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Autore: Deuterio    02/02/2015    1 recensioni
La vita per le strade delle grandi metropoli può essere dura, tuttavia anche stimolante per alcune persone che sanno come adeguarsi a certi ambienti. In questi ambienti sarebbe meglio evitare di far parlare di se, ma per alcuni invece c'è la necessità opposta; spesso non basta la consapevolezza di aver compiuto qualcosa di grande, ma si sente la necessità che questo qualcosa venga riconosciuto da tutti in qualche modo...
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il canto di un gallo annunciò l'alba, non fu una notte facile per Carl: la compagnia femminile che gli si propose davanti agli occhi la sera prima non era il genere di compagnia in cui sperava purtroppo; difatti le fanciulle si limitarono ad intrattenere il giovane mezzuomo mediante poesie e storie cantate accompagnate da coreografie danzate e musica, il tutto con contorno di cibi e bevande sublimi gentilmente servite dalle medesime fanciulle.
Nonostante Carl tentò in tutti i modi di persuadere le ragazze con altri tipi di intrattenimento, queste sembrava fossero totalmente immuni al suo fascino e anzi, raggirarono più e più volte il giovane Halfling. Fu una brutta ferita nell'orgoglio di Carl e poiché non capì come riuscissero vanificare tutti i suoi tentativi, decise in fine di arrendersi e la notte trascorse comunque piacevolmente.
Al secondo richiamo del gallo, Carl aprì pigramente gli occhi: si sentiva sconsolato, tuttavia riposato e fresco come una rosa in primavera.
Diede una rapida occhiata alla stanza e notò che le ragazze si furono addormentate ovunque vi avessero trovato posto: poltrone e divani, alcune anche per terra adagiate sugli immensi tappeti colorati e di ammirevole fattura che ricoprivano il pavimento, dopotutto la temperatura della stanza era piacevole e non vi era necessità di coperte, benché il letto ne era fornito. Con immensa gioia e soddisfazione, comunque ingiustificata, il giovane Carl poté osservare un paio di ragazze che a quanto pare scelsero come giaciglio il letto su cui dormiva il loro ospite piuttosto che il pavimento: probabilmente al solo scopo di essere a disposizione del loro ospite in qualunque momento e non per altro.
Carl decise di alzarsi dal letto per iniziare la sua seconda giornata a Flesjar, magari con una buona colazione. Cercò di muoversi più silenziosamente possibile, in questo era un maestro e lo sapeva, inoltre l'immenso letto sui cui aveva passato la notte e i tappeti lo aiutarono parecchio.
In breve raggiunse i suoi abiti ordinatamente ripiegati su una sedia ai piedi del letto e iniziò ad indossare i suoi pantaloni di stoffa marrone, la camicetta di cotone bianca e il suo corpetto di cuoio che nonostante si trattasse di un'armatura, con tutte le caratteristiche e i dettagli del caso, risultava comunque un capo di abbigliamento ordinario più per un semplice viaggiatore che per un individuo pronto a difendersi, mantello verde e naturalmente l'inseparabile bombetta nera. Prima di uscire dalla stanza Carl si guardò bene di non dimenticare il borsello con il denaro, ma neanche il suo elegante stocco e i suoi due pugnali, ma lasciò in stanza l'equipaggiamento pesante.
Una rapida occhiata verso una delle tre finestre, le quali dava verso la foresta e lasciavano intravedere il tetto di altre abitazioni, per vedere come era il tempo: tempo sereno e cielo pulito, una luce stupenda e le cime degli alberi non sembravano scosse dal vento; una splendida giornata primaverile quindi.
Entusiasta Carl si girò verso la porta di ingresso, evitò abilmente due fanciulle addormentate una sull'altra e raggiunse la porta, appoggiò la piccola mano sulla maniglia e la girò. Come mise un piede fuori dalla porta sentì un coro di voci angeliche alle sue spalle << Buona giornata nostro Signore e tornate presto! >>.
Il giovane Carl atterrito si girò verso la stanza: le fanciulle erano sveglie, nelle esatte posizioni in cui lui le aveva appena lasciate ma sveglie e lo stavano guardano rivolgendo dei sorrisi cordiali.
