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Autore: dark__warrior91    03/02/2015    0 recensioni
Dopo la morte di sua nonna, Louis cade in un periodo di depressione. Zayn, il suo migliore amico, lo aiuta a superare la perdita e gli trova un nuovo lavoro. E proprio lì Louis incontra Harry, un altro impiegato un po' impacciato. Da quel giorno le loro vite cambiano.
•"Mi domandavo cosa fosse quella sensazione di felicità improvvisa, le farfalle nello stomaco, il cervello fuso, la mente annebbiata, e il cuore che pensi potrebbe rompersi da un momento all'altro perché sta battendo troppo forte. Forse era l'amore. Quel sentimento così semplice, ma così immensamente grande che ti stravolge tutto quanto, portandoti a pensare solo ad una persona. Solo a lui."•
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era passata una settimana dalla rissa. Una settimana dal mio ricovero in ospedale e una settimana da quando lessi il foglietto che qualcuno aveva messo sotto la mia porta di casa.

In tutta la settimana non feci altro che pensare a quella minaccia "Stai attento a te, Tomlinson. La pagherai cara". Insomma, io non avevo nemici, a parte qualche antipatia delle scuole superiori, ma questo non c'entrava.

Il dubbio si fermó a quei quattro tipi della rissa. Pensandoci bene erano i più sospetti, ma anche i soli e unici sospetti. 

Harry mi domandó spesso cosa mi preoccupasse, ma cercavo sempre di evitare l'argomento; non volevo che si preoccupasse anche lui. Io dovevo proteggerlo.

La paura mi consumava ogni giorno di più. Non mangiavo più con regolarità e la maggior parte delle notti erano insonni. Il viso era più scavato e delle occhiaie viola incorniciavano i miei occhi.

In poche parole ero un bellissimo spettacolo da vedere, senza dubbio.

Comunque, la paura non derivava dal timore che facessero del male a me; io avevo paura per Harry. Insomma, era presente anche lui il giorno della rissa e si vedeva che fosse più fragile e innocente rispetto a me; era il bersaglio perfetto per quegli avanzi di galera.

Passavo ogni notte in cui Harry dormiva a casa mia ad osservarlo, data la mia insonnia. 

Era bellissimo quando dormiva, con i riccioli sparsi ovunque e la testa appoggiata sul mio petto. Avrei tanto voluto proteggerlo sempre dalle grinfie del mondo e tenerlo al caldo e al sicuro tra le mie braccia ma, come tutti sappiamo, non possiamo sempre ottenere ció che vogliamo.

Feci tutte queste riflessioni sdraiato sul mio divano mentre facevo annoiato zapping trai canali. L'orologio segnava le cinque e quarantacinque, e quello voleva significare che, nel giro di pochi minuti, Harry sarebbe arrivato a casa da me, come faceva quasi sempre quando lui tornava dal lavoro, visto che aveva più turni dei miei. 

Stavo pensando alla convivenza. In fondo io e Harry ci amavamo e, così facendo, un mezzo del guardaroba di Harry non sarebbe più stato dentro la sua macchina; lo faceva per avere sempre un cambio di vestiti con se quando decidevamo di passare insieme la serata e, ovviamente, anche la notte.

Quando riguardai l'orologio erano le sei e venti. Harry non aveva mai fatto così tardi. Subito il sangue mi si geló nelle vene al pensiero che quei brutti tipi gli avessero fatto qualcosa. 

Mi alzai come un fulmine e andai a cercare il mio telefono per chiamarlo. Uno, due, tre squilli e poi la segreteria telefonica. 

Mi cominciai ad agitare e a far scendere delle piccole lacrime dai miei occhi. Camminavo avanti e indietro per casa; in quel momento speravo solo che Harry avesse messo il silenzioso al telefono e che lo avessero trattenuto più tempo a scuola. Ma io ero un pessimista, e andavo subito a pensare al peggio.

Passó una mezz'ora, e a quel punto decisi di fare qualcosa, non potevo aspettare di più.

HARRY'S POV

Mi risvegliai intontito dopo una terribile botta ricevuta alla testa. Le cose erano due: o ero diventato cieco, o mi trovavo in un posto completamente buio.

Avevo paura, un incredibile paura che mi faceva tremare fino a sentire i miei denti sbattere. 

