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Autore: B___OOK    31/01/2015    5 recensioni
Shannon, adolescente in 'crisi di peso', paga Liam, studente patito dello sport, per aiutarla a perdere peso.
Lui ha 99 giorni per aiutare Shannon ..
Ma, durante questi faticosi mesi, sboccerà qualcosa tra i due?
**
Liam sospirò buttando la testa all'indietro.
"99 giorni.". Entrambi gli amici si girarono verso di lui fissandolo increduli.
"Wow." accennò Zayn.
Silenzio.
"99 giorni con la stessa ragazza, che trauma!" esclamò il riccio.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“E i cannoli? Andiamo, i cannoli! Piacciono a tutti!” Shannon rise di gusto scuotendo la testa.
“Non a me, non ho mai amato la cucina italiana. Preferisco di gran lunga il cibo cinese.”
“Ah, intendi cani, gatti e insetti morti?” scherzò Liam bevendo un sorso dalla sua tazza di caffè scatenando nuovamente la candida risata di Shannon. Era sabato sera, il sole calava lontano all’orizzonte, e i capelli di Shannon svolazzavano leggiadri trasportati da un leggero venticello estivo. Sebbene fosse maggio, la temperatura era insolitamente bassa, per questo Liam aveva gentilmente posato la sua felpa sulle spalle della ragazza che, senza che lui capisse le sue intenzioni, se la stringeva spesso addosso per sentire meglio l’odore che sprigionava. Era molto buono, concluse. L’aveva portata in una caffetteria molto carina: sulle tonalità del rosa e del verde pastello, con finestre ovunque e un orologio rosa a forma di chitarra con sopra la faccia di Elvis Presley. Tuttavia, entrambi, cogliendo al volo l’atmosfera rasserenante conferita dal tramonto, avevano deciso di sistemarsi in un tavolino all’aperto. Lui aveva ordinato un caffè macchiato con doppio latte e Shannon un the al limone ed un pasticcino.
“Molto spiritoso, smetterai di parlare male di ciò che cucinano quando conquisteranno il mondo.” Scherzò a sua volta staccando un pezzo di morbido pasticcino e ficcandoselo in bocca.
“Detta così è inquietante.” Rise lui e lei si limitò a scrollare le spalle, ancora occupata a finire di masticare il dolce.
“E le uova? Ti piacciono le uova?” Shannon scosse la testa visibilmente disgustata inghiottendo.
“Le odio.” ammise con la bocca finalmente libera “Hanno una consistenza orribile e il sapore mi fa letteralmente vomitare.”
“Be, allora cosa ti piace?” chiese lui poggiando i gomiti sul tavolino rotondo e avvicinando il viso a quello della ragazza. Shannon arrossì leggermente per quella vicinanza e lui fece finta di non notarlo, anche se il lato destro della bocca gli si alzò appena.
“Mhh cosa mi piace? Le patatine fritte, qualsiasi tipo, la pasta, la frutta, il gelato… devo ammettere di preferire cibi poco sani.” confessò ridendo e facendo ridere anche lui.
“Penso che a tutti piacciano le patatine fritte, andiamo, sono irresistibili.” ammise lui finendo il suo caffè e poggiando la tazzina sul piattino che gli stava davanti. Shannon alzò lo sguardo su di lui scoppiando in una candida risata alla vista degli spessi baffi di schiuma che ospitava la bocca di Liam. Quest’ultimo aggrottò le sopracciglia confuso.
“Che c’è?”
“Tu, be, hai la bocca… un po’ sporca…” disse lei e, senza pensarci, estrasse un fazzolettino dalla confezione posata sul tavolo e lo tamponò con dolcezza sopra al labbro superiore del ragazzo. Liam, dal canto suo, sbarrò gli occhi sentendo un leggero moto di vergogna.
“Ecco fatto.” concluse Shannon appallottolando il fazzoletto e posandolo sul piattino accanto alla sua tazza di the. Liam si tastò il labbro per poi guardarla negli occhi e sorriderle.
“Sei delicatissima.” disse in quello che era poco più di un sussurro e Shannon si sentì le guance andare a fuoco. Scostò lo sguardo portando la mano sinistra ad uno dei suoi boccoli e iniziando a rigirarselo tra le dita mentre sentiva gli occhi di lui attraversarla come fossero stati due laser.
“Grazie.”
“È la verità. D’accordo, ora so che cibo ti piace, ma non so cose ti piace in generale.” Shannon aggrottò le sopracciglia fissandolo.