<< …Grazie e buona giornata a voi signorine! >> Il giovane Halfling ricambiò il saluto e i sorrisi e si affrettò a chiudersi la porta alle spalle: praticamente lo avevano colto di sorpresa.
<< Fuuuuu.... >> sospirò il giovane mezzuomo, il cuore gli batteva all'impazzata, e si diresse per il corridoio, il quale sembrò non avere altre stanze e terminava in una rampa di scala discendente. Scese un piano e si ritrovò nell'ingresso: osservandolo meglio Carl notò che l'atrio del locale era ampio e tenuto in ordine; le pareti erano adornate con dipinti raffinati, raffiguranti vari soggetti. Al banco dove il giorno prima vi incontrò la giovane elfa, questa voltò vi trovò un'altra fanciulla molto graziosa ma non straordinariamente bella per i suoi gusti: aveva dei capelli lunghi e lisci di un colore viola cangiante simile a quello dei fiori di Lilla, li portava sciolti benché sembrassero come accarezzati da una brezza leggera perpetua, occhi grandi e azzurri come il mare e pelle ambrata. Probabilmente si trattava di una fanciulla gnomica, difficile da attribuirle un'età; sembrava concentrata su qualcosa e probabilmente era alle prese con della burocrazia. Il giovane mezzuomo si dispiacque all'idea di doverla disturbare, ma doveva chiedere dove poteva consumare una adeguata colazione. Decise quindi di dirigersi verso il banco della fanciulla in modo disinvolto.
<< Buon giorno Signor Tumblestone. Un secondo e sono subito da voi.... >> disse la ragazza con un sorriso, ma senza distogliere lo sguardo dal suo lavoro.
<< … eccomi, come posso aiutarvi? >> chiese in fine la ragazza.
<< Buon giorno mia cara. >> rispose cordialmente Carl << Sarebbe così gentile da dirmi dove potrei... come dire... asciolvere ? >>.
A quelle parole la gnoma rimase interdetta << … Prego? >>.
Le abilità colloquiali del giovane Carl sembravano aver fatto un buco nell'acqua quella volta, quindi corse subito ai ripari << Oh cielo perdonatemi.... ma come mi esprimo oggi.... vorrei semplicemente fare colazione signorina. >> concluse Carl con un sorriso.
<< Oh si naturalmente ser, scusatemi voi. Seguitemi pure. >> La fanciulla scese da uno sgabello e fece strada al giovane Carl: era più alta di lui solo una ventina di centimetri dopo tutto. Li mostrò una tavolino in una sala da pranzo enorme, con diversi tavoli di diverse dimensioni: era un ambiente molto luminoso grazie a delle ampie finestre dalle quali filtrava la luce dall'esterno e grazie anche a due immensi lampadari con candele in ferro battuto tuttavia decisamente decorativi e belli a vedersi, i quali fornivano un'adeguata illuminazione a tutta la sala; guardando meglio le candele dei lampadari Carl non poté fare a meno di notare che nonostante fossero accese, e le fiamme erano leggermente più vive di quanto ci si potrebbe aspettare da delle semplici candele e la cera di queste non dava segni di colatura. - Probabilmente c'è sotto il solito gioco arcano - Pensò Carl. Il resto delle pareti era decorato da dipinti ed arazzi molto belli, e dove questi non riuscivano a coprire adeguatamente le superfici, lasciavano intravedere un muro bianco e liscio. Per la sala si sentiva una leggera musica di sottofondo di provenienza sconosciuta, molto gradevole all'udito, inoltre vi aleggiava un odore delizioso.
Date le dimensioni della sala Carl capì come bastasse salire una sola rampa di scale per trovarsi al piano superiore, che già era possibile intravedere i tetti delle altre abitazioni.
<< Prego, potete sedervi qui ser e potete servirvi di tutto quello che volete dal tavolo la in fondo >> la gnoma indicò in fondo alla salone dalla parte opposta ai finestroni, dove era stato disposto un ungo tavolo su cui vi si trovava ogni genere di cibo che uno stomaco affamato potesse desiderare al mattino.
