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Autore: Michelle Morrison    02/02/2015    2 recensioni
Allora che fai, eh? Lo chiedo a tutti quei virtuosi moralisti che hanno sempre la risposta a tutto e che hanno sempre un consiglio pronto quando si tratta della tua vita. Che fai, alla fine, quando non hai alcun potere e non puoi mettere il naso nella famiglia altrui? Te ne sbatti. È questo che fai.
Fa tutto schifo, ma la vita è così.

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Ethan, Les, Bennie, Trix, Lockie, Chryst e Tye, amici da sempre, sono ragazzi di una cittadina del Lincolnshire, in Inghilterra. La loro vita procede tra scuola, serate all'insegna di alcool e droghe, ci sono innamoramenti, sesso, sogni, intrecci, litigi e risse.
Non c'è romanticismo.
Non c'è morale.
Non c'è senso.
Non ci sono insegnamenti.
Non c'è giustizia.
Non c'è buonismo.
Ci sono solo i protagonisti che, alternandosi, si raccontano senza giri di parole.
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Disclaimer: Questa storia tratta di argomenti come la droga, l’alcool, il sesso.
Il linguaggio usato è volgare, sporco e magari può essere offensivo.
Genere: Angst, Erotico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo, Violenza
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Desclaimer: In questa storia il linguaggio usato è volgare, senza mezzi termini. Può essere offensivo.

                            Gli argomenti trattati sono indelicati, possono essere ritenuti violenti.

      I personaggi possono essere misogini, razzisti, omofobi e possono risultare crudeli.

      Questa storia è finzione. Ciò che scrivo non è ciò che penso.

 

“Non è facile essere sempre ubriachi,

lo sarebbero tutti se fosse facile...”

 

UNTIL IT KILLS

 

 

VIII Ethan Crook

 

Continua a essere uno schifo.

 

 

VIII ETHAN CROOK

 

Continua a essere uno schifo.

 

Dall’incidente –sempre che si possa chiamare così- di Bennie erano passati tre mesi. Uno schifo totale, quel periodo.

C’era stato il funerale e tutte quelle cazzate che seguono alla morte di qualcuno e, poi, c’era stato il processo a Murray senior. Quel fottuto pezzo di stronzo è finito al gabbio in men che non si dica. La cosa che mi fa più schifo di tutto, però, è il fatto che prima che qualcuno facesse qualcosa Bennie ci ha lasciato le penne. Ancora ci sto male, se ci penso. Eppure non posso farci nulla, perché è andata così e avremmo dovuto prevederlo. Facile, no, col senno di poi?

Lo sapevamo tutti… Abbiamo chiuso gli occhi. Ci siamo voltati dall’altra parte davanti ai suoi lividi e a quelli di sua madre. Che cazzo puoi fare per fermare ’sta merda, quando non hai che diciassette anni? Miseri diciassette anni, ‘catroia. Non  c’è storia, oltre a dire a Bennie di andarsene da lì non avremmo potuto fare una mazza. C’abbiamo anche provato a invitarlo da noi, ma lui ci aveva detto che non poteva lasciare sua madre in balia di quel depravato dimmerda. Allora che fai, eh? Lo chiedo a tutti quei virtuosi  moralisti  che hanno sempre la risposta a tutto e che hanno sempre un consiglio pronto quando si tratta della tua vita. Che fai, alla fine, quando non hai alcun potere e non puoi mettere il naso nella famiglia altrui? Te ne sbatti. È questo che fai.

Fa tutto schifo, ma la vita è così. Erano cazzi di Bennie, alla fine.

Cioè, adesso passo per un cazzo di insensibile, ma vi assicuro che sono stato male anche io. È dura ammetterlo per un ragazzo, ma è così. Io e Murray ci conoscevamo da… da sempre. Avevamo fatto tante di quelle stronzate insieme, che non riesco nemmeno a contarle. Eppure non posso più farci nulla, adesso, e non mi posso nemmeno fermare. Alla fine ci sono tutti gli altri con cui stare e, anche senza Murray, dobbiamo continuare a vivere. Poi c’era Jessey con me e lei mi aiutava a stare su di morale… Se non ci fosse stata lei, con tutta probabilità, ci avrei messo un po’ di più a riprendermi. Ma ora era tutto finito.

