Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: crazygurl91    30/01/2015    2 recensioni
-FANFICTION INTERATTIVA- Ultimamente ho visto moltissime Fanfiction interattive e mi sono piaciute un sacco, ed ecco che mi sono decisa di crearla anch'io una. Segalatemi la vostra presenza nelle recensioni e la scheda del personaggio con un messaggio privato...acetto un max di 20 persone, quindi accorete!
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Paciock, Alice Paciock Jr, James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Un po' tutti | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Al di là dello Specchi

(Capitolo molto, molto, davvero molto, lungo...l'autrice vi chiede scusa in anticipo)

 

 

Una volta che Heele condusse le ragazze nella stanza che, era un tripudio di caos formato da giocatoli, apparteneva ai bambini, condusse i ragazzi nella stanza che apparteneva alla bisbetica dai capelli di fuoco che era incredibilmente spartana per essere quella di una ragazza, o almeno cosi sembrava agli occhi dei due fratelli Potter: c'erano solamente un grande letto, una cassettiera e una scrivania, dove erano sistemati, ordinatamente, dei pesantissimi volumi che non appartenevano alla scuola. A differenza della camera della loro sorellina, non c'era assolutamente nulla in giro, a parte due oggetti babbani che Fra riconobbe come un computer portatile e un lettore mp3.

<< Ecco questa è la stanza di Rhy, nel letto c'entrano tre persone, il resto può dormire per terra. Vi porto dei sacchi a pelo >>

Appena la donna se ne fu andata, Nico cominciò a rovistare nella cassettiera, sperando di trovare qualcosa d'imbarazzante, non aveva mandato giù la storia del dongiovanni, come non gli era piaciuto la storia delle stanza separate. All'improvviso trovò uno strano animaletto di pezza: doveva essere una specie di gufo, ma era orribile come se ha farlo fosse stato un folletto.

Invece Fra si era subito buttato sul mp3, dando una scorta veloce alla playlist; fu molto sorpreso di non trovarci niente di EMO, visto che aveva sempre creduto che quella stronza rossa fosse il tipo che ascolta quel genere musicale, invece c'era rock, qualcosa di R&B e un paio di brani rap, ma la maggior parte erano pezzi cover acustiche.

Odiava ammetterlo, ma la Regina Mancata aveva ottimi gusti musicali.

Jonathan scosse la testa vedendo i suoi amici che si facevano gli affari di Rhydian, se mai fosse entrata li avrebbe uccisi in un attimo, si avvicinò al letto, passando sopra l'elaborato tappeto persiano, e ci si butto sopra era distrutto: la smaterializzazione, la caduta sulla neve e l'attacco di quei lupi troppo cresciuti, l'avevano devastato. Sul comodino c'era una foto incorniciata: un uomo, dai folti capelli neri leggermente brizzolati ai lati e dai candidi occhi azzurri, teneva in braccio una bambina, che non poteva avere si e no quattro anni, dai lunghi capelli rossiche teneva gli occhi chiusi per il sole, entrambi sorridevano felici.

<< Quello è Abel, il mio povero marito >>

Dalla porta sbucò Heele, sotto braccio teneva cuscini e sacchi a pelo, con il suo solito sorriso luminoso ma questa volta, secondo l'occhio critico di Jonathan, aveva una nota di malinconia. Doveva averlo amato moltissimo.

<< E la bambina è quel mostriciattolo di Rhy, ed è anche l'unica che ho dove lei sorride. Quei due erano davvero molto uniti >>

La voce della donna tremava, anche se erano passati undici anni quella donna continuava ad amare l'uomo che aveva scelto come suo compagno e, per qualche oscuro motivo, le era stato strappato via. Fraser, in parte, poteva capire quel dolore: il ricordo del suo primo amore era ancora limpido nella sua mente, proprio come il dolore che aveva provato quando lei se ne era andata via per sempre.

Dopo che la donna riprese il controllo su di se, si avvicinò al letto posando tutto il necessario per far riposare i suoi giovani ospiti, ma sembrava pronta anche a dire dell'altro. Aveva visto i sguardi sorpresi, quasi spaesati, alla vista degli occhi scarlatti.

<< Io so molto bene che la mia Rhydian non ha un carattere facile, come so come si comporta quando è a scuola, ma vi posso assicurare che quando è a casa, con me e con i bambini, è diversa quindi vi sarei molto grata che, per il tempo che sarete qui, di trattarla come Rhy e no come la Regina Mancata delle Serpi >>

Tutti quanti furono commossi da quel discorso, si sentiva proprio che Heele voleva davvero bene a Rhydian, proprio come se fosse stata figlia sua, persino Fra si ripromise a nascondere l'odio che provava per quella bastarda, ma solo dopo cinque minuti che formulo quel pensiero si rese conto dell'ultima frase uscita dalla bocca della donna.

Come diavolo lo sapeva?

Alla faccia sconvolta del ragazzo dagli occhi perlacei, la moretta scoppio a ridere.

