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Autore: Itjustkindofhappened    01/02/2015    2 recensioni
HARRY'S POV
* Stai davvero vivendo il tuo sogno? È mai possibile avere tutto, ma volere lui?* Non averlo purtroppo valeva più di ogni concerto, successo o centesimo. * Tutti sognano l'anima gemella no? E ora che l'ho trovata? Harry devi fare qualcosa. Devi provarci lo prometti?* la domanda era retorica. Sorridendo uscì dallo stage e salutai le migliaia di fan davanti a me * le adoro * e cominciammo lo show.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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 CAPITOLO 12

Afire Love

LOUIS

 

Quel pomeriggio dovevo andare da Eleanor, ci avevo pensato su e il matrimonio era la cosa migliore che potessi fare. Ero vincolato e la Modest ci avrebbe lasciato stare. Avrei visto El in abito bianco, saremmo andati in chiesa e poi dopo pochi anni avremmo avuto dei bambini. La vita che tutti vorrebbero no? In questa vita mancava qualcosa però, o meglio, qualcuno. Harry mancava. Vederlo con un'altra forse mi avrebbe fatto passare quello che provavo. Ma chi diamine vuoi prendere in giro? Non ti sarebbe mai passata e tu lo sai Tomlinson .

Mi intristii, a causa del mio stesso crudele pensiero. Chiusi gli occhi cercando di scacciare la tristezza pesando alla cose più bella a cui tenessi di più. Inutile dire che la persona a cui rivolsi i miei pensieri non fu del tutto d'aiuto. Uscii dall'auto e mi accesi una sigaretta.

Mi sarei inginocchiato, l'avrei guardata negli occhi e le avrei giurato amore eterno.

Scacciai le lacrime e presi una boccata di fumo. Avrei dovuto abbracciare quella triste fine, insomma, non potevo dannarmi per sempre.

Il fumo si faceva strada nei miei polmoni, facendomeli bruciare leggermente. Un dolore che dovevo sopportare.

Harry si sarebbe accorto che non ero nulla di speciale. Buono solo a fare casini. Chiusi le mani a pugno concordando sul fatto che Harry si meritava tutta la felicità di questo schifo di mondo.

La sigaretta era ormai al limite, ma attesi finchè quella non arrivò a bruciarmi le dita. La verità era che avrei finito tutto il pacchetto pur di non entrare in quella casa, salire in auto e guidare da Harry, ma dovevo fare l'uomo.

“Sei forte, Lou” sussurrai per farmi coraggio. Guardai le punte delle mie Vans nere fino a quando Eleanor non mi venne in contro.

“Louissssssssss” arrivò saltandomi in braccio.

“Ciao Elly” mi sforzai di sorridere chiusi gli occhi. Li riaprii e vidi i ricci di Harry. Sbattei gli occhi confusi ritrovandomi abbracciato a lui. Lo baciai sul collo

“Oddio, sei davvero qui” sussurrai chiudendo gli occhi per risentire il suo sapore.

Quando aprii gli occhi vidi solo El.

“oh Lou, vieni dentro” mi sorrise. Ero arrivato perfino ad immaginarmi Harry. Strizzai gli occhi per eliminare ogni ricordo del riccio.

“Oh Louis mi sei mancato sai” i suoi occhi marroni non potevano competere con il verde smeraldo.

Entrammo in casa.

“vuoi un tè” avevo fretta, prima lo facevo e meglio era. Sentivo il metallo dell'anello nella tasca, bruciare. Purtroppo ero troppo poco ubriaco per questo.

“Qualcosa di più forte?” sorrisi forzato. Sorrise e ubbidiente mi portò dello scotch. Lo bevvi e l'alcool mi bruciò tutta la gola, ma almeno la mia mente era abbastanza confusa.

“Vieni andiamo di sopra in camera” dissi.

Saliti in camera prese a baciarmi il collo. Ridacchiai inebriato dall'alcool e dal ricordo di Harry che mi baciava (decisamente meglio) lo stesso lembo di pelle.

“E-El un momento solo” dissi cercando di scolarmela di dosso.

“Mmm Louis” mugolò

“Solo un attimo tesoro” lei acconsentì.

“bene, oggi sono qui perchè..” perchè ero lì? Mi veniva da piangere. Torturavo i lembi della maglia. La gol bruciava come l'anello nella mia tasca.

“Va tu-”

“Sh, aspetta” la zittii. Mi tremò la voce, vidi davanti a me Harry che mi pregava di non farlo, non lo ascoltai.

Le tempie scoppiavano, caddi in ginocchio.

“Aspetta non è entrato qualcuno?” disse lei sentendo un rumore.