“In che senso?” lui scrollò le spalle riflettendo.
“Cosa ti piace fare nel tempo libero, i tuoi hobby, le tue passioni.” Shannon si morse il labbro pensandoci. Prima che iniziassero gli allenamenti era solita leggere libri, mangiare e dormire. A volte usciva con alcune sue amiche, se possiamo chiamarle così, ma non amava girare per negozi e fare shopping sapendo che tanti dei vestiti che le piacevano non comprendevano la sua taglia. Così, le poche volte che si trovava in loro compagnia, si limitava ad aspettarle fuori dai vari negozi in cui entravano. E la cosa, dopo un po’, l’aveva stancata. Ed aveva smesso di rispondere ai loro messaggi o telefonate. In quel modo le uniche cose che faceva erano davvero leggere, mangiare e dormire. Oppure passava del tempo con Spillo.
“Be, ecco… passo molto tempo col mio cagnolone, Spillo.” ammise con un grosso sorriso. Si disse tra sé e sé che probabilmente, dopo Niall, Spillo era la creatura vivente con cui si trovava meglio in assoluto, e che amava maggiormente. Liam sorrise a sua volta.
“Sì, l’ho visto. Che razza è? Un labrador?” Shannon scosse la testa arricciando appena le labbra.
“No, non credo. Non penso sia di razza. L’abbiamo trovato in un cassonetto quando era ancora un cucciolo.” ammise lei ripensano a quell’orribile momento che allo stesso tempo si era costretta di categorizzare come bellissimo. Orribile al pensiero di quello che aveva potuto passare o come si era sentito, solo ed abbandonato; tuttavia grazie a quello lei lo aveva trovato e portato a casa, curandolo e accudendolo. Ricordava ancora gli urli di Catherine e il ceffone che le aveva tirato obbligandola a buttarlo dalla finestra perché era sicura avesse delle malattie. Ricordava di averlo tenuto in camera sua e di Niall mentre quest’ultimo la aiutava a curarlo e se ne prendeva cura quando lei era via. Forse era anche per questo che si sentiva così vicina a Niall, avevano la stessa passione per gli animali e la stessa bontà d’animo. Liam assunse un’espressione leggermente irata e allo stesso tempo sofferente, come se qualcuno l’avesse colpito.
“Ma è orribile! Come si può fare una cosa del genere ad un essere vivente?” Shannon scrollò le spalle bevendo un piccolo sorso di the. Appoggiò la tazzina lentamente senza guardare nella direzione di Liam.
“Non lo so. Pensiamo che non fosse ben’accetto dai suoi precedenti proprietari: era pelle ed ossa e sembrava che avesse anche qualche livido…” Shannon sentì gli occhi inumidirsi al ricordo di come era ridotta quella povera creatura. Liam si spinse verso di lei afferrandole le mani tra le sue. Lei capì che aveva intuito quanto fosse doloroso per lei quel pensiero e scostò il viso per non mostrargli gli occhi umidi. Non le piaceva mostrarsi così debole, così fragile al solo ricordo di qualcosa.
“E grazie a te adesso ha una famiglia, una casa, e una padroncina che lo ama incondizionatamente. Non poteva desiderare di meglio.” disse Liam osservandola e aspettando che lei girasse lo sguardo. E così fece. Fissò gli occhi nocciola di Liam lasciando che un sorriso le spuntasse sul viso. Erano dannatamente belli. Non quei tipici occhi marrone scuro che non hanno sfumature, no: di un marrone chiaro tendenti al giallo con pagliuzze di marrone più scuro che contornavano l’iride. Shannon si disse che sarebbe volentieri rimasta ore a fissarli senza dire una parola. Il sole all’orizzonte continuava a calare, ma la luce era sufficiente a cogliere ogni piccola sfumatura di quello sguardo. Nessuno dei due disse nulla per quelli che parvero secoli. Sembrava si stessero analizzando l’un l’altra e, Shannon lo sapeva, non avrebbe retto ancora tanto se l’avesse guardata ancora in quel modo. Riprese a torturarsi lo stesso boccolo di prima stirando le labbra e scostando di poco lo sguardo. E tutt’un tratto si fermò a riflettere su cosa poteva pensare Liam mentre la osservava. Gli faceva tenerezza per a sua dolcezza? O pena per la sua debolezza? Oppure rifletteva su quanto fossero paffute le sue guance? A quel pensiero Shannon sprofondò in uno di quelli che lei aveva denominato “attimi bui”: il suo cervello iniziò a sviluppare tutte paranoie di qualsiasi genere, dal fatto che Liam potesse ritenere che quella maglietta pesca le mettesse in risalto i rotolini di ciccia della pancia, a quanto, così poco truccata, potesse risultare indecente. Si sentiva dannatamente a disagio e non ne aveva apparente motivo. Avrebbe preferito non pensarci e continuare a chiacchierare con Liam come avevano fatto fino a quel momento, ma quando le sue insicurezze balzavano fuori e la tormentavano non c’era più niente da fare, doveva sottostare al loro volere. Sospirò agitata mentre il boccolo ormai si era annodato al suo dito, dalle tante volte che l’aveva rigirato.