<< Credevate sul serio che lei non lo sapesse? Anche se non sembra, Rhydian è una gran chiacchierona e mi racconta ogni cosa. Compreso i nomignoli che le date >>

<< Tutto? Quindi sa anche... >>

<< Del attacco? Si, mio caro, come so che lei si sente in colpa per quello che è successo a te e a tua sorella, non si da pace. Come so anche che quella madre sciagurata a fatto la sua comparsa >>

I ragazzi si guardarono tra di loro, non capendo di chi stesse parlando quella dolce donna, soprattutto Jonathan. Dopo che la ragazza l'aveva sbattutto fuori dall'infermeria aveva raggiunto i suoi amici, dove gli avevano raccontato la verità sulla Harvey e su quello che era.

<< Mi scusi signora. Io sono rimasto al fianco di Rhydian finché non ha ripreso conoscenza e, a parte due Flamee che, sì, hanno parlato di sua madre, ma lei non è mai venuta almeno che io sappia >>

<< Mio caro ragazzo tu, per tua enorme fortuna, non conosci Mariketa. Tra le due Flamee ce ne era una con una corona? >>

Jonathan ci penso per un attimo, in effetti ce ne era una con un diadema, era l'unica delle due che aveva parlato mentre l'altra li guardava con profondo disgusto...in effetti era stata proprio quella creatura a nominare la madre della ragazza.

Nel vedere il ragazzo annuire, Heele si mise a sedere nel letto, non potendo dimenticare la sua Rhy esplodere dalla rabbia mentre, appena ritornata a casa per le vacanze, le raccontava quel incontro: anche se non l'avrebbe mai ammesso, Rhydian amava sua madre e avrebbe fatto qualsiasi cosa per farsi accettare da lei, ma allo stesso tempo la odiava per averla abbandonata, ecco perché si faceva chiamare con il suo secondo nome.

<< Quella donna con la corona è Mariketa, la regina delle Flamee, ed è la madre di Rhydian. È donna fredda, che non sa provare amore, persino per la sua stessa figlia. Tu, Jonathan giusto? Hai detto che hai vegliato su di lei finché non ha ripreso conoscenza? >>

<< Si signora >>

<< Hai visto le sue cicatrici? In particolare quella che ha sulla spalla? >>

Jonatha annui nuovamente.

E come poteva dimenticarsene.

Non aveva mai visto un corpo in quelle condizioni, soprattutto quello di una donna, e la cicatrice di cui parlava Heele era ben fissa nella sua memoria, per la sua particolarità.

<< Quella gliela fatta lei appena si è resa conto della unicità della figlia, Rhydian aveva solo pochi minuti di vita e lei l'ha ustionata, per fortuna è molto resistente, in più... >>

<< La pianti di raccontare gli affari miei? Brutta vecchia >>

Appoggiata al uscio c'era Rhydian in tutta la sua bellezza, con le gemelle aggrappate alle sue gambe, Rory stringeva la manica della sua felpa e il piccola Philippe tra le braccia, mentre Nadja e Zubin erano dietro a lei. Zachk rise a quella vista, la ragazza che tutti vedevano come un mostro dal cuore di ghiaccio, ora era l'incarnazione perfetta di mamma oca, ma la sua iralità durò poco visto che quella lo azzitti con un occhiata piena di fulmini e saette.

<< Come osi darmi della vecchia? Ti ricordo che sono una splendida donna >>

<< Si certo, peccatto che hai cinquant'anni, quindi sei troppo anziana per fare la...tu brutto stupido di un greco posa immediatamente Sole! >>

Nico era talmente preso dal racconto della madre adottiva di Rhydian che non si era accorto che aveva, ancora, tra le mani l'orribile gufetto di peluche, quindi la prova che aveva rovistato tra le sue cose, ok...forse era arrivato il momento che si preparasse a morire.

Ma per sua enorme fortuna Rhydian era circondata da dei bambini, in più teneva un neonato tra le braccia, quindi non poteva ammazzarlo.

<< Se ti ribecco con le mani tra le mie cose, brutto maniaco du un greco, ti impedisco di procreare. Ed è una promessa e io mantengo sempre le promesse >>

I cinque bambini, capendo al volo che la loro sorellona stava per farne una delle sue, la trascinarono via dalla sua stanza, portandola nella loro cameretta per giocare.

 

 

I giorni erano passati ed erano arrivati alla mattina del 31 e nella piccola casa, in mezzo alla neve, i preparativi erano iniziati di buona leva, persino i bambini si erano messi adobbare la casa, tutti erano al lavoro tranne Rhydian che era uscita alle prime luci del giorno per allenarsi, o almeno era quello che Heele aveva detto.

Dominiue era nella camera dei bambini intenta a fissare i tre vestiti posati sul letto, ormai erano più di venti minuti che era ferma in quella posizione: vestito corto nero, per essere la più sexy della serata, abito lungo di un color rosa antico, per avere un aspetto angelico, oppure un completo formato da pantaloni neri di pelle e una camicetta bianca, trasparente, over size per un look casual, ma pur sempre elegante.

Odiava scegliere.