Così, quella sera, come ogni sabato, mi ritrovai con gli altri al Lighthouse, con la vodka nello zaino e la mano stretta in quella della mia ragazza. Qualche passo dietro di noi, c’erano anche mia sorella e Les, che parlavano fra loro e sfoggiavano entrambi magliette dei Murderdolls, visto che erano andati al concerto un paio di sere prima. C’era qualcosa di strano, in quel cazzone di Shands, nell’ultimo periodo. Era come se la morte di Murray l’avesse stravolto. Non se n’era accorto nessuno, ma io lo conoscevo bene e avevo notato che aveva perso qualcosa per strada. Non so cosa, perché alla fine era il solito pezzo di merda di sempre. Infatti mollò Chryst non appena entrammo dentro e occupammo il divanetto all’angolo, per andare a fare il filo a quel gran pezzo di passera di Linda Myers, che era single da quella mattina. Il suo ormai ex, Rob Bawler, le aveva detto che c’aveva un’altra tipa e che lei gli aveva rotto il cazzo. Testuali parole: ho sentito tutto, nel bagno dei maschi, mentre mi facevo una canna con Les. Lui, furbo come pochi, mica si è lasciato scappare l’occasione e le si è attaccato come una sanguisuga e, come sappiamo tutti, nessuna dice di no a Shands.

«…Eeth mi presti mica cinque sterline? C’ho voglia di un Mojito, non c’ho nulla.»

Mi fece Trix, sporgendosi sul tavolo e mettendomi davanti agli occhi le tette tenute su dal push-up. Vista la grandezza, doveva essere in pieno ciclo oppure quel reggiseno aveva un’imbottitura da far paura. Comunque non feci caso al suo tentativo di attizzarmi, e le rifilai i soldi senza dire una parola. Non avevo affatto voglia di scenate di gelosia da parte di Jessey, che ogni volta si scazzava una cifra quando quell’oca di Moody si atteggiava in quel modo. Avere una ragazza ha i suoi cazzi. Uno schifo…

«C’è qualcuno che ti piace qui?» Domandò poi a mia sorella, sempre con quest’aria da la-figa-ce-l’ho-solo-io-qui. «Potremmo provarci, no? Che sei abbastanza accettabile stasera… Ti sta bene la tinta verde.»

«Grazie.» Nel dirlo, Chryst mi rivolse uno sguardo che la diceva tutta su quel che ne pensava di Patricia. «Non sono interessata a nessuno. Piuttosto Andrei a prendermi della vodka.»

Dicendolo si alzò e andò da sola al bancone e Trix sbuffò, prima di guardarmi con ‘sti occhi ricoperti di trucco da fare invidia a un panda. Vedendo che non gliela davo vinta, allora, andò a sedersi sulle ginocchia di Lockie, a sfregargli il culo addosso, cercando attenzioni. Da quando Chryst era diventata parte della compagnia e Lester la trattava come sua pari, quella cogliona di Moody faceva di tutto per diventare la sua amichetta del cuore. Era tutta una tattica da malati mentali per entrare nelle grazie di Shands, ma zero. Lui se ne sbatteva come al solito… Eppure pensavo che le sarebbe passata ‘sta stronzata della cotta. Mi aveva confidato che Bennie le si era dichiarato e lei aveva rifiutato, la sera stessa in cui poi suo padre l’aveva ammazzato in mezzo alla strada. Le dispiaceva un po’ per come l’aveva trattato e al suo funerale non aveva fatto altro che piangere e dire che avrebbe potuto amarlo davvero, un giorno, se fosse stato ancora vivo. A volte sosteneva pure che, probabilmente, lui l’avrebbe trattata come una principessa e presto o tardi si sarebbero innamorati e sarebbero diventati una coppia bellissima. Tutta la messinscena era finita un paio di settimane dopo il funerale e si era dimenticata di far finta che il dramma avesse colpito soprattutto lei. Alla fine era tornata a sospirare per Les come suo solito e a rompere le palle a me e Cochrane. Uno schifo.

Che Lockie se la fosse fatta veramente, poi, cazzi loro. Non me ne frega nulla, delle scuse che pigliano per scopare. Lui m’ha anche raccontato che lei gli è arrivata in casa a piangere e non ha potuto fare nient’altro che consolarla ficcandoglielo dritto in gola. Almeno ha smesso di lamentarsi, ha detto. Come dargli torto… Comunque, quella sera Cochrane era talmente fuori che non faceva nemmeno più caso alle sue moine. A dirla tutta era ubriaco da tempo, come se non volesse più tornare ad affrontare la realtà da sano. Non l’ha presa mica bene, la storia di Bennie. Non l’ho più visto sobrio dopo il funerale, credo. Beh, ma non me ne frega un cazzo.

«Ho saputo che c’è una festa al porto, stasera.» Fu Tye a tirarmi fuori dallo scazzo causato da Moody, non appena arrivò al tavolo con un Cosmopolitan in mano. «Mi ha mandato un sms Curtis, poco fa. Ha detto se vogliamo andarci.»

«Perché no?» Mi voltaic verso Jessey e le accarezzai i capelli neri che profumavano di balsamo. «Ti va?»

«Sì… Non c’è nulla da fare, alla fine.»

«Allora avviso Curtis che arriveremo fra un’oretta.»

