Fanfic su artisti musicali > EXO
Segui la storia  |       
Autore: blommie    01/02/2015    1 recensioni
Un po' come appena alzati, un po' come quando si viene al mondo, un po' come quando si fa uso di droghe. C'è il vuoto, prima di tornare cosciente. Bene, Byun Baekhyun viveva nel vuoto. Da più o meno due mesi. Non ricordava nulla di come ci fosse precipitato. Non ricordava di aver avuto una vita, prima di quel vuoto. In effetti, non ricordava proprio niente.
Genere: Angst, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Baekhyun, Baekhyun, Chanyeol, Chanyeol, Sehun, Sehun, Tao, Tao
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Chapter Two


2 gennaio 2015

Caro diario;

Sono le due di notte e sì, è stata una giornata difficile e sì, dovrei essere a letto e sì, ho tanta voglia di scriverti. Sai, sono stato in giro per la città ieri. È tutto un altro mondo, qui. La gente ti sorride per strada, i bambini si rincorrono nei parchi pubblici e se fai attenzione, puoi anche beccare qualche uomo d'affari in giacca e cravatta farsi strada fra i passanti, con il cellulare all'orecchio e gli occhi fissi sull'orologio da polso. Lo vedi correre attraverso la folla, e raggiungere uno di quei grattacieli giganteschi dai vetri oscurati. E tu resti lì, a guardarlo sparire nella porta girevole e ti chiedi quale strano lavoro stia andando a compiere. Potrebbe essere un infiltrato dei servizi segreti, uno scienziato che sta per brevettare una macchina del tempo, il futuro presidente degli Stati Uniti, ma tu non puoi saperlo. Quando ti guardi intorno, vedi una miriade di persone; chi corre, chi ride, chi parla al cellulare, chi mangia un gelato, e ti rendi conto che ognuna di loro porta dentro di sé una storia unica, così come te. 
Tutto questo meraviglioso idillio, però, non sembra proprio volermi concedere un posto di lavoro. Ci ho provato, giuro. Ho cercato in lungo e in largo, ma vogliono assumere persone competenti, che abbiano già esperienze o con una perfetta conoscenza dell'inglese. Ed io parlo bene l'inglese, eh! Ma ho una sorta di panico da palcoscenico ogni volta che devo parlarlo davanti a qualcuno, soprattutto un madrelingua. Immagino che sia normale, sì. Ma qui non hanno bisogno di qualcuno che si faccia prendere dal panico anche se gli chiedono 'dov'é il bagno?'. Mi ci vedo ad arrossire e a gesticolare, mentre farfuglio cose senza senso. E ce lo vedo, anche il cliente, ad innervosirsi e a mandarmi a quel paese. O magari anche il capo a licenziarmi e... stop. 
Fatto sta, caro diario, che mi sto trovando davvero bene qui. Ci sono persone da ogni parte del mondo e mi sento quasi più a casa della mia vera casa. 
Però ho anche una buona notizia. O almeno, credo che lo sia. Ho scoperto il nome del ragazzo misterioso della famiglia Gray. E ci ho anche parlato! O meglio """parlato""".
È successo stamattina, quando sono sceso al bar sotto il mio palazzo. Non me la sento ancora di chiamarlo casa, però. 
Insomma, sono entrato nel bar e sono andato ad ordinare a bancone. C'era un buon profumo lì dentro, sai? Di caffè e brioches. Ma non era troppo forte, anzi, mi rilassava. E mi faceva anche venire fame, più di quanta già ne avessi. Ah, sto mangiando troppo in questi giorni, ma hanno talmente tante cose buone da mangiare, qui...ora capisco perché in America ci sia un così alto tasso di obesità. Credo che incrementerò anch'io la percentuale di ciccioni, se continuo a mangiare come un maiale.
Oh, ma perché divago sempre? Stavo dicendo;
Sono entrato nel bar. E c'era questo meraviglioso odore di cibo che mi fa pensare alle colazioni a letto negli alberghi di lusso, quelle con i croissant, caffè, marmellata e frutta. Mi sono seduto al bancone e ricordo che mi sono messo a guardare la serie infinita di macchine da caffè, di dolci e di impiegati (soprattutto) pullulare dall'altra parte. Ero perso nei miei pensieri, tamburellando sul legno del banco, quando ho sentito una voce. "Desidera?" 
E sono sobbalzato. Te lo giuro, mi ha spaventato. Mi sono voltato e mi sono sentito ancora più in soggezione a ritrovarmi davanti il figlio grande dei Gray. 
"Ciao." Gli ho detto. Ciao? Sul serio? 
Lui mi ha sorriso. 
"Ciao." Ha risposto. "Desidera?" 
"Come ti chiami?" 
Non posso credere di averglielo chiesto sul serio. Devo essergli sembrato proprio un idiota, insomma...oppure uno di quelli che ci prova spudoratamente. Credo di essere arrossito, subito dopo. Lui ha scosso la testa, sembrava divertito. Si è limitato a girarsi e a prendere una tazza. L'ha riempita di caffè e me l'ha messa davanti. Poi ha preso una brioche dal fornetto dietro di lui, l'ha messa su un piattino e l'ha posata affianco al caffé. 
Ehi, io volevo il cappuccino, veramente. Mi sono astenuto dal replicare, o mi sarei sentito rispondere una cosa tipo "se avessi smesso di fissare la mia faccia come un imbecille e mi avessi risposto, ora avresti il tuo cappuccino."
Ed invece ho solo ringraziato, timidamente, con un cenno del capo. 
"Mi chiamo Tao" ha detto lui. Ti dirò, mi sono sentito un tantino perplesso. Che razza di nome è, Tao? 
Ho annuito di nuovo, guardandolo. Devo ammetterlo, caro diario, sono un pessimo conversatore. Credo di averlo scocciato, perché poi mi ha fatto un cenno, con qualcosa di simile ad un sorriso, ed ha girato i tacchi, mormorando qualcosa tipo "buona giornata"; il che mi sapeva davvero di frase fatta. 
A me non piacciono le frasi fatte, avrei preferito un 'vai a quel paese', piuttosto. 
Ma chi se ne frega. Mi faccio sempre paranoie, sarà difficile sopportarmi. 
Il resto della giornata è stato davvero poco emozionante. Sono uscito dal bar, ho pagato e poi ho continuato a girovagare per New York, solo e infreddolito, fino a qualche ora fa. Ho mangiato un panino in un locale di cui non ricordo neppure il nome, uno di quelli che puzzano di alcol, dove ci vanno i motociclisti pieni di tatuaggi per bere e brindare, di quelli dove, se non hai una moto figa o il tatuaggio di un dragone su un braccio, ti guardano male manco avessi la peste. Credo d'ora in poi cenerò a casa, caro diario. Non voglio andare in giro da solo, di notte. 
Credo che domani tornerò al bar dove lavora Tao, magari cercherò di essere più socievole. E magari, fra un milione di anni, potrò anche dire di essere suo amico. Devo smetterla di fare l'asociale, non mi sopporto da solo. 
È ora di andare, comunque. Sono molto stanco ed in effetti dovrei fare una doccia, puzzo ancora di alcol e kebab.

Buonanotte, diario. 
Non so se abbia senso darti la buonanotte, intendo, i diari non dormono, no? Quindi per te la notte è come il giorno. Dovrei darti anche il buongiorno? 
Ora la smetto, filo sotto la doccia e mollo la penna.

A presto.

Tuo.

BaekHyun.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > EXO / Vai alla pagina dell'autore: blommie