Serie TV > Braccialetti rossi
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Autore: gges_v    03/02/2015    2 recensioni
Nessuno aveva previsto un nuovo arrivo, ne tanto meno un nuovo membro.
Eppure adesso era lì, e per lui era bellissima. Per la prima volta sentì di poter capire cosa Cris fosse per Leo, e viceversa.
La nuova, la rossa, la forte per gli altri e per lui, semplicemente l'amore.
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Davide, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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- Allora, tu devi essere Alessia, giusto? - La voce di un uomo piuttosto alto che durante qualche visita di controllo la ragazza aveva già incontrato la richiamo dal suo stato di trance e la fece, se pur in maniera relativamente composta, sobbalzare. 
- Si, sono io.. - Disse, cercando di far assumere al proprio tono di voce una punta di convinzione, di acidità addirittura, perché in un ambiente come quello doveva essere forte e visto che di esserlo davvero non