Dicendolo, Chambers prese il cellulare e digitò di tutta fretta. Dopo la festa in casa Ranson, lui e Curtis erano diventati grandi amici. Era una cosa segreta, dal momento che era meglio che il resto della scuola non sapesse che se la facevano. Pensare che uno come Ranson ficcasse l’uccello nel culo a un ragazzo, avrebbe riscosso non poco scalpore. Frega davvero un cazzo, a me. Ma la gente è ottusa…  uno schifo, ‘sto mondo.

Nel giro di un’ora, comunque, ci ritrovammo a River Freshney, nel parcheggio. C’era tantissima gente che non conoscevo e altri, invece, che venivano al nostro liceo. Una bolgia infernale, quella festa. C’era un baldacchino in cui avevano improvvisato un dj set con delle mega casse e, in mezzo ai container, si era creata una pista da ballo. C’era ‘sto gruppo di amiche di Trix a cui lei si unì e iniziarono a strusciarsi e limonarsi fra loro, per attirare l’attenzione di quei tizi che stavano all’angolo con una birra in mano. In men che non si dica, questi si avvicinarono a loro, e iniziarono a provarci. Non era difficile capire che, non molto tardi, si sarebbero ritrovati a scopare da qualche parte.

«Ce l’ha fatta a trovare qualcuno…» Se ne uscì mia sorella, superandomi e fermandosi a guardare la scena. «Non è stato poi così difficile. Certo, fossi in lei starei attenta a Slate. Non è un tipo affidabile…»

«Se l’è andata a cercare.» Le rispose Jessey, accendendosi una sigaretta e passandogliela. «Una volta o l’altra qualcuno le farà del male, se non impara a scegliersi i partner.»

«Vi preoccupate troppo!» Lockie scorrazzò a tutta velocità accanto a noi, prima di bloccarsi un secondo a guardarci. «Bisogna divertirsi intanto che siamo giovani!! Buttatevi anche voi!!!»

Poi ripartì e si lanciò nella mischia, andando a cercarsi una passera con cui passare la serata. Io non potevo affatto comportarmi come lui, visto che stavo con Pope, quindi rimasi dov’ero a fissare la scena. Forse era meglio essere occupato… Non sono mai stato bravo con le ragazze. Jessey era arrivata da me e mi andava bene così. Era comoda, come situazione. Beh, si era messa con me solo perché glielo aveva detto Lester… Questo lo sapevo. Me l’aveva detto, alla fine. Ma che importa? L’unica cosa che contava era che non avevo dovuto prendermi la briga di cercarmi qualcuna da solo.

Certo, ancora non avevo infornato la pagnotta… Ma questo Shands non poteva saperlo. Non era colpa mia! Al momento di metterglielo dentro, mi prendeva male ed evitavo. Insomma, sapevamo tutti dei trascorsi di Jessey. Un po’ ero spaventato! Però era proprio una brava ragazza e non potevo lasciarla solo perché ero un coglione. Sono uno schifo di uomo… Pessimo.

«Hey, Crook, hai qualcosa da bere nello zaino?» Lester mi diede una pacca sulle spalle che quasi mi uccise e mi voltai a guardare il suo muso tutto eccitato reso quasi caricaturale dall’anfetamina. «Ho una sete, porcatroia. Linda, qui, mi ha sfiancato!»

«Ho vodka, gin e birra.»

«Vada per il gin… Ohi, Chryst, ne vuoi un po’?» Chiese poi a mia sorella, snobbando quella poveretta di Linda, che era stata trascinata fin lì con chissà quale promessa. «Ce lo beviamo insieme…»

«Non credevo fossi così generoso.» Gli rispose lei, alzando appena un sopracciglio nel modo in cui fa quando è lusingata. «Un goccio e basta. Forse anche Linda ne vuole un po’, no?»

«Naaah. Non beve, a quanto pare.» Si lamentò lui, prima di avvicinarsi a lei. «Per quello c’ho messo tanto a farmela. Che cazzo… Ho dovuto smanettarmelo per un po’ per tenerlo duro prima che si convincesse a farmelo infilare.»

«Lester!!» Linda si lamentò, indietreggiando appena. «Che cazzo?!!»

«…è la verità.» Lui sorrise con quella sua tipica strafottenza, allargando appena le braccia. «Poi continuavi a stringere le gambe! C’hai paura del mio uccello e non possiamo farci nulla!»

La povera malcapitata diventò tutta rossa e se ne andò, mentre scoppiavo a ridere divertito. Cazzo posso farci? Quando fa così non riesco a restare serio! Non si può… è troppo coglione a dire in faccia quel che gli passa per la testa. Per questo l’ho sempre invidiato un po’, perché se fossi come lui, probabilmente, non starei con Jessey solo perché mi fa comodo. Le avrei già detto che mi fa impressione vederla nuda e che ho paura che m’attacchi qualche malattia venerea.

