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Autore: __HoranSmile__    01/02/2015    2 recensioni
*Dal testo*
Lo guardai bene. Dio mio. Era dannatamente perfetto. Una cascata di ricci castani scuro gli scendeva giù, quasi sulle spalle, gli occhi erano di un verde smeraldo in cui ebbi la sensazione di annegare, le sue labbra erano carnose e perfettamente rosee, aveva le spalle larghe, una camicia a righe verticali aperta fino sotto lo sterno da dove trasparivano una moltitudine di tatuaggi, le sue braccia erano muscolose e il braccio destro aveva molti tatuaggi, alle dita portava degli anelli che rendevano il tutto ancora più sexi, le sue gambe erano lunghe e magre, coperte da un paio di jeans attillati neri e ai piedi portava un paio di stivaletti del medesimo colore. Per non parlare del profumo che aveva, riuscivo a sentirlo anche se era abbastanza lontano da me, era un miscuglio di menta e nicotina. Non avevo mai visto niente di più perfetto.
Genere: Romantico, Suspence, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi diressi verso il bosco ma non mi fermai quando ci passai davanti. Non volevo urlare o dare pugni a qualcosa, volevo solo piangere da solo, senza sentirmi pressione per gli occhi di qualcuno addosso. Nessuno poteva lenire quel dolore che avevo dentro, nessuno in quel momento era in grado di dire o fare qualcosa che mi potesse aiutare.
Guidai per un paio d’ore e da un’ora il telefono non smetteva di squillare, Hope mi stava cercando ma non mi sarei fatto trovare.
Posteggiai in un grosso parcheggio vicino a un parco e scesi dall’auto. Le lacrime avevano smesso di rigarmi il viso e ero più sereno.
Andai a sedermi su una panchina vicino a un’altalena e mi misi a guardare i bambini giocare. Era una cosa piuttosto rilassante. Improvvisamente uno di loro mi si avvicinò.
“Ehi, scusami puoi spingermi sull’altalena?”
Gli sorrisi e mi alzai buttando la sigaretta per terra.
“Perché sei triste?”
I bambini vedono ciò gli adulti non guardano.
“Ho dei problemi con il mio papà, il tuo papà è bravo?”
Prima di rispondermi si sistemò sul seggiolino dell’altalena e iniziai a spingerlo con la forza al minimo.
“La mia mamma dice che il mio papà è con gli angeli, però io sono arrabbiato con gli angeli, voglio il mio papà che mi spinge sull’altalena come fanno tutti i papà.”
Sentii una fitta al cuore lacerante e gli occhi inumidirsi. La naturalezza con cui me lo aveva detto era quasi inquietante ma dopotutto era un bambino, lui certi problemi non se li sarebbe ancora fatti per un po’.
“Magari gli angeli avevano bisogno del tuo papà.”
Non sapevo che dire e quella mi era sembrata la cosa migliore.
“Io ne ho più di loro. Voglio il mio papà.”
Quando una lacrima mi rigò il viso si avvicinò una ragazza, non doveva avere tanti anni in più di me, sui 23 o 24.
“Mamma! Mamma! Ho un nuovo amico.”
Lo vidi correre alla velocità della luce verso di lei e gridarglielo. Quando lei mi guardò mi limitai a sorridere.
“Ma, non è un po’ troppo grande per essere tuo amico, non avrà niente di meglio da fare?”
Il bambino di rimise sull’altalena e con un gesto meccanico ripresi a spingerlo.
“No, è triste perché ha litigato con il suo papà.”
Detto questo il bambino scappò via, a giocare a chissà cosa e io rimasi lì, con sua madre un po’ in imbarazzo.
“Sembri giovane.”
Non so perché esordii così. Ma che cazzo avevo nella testa?
“Ho avuto Luke a 18 anni. Ora lui ne ha 4 quindi ne ho 22.”
Mi guardai le punte dei piedi cercando di non piangere. Mia madre a 22 anni aveva già me da 5 anni. Più o meno uguali.
“Che è successo con tuo padre?”
Una lacrima lasciò definitivamente il mio occhio destro, la osservai cadere a terra e tirai su la testa.
“Semplicemente è tornato.”
Si andò a sedere e io la seguii sedendomi vicino a lei.
“Non capisco.”
Le raccontai tutta la storia trattenendo a stento le lacrime. Mi faceva bene parlarne ma quasi mi sentii in colpa. Quando smisi di guardarla negli occhi, spostai gli occhi sulle sue mani e notai che stringevano sicure le mie.
Con un gesto improvviso la baciai. Cazzo.
Nella mia testa mi stavo insultando come mai avevo fatto ma quelle labbra erano troppe morbide per staccarmi.
“Allora tu sei il mio nuovo papà?”
Ci staccammo subito e dopo aver dato una rapida occhiata a entrambi scappai via.
Accesi la macchina e a tutta velocità sfrecciai verso la città.
Era quasi sera quando varcai la porta di casa di Hope.