<< Molto gentile, vi ringrazio Signorina.... >>
<< Perdonatemi avete ragione non mi sono presentata, il mio nome è Nili >> rispose la gnoma imbarazzata.
<< Figuratevi non vi dovete scusare, mi dispiace aver interrotto il vostro lavoro piuttosto. >> continuò lui. << Siete voi e gestire questo magnifico locale? >> Carl pensò che se avesse unto gli ingranaggi giusti si sarebbe risparmiato eventuali attenzioni troppo opprimenti da parte del personale.
<< No, sono solo la capo sala e mi occupo del resto del personale. Sono alle dipendenze della Signora Hirriel, è lei che gestisce il locale e tutte noi. >>
- Perfetto! Tutte donne allora - Pensò Carl.
<< Se desiderate conferire con lei posso fissarvi un appuntamento in giornata, perché al momento non si trova qui >> Concluse Nili.
<< Oh non è il caso vi ringrazio. Prima o poi le farò i complimento per il servizio comunque >> Concluse Carl esibendo un sorriso. Al che la gnoma si congedò con un inchino e Carl poté concentrarsi sul cibo; ma non aveva un grande appetito, ed era molto strano per un Halfling giovane come lui. Consumò comunque una discreta quantità di latte di capra e dolcissimi biscotti al burro. Mentre mangiava, nel silenzio dell'immensa sala, il giovane Carl sentì il rumore di passi provenire dall'atrio, quindi dietro di lui: erano passi diversi da quelli delle ragazze, erano più decisi e decisamente più pesanti. Il giovane Halfling rimase in ascolto senza voltarsi, ma si pentì di essersi seduto in quella posizione. D'un tratto le sue orecchie furono raggiunte da una voce rozza e tonante e... maschile << Buon giorno e buon appetito signore! >>. Carl rimase interdetto nel sentire quella voce, ma prima che potesse voltarsi ad esaminare la sorgente di tale voce, nel suo campo visivo fece ingresso una figura più alta di lui e decisamente più robusta, tuttavia non sapeva dire se si trattasse di un umano di bassa statura o meno. La figura si diresse al tavolo delle cibarie e prese direttamente un tacchino arrosto intero, si voltò e si sedette ad un tavolo di fronte a quello del giovane Halfling. Ora Carl poté vedere bene lo sconosciuto: testa completamente rasata e lucida , coperta da tatuaggi runici; occhi scuri sormontati da folte sopracciglia castano chiaro, naso aquilino al disotto del quale il resto del volto spariva sotto una folta barba bionda scura lunga quasi quanto tutto il torace dell'uomo, tenuta sciolta, pelle chiara. Alle orecchie portava diversi orecchini di metallo, all'apparenza poco pregiato. Sul viso si potevano intravedere alcune cicatrici. Era vestito con semplici abiti da viaggiatore, tuttavia gli stivali sembravano troppo pesanti e rigidi: notò che i bordi della punta e dl tallone erano dentellati.
- Trattasi di un nano in fine. - Pensò Carl - Gente socievole... se di buon more -.
<< Buon giorno anche a voi ser. E buon appetito. >> Ricambiò il giovane Carl. Il nano di risposta lanciò un'occhiata complice al giovane Halfling, probabilmente accompagnata da un sorriso.
<< Saranno anche molto accoglienti qui, ma non vogliono capire che al mattino non c'è niente di meglio che un buon arrosto e un buon boccale di birra fresca e spumeggiante. >> aggiunse il nano.
<< Eh già... >> Concordò Carl cercando di apparire il più concorde possibile, malgrado la nausea che gli si scaturì al solo pensiero.
<< Non sembrate di queste parti giovanotto, cosa vi porta qui ? >> continuò il robusto interlocutore addentando una coscia di tacchino.
<< Bhè... in effetti ser io sono giunto qui via mare ieri, sono originario di Corielth e sono... uno studioso... di storia antica, ecco. E poi per la mia gente è un piacere viaggiare. >> Si inventò in fretta Carl.