«Ragazzi… Ho parlato con Curtis!» Chambers spuntò alle nostre spalle e ci voltammo tutti a guardarlo. Aveva quest’aria felice di chi si sta per svuotarsi le palle. «Ci ha invitato sulla sua barca!»

«Ha pure una barca?» Domandò Shands, sventolando il gin. «Quanti cazzo di soldi ha?»

«Che importa?! Andiamoci!» Gli rispose lui, lanciandomi uno sguardo supplichevole. «Dai, ci divertiremo. Saremo solo noi e un paio di suoi amici!»

«Che stiamo aspettando? Di sicuro ci sarà un frigobar là sopra!»

«Il ragionamento di Shands non fa una piega.» Concluse mia sorella, scostandosi i capelli verdi dal volto. «Jessey, a te va? Ci beviamo qualcosa insieme mentre cavalchiamo le onde…»

La mia ragazza ridacchiò appena e s’incamminò con lei, seguendo Tye tra la folla e i container, diretti alla barca. Les si mise accanto a me e sospirò, storcendo appena le labbra. Non gli chiesi che cosa gli passasse per la testa, visto che sapevo benissimo che me lo avrebbe detto lui. Non gli sta in bocca nulla a quel fesso… Ci vollero giusto due minuti, prima che iniziasse a lamentarsi con me, lanciando sguardi scazzati a Jessey e Chrystal. Che cazzo… Un altro schifo di sproloquio melodrammatico di quel pezzo di merda. Ma d’altronde era il mio migliore amico…

«…e così andiamo a fare un giro romantico in barca proprio dopo che ho cacciato Linda? Se l’avessi saputo l’avrei trattata bene ancora per un po’…»

«Magari a bordo ci sono ragazze libere.»

«Lo spero proprio perché non potrei sopportare di sbrodare in mare dopo una sega, mentre gli altri trombano tra loro. Porcaputtana

«Non preoccuparti, non succederà.»

Eppure successe… Quando fummo sulla barca ci accorgemmo che i presenti erano tutti accoppiati. Gli amici di Ranson erano una tipa e un tipo fidanzati tra loro e, quindi, solo Les e Chryst erano single. L’unica consolazione è che avrebbero potuto tenersi compagni tra loro, mentre gli altri pomiciavano. Certo, Lester non ne sarebbe stato affatto contento, ma a chi importa?

«Crook, dovrai farmi da compagna…» Le disse lui, prendendole il fianco e trascinandola verso prua. «Saremo come Capitan Uncino e Spugna.»

«Io faccio Uncino!» Ridacchiò mia sorella, seguendolo e tenendo la bottiglia di gin stretta al petto. «Che ne dici, Shands?»

«Okay… altrimenti potremmo essere come Jack e Rose.» Gli sentii dire, prima di lanciargli uno sguardo torvo, mentre Jessey scendeva nella cabina dove c’erano gli altri. «Senza l’inconveniente dell’iceberg, ovviamente.»

Non sentii più nulla, dal momento che andai da Ranson e i suoi amici, abbandonando Chryst in balia di quel coglione. Sapevo che, comunque, avrei potuto fidarmi di lui. Perlomeno non era uno sconosciuto e, poi, le voleva bene come a una sorella minore. Andai quindi al frigobar e prese un paio di birre, ringraziando Curtis e mettendomi poi a sedere sulla panchina rivestita in pelle. La barca era una figata assurda e lo diventò ancora di più quando il proprietario la portò a un paio di miglia dalla costa. Non che la sensazione di gioia durò molto, visto ciò che stavo per vedere.

Uno schifo, ragazzi. Jessey può anche dirmi che non c’è nulla di male, ma era davvero uno schifo.

 

 

 

 

 

 

 

Hello everybody!!

 

Ecco il nuovo capitolo… Sono passati tre mesi e le cose vanno avanti dopo la morte di Bennie. Non si è ancora capito molto, ma poi pian piano si spiegherà. Comunque è stato suo padre a ucciderlo.

 

Detto questo mi scuso se il capitolo è un po’ più corto, ma prometto che quello di Lester sarà appena più lungo. Solo che devo incrociare gli avvenimenti!

Preparatevi al peggio… o, chissà, a qualcosa di divertente!

 

Come al solito, questa è la mia pagina facebook da scrittrice! Lì sarete sempre aggiornati…

https://www.facebook.com/pages/Michelle-Morrison/390257021129034

 

Grazie a chi segue questa storia completamente casuale e fuori dagli schemi!

Non siate timidi e lasciate pure una recensione… anche per insultare i personaggi! Ci sta sempre… ;)

 

 

M.M.

   
 
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