose a Robin e una volta registrato partiremo per la prossima isola
>
< ah >
Questa volta gli argomenti erano finiti e quel silenzio era interminabile.
Mi sentivo troppo in colpa e senza pensarci due volte:
< m-mi dispiace > iniziai ad agitarmi.
<
per cosa? > non capivo se lo faceva apposta o davvero non sapeva di
cosa parlavo. Ad ogni modo la domanda mi era sembrata davvero stupida.
< per quello che ti ho detto dopo la festa >
Il rumore dei piatti che si toccavano era cessato.
<
ti ho dato dell'idiota e non volevo, ma ero ubriaca e ti ho detto cose
che neanche volevo dirti e che nemmeno pensavo > alzai lo sguardo ,
ma subito lo abbassai perchè mi accorsi che lui mi fissava.
< non preoccuparti > disse, io invece mi preoccupavo e il senso di colpa mi divorava.
< o-ora devo andare, è il mio turno di vedetta stasera > detto questo uscii dalla cucina.
Ora sono qui, sul ponte, seduta sulla mia sdraio a guardare il nulla sperando di avvistare l'isola.
Fa
freddo cane e tutti dormano, tranne io e Sanji, che è ancora in
cucina a lavare i piatti. Ci andato dentro il nostro capitano!
Sono congelata, mi autodefinisco un'idiota, è il mio turno di vedetta...peggio di così non poteva andare...
L'intera nave è
investita da un silenzio tombale, interrotto solo dal rumore delle onde
e dei piatti in cucina che si toccano, mentre lui li mette in ordine.
Non so perchè, ma ho
sempre pensato che i rumori provenienti dalla cucina siano i più
belli. Mi ricordano quando Bellmer cucinava il mio dolce preferito,
mentre io, seduta sul tavolo dietro di lei, disegnavo cartine.
Ora credo che Sanji abbia finito di là in cucina, perchè non sento più rumori.