29 Ottobre 2014, erano passati tre anni da quel maledetto giorno in cui persi i miei genitori. Lo ricordavo ancora in modo vivido. Ricordavo il vecchio ponte rompersi sotto le ruote pesanti del nostro pick up grigio,l'incidente, la vista che si offuscava lentamente ed in fine il mio magico risveglio in ospedale. 
Ricordavo anche il loro funerale,quelle casse nere e lucide ricoperte da candide rose bianche bagnate dalle gelide gocce di pioggia e quella putrida terra che le sovrastava. 

Anche se quel l'incidente mi aveva stravolto la vita,avevo capito diverse cose. Avevo capito che nella vita non va sempre tutto come vorresti,possono capitare delle cose che non ti aspetteresti mai e ti rendi conto che quella vita che sembra scorrere veloce e tranquilla come il corso di un fiume può dissolversi all'improvviso senza preoccuparsi neanche di avvisarti. 
Ora sono diventata più comprensiva, a sedici anni impari a guardare la vita da un'altra angolazione ,come se potessi girarci attorno. Ti sembra di sapere ogni cosa e invece quando tutto viene stravolto non sai più da che parte girarti ed è in quel preciso momento che capisci che tutto quello che credevi di sapere in realtà non era altro che una misera illusione. Una di quelle che si prendono gioco di te,che ti costringono a strofinare gli occhi e a guardare in faccia la realtà per capire che non è come sembra. 
Questo è quello che è successo a me,quel giorno ero in presenza dei miei genitori e il giorno dopo "puff" non c'erano più, lasciandomi con un grande vuoto nel cuore. Il dolore non era scomparso, ma avevo imparato ad accettare la cosa con il tempo perché in realtà il tempo non basta per dimenticare ciò che si è perso,come tutti voglio farci credere, lo rende solamente più sopportabile.