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Autore: Meme91    28/11/2008    4 recensioni
"Ma in fondo sapeva che lei non era come le altre, che Lui non era come gli altri, che la loro storia non era come tutte le altre banali storie di adolescenti."
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un idillio non può durare per sempre

Un idillio non può durare per sempre

 

 

Blaise ed Hermione rientrarono nel castello insieme a tutti coloro che avevano combattuto nel parco, ma quella che si trovarono davanti non assomigliava affatto ad Hogwarts: distruzione, morte, dolore; ogni volto, persino ogni pietra sembrava mostrarli in quel luogo. La Sala Grande era diventata il punto di ritrovo dei feriti e il luogo di raccolta dei morti. Eppure anche coloro che erano ancora in piedi apparivano solo come pallide ombre di quelli che un tempo erano stati esseri umani. Fu terribile, per Hermione, varcare la soglia della Sala Grande e riconoscere così tanti volti tra coloro che non si sarebbero più alzati: Lupin e Tonks, di cui non sapeva ancora niente, Fred Weasley, Colin Canon e molti altri. Persone con cui aveva vissuto e che aveva così scioccamente dato per scontate.

Ma niente era più scontato adesso, la vita stessa era una cosa straordinaria.

 

Blaise rimase al suo fianco come rispettoso testimone di un dolore di cui si sentiva allo stesso tempo partecipe ed estraneo: non era un mistero che molta gente in quella sala lo reputasse un intruso, ma non gli importava, perché sapeva che era esattamente lì che doveva essere, con lei.

 

I minuti passavano lenti e carichi d’angoscia. E poi, eccola di nuovo, quella voce che, per sempre, sarebbe rimasta nelle loro menti come emblema del terrore:

“Harry Potter è morto. È stato ucciso. Stava fuggendo, per mettersi in salvo mentre voi davate la vita per lui. Vi portiamo il suo corpo a dimostrazione che il vostro eroe è caduto. Abbiamo vinto la battaglia…” (Harry Potter e i Doni della Morte, pag. 669)

Molti smisero di ascoltare: quelle parole distruggevano le poche speranze che restavano e, per tutti, rappresentavano soltanto l’inizio dell’attesa di una fine certa, attesa che sarebbe stata peggiore della morte stessa.

Hermione rischiò di cadere a terra, ma Blaise la sostenne. Guardò il suo viso e avrebbe preferito vederla piangere e disperarsi. Invece non una lacrima solcava il suo viso: i suoi occhi erano sgranati e vuoti, respirava a fatica e tremava, tutti i muscoli spasmodicamente tesi. Non sentì le parole di Blaise, le grida di Ron, il pianto incontrollabile della signora Weasley e le voci di tutti gli altri, solo una parola si ripeteva nella sua mente: Harry.

 

Harry…

 

Harry!

 

Se solo avesse avuto voce avrebbe gridato, se le sue gambe avessero funzionato ancora sarebbe corsa fuori.

Ma non c’era niente in lei.

Un vuoto, come se la vita fosse scivolata via anche da lei.

Era la fine, la fine di tutto: avevano lottato invano, non erano riusciti a salvarlo e a salvarsi.

Poi, finalmente, il dolore esplose; arrivarono le lacrime, il suo cuore tornò a battere e fu sopraffatta dalla dolorosa consapevolezza di essere ancora viva.

 

“Hermione…” fu quella voce a ridestarla, alzò gli occhi e rimase sorpresa nel vedere che c’era ancora qualcosa per cui valeva la pena respirare, qualcosa che la teneva ancorata alla vita, l’unica cosa che poteva salvarla dal baratro in cui stava sprofondando: il blu dei suoi occhi e l’amore che vi brillava. Nascose il volto nel suo petto, come per cancellare il resto del mondo.

“Hermione… non è ancora finita…” come poteva la sua voce essere dolce e incoraggiante in quel momento?

La ragazza si costrinse ad alzare la testa e vide che tutti stavano uscendo nel parco, fu raggiunta da Ron, Ginny e gli altri Weasley e si rese conto che non era la sola a soffrire, ma che non doveva e non poteva arrendersi e il suo coraggio fu risvegliato da quegli sguardi colmi di dolore e al contempo di eroica determinazione. Così uscì anche lei, sempre stringendo la mano di Blaise, certa che se solo l’avesse lasciata sarebbe crollata per sempre.