Delle forti braccia le circondarono la vita, mentre la sua schiena si appoggiò ad un torace muscoloso, facendola sentire al sicuro, mentre un dolce profumo fece ubriacare i suoi sensi. Non ci fu bisogno di vedere il viso del suo cavaliere, ormai conosceva a memoria quelle braccia, quel torace e quel profumo, come conosceva ogni cosa che rappresentava Nico.

<< Che cosa succede mia bella signorina? >>

<< Devo scegliere cosa mettermi sta sera. E non ne ho la più minima idea, mi dai una mano? >>

Nico fece girare la sua bella, senza però staccarsi da lei e, dopo averle posato un dolce bacio sulla fronte si beo del suo sorriso. Era cosi bella, ma anche molto di più: dolce, intelligente, spensierata e per niente gelosa, cosa molto importante per lui, che amava scherzare con le donne.

<< Mi dispiace tesoro mio, ma come ben sai non metto il naso sul tuo modo di vestire. Già Rhydian vuole uccidermi, se poi tu ti unisci a lei sono spacciato >>

A quella risposta Dom si scosse da lui, cominciando a sbuffare. Ormai era da qualche mese che lei e il bel greco avevano iniziato un bel rapporto di amicizia che, avvolte, diventava qualcosa di più, ma nulla di serio. Infondo lui era stato molto bravo nel metterla subito in chiaro le cose: lei gli piaceva, ma non si sentiva ancora pronto per una relazione e a lei gli stava più che bene; infondo erano entrambi molto giovani, con tutta una vita d'avanti, quindi perché non godersi la vita cosi come veniva.

Peccato che Lola e Fray non la vedevano come lei.

Secondo le sue due migliori amiche Nico la stava solo sfruttando per ingigantire ancora di più il suo ego, per lui lei era solo un'altra medaglia da aggiungere tra i suoi trofei; in poche parole per Manos Dominique era paragonabile ad una bambola gonfiabile che respirava.

L'avevano tormentata per tutte le vacanze di Natale, supplicandola di troncare ogni tipo di rapporto, ecco perchè era partita per quella vacanza: sentiva il bisogno di respirare, di cambiare aria, di riflettere perché ormai era decisa a far cambiare idea alle sue amiche su Nico.

Far loro capire che non era, solamente, il dongiovanni da strapazzo che tutti credevano ma che, quando voleva, sapeva essere il migliore dei gentil uomini.

<< Odio quando diventi pensierosa; dimmi subito che ti passa per la testa o ti punisco >>

Un dolce sorriso decorò il viso della bionda mentre una cristallina risata le sali su per la gola e i suoi occhi, prima cosi simili ad una bambina, diventarono furbi come quelli di una seducente gatta.

<< E cosa vorresti farmi, Manos? >>

Il greco, di tutta risposta, le poso le mani sui fianchi e, con una lenta dolcezza, comincio a baciarle il volto: prima le guance, poi le palpebre, la fronte e il naso, cominciando a scendere verso le labbra ma quando, ormai certo che la biondina aspettava trepidante le sue labbra sulle sue, la getto sul letto cominciando a farle il solletico.

Dominique prima urlo per la sorpresa, ma subito dopo si lascio andare in una violenta risata.

Soffriva da matte i solletico e quel dannato greco lo sapeva benissimo!

Solo quando la ragazza lo supplico un milione volte quello, finalmente, si decise di smettere però non accennava di spostarsi da sopra di lei. Anzi cominciò a fissarla ancora con più insistenza in quelle pozze color acqua marina, leggermente umide per le lacrime che avevano causato le risate.

Di una cosa era certo: Dominique Weasley era la cosa più perfetta del mondo.

Con la stessa lentezza di prima si avvicinò alle sue labbra, questa volta pronto a donarle quel bacio che, entrambi, desideravano.

<< Fia è mio! >>

<< No! Fei è mio >>

Le due gemelle, come un uragano entrarono nella cameretta mentre strattonavano, violentemente, una specie di pettine, interrompendo la coppia che, appena udirono le voci delle bambine, scattarono a sedere il l'uno il più possibile distante dall'altra, mentre Nico malediva quelle due nane malefiche.

Non erano ancora passati cinque minuti che entro anche Rhydian, visibilmente innervosita dalle urla delle due piccole litiganti che, con pochissima grazia, strappo il pettine alle bambine.

<< Ok facciamo cosi. Io taglio i capelli a tutte due come quelli di Rory cosi non ci sarà più bisogno di litigare per queste stupidaggini >>

Sentendo quella minaccia, le gemelle si guardarono chiaramente spaventate e, dopo uno sguardo d'intesa, fuggirono lontano dalla ragazza dagli occhi color cremisi, che adesso era tutta concentrata su i due ragazzi seduti sul letto.

Dom poté notare che il suo colorita era diventato ancora più pallido e, sotto gli occhi, aveva delle pesanti borse violacee. Heele aveva detto che lei si allenava tutti i giorni con i lycan, le creature mostruose che proteggevano la casa famiglia da possibili attacchi, ma ora si stava chiedendo quanto potesse essere faticosi quei addestramenti visto che anche ad Hogwarts faceva la stessa cosa con i centauri.