“Posso farti una domanda?” la riscosse la voce di Liam, e Shannon lo fissò sorpresa.
“Certo.” rispose curiosamente. Liam strinse le labbra fino a ridurle in una sottile linea rosea, sembrava gli costasse molto farle quella domanda. Evidentemente non la riteneva consona, e questo non tranquillizzò la ragazza.
“Te come ti vedi? Cosa pensi di te stessa?” la domanda fece irrigidire Shannon che si prese qualche secondo per rispondere. Era difficile esprimere in una sola frase tutte le congetture racchiuse nella sua mente, complesse anche per lei, tra l’altro. Non sapendo che rispondere, gli porse una domanda a sua volta.
“Perché mi fa questa domanda?”
“Be, credo perché ti vedo molto insicura e timida. E non vorrei che questo derivasse dal fatto che non ti piaci. Esteticamente e non, intendo.” Liam sembrava sinceramente dispiaciuto per quei suoi atteggiamenti schivi ed imbarazzati. Shannon aprì e richiuse la bocca un paio di volte con l’intenzione di dire qualcosa di concreto, invano. Cosa poteva digli? “Sì, Liam. Sono insicura, mi vedo brutta e sento di non valere niente!” si disse che era da evitare. Si inumidì le labbra sebbene la lingua le si fosse magicamente asciugata del tutto. Il sole all’orizzonte ormai accarezzava loro con pochi raggi, che conferivano al cielo pochi sprazzi di luce in quello che ormai era un immenso tappeto di oscurità. Shannon sentì il freddo sbatterle in faccia e, di getto, si strinse ancora di più nella calda e profumata felpa di Liam, riannusandone ammaliata l’odore. Era un odore fruttato, dolce ma non troppo. Racchiusa nella sua felpa si sentì, in qualche modo, come protetta dallo stesso Liam, e questo pensiero la rasserenò abbastanza. Ritornò con lo sguardo in quello del ragazzo.
“Effettivamente, sì.” ammise, suo malgrado “Io non… non mi vedo bella, anzi, tutt’altro. Non mi piaccio.”
“Cosa non ti piace?” le chiese dolcemente Liam aggrottando le sopracciglia, come se fosse sorpreso dalla sua dichiarazione. Shannon accennò ad una leggera risata.
“Tutto? Partendo dai miei capelli per finire con tutto ciò che è… di troppo. La mia pancia, le mie braccia…”
“Ma perché pensi tutte queste cose di te? Come fai ad essere così autocritica?” Shannon sbattè qualche volta le palpebre come se le domande di Liam fossero le più stupide che avesse mai sentito.
“Non sono autocritica, sono obbiettiva. Non sono bella, e questo lo sanno tutti.”
“No! Non lo sanno tutti, sei te che lo credi!” esplose Liam alzando il tono di voce, cosa che fece girare verso di loro un intero tavolino di vecchiette che giocavano a carte ed una ragazza intenta a leggere un libro. Quest’ultima scosse la testa sistemandosi gli occhiali rotondi per poi deicarsi nuovamente alla lettura. Shannon avvampò notando che, al contrario, Liam non aveva minimamente colto che si era girata tutta quella gente, continuava imperterrito a osservare Shannon.
“Sei tu che ti crei tutte quelle paranoie, tu e solo tu! Perché non provi a guardarti allo specchio provando a cogliere i tuoi aspetti positivi invece di quelli negativi?” la ragazza aggrottò le sopracciglia confusa da quella improvvisa sfuriata di Liam. Che aveva mai detto di male? Non le piaceva assolutamente che qualcuno le gridasse contro senza un valido motivo per farlo.