<< Capisco >> concluse il nano << Vi interesserebbe la cultura nanica allora: siamo un popolo legato alle tradizioni e ricco di storia antica... ahahahah >> Continuò il nano con una sonora risata.
<< Molto affascinante ser. >> Concluse Carl cercando di non far continuare la discussione.
<< Siete un Halfling mi pare di capire, giusto? E come vi chiamate se posso? >> Incalzò il nano.
<< Esattamente ser, sono un Halfling o mezzuomo come certe genti preferiscono chiamarci. Potete chiamarmi signor Tumblestone comunque, e voi? >>
<< Il mio nome è Oskar mio giovane amico, e sono un esploratore del regno di Rostock, patria delle più belle ed immense città naniche sotto le montagne. >> continuò orgoglioso il nano. << Mi trovo qui in veste di pubblico ufficiale: Ultimamente si sono verificati dei furti presso i templi delle nostre città, e sono state portate via delle reliquie di vitale importanza per i nostri chierici >>.
- Sono mai stato in una città nanica...? - Pensò Carl - No... quindi io non sono stato. Anche se effettivamente potrebbero avere un certo valore certe reliquie – continuò a pensare Carl sogghignando.
<< Quindi sono venuto giù dalla mia terra a Nord per cominciare le indagini. >> Concluse il nano.
<< E di grazia ser Oskar, come può qualcuno aver eluso la severa sorveglianza di un tempio nanico … in una città nanica per giunta? >> incalzò spavaldamente il giovane mezzuomo, cosa che venne notata dal nano il quale lo guardò severamente << ...è probabile che ci sia la mano di qualche... prestigiatore >> rispose con tono severo il nano.
Carl capì di dover cambiare tono per la discussione, onde evitare di indispettirsi un nano... per giunta tutore dell'ordine.
<< Ah capisco... allora potrebbe trattarsi di professionisti e ben organizzati... e ha scelto di iniziare qui le sue indagini perché è il primo porto navale più vicino? >> continuò Carl.
<< Si, ma se sono organizzati come temo e come ha appena notato lei potrebbero aver avuto infiniti modi di sfuggire con la refurtiva. >> concluse il nano pensieroso.
<< Vero... e perdonate la domanda, ma cosa succederebbe se non doveste riuscire nella vostra missione? >> indagò Carl.
<< Bhé... in tal caso suppongo che i mastri artigiani delle nostre città provvederanno a forgiare altre reliquie. Il problema sarà richiamare e infonderei il potere divino in esse... >> concluse il nano.
<< Capisco. Vi auguro di cuore di riuscire nel vostro intento ser Oskar. >> concluse Carl.
<< Vi ringrazio... >> rispose il nano, nel mentre si voltò verso il giovane mezzuomo e incominciò a squadrarlo attentamente. Carl sapeva di non aver mai fatto un torto ad alcun nano: gente da prendere poco alla leggera, caparbia, determinata e talvolta irascibile, tuttavia quello sguardo non lasciava presagire niente di buono.
<< Voi ! >> disse in fine il nano pacatamente.
<< Io ? >> rispose deglutendo a fatica Carl.
<< Si, voi... avete detto di essere uno studioso di storia antica, quindi potreste sapere chi è interessato a certe reliquie naniche e perché. Potrebbe essermi di aiuto, le andrebbe di collaborare mio giovane amico? Naturalmente dietro lauta ricompensa... >>.
- Mmmmmmm, lauta ricompensa solo per darti una mano ???? perché no?! dopo tutto una buona azione fa sempre bene - Pensò Carl assaporando la cosa, tuttavia insicuro di dare una risposta affermativa << Io... bhé... si... forse... >>
<< Ahahahahha..... perfetto allora. Vado a prendere il resto dell'equipaggiamento e partiamo subito !!! >> concluse il nano, senza lasciare spazio ad eventuali risposte.
<< ...Splendido ! >> rispose Carl cercando di sembrare più entusiasta possibile.
Come il nano lasciò la sala, Carl lasciò cadere la fronte sul tavolo più sconsolato di prima e chiuse gli occhi << Comincio ad odiare questo posto ! >>.
   
 
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