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Autore: caramelloalcioccolato    31/01/2015    1 recensioni
Siete pronti a salpare con il capitano Jack Sparrow in una nuova avventura?
Se è così,arruolatevi e salpate insieme a lui.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Elizabeth Swann, Hector Barbossa, Jack Sparrow, Un po' tutti, Will Turner
Note: Movieverse, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3 : Isla de Muerta.
[Will]

Avevamo ripreso possesso dell’Interceptor,stavamo viaggiando con il vento favorevole. Mi ero sorpreso quando il Capitano si era liberato dalle manette,aveva distratto e tramortito le guardie e poi svelti,eravamo saliti sull’altra nave. Era davvero abile,il vecchio Jack.

« Dai dimmi, come hai fatto? » gli avevo chiesto,appena ci eravamo allontanati dalla portata dei cannoni della nave di Becket.
«Segreto professionale.»  rise.

Mi aveva colpito,non era una risata di vanto,né di felicità: era nostalgica. Forse qualcun altro gli aveva, in passato, fatto la stessa domanda,avendolo visto in azione.
Mi voltai,dietro di noi il sole stava per tramontare. L’orizzonte,a poppa ,si era tinto di colori caldi,mentre, quello davanti, aveva le sfumature fredde del blu. Si incominciava ad intravedere la forma dell’isola,quasi trasparente,per la lontananza. Jack si trovava sulla prua,sembrava pensieroso.
Forse ripensava al tradimento della sua ciurma,o,meglio,a come avrebbe potuto far loro pagare tutto ciò che aveva subito. Rimuginavo sul suo passato ormai da giorni. Quanti anni potevano essere passati? E poi come conobbe Becket?
Avevo molte domande anche su mio padre,ma qualcosa mi tratteneva: la paura di scoprire che ero, esattamente,come lui.
 Ero … rimasto solo per trent’anni: ancora sentivo il bisogno di saperne di più. Sentivo il bisogno di conoscere,di immaginare,come poteva essere quel  Bill Turner,che io non ebbi opportunità di conoscere bene.
Mi feci coraggio e glielo chiesi,anche per togliermi il dubbio. Prima che rispondesse fece una pausa,che durò una eternità,per me.

« Vuoi davvero saperlo?»  mi chiese,rimandando quella,dannatissima,risposta.

Prima di rispondere –a  mia volta – alzai gli occhi al cielo,aveva assunto sfumature,che neanche il più abile dei pittori avrebbe potuto dipingerlo;che definire “Belle”, era offensivo; cercavo,in quel gioco di colori,un segno, un qualcosa che mi facesse cambiare risposta.
Acconsentii. La tensione mi stava opprimendo.

«Era un brav’uomo,un buon marinaio, devo dire. Ed era anche un buon amico,il migliore…» rispose.

Mi tremò il cuore. Erano semplici parole,ma accostate in questo modo e con quel tono malinconico,pieno di rimpianti,le faceva suonare in modo particolare.

«Queste … parole le pensi o sono solo dette al vento?» chiesi.

« Le penso sul serio.»  fu l’ultima frase che sentii con quel tono.

Poggiai – di nuovo – lo sguardo all’orizzonte davanti a noi. L’isola era più chiara,si distingueva bene.
I pensieri volarono alla mia Elisabeth. Il mio cuore cominciò a perdere battiti,al solo pensiero di rivederla.
L’amavo,come negarlo. Mi sarei spinto oltre i confini del mondo,solo per salvarla.
Eravamo quasi arrivati.

“Elisabeth,sono qui!”

Avrei voluto che questo pensiero la raggiungesse …
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[Elisabeth]
 "Will?"
Mi ero girata a guardare indietro,quando un brivido mi aveva attraversato la spina dorsale. Mi era,improvvisamente, venuto in mente lui.
Quello che le mie retine erano riuscite a catturare,nonostante,la lontananza e l’oscurità:erano dei punti bianchi,sfocati.

“Will … come è possibile?!”

Mi strattonarono,così fui costretta a girarmi di nuovo avanti. Mi portarono vicino al loro capitano;ovunque il mio sguardo si girasse,vedeva solo : dobloni,corone e gioielli.
Quello che stavo cercando era una via di fuga,ma non ve ne erano.
 
Cominciavo ad essere in contrasto con me stessa:
una parte di me avrebbe voluto che Will arrivasse al più presto possibile;un’altra che arrivasse,ma non si facesse scoprire,altrimenti avrei dovuto dire addio al mio lavoro e … l’altra parte ancora che questa sensazione fosse soltanto nostalgia.
Un ricordo del passato – che non poteva essere rimosso – non tardò ad arrivare e mi fece male.

“ Non è qui,Elisabeth?” – cercavo di convincermi,ma fu inutile.
 
«È pronta per cominciare,miss Turner?»solo quella voce poteva destarmi dai miei pensieri.
Sentivo quegli occhi sulla pelle.
“ Non guardarmi!”
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[Jack]
Avevamo appena attraccato. Avevo poggiato il piede destro sulla sottile sabbia dell’isola. Questa sarebbe stata la meta, se loro non si fossero ammutinati: volevano tutto per loro.
Finalmente,mi sarei ripreso ciò che mi spettava.
Ricordavo ancora le parole di derisione di Hector.
 
Mi lasciò su quella piccola isoletta,con nient’altro che un nome e una pistola,da un solo colpo.
Se sperava che mi sparassi,si sbagliava: io lo conservavo per lui.
 
« Eccoci,Isla de Muerta!»  dissi.
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Note dell’autrice.
Eccoci al terzo capitolo.
Ancora una volta,ringrazio Alexia Sparrow per aver recensito i capitoli precedenti e tutti coloro che leggono la mia storia.  GRAZIE .
Fate felici Jack : bevete rum!
 
Al prossimo capitolo,ciurma! :) 
   
 
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