“Dove diavolo eri? Sono ore che io e tua sorella proviamo a rintracciarti.”
Era parecchio incazzata.
“Ero a cercare di non pensare. Voi non mi sareste state molto d’aiuto.”
“Potevi almeno avvisarci. Sei una testa di cazzo.”
Mi arrabbiai all’istante. Come diavolo si era permessa? Avevo 21 anni non 10 che devo avvisare su ogni cosa che faccio.
“Ma sei tu una testa di cazzo. Non dovevo venire qui.”
La guardai negli occhi per sfidarla. Si era già pentita delle sue parole. Ma non mi importava. Mi diressi verso la porta d’ingresso e lei si appese al mio braccio.7
“No, Harry, scusami. Sono stata una stupida, perdonami.”
Mi voltai verso di lei e probabilmente la prese come se mi fosse già passata la rabbia, infatti provò a baciarmi. La scansai con uno spintone e cadde a terra.
“Ho baciato un’altra, Hope. È finita. Ci si rivede.”
Non le diedi tempo di rispondere e uscii di casa. La rabbia era al massimo e non avvertii nemmeno un senso di tristezza per averla lasciata.
Andai dritto verso il bar, concentrato sull’obbiettivo di ubriacarmi.
E lo feci, Dio se lo feci. Bevvi tutto l’alcool che potevo e mi divertii con le ragazze.
Quando uscii dal bagno con una moretta davanti a me c’erano due occhi blu che mi fissavano arrabbiati.
“Che cazzo stai facendo, coglione?”
“Ehi, Louis calma, calma, ho lasciato tua sorella. Sono qua libero.”
Mi appoggiai a lui per non cadere, immaginai che si sarebbe scansato ma non lo fece, adagiò delicatamente la mano sulla mia schiena e mi sorresse.
“Lo so, tesoro.”
Quando mi sussurrò quelle parole all’orecchio mi vennero dei brividi alla schiena. La lussuria che era presente in quel pub, si racchiuse tutta nella sua bocca.
“Non provarci con me, baby, potrebbe finire male per entrambi.”
Mi sembrò di aver eliminato tutto l’alcool che avevo in circolo in quel preciso istante.
“Ma Harry, lo sappiamo tutti e due di essere i due ragazzi più sexy qua dentro, nessuno ci merita.”
“Sei proprio uno stronzo. A tua sorella non ci pensi?”
Si morse il labbro e a quel punto non ci vidi più. Lo presi per una mano e lo portai fuori. Incollarmi alle sue labbra fu più facile del dovuto e sentii subito le mani insinuarsi nei miei boxer.
“Non qua puttanella, andiamo a casa.”
Ci mettemmo un secondo a decidere in che casa andare e visto che a casa sua c’era Hope, optammo per casa mia.
Non ricordo molto di quella notte, ricordo solo che la foga e la voglia erano ai massimi storici.
La mattina ci svegliammo nudi, abbracciati e ancora sudati.
“Louis, cazzo.”
Mi staccai da lui e mi alzai, lanciandogli i vestiti addosso.
“Oh, ma che ore sono?”
“Sono le 10.00, alzati che è tardi.”
Si alzò e si vestì svogliatamente.
“E ora chi lo dice a mia sorella?”
“Nessuno dei due, tua sorella non lo deve sapere.”
“Oh, lo saprà.”
“Non è stato niente di troppo importante. Non serve dirglielo. Non mi pare il caso e comunque, mi vergognerei.”
Si accigliò un po’.
“Ti vergogneresti di me?”
“No, solo che, ci siamo lasciati ieri e la sera ero già in un altro letto. Non mi sembra giusto.”
“Senti un po’, ma, ieri sera è successo tutto solo perché eri ubriaco o perché io un po’ ti piaccio?”
Ci pensai un po’ su, come diavolo potevo dire che era successo tutto per entrambe le cose?
“Non lo so, credo entrambe.”
“Non capisco.”
“Nemmeno io, ora come ora posso solo dirti che sì, mi piaci ma non ti fare strane idee. Mi piaci nel senso che verrei a letto con te ogni volta che vuoi.”
Sorrise e venne verso di me.
“Perfetto, allora ci vediamo stasera. Passo per le 10.00.”
Mi schioccò un bacio sulle labbra e si allontanò, andando via.
Quello che mi aspettava era di gran lunga più importante di quello che avevo passato con Hope, ero assolutamente convinto di amarla ma non era così, ero solo attratto da lei. Nel giro di ventiquattro ore avevo detto di amarla, l’avevo anche lasciata e ero andato a letto con suo fratello.
Ma questa, è un’altra storia.
H. xx.
 
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Angolo mio.
RAGASSUOLI la storia è finita!! Nuuuuuuu hahah no okay dai. Ringrazio tutti i lettori e quelli che hanno rensito, un immenso, giganormico, extrasupermegaipergrande va alla mia roccia. GRAZIE SABRI, PER TUTTO. <3
  
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