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Autore: Legriel_2002    31/01/2015    2 recensioni
ciao ragazzi. questa è la mia terza storia. Sinceramente spero di finirla prima del 17 dicembre. parla della storia di Tauriel e verso la fine ho messo un pò del terzo film. spero che vi piaccia e recensiate.
Da quarto capitolo:
A Tauriel faceva pena quel nano. Il re li aveva messi in gabbia per cento anni e lui non sarebbe più potuto tornare da sua madre...lui che ancora l'aveva.
< si preoccupa...mi ritiene spericolato >
< e lo sei? >
< no >
*********************************************
Ma lei era diversa. Non era fredda, dura. Lei provava sentimenti buoni, dolci e sereni. Certo, per il suo incarico doveva comportarsi in modo del tutto diverso, ma quando si apriva agli altri nessuno poteva non innamorarsi di lei.
Decise di raccontarle qualcosa che centrasse con il cielo.
< ho visto una luna di fuoco una volta >
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kili, Legolas, Tauriel, Thranduil, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
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Ciao a tutti. Sono ancora viva tranquilli. Spero solo che Sara_3210 non  legga questo capitolo per vari motivi che, forse, farei bene a non dire. Spero anche che questo capitolo vi piaccia. Ho cercato di scriverlo anche di nascosto. Hahaha. Beh. Buona lettura ;)
ULTIMO AVVERTIMENTO PER SARA_3210!! NON LEGGERLO!!!
 
 
 
Capitolo 5
 
 
 
 Dopo il suo racconto, se ne andò. Ci era andata per controllare, non ad ascoltare la promessa di un nano fatta alla madre. Si riproverò da sola per aver rivolto la parola a quella creatura , ma nonostante questo non smetteva di pensare a lui. L’aveva trattata come un’amica. Non era come gli altri. I suoi compagni erano ribelli e scontrosi, lui invece si era consegnato a lei senza far nulla.
Stava risalendo le scale per uscire dalla sala delle prigioni e, sorpresa, s’incontrò con Legolas.
 
< che ci fai qui? >
 
< ero venuta a controllare >
 
< allora non ce né bisogno che scenda anche io >
 
< no >
 
Detto questo tornò in camera immersa nei suoi pensieri. Non smetteva di pensare a quel nano, di cui non conosceva ancora il nome, e, soprattutto, alla sua promessa.
Le dispiaceva tenerlo lì.
All’improvviso sentì una voce
 
< Guarnùn >
 
Una delle sue guardie la stava chiamando.
Tornò alle prigioni.
Le celle erano vuote!
 
< dov’è il custode delle chiavi? >
 
< nelle cantine capitano >
 
< nelle cantine? >
 
Velocemente il capitano e le sue guardie si diressero lì. Tauriel, scendendo le scale, fece in tempo a vedere che la porta, da cui i barili di vino vuoti, si era appena chiusa.
Sotto quella porta si trovava un ruscello che portava al fiume vicino ai confini, ma per loro fortuna dovevano  passare anche sotto un ponte, il quale era sorvegliato da guardie.
 
< devi dire al Principe di dare l’allarme alle guardie che si trovano sul confine vicino al fiume. Ordina loro di chiudere il ponte >
 
L’ elfa uscì immediatamente per poter raggiungere il fiume e proprio in quel momento sentì l’allarme in lontananza. Mentre correva per la pianura sentì un nano gridare.
 
< Kili! >
 
Non sapeva il perché, ma in qualche modo aveva capito che il nano, con cui aveva conversato, si trovava in pericolo e, ancora una volta, si sentì in dovere di salvarlo.
Arrivò sul posto e fece appena in tempo a scoccare una freccia su un orco che si stava avventando sul nano, che riconobbe all’istante.
Poco dopo sentì uno di loro ordinare ai suoi seguaci qualcosa che non poteva capire, visto che quella che parlavano era lingua nera., ma dopo due  secondi si ritrovò circondata da almeno una decina di orchi. Non riuscì a contarli.
Per fortuna Legolas e altri soldati erano arrivati e la stavano aiutando a ucciderle le creature attorno a lei.
Riuscì a difendersi come poteva, usando con forza i suoi pugnali. L’arco lo usava per le grandi distanze. Infine si accorse che il cancello, sotto il ponte, si era aperto e che Kili stava fuggendo, con la compagnia ancora ferito. Questa la fece distrarre il tempo sufficiente per permettere a un orco di andarle addosso, tuttavia riuscì a rendersene conto anche se all’ultimo momento, rischiando dci cadere nel fiume. Lei e il suo compagno si unirono per combattere gli orchi e difendere la compagnia.
Uno dopo l’altro. Stavano finendo.
Si sentiva un po’ strana nel seguire sempre Legolas. Ovunque andasse doveva corrergli dietro. Le venne quasi un colpo nel vederlo attraversare il fiume correndo sulle teste dei nani.
Si trattenne  dal ridere.
Era troppo divertente.
Mentre combatteva vide che un orco era più grande degli altri. Di sicuro era il capo. Infatti continuava a dare ordini con tono rabbioso.
Era irritante.
Provò a batterlo, ma non fu possibile. Lui era troppo forte tanto che  l’aveva scaraventata a terra. Non riuscì a vedere dove andò, ma si riprese subito.
Era in cima alla collina e fece scattare una freccia per deviarne un’altra, che era diretta verso il Principe, da parte di un orco. Dopo avergli provocato dolore, gli mise il pugnale sul collo.
 
< Tauriel! Ferma > le ordinò l’amico
 
< è uno di loro. Lo interrogheremo >
 
Ne rimase infastidita. Voleva finirlo in quel momento, ma poi si rese conto che aveva ragione. Per quale motive gli orchi stavano inseguendo i nani? A quella domanda le tornò in mente Kili.
Era preoccupata per lui. Era ferito e non sapeva come medicarsi. Senza rendersene conto, stava fissando il fiume che si stava portando via i prigionieri. Un colpo allo stomaco la fece riprendere, tuttavia nel modo più doloroso.
Si portò una mano dove aveva ricevuto un colpo molto forte e si rese conto di perdere sangue. Sentì il suo corpo diventare sempre più freddo mentre la sua vista si offuscava. Le girava la testa  e non riusciva più a stare in piedi, tanto che cadde a terra.
 
Lui aveva sentito solo un gemito di dolore e si volto di scatto. Riuscì a fermare l’orco e a consegnarlo alle guardie, subito dopo corse dalla sua amica, che non aveva più aperto gli occhi.
 
< Tauriel…ti prego svegliati… >
 
Ma era inutile. Vide di fianco al suo corpo una freccia, pero era diversa dalle altre , che dopo qualche instante si trasformò in polvere.
Si sentiva in colpa per quello che le era successo anche se non ne aveva alcuno motivo, ma l’aveva lasciata  sola e non aveva neanche controllato se era disarmato o no. La sua ferita era abbastanza profonda quindi era stato lui a colpirla.
Senza perdere tempo la prese in braccio e tornarono tutti dentro il loro regno. Continuava a sanguinare e la cosa lo preoccupava ogni minuto che passava. Sentì il suo cuore battere fortemente. Quando arrivarono, consegnò la sua amica ad un’elfa guaritrice, che la portò in una stanza.
Il Principe, intanto, aveva rinchiuso l’orco dentro una cella finche il re non avrebbe deciso di interrogarlo.
 
 
 
 
   
 
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