<< Manos dei miei stivali ti consiglio di uscire subito da qui. Non ho voglia di prendermi cura di un altro bambino >>

<< Ma non stavamo facendo nulla di male >>

<< Certo e i miei occhi sono verdi. Fila via dongiovanni con gli ormoni impazziti >>

Se Nico aveva imparato qualcosa in quei giorni in Finlandia era che con la Regina Mancata non si discuteva, si ubbidiva e basta, se no erano guai.

Sospirando rumorosamente diede un bacio sulla guancia a Dom, con la promessa che si sarebbero visti più tardi, e si avviò verso la il giardina innevato dove, ne era certo, avrebbe trovato i suoi amici.

 

 

<< James, solo perchè sei il ragazzo di mia sorella non ti giustifica a barare >>

<< Taylor, te lo giuro non sto barando. Sei tu che sei negato a questo gioco >>

Tutti nella casa si stava concedendo qualche ora di meritato riposo dopo l'abbondante pranzo che Heele aveva preparato per tutti: James e Zack stavano giocando a corte, mentre le loro rispettive ragazze erano sedute sulle loro gambe guardandoli annoiati, non capendo cosa ci fosse di cosi tanto importante da litigare. Fu solo quando la conversazione si fece più accesa che, con un occhiata complice, decisero di intervenire.

Zoey prese per mano il maggiore dei fratelli Potter portandolo vicino al fuoco dove, una volta seduti per terra, cominciarono a coccolarsi, anche se lui la guardava un po spaesato, stesso sguardo che aveva in comune con il fratello gemello di lei quando Giuly cominciò a fargli i grattini sulle braccia, parlando del più e del meno.

Quelle due sapevano fin troppo bene come trattare quei due litigiosi dei loro fidanzati.

Intanto Roxanne stava facendo una sciarpa a maglia, mentre Fra dormiva quietamente sulle sue gambe. La Weasley non l'avrebbe mai ammesso, ma stava cominciando a sentire uno strano calore per l'argentino, un calore familiare ma allo stesso tempo sconosciuto a cui, per il momento, non sapeva dargli un nome e che, quindi, custodiva gelosamente come un prezioso tesoro da proteggere.

Talmente presa da i suoi rosei pensieri che non si rese conto che era osservata da Fred e Fran, che si godevano la scena nascosti in cucina non potendosi trattenere dal ridere.

<< Credo che, prima o poi, tuo fratello salterà addosso alla mia cocciuta sorellina, possibile che sia cosi merla da non accorgersi di nulla? >>

<< L'amore è strano, per quanto è complicato e magnifico, allo stesso tempo. E quello vero è sempre difficile da riconoscere >>

<< Stai parlando di Frank, giusto? >>

Al sentire nominare il suo ex ragazzo, Fran ebbe un tremolio.

Lei e il figlio del professor Pachiok si erano lasciati prima di partire per le vacanze di Natale, o meglio lei aveva lasciato lui: quando era stata portata, d'urgenza in infermeria, con suo fratello, ci era rimasta per quattro giorni di fila, per essere certi che tutto fosse ok e che non avessero riportato nulla di grave, e in quel lasso di tempo Frank non si era fatto vivo, nemmeno aveva mandato un fiore, niente di niente. Facendole, finalmente, capire che lui non era la persona adatta a lei: per lei il proprio ragazzo doveva essere anche il suo migliore amico, con cui condividere tutto ed essere complici in tutto, e no solo baci e sesso.

Invece Fred era venuto tutti i santi giorni portandole ogni volta dolci in quantità industriali, tanto che la metà l'aveva donata ai suoi amici, non potendo mangiare cosi tanto senza rovinarsi la linea. Lui si che era un vero amico, il migliore che esistesse.

Tanto che le poso un braccio intorno alle spalle attirandola verso di lei, facendole sbattere il naso contro il suo duro torace.

Era il migliore, ma era anche troppo goffo.

<< Te l'ho detto un miliardo di volte: non pensare a quel cretino, non se lo merita. Se no giuro che prendo tuo fratello e, insieme, lo picchiamo >>

<< Non ti azzardare >>

<< Allora se non vuoi vedermi in punizione, non pensare a Frank e pensa...non so...a cosa pensate voi ragazze? Ah ecco! Pensa a me e a quanto sono figo >>

Il ragazzo rise della sua stessa battuta e, senza dire più niente, si allontanò andando a disturbare Albus che era intento a fare i compiti delle vacanze, non rendendosi conto che aveva lasciato la sua amica con il viso, completamente paunazzo: Fred non poteva saperla ma, effettivamente, da un po di tempo lui occupava la maggior parte dei pensieri di Fran.