 

Quello che accadde in seguito fu talmente incredibile e accadde in maniera così rapida e confusa che, per le loro menti provate, fu quasi incomprensibile.

Immagini sfuocate come fotogrammi che scorrono troppo veloci: Voldemort che li provocava, Neville che uccideva il serpente, Neville che stava per essere ucciso, i giganti che piombavano nel parco e poi Harry: Harry che era sparito e che, quindi, doveva essere assolutamente e misteriosamente vivo.

 

In un attimo la battaglia ricominciò, mentre i cuori di coloro che difendevano Hogwarts si dissetavano alla fonte della speranza con lo stesso impeto di chi non beve da giorni. Il fragore degli incantesimi e delle urla riempiva l’aria e tutti erano concentrati sui loro avversari.

Soltanto uno non era impegnato in un duello: Harry Potter scivolava protetto dal suo Mantello e si portava in mezzo ai combattimenti più cruenti. Deviò una maledizione che Bellatrix Lestrange aveva diretto verso Molly Weasley, che poi finì l’opera lasciano a terra la Mangiamorte; ma lui non perse tempo, lui doveva affrontare Lord Voldemort.

 

Hermione e Blaise stavano combattendo insieme contro un piccolo gruppo di giovani Mangiamorte, quando lui notò qualcosa di strano.

Harry Potter era al centro della sala, decisamente vivo, e con la bacchetta pronta. Una scarica di euforia lo attraversò, ma qualcosa lo distrasse: Bellatrix Lestrange si stava rialzando, evidentemente colpita da un incantesimo troppo debole per finirla. Anche la sua bacchetta fu presto tesa, apparentemente verso un avversario inesistente, ma quando Blaise seguì meglio la sua traiettoria si rese conto che il bersaglio erano le spalle di Potter.

Non ci fu tempo di pensare: scattò in avanti gridando un incantesimo, ma la sua voce fu inghiottita dalla folla. Una sola voce, pervasa di un’isterica gioia, sovrastò per breve tempo il caos che regnava nella sala.

Il breve tempo di due parole.

Il breve tempo di un lampo di luce verde.

Un tempo troppo breve per un troppo prematuro addio alla vita.

In quell’istante, più forte della paura, più forte del dolore, fu il bisogno di cercare i suoi occhi.

Li trovò, per l’ultima volta, un attimo prima che fosse troppo tardi.

 

Hermione fu al suo fianco, quasi senza sapere come ci era arrivata, ma il mondo non si fermò. Non ci fu nessuno sgomento collettivo per quella fine, non ebbe nemmeno il tempo di un ultima parola, un commovente ultimo addio in cui poter rivelare tutte le emozioni e i sentimenti stupidamente taciuti. Le era stato strappato via, in un misero istante, come fosse una cosa di poco conto. Sapere che l’aveva fatto per difendere Harry, sapere che alla fine il suo amore per lei era stato più forte della realtà in cui era cresciuto, certo facevano di lui un eroe, ma poteva questa consapevolezza consolarla? No, niente avrebbe potuto farlo. Perché ora non aveva più ragione di aggrapparsi alla vita.

Nessuno le avrebbe dato la forza per andare avanti adesso. Dentro di lei c’era posto solo per il dolore e per la rabbia, e furono proprio questi a farle prendere una decisione che andava contro ad ogni buonsenso.

Suggellò con le ultime lacrime la promessa di un prossimo incontro e si alzò in piedi.

 

Non stava guardando la sua avversaria perché sapeva che difendersi era inutile, avrebbe comunque perso: si preoccupò soltanto di ritardare il momento quanto bastava per abbandonarsi ai ricordi, grata per quella vita che, nonostante tutto, continuava a considerare meravigliosa.

 

Ma un idillio non può durare per sempre.

E la sua vita, pur difficile, lo era stata.

Ricordò la sua famiglia, i suoi amici, ma neppure il pensiero del loro dolore riuscì a darle la forza di desiderare un destino diverso da quello che aveva scelto per lei.

 

Inaspettatamente sul suo volto c’era un sorriso, cristallizzato per sempre sulle sue labbra: perché i ricordi erano immensamente più piacevoli della vita presente.

 

Hogwarts vinse la battaglia quel giorno, vinse la guerra. Eppure non ci fu traccia di gioia tra i vincitori: quanto era costata la vittoria! Una sola domanda riecheggiava nelle loro menti: perché?

 

Perché?!

 

Che senso aveva tutto quel dolore, quella distruzione?