“El vuoi sposarmi?” chiesi tirando fuori dalla tasca l'anello.

Fissai i miei occhi nei suoi e vidi che era piacevolmente sorpresa.

Avrebbe detto si per entrambi.

“NOOOO!”

Un grido squarciò il silenzio e il mio cuore si fermò nel petto sentendo che il grido non era di Eleanor.

Harry arrivò nella stanza con il fiatone. Con il suo adorabile trench nero e i suoi stivaletti sempre abbinati. Portava un maglione color crema che gli avrei rubato volentieri per mettermelo davanti al camino il giorno di natale. I ricci erano in disordine strano che non si fosse messo una bandana. Gli occhi verdi erano spalancati e la bocca era rossa come le guance. Chiusi gli occhi.

“No Louis” lasciai le mani cadermi sui fianchi.

“Haz io non capisco” disse Eleanor totalmente confusa.

“ Non farlo Louis è un enorme sbaglio” si avvicinò a me.

“Non sai che cosa stai dicendo Harry. Và via” lo spinsi. La verità è che il calore del suo corpo mi era mancato come l'aria.

“Tu non vuoi farlo veramente. Perchè non ci dai una possibilità? Possiamo farcela.” mi prese la mano. La strattonai via e la portai fra i miei capelli. La mia testa era diventata improvvisamente pesante.

“Harry và via”

“Lo so che hai paura. Ce l'ho anche io, ma ti prego darci una possibilità.” sentii sussurrargli.

“Harry smettila..”

“Guardami per l'amor di Dio” ubbidii “Insieme ce la possiamo fare. Io sono forte.” riuscii a vedere per la prima volta quegli occhi verdi, straordinariamente vivi. Che bruciavano.

Bruciavano di vita, di amore, di forza. E potevo giurare che in quella stanza i miei azzurri stavano cadendo a pezzi, dato che quel fuoco li stava sciogliendo.

In quel momento capii che la scelta non la stavo facendo per Harry, ma per me.

Io lo sapevo che non ce l'avrei fatta. Sarei crollato, perchè avevo troppa paura e avevo paura di nno bastare.

“Tu sei forte Harry! Non io!” urlai piangendo “ tu ce la puoi fare tu sei forte. Ma io no. Mi vedi, non sono forte, Harry, tu lo sei cazzo” lo spinsi via. Mi prese le mani che stavolta non tolsi.

“Ce la faremo insieme, okay?” me le baciò “Ma ti prego non sposarla”

“ Harry come faccio a sapere che andrà tutto bene?” dissi torturandomi le mani. L'anello bruciava nella mia mano.

“Non lo puoi sapere, ma ci sarò io. Io ti amo Louis. Non farci questo. Saresti triste per sempre.”

“Io devo fare ciò che è giusto.”

“Chi ti dice che vivere nelle bugie sia giusto? Vivere con l'amore è giusto. E tu sei l'amore e ti giuro che non ti lascerò andare facilmente” singhiozzai.

“non ce la faccio” piansi.

“Ti prego amore mio” si avvicinò lentamente. Come un uomo si avvicina ad un cerbiatto per salvarlo.

A quel punto mi girai verso Eleanor.

“Louis io...” cominciò a piangere. Cercai di avvicinarmi.

“Non ti avvicinare. Io... sto bene” corse via. Tremai.

“Lou, ti prego” Harry mi guardò.

Uscii dalla stanza e andai da Eleanor.

Fuggii per l'ultima volta.

 

HARRY

Stavano parlando.

Okay è andata lì per consolarla.

Avrei accettato volentieri di essere il suo testimone, infondo non ero male in smoking. Una risata amara mi scappò durante quegli stupidi pensieri. Col cazzo che sarei stato il loro testimone.

Con le lacrime che cadevano sulle mie guance scesi le scale, lentamente dato che la mia vista era pesantemente annebbiata dalle lacrime.

Non mi impegnai neanche a fermarle. Non avevo nessuna forza per farlo. Andai verso la porta e l'apri. L'aria fredda mi colpi il viso e le lacrime calde a contatto con l'aria fredda bruciarono un po'. Ma poco importava. Niente importava a questo punto.

Mi sarei dovuto scordare di quegli occhi blu, di quel sorriso che illuminava le mie giornate, di quei capelli morbidi, di quelle braccia che mi stringevano, di quella risata cristallina che sarei rimasto ora ad ascoltare, di quella barba che cresceva sul suo mento. Di tutto. Mi sarei dovuto dimenticare di tutto

Con qualche difficoltà aprì la porta dell'auto nera e mi sedetti sul sedile da guidatore. Misi le mani sul manubrio, ma non avevo la forza di accendere il veicolo.