“Ma mi spieghi cosa te ne dovrebbe fregare a te? Noi non siamo amici, perché ti preoccupi tanto i come mi sento?” sbuffò Shannon notando il cambiamento di espressione che aveva assunto il viso di Liam: evidentemente non si aspettava che lei lo attaccasse in quel modo, ma proprio non sopportava come si erra comportato. Già durante gli allenamenti era lui a dirle cosa fare, doveva continuare ad avere quell’atteggiamento anche fuori dal campo di gioco? In ogni caso non poteva prendersela con Shannon per quello che aveva detto come se fosse stato innamorato pazzo di lei e non sopportasse di sentirne parlare male. Lui era solo il suo personal-trainer, niente di più niente di meno. Shannon, irata, gli puntò lo sguardo contro vedendo la sua espressione tramutare in qualcosa che ricordava l’amarezza.
“Speravo potessimo essere amici.” specificò lui trapassandola con quello sguardo dannatamente penetrante. Il sole era ormai calato e l’unica luce su di loro era quella che proveniva dal lampione che gli stava a qualche metro di distanza.
“Questo non ti permette in ogni caso di farmi queste scenate, non sei il mio ragazzo.” gli sbattè in faccia con durezza e lo vide annuire impercettibilmente. In quel momento si rese conto di volersene andare di lì senza di lui, cosa impossibile dato che erano arrivati con la macchina di Liam, così si limitò a chiedergli di accompagnarla a casa e lui, con l’umore palesemente a terra, accettò prendendo le chiavi della macchina. Salita in auto Shannon iniziò a scaricare la rabbia chiedendosi se non fosse stata troppo dura con Liam e la risposta le arrivò in un baleno nella testa: sì. Era stata decisamente scortese nonché poco riconoscente nei confronti di Liam, il quale aveva sacrificato un intero pomeriggio per passare del tempo con lei, soffrendo, per giunta, il freddo dato che gli aveva sottratto l’unica felpa che aveva indossato. Quando erano già a metà strada decise di farsi coraggio e parlargli.
“Senti Liam, mi spiace per prima. Abbiamo passato una bellissima giornata ed io l’ho rovinata… come al solito…” si scusò con capo chino, seppur lui fosse impegnato a guardare la strada. Aspettò che lui rispondesse, ma non emise un suono. Si stava ormai rassegnando all’idea che avesse rovinato quel minimo rapporto che poteva esserci tra loro quando mise la freccia fermandosi in uno spiazzetto vicino alla strada.
“Non hai rovinato niente, d’accordo?” disse dolcemente girandosi verso di lei. “Solo che mi da fastidio che tu continui a parlare male di te stessa, a dire che sei brutta e cose così.”
“Ma perché ti da fastidio?”
“Perché mi piaci okay?” ammise lui lasciando Shannon di stucco. “Sei bella, intelligente, spiritosa e allo stesso tempo non ti rendi conto di tutte le doti che possiedi. Non so come tu faccia a definirti brutta ma ti assicuro che non lo sei d’accordo?” concluse. Shannon lo fissò con le sopracciglia aggrottate non capendo. Lei gli piaceva? Shannon piaceva a Liam? Liam Payne? Perché mai gli sarebbe dovuta piacere lei quando c’erano miriadi di ragazze più belle ed in forma?
“Liam, davvero, ci sono ragazze molto più belle di me…”
“Come ce ne saranno sempre.” disse lui saggiamente. “Ci sarà sempre qualche ragazza più bella di te, sempre, ai tuoi occhi. Ma quando qualcuno si innamorerà di te, credimi, ti vedrà come la ragazza più bella del mondo. Ma prima che qualcuno si innamori di te, Shannon, devi iniziare per prima te ad amare te stessa.”
“E tu, adesso… come mi vedi?” chiese lei sentendo le guance andarle a fuoco. Liam le sorrise avvicinando il viso a quello di Shannon e posandole una mano su una guancia bollente. Shannon si ritrasse leggermente ma senza permettere alla mano di Liam di staccarsi dalla sua guancia. Quel contatto era così terribilmente giusto. La sua mano era grande e le circondava interamente la guancia, e questo la fece sentire in qualche modo protetta.
“Ti vedo… splendida.” e così dicendo fece scivolare le sue labbra su quelle della bionda.


 
____________________________
HEIHEIHEI
scusate.
scusate.
scusate.
scusate.
scusate.
sono una merda, lo so.
sappiate però che non è un bel momento per me e se ccontinuo la storia
lo faccio solo per voi, care amiche, che ancora la seguite.
spero di aggiornare il prima possibile, anche perché questa storia è quella che preferisco dopo
Camera 69.
bacibaci.
p.s. siete autorizzate a picchiarmi.
p.p.s. scusate eventuali errori di battitura.
  
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