"Dove mi trovo? E perché mi hanno fatto questo?" erano le uniche cose che riuscivo a pensare.

All'improvviso vidi una luce in lontananza e dovetti coprire gli occhi, visto che ero stato per tanto tempo al buio. La cosa positiva era che non ero diventato cieco, per fortuna.

Le luci della stanza si accesero e così potei guardarmi intorno.

Mi trovavo in una piccola stanza con le mura grigie e completamente spoglie.

Mi feci indietro fino a schiacciarmi contro il muro quando vidi che un uomo robusto stava venendo verso la mia direzione. Ero terrorizzato all'idea che potesse farmi del male.

In mano aveva un vassoio con del cibo e una coperta. Non aveva un viso particolarmente minaccioso, anzi, sembrava dispiaciuto.

Mise le due cose a terra vicino a me e si fece più indietro di qualche passo. 

"Mi dispiace ragazzo" sospiró per poi allontanarsi verso la porta.

Il suo comportamento mi lasció spiazzato. Come poteva una persona come lui non essere pericolosa? Pensavo che mi avrebbe picchiato ma, ovviamente, non é mai troppo tardi per rimangiare le parole che si dicono.

"John, hai fatto?" chiese un uomo molto più grande e trascurato alla persona che era entrata prima nella stanza.

"Io... veramente, no" disse abbassando la testa.

"E che cosa aspetti a spaccargli la faccia? Deve soffrire lui e il suo amichetto, ricordi?"

"Non ne sono capace Dan. Perdonami." 

"No! Piuttosto prendi esempio da me e guarda come si fa!"

Dan venì minaccioso verso di me. Io cominciai a urlare e a piangere. Avevo già in mente cosa mi avrebbe fatto.

"Stai zitto! O tu e il tuo amichetto farete una brutta fine" disse tirandomi per i capelli.

Cominció a picchiarmi. Se urlavo  lui metteva più forza e impegno per farmi ancora più male. Così stetti in silenzio mentre piangevo, sperando che presto quella tortura sarebbe finita.

Quelle mani che mi toccavano non erano di Louis. Le sue mani erano più piccole e delicate. In quel momento volevo solo sentire Louis accarezzarmi e ripetermi che sarebbe andato tutto bene.

Con tutto il mio impegno mi sforzai di pensare che quelle mani fossero sue, ma lui non mi avrebbe mai fatto del male.

Non mi resi conto di quanto tempo passó prima che quell'uomo smise di picchiarmi e si chiuse la porta alle spalle, lasciandomi di nuovo nel più completo e totale buio.

Stavo accasciato per terra, nella posizione in cui mi lasció Dan, mentre piangevo e singhiozzavo. Non riuscivo a muovermi, sentivo male ovunque e nemmeno il pianto riusciva a farmi sentire meglio perché più singhiozzavo e più sentivo dolore.

Pensai a Louis mentre lentamente persi i sensi. Solo pensare a lui mi faceva coraggio per resistere, ma non ero sicuro che avrei resistito per molto in quelle condizioni.

LOUIS' POV

Avevo chiamato la polizia per segnalare la scomparsa di Harry. Mi dissero che avrebbero subito iniziato le indagini, ma quello non bastó per tranquillizzarmi.

Chiamai anche Zayn, Liam e Niall per aiutarmi a cercarlo. Loro mi costrinsero a rimanere a casa nel caso che Harry tornasse, ma secondo me non volevano che mi mettessi alla guida dato che ero agitato.

Stare chiuso in una casa non mi aiutava per niente. Harry poteva essere in pericolo e ovviamente io stavo fermo dentro una casa.

Stavo impazzendo ed ero disperato all'idea che qualcuno potesse avergli fatto del male.

Mentre la mia mente vagava, i miei pensieri furono interrotti dal suono del campanello. 

Mi precipitai verso porta, con la speranza che fosse Harry ad essere tornato da me.

Aprii la porta e mi ritrovai davanti una cosa che in quel momento non avrei mai pensato di trovare: un pacco.

Avevo un bruttissimo presentimento; l'ultima volta con questo metodo mi spedirono la busta con una minaccia all'interno. 

Quella volta in quel pacco cosa avrei trovato?
   
 
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