Sempre nel salotto Rose era in tenta a raccontare una favola babbana ai bambini, quella della Bella e la Bestia che, in assoluto, era la sua preferita mentre Scorpius la guardava divertito ma, allo stesso tempo, incantato; non ci aveva mai fatto caso ma la Rossa aveva una bellissima voce: calma, soave e distinta, un po come lei. Con quel corpicino minuto, ma formoso, che si ostinava a coprire sotto strati informi di maglioni o felpe, ma grazie al cielo indossava i leggins che rivelavano la perfezione di quelle gambe, e le ballerina che facevano intravedere la grazia di quel piedino.

Se non ci fossero stati tutti quei bambini, l'avrebbe passato una mano dietro la nuca e attirata, volente o nolente, verso le sue labbra, donandole il bacio più passionale della sua vita, così che sarebbe finalmente caduta ai suoi piedi come, da tempo, era suo desiderio.

E lui otteneva sempre ciò che desiderava.

Un leggero ringhio attiro la sua attenzione.

Il lupo di Rhydian, che si chiamava Nanuk e che, in realtà non era un lupo ma un Alaskan Malamute, stava dormendo mentre la sua padrona era appoggiata a lui che faceva i compiti con l'aiuto di Fraser e Jonathan.

Quella visione era stana per tutti, o almeno quasi per tutti.

Ma forse Heele aveva ragione: quella ragazza un po' scontrosa, ma anche incredibilmente innocua era la vera Harvey, o almeno una parte di lei visto che, quando succedeva qualcosa che non le andava a genio, ritornava la stronza di sempre.

Però non poteva negare che si era rivelata un tipo simpatico e incredibilmente buffo, soprattutto quando si scontrava con Heele, dando vita a veri e propri spettacoli comici.

Un improvviso stridolino acuto attirarono la loro attenzione, in maniera particolare quella dei bambini che, come delle furie scatenate, corsero ad aprire la finestra fregandosene che li ci fosse Rox e Fra, tanto che uno di loro lo sveglio posando un piede sulla bocca dello stomaco.

Una volta che la graziosa finestra di vetro colorato fu aperta uno stormo composto da quattro gufi cominciò a svolazzare intorno alla stanza, mentre Nanuk abbaiava come un matto, deponendo le lettere nelle mani dei proprietari: Nadja, Fia e Fei, Zubin e sualla culla del piccolo Philippe.

Una volta che i gufi uscirono dalla stanza, facendo ritorno chi sa dove, i quattro bambini si spostarono, con la stessa identica violenza, in braccio di Heele implorandole di leggere a loro le lettere.

Erano le lettere dei loro genitori, che augurarono loro un felice anno nuovo.

<< Cad an rud dúr* >>

Tutti quanti si volsero verso Rory che, invece, era rimasto seduto al suo posto ad osservare il fuoco con uno sguardo duro, ma si intravedeva moltissima tristezza, come se da un momento all'altro sarebbe scoppiato a piangere, cercava semplicemente di darsi un tono. Cosa molto strana per un bambino di cinque anni.

I sguardi si spostarono su Rhydian, essendo l'unica che capiva cosa stesse dicendo il piccolo irlandese. Ma questa lo guardava dubbiosa, lasciandosi sfuggire un sospiro malinconico.

<< Non credo che lo vorreste saperlo >>

<< Abair an oiread sin dom ... Ní féidir liom cúram mar gheall orthu agus dá dtuismitheoirí dúr** >>

Scuotendo la testa, la ragazza tradusse ciò che il bambino aveva detto lasciando tutti quanti a bocca aperta, tranne Heele che, nel sentire le parole della ragazza, guardò il bambino dalla zanzara rossa con tristezza.

Peccato che Nadja non era dello stesso avviso.

<< Tu dici cosi colo perchè sei geloso >>

<< Nadja fai silenzio >>

<< No, Rhy io non sto zitta. Solo perchè a questo brutto scemo non lo vuole nessuno, non è colpa nostra >>

A quel insulto Rory afferro il libro in mano a Rose e, con tutta la forza che aveva nelle sue piccole braccia, lo lancio verso la piccola biondina. Per fortuna Rhydian fu lesta afferrare il libro prima che centrasse in pieno la faccia di Nadja, che era visibilmente spaventata, mentre Rory cominciò a tremare dalla rabbia e, pian piano, i suoi enormi occhi si riempirono di lacrimoni, ma prima di scoppiare in un pianto disperato corse verso la porta e usci.

<< Nanuk, assicurati che non vada troppo lontano. Ora ti raggiungo, ma non prima di aver detto due paroline a una bambina viziata con la lingua lunga >>

Il cane fece come gli era stato ordinato e, afferrando la maniglia, apri la porta cominciando a correre verso al piccolo fuggitivo, mentre la padrona guardava Nadja con uno sguardo duro e severo che, intanto, aveva cominciato a fissare il pavimento con molta attenzione.

<< Io non ho fatto niente e non sono viziata >>

<< A no! Allora come la chiami una persona che si comporta come la principessa assoluta della casa, trattando male gli altri prendendoli in giro con le loro debolezze >>

<< Ma lui aveva insultato la mia mamma e il mio papà >>

<< Proprio come ha fatto con i genitori delle gemelle, di Zubin e Philippe, ma loro non hanno detto niente >>

<< Ma...ma...ma.. >>

<< Niente ma Nadja, hai sbagliato punto e basta, e appena torno devi subito chiedere scusa a Rory. Sono stata chiara? >>

A malincuore, la piccola bambina dai capelli biondi, annui mentre Rhydian corse appresso al piccolo irlandese e al suo cane.