 

Furono Harry e Ron a trovare Hermione: fredda, ma con le labbra piegate in un sorriso sincero, al fianco dell’unica persona che avesse mai amato.

 

Da quell’anno c’è una zona nel parco del castello adibita a cimitero per coloro che avevano combattuto nella battaglia finale. Una lapide, nel centro, appare più grande delle altre.

Su di essa sono incisi in lettere d’oro due nomi, due nomi che, nessuno, avrebbe mai immaginato scritti vicini e le stesse due date.

Più in basso i magici versi di un autore babbano:

 

 

Ho superato quelle mura con l’ali leggere dell’Amore

poiché non v’è ostacolo di pietra che possa arrestare il passo dell’Amore,

e tutto quello che Amore può fare, subito trova il coraggio di farlo.

 

 

Fu davanti a quella lapide che Harry Potter e Draco Malfoy, per la prima volta, si rivolsero parole che non fossero intrise d’odio.

Davanti a quella lapide che, per la prima volta, la signora Zabini strinse mani babbane senza provare disgusto, ma solo comprensione.

 

E rimane lì, miracolosamente inviolata dal tempo, come eterno monito dell’inutilità dell’odio e della forza dell’amore; perenne memoria per tutti coloro che si scordassero di quanto preferibile sia accettare piuttosto che attaccare.

 

 

The end…

 

 

or a new beginning?

 

 

Ciao a tutti !!! Ce l’ho fatta…sono arrivata alla fine! ^_^ Devo dire che mi fa un certo effetto pensare che non scriverò più questa storia… ma al momento ho una serie di idee che potrebbero non farmi sentire la sua mancanza!

Allora, dal momento che sono arrivata all’ultimo capitolo vorrei fare i miei più sentiti ringraziamenti a tutti quelli che hanno letto la mia storia e alle 35 persone che l’hanno messa tra i preferiti: senza di voi tutto questo non avrebbe avuto senso, grazie ancora a tutti:

 

1 - Ale Skywalker
2 - Bluking
3 - Bulm88
4 - cavallinobianco91
5 - Cherie lily
6 - crici_82
7 - delfina
8 - dolce kikkina
9 - Dubhe92
10 - Flagiu_Mustang
11 - fuffima
12 - goku94
13 - hellokitty87
14 - Jenna Uchiha
15 - katiuz
16 - kira_the_rebel
17 - ladyElric92
18 - LittleRed
19 - lolitosa
20 - lunachan62
21 - martinina
22 - Marty9419
23 - Miss Black_Lady Riddle
24 - MoMomaramao
25 - nicky
26 - ninfea_82
27 - rinslet
28 - samuel87
29 - sasusakuxxx
30 - scheggia94
31 - sirilliw
32 - steg94
33 - Tanny
34 - Topino88
35 - _ale23_

 

 

Ma non posso concludere senza prima ringraziare Flagiu_Mustang, Lady Elric92 e Jenna Uchiha che mi hanno confortato, spronato e premiato con il loro interesse costante e le loro bellissime recensioni: grazie a tutte!!!

 

Flagiu_Mustang: ebbene sì, sono un troiaio assoluto per i titoli! (ma l’importante è il contenuto, vero? VERO?!) Questo, forse, è ancora più banale: si capiva il riferimento alla drabble? Mah… spero almeno che il capitolo sia meglio del titolo! Pooooooiiiiiiiiii sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo: e la chiarezza era una delle cose che mi preoccupavano! Sì, forse il nostro Blaise non è più molto IC, ma diciamo che il cambiamento fa parte della storia… XD Per quanto riguarda Draco: anch’io lo vedo così, né troppo buono né vero mangiamorte… E ora eccoti il fanale, non è un happy ending, ma spero ti piaccia lo stesso! XD

 

LadyElric92: Wow, addirittura il tuo preferito! Sono onoratissima!!! Ebbene sì, abbiamo un Blaise decisamente molto romantico… ma ci stava bene no? XD Sono riuscita a rendere Draco più sexy?! Detto da te è tantissimo!!! Sadico dici? Beh, che non era tutto a posto col cervello si sapeva… XDXD (Ora mi uccide, meno male che è l’ultimo capitolo!) Povera Hermione… parli sempre male di lei! stata punita per non aver seguito la fede… XD) Detto questo ti pongo la domanda cruciale (non nel senso che è una tortura…) cosa ne pensi del finale? (Per meglio dire: che conclusioni ne traa, signore? XD)

 

  
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