Misi la fronte sul manubrio e piansi. Senza nessun tipo di ritegno.

Piansi lacrime che avevo tenuto per tutti i quattro anni passati senza Louis, perchè la verità è che quando si comincia a fare qualcosa non si può smettere più: era successo così con il canto. Avevo cominciato a cantare e non smettevo più, avevo cominciato ad amare Louis e non ho più smesso, ho cominciato a piangere ed ora non riesco più a smettere.

Di certo Louis sarebbe stato felice. Con Eleanor avrebbe potuto avere una fantastica famiglia: matrimonio, bambini. Bambini. Io adoravo i bambini. Ma per noi sarebbe stato difficili averli.

Sentii qualcuno salire in auto.

“Harry” era Louis.

“Senti non c'è bisogno del rifiuto numero due” dissi senza alzare il volto dal mio amico manubrio.

“Guardami” ordinò

“No”

“Guardami ho detto.” mi alzò la testa con forza.

“Lo sai che ci faranno stare lontani se stiamo insieme?” cominciò.

“Lo so”

“Sai che potrebbero trovarti una ragazza?”

“So anche questo”

“saresti pronto a vivere di nascosto per stare con me?” chiese.

“Si”

“La mattina presto, saresti disposto a farmi il caffè?”

“Louis, si” lo implorai.

“Quindi mi ami”

“Scendi dall'auto” gli intimai, ne avevo abbastanza.

“Ho bisogno di te, Harry. Dovrai essere forte per due” stabilì.

“Come scusa?”

“Anche io vivrei di nascosto se la notte ci sei tu ad aspettarmi. Vivrei di nascosto se ogni volta che cado, ci sarai tu a salvarmi. Vivrei di nascosto di giorno se la notte ci sei tu ne mio letto. Vivrei di nascosto se questo vuol dire stare con te. Sono disposto a correre rischi per te. Sei ci sei tu io non ho paura”.

Ascoltai tutto in silenzio.

“Ti amo Harry”.

“Ma Elenor?”

“Ha detto che vuole mollarmi. Sono ufficialmente stato scaricato”

“Ma la Modest...”

“Sta zitto e baciami Harry” disse venendo verso di me. Ci baciammo dopo un tempo che per me si avvicinava ad un eternità. Eccolo invece. Era tornato per me. Niente casini niente cose complicate eravamo io e lui. Dentro la mia auto nera. Lì non c'erano problemi. Mi perdevo tra quello che era il suo sapore estremamente dolce, assaporavo quelle labbra che mai più avrei permesso di lasciarmi sfuggire. Quel bacio per me era la migliore promessa di sempre. Prometteva un per sempre nell'insicurezza del futuro. Il nostro.

Ci guardammo negli occhi e ridemmo. Niente più lacrime ora. Louis mise Sing e partimmo. Diretti dove? Non molto lontano per ora.

Arrivammo soltanto alle rive del Tamigi. Il fiume scorreva silenzioso. Andò verso la riva e si sedette per ascoltare in pace il dolce rumore dell'acqua, che noncurante faceva il suo corso.

“Tu non vieni?” mi chiese.

Cosa sarebbe successo dopo? Non dopo quella giornata. Ma dopo tutto. Cosa sarebbe successo? Questo non potevo saperlo non avevo la palla di cristallo né poteri sovrannaturali. Potevo solamente lasciarmi trasportare. E non avevo paura.

Cosa sarebbe successo? Cosa avrei fatto?

Lo raggiunsi e mi sedetti accanto a lui.

 

 

Sinceramente se c'era Louis non mi importava proprio di nulla.

 

 

 

 

ANGOLO AUTRICE

Ragazze, oddio, ultimo capitolo. vorrei fare un discorso serio più o meno.

Volevo dire che per me questo è stato un passo importante, scrivere e pubblicare mi ha fatto capire che allora anche io riesco a fare qualcosa di nuovo. Questo capitolo è una bomba e ho messo me stessa nei completi panni di Louis. Che sembra forte, ma in verità ha sempre bisogno di sicurezze. Questa secondo me è come sono successe le cose fra loro e ci ho messo tutto l'impegno possibile per trasmettervi qualcosa, e spero di esserci riuscita. Grazie a chi ha letto la storia dal primo (pessimo anche) capitolo, per chi ha lasciato recensioni motivandomi ad andare avanti.

Non è un addio perchè, come magari avete già visto ho cominciato a pubblicare un' altra storia My Stockholm Syndrome.

Un bacio a tutte x

@Louakamysun  (  http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2996122&i=1 link della mia storia lol)

   
 
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