Quando la ragazza fu uscita, la bambina diede sfogo a tutta la su frustrazione: cominciò a battere i piedi, urlando e strepitando, tirandosi addirittura i suoi amatissimi capelli.

<< Io non voglio chiedergli scusa, è colpa sua, io non ho fatto niente. Rhydian vuole bene solo a Rory >>

Heele era esasperata e anche imbarazzata, aveva notato il profondo silenzio in cui erano caduti i suoi giovani ospiti: quello doveva essere un giorno di festa, di divertimento, per loro e invece si trovavano ad assistere a dei litigi tra due bambini.

Ma non poteva fare altrimenti.

<< Nadja, ora smettila di fare i capricci. Sai bene il perchè Rhy a difeso Rory, come sai benissimo che hai fatto una cosa brutta, ora tu, le gemelle e Zubin andate in camera vostra a cambiarvi, senza fare storie >>

La bambina si morse il labbro, facendo un ultimo, disperato, tentativo ma vedendo che non avrebbe avuto alcun tipo di sostegno corse su per le scale, scoppiando in lacrime seguita dalle gemelline e da Zubin che, essendo al momento il più grande, aveva il compito di assicurarsi che tutti era in ordine, mentre la donna prese in braccio il piccolo Phil che, a causa delle urla di Nadja, si era svegliato.

<< Vi chiedo scusa per il comportamento dei bambini, ma è abbastanza comune quando arrivano le lettere dei genitori >>

Fran si fece più vicina alla donna, dal primo momento che l'aveva visto si era letteralmente innamorata del piccolino di casa, in più era curiosa di capire cosa fosse appena successo.

<< Come mai Rory ha reagito in quel modo? >>

<< Perché lui e Rhy sono molto simili >>

<< Anche lui è una creatura di fuoco? >>

A quell'affermazione Giuly diede uno scappellotto a Zack che, come suo solito, perdeva ogni occasione buona per stare zitto. Ma per fortuna Heele la prese sul ridere, credendo che il Grifondoro stesse scherzando, peccato che loro sapevano benissimo che era serissimo.

<< No, mio caro, no. Anche il piccolo Rory è stato abbandonato dalla madre; suo padre era un babbano e sua madre una maga che, non trovando la benedizione delle loro famiglie, entrambe chiuse di mentalità, si sposarono in segreto e fuggirono in Irlanda. Vissero anni felici: lei lavorava come Auror e lui restava a casa con il bambino, nato dal loro amore.

Ma pultroppo lui si amalo di una malattia babbana, molto grave, tanto che nemmeno la medicina magica poteva fare niente e, quindi, nel giro di pochi mesi morì. La madre di Rory cercò, con tutta se stessa, di prendersi cura del figlio ma non è riuscita e quindi, non avendo altra scelta, si è vista costretta a rinunciare a Rory. Ecco perchè lui e Rhydian hanno creato questo rapporto di vero amore fraterno, perché hanno avuto la stessa esperienza. Anche se almeno lui ha potuto conoscere suo padre; Rhy ha solo il nome come suo ricordo >>

Ognuno di loro rimasero in silenzio, provando un sentimento di pietà per quel povero bambino abbandonato, tutti tranne Jonathan che, con un braccio appoggiato alla finestra osservava il bianco paesaggio, mentre osservava il rosso dei capelli della ragazza e del bambino che erano stretti l'uno all'altra in un tenero abbraccio, poteva vederlo cullare tra le braccia di lei mentre, con dolci e lievi baci, cercava di consolarlo.

Non l'avrebbe mai detto, ma era invidioso di quel bambino.

Ma poi una domanda si fece largo nella sue mente.

<< Lei sa qualcosa sul padre di Rhydian? La preside ci ha detto che era un mago >>

Heele scosse la testa, rassegnata, da quando aveva preso sotto la sua ala protettiva quel demonio di bambina lei e suo marito avevano fatto di tutto per riuscire a scoprire la vera identità del padre di lei, ma non c'era stato nessun verso .

<< No, di lui conosco solo il nome >>

<< Bhe è pur sempre un punto di partenza. Come si chiama? >>

<< Secondo un'antica tradizione delle Flamee le figlie, come secondo nome, hanno quello del padre biologico e, nel caso della nostra ragazzina, il suo nome completo è Kaderin Rhydian Harvey, anche se il cognome è quello del mio povero marito >>

<< Ancora a raccontare gli affari miei? Vecchia befana ma quando la pianterai di parlare troppo? >>

Rhydian era sulla porta con Rory, ancora con gli occhi lucidi ma più calmo di prima, tra le braccia che si succhiava il dito, mentre nell'altra manina stringeva una ciocca rossa della ragazza. Foster provò molta tenerezza a quella visione, come il desiderio di andare da lei e stringerli, entrambi, forte, ma incosciamente non era l'unico a pensarla in quel modo: anche Stark provava il suo stesso desiderio.

<< Io e Rory andiamo di sopra, visto che qualcuno deve chiedere scusa. A dopo e non combinate casi, se non vi incenerisco >>

<< Vengo anch'io >>

Fraser e Jonathan parlarono al unisolo lanciandosi immediatamente sguardi di sfida capendo, quasi immediatamente, che erano rivali per il cuore di quella bellissima bisbetica dai capelli rossi.

<< Fate come vi pare, ma la regola vale anche per voi: non si rompe le scatole o si finisce sulla griglia >>

 

 

La notte era finalmente arrivata e i ragazzi stavano facendo del loro meglio per far festa e divertirsi, non era la mega villa di Malfoy, ma era pur sempre un posto caldo e accogliente e, grazie a un po di trucco e un bel vestito, le ragazze rendevano quella serata magica. Persino ai bambini era stato permesso di rimanere in piedi, ma solamente fino allo scoccare della mezzanotte, tutta l'allegra compagnia era dentro al caldo, tutti tranne di Jonathan che era rimasto sulla veranda a fumarsi un paio di sigarette, cercando di resistere alla tentazione di picchiare quello stupido Grifondoro dai i capelli da Barbie.

Come si permetteva di fare il carino e sorridente con l'unica ragazza che mai gli avesse tenuto testa.

Rhydian era una sua proprietà e lui era molto geloso.

<< Ai voglia di congelarti Foster? >>

Era talmente arrabbiato che non aveva voglia di vedere nessuno, men che meno lei! Che era la causa del suo mal umore.

Rhydian Harvey, ai suoi occhi, ora otteneva una nuova immagine: contraddittoria.

Un giorno era scontrosa, un altro generosa, un altro ancora rischiava la vita per salvare quella sua e dei suoi amici e poi diventava riservata, facendo la difficile.

Non la sopportava.

<< Harvey. Ho solo voglia di starmene da solo, però se vuoi farmi compagnia mi faresti contento >>

<< Se prometti di non allungare la mani, come ha provato a fare il tuo amico greco, potrei pure pensarci >>

<< Non allungo le mani, in più o le sigarette e tre bottiglie di Whisky Incendiario, quindi passa al lato oscuro della forza >>

A quella citazione Rhy scoppio a ridere, distruggendo tutta la rabbia che Jon poteva provare per lei in quel momento; un nuovo motivo per odiare ancora di più quella ragazzina, riusciva a fargli cambiare umore in uno schiocco di dita.

Continuando a ridere Rhy si mise vicino a Jon, strappandogli la bottiglia dalle mani e, dopo una lunga sorsata, riprese a parlare.

<< Tra tutti i film che ci sono proprio Star Wars dovevi usare? >>

Jon si ripresa la bottiglia dando anche lui una lunga sorsata.

<< È l'unico film babbano che ho mai visto, in più è il mio film preferito >>

<< Bhè se è per questo è anche il mio >>

Jonathan 1, Fraser 0.

<< Ehi ragazzi che fate qua fuori? Fra poco è mezza notte, venite a festeggiare con noi >>

A Stark, Foster non era mai stato simpatico: era uno schifoso dongiovanni che si divertiva con le ragazze, trattandole come degli oggetti sessuali, per poi gettandole nella vergogna. Non era per niente un uomo d'onore, anzi rappresentava tutto ciò che andava contro i suoi principi, doveva salvare Rhydian dalle grinfie di quella Serpe tutto muscoli e senza cervello.

Già una volta aveva lasciato quella ragazza in mezzo ai pericoli, non l'avrebbe fatto un'altra volta.

Il sentimento era del tutto ricambiato da parte del rivale.

Non sopportava quel bamboccia dai capelli bianchi che se ne andava in giro credendosi migliori degli altri, migliore di lui, solo perché si comportava da cavaliere del Medioevo, con tutta la storia sul amor cortese e altre cavolate simili.

Ma lo divertiva anche.

Quel idiota credeva seriamente che la mezza Flamee fosse come tutte le ragazze: in cerca di aiuto, di qualcuno che la proteggesse sempre, che ha bisogno di qualcuno che le teneva la manina, peccato che lei, come aveva ampiamente dimostrato, era una ragazza tutto fuoco, coraggiosa, testarda e adorabilmente stronza.

L'oggetto dei loro pensieri, intanto, diede un ultima sorsata al alcolico e si rimise in piedi donando, incosciamente, un ottima visuale del suo corpo alla Serpe. A differenza delle altre ragazze presenti, non indossava nessun vestito elegante, non si era trucca e non si era intrecciata i capelli in acconciature che, a parer suo, erano inutili. Indossava una semplice felpa extra-large con i colori della sua casa, un paio di jeans scuri e delle scarpe da ginnastica; era completamente struccata e come unica decorazione sui capelli sciolti era il cappuccio della felpa.

Era fantastica.

<< Allora io vado, voi fate uscite tutti fuori e assicuratevi che i bambini siano in prima fila >>

<< Che hai in mente, piccola bisbetica >>

<< Sorpresa! Fate come vi ho detto, andiamo Nanuk! >>

E cosi Rhydian scompari in mezzo al paesaggio innevato con il suo fidato cane, mentre la Serpe e il Grifone, dopo un ultima occhiata d'astio, entrarono in casa per fare ciò che la ragazzina gli aveva ordinato.

 

 

Al annunciò di uscire tutti fuori Rose, incuriosita come al suo solito, si avvio verso la porta felice come se fosse stata una di quei bambini cosi sfortunati, ma che avevano conosciuto due persone meravigliose che li avevano accolti a braccia aperte.

Quella vacanza si era rivelata la cosa migliore della sua vita, o almeno le aveva aperto gli occhi su una persona: Per tutta la vita aveva creduto che la Regina Mancata fosse una persona arrogante, senza cuore, ma in realtà era una ragazza dolce, gentile e altruista, con seri problemi nel gestire la rabbia ma su quello ci si poteva lavorare.

Stava per varcare la porta, ma venne trattenuta da una mano grande e forte; alle sue spalle c'era Scorpius che la guardava in un modo che, non sapeva, ma non aveva mai visto i suoi occhi con quel espressione rendendole difficile ogni cosa.

Miseriaccia!

Lei stava cercando di reprimere le sue pulsioni per il biondi, tinto, slavato e quello la guardava con lo sguardo più sexy del universo.

Che poteva andare peggio di cosi?

<< Sei davvero bella sta sera >>

Davvero, chi era il simpaticone, la su, che si divertiva alle sue spalle.

No, perché adesso voleva ucciderlo.

Però doveva ammettere che Dom aveva fatto un ottimo lavoro con lei: le aveva prestato un mini vestito nero molto, davvero molto, attillato, per poi fare un semplice smoki eyes nero sugli occhi e sistemandogli i capelli in una treccia, a spina di pesce, che si posava sulla spalla.

Si, Dominique era un vero genio.

Ma anche lui era un vero schianto quella sera: una semplice camicia bianca, abbastanza attillata da far vedere i splenditi addominali che decoravano il suo corpo, una giacca nera, un paio di jeans chiare i scarpe da ginnastica; era sexy per quanto era semplice.

Dannato bastardo!

Dei fuochi d'artificio illuminarono il cielo, facendo urlare i bambina dalla gioia, anche Rose avrebbe voluto vederli le erano sempre piaciuti, ma stranamente trovava gli occhi di ghiaccio di Malfoy ancora più belli e luminosi.

Lui si avvicino ancora di più a lei, passandole le mani sui finché mentre lei, senza nemmeno pensarci, sporse il viso verso di lui, circondandogli le braccia al collo. Era completamente presa dai suoi occhi e non riusciva a pensare a niente che non fosse le sue labbra.

Sentiva i suoi amici fare il conto alla rovescia e, ad ogni numero che se ne andava, i loro visi si fecero sempre più vicini.

-3...i loro nasi si sfiorano.

-2...Rose chiuse gli occhi.

-1...le loro labbra si toccano.

Buon Anno...le loro lingue cominciano una danza vorticosa l'uno nella bocca dell'altra. E Rose non riesce a non andare in estasi.

Sicuramente si sarebbe pentita di quel bacio, ma non gliene importava niente, per il momento voleva vivere, non voleva essere Rose Tonks Wasley, ma solo Rose: una semplice quindicenne che baciava un ragazzo, che era un figo pazzesco, al inizio del nuovo anno.

 

 

 

 

 

 

Note dell'Autrice: Lo so, lo so, lo so...questo capitolo è lungo come la bibbia, ma non vedevo l'ora di far arrivare i nostri personaggi nel nuovo anno, quindi mi sono messa all'opera.

Ma ricapitoliamo: Scopriamo chi sia la madre di Rhydian, ricordate quella che lei a dato amorevolmente della prostituta? Ecco!

Poi scena lovelove tra Nico e Dom, ma interrotti, sul più bello, dai bambini...prima o poi qualcuno mi ucciderà, lo so! Poi passiamo ad un tranquillo pomeriggio, dopo pranzo, ma che verrà sconvolta dal arrivo delle lettere e si parlerà di uno dei piccolini della casa. Infine arriva la sera dell'ultimo del anno e comincia lo scontro tra Fraser e Jonathan che, ve lo posso assicurare, continuerà negli altri capitoli, causando motivo di tensione tre i nostri eroi e divertimento per Nico...voi chi preferite?

E poi Rose e Scorpiu che chiudono in bellezza con un magico bacio, ma dopo la calma inizia la tempesta.

Recensite e fatemi sapere cosa ne pensate, soprattutto tra in triangolo che si è creato in questo cap.

Un bacio.

Vero.

 

Traduzione:

*Che cosa stupida

**Dillo pure...tanto a me non mi importa di loro e dei loro stupidi genitori

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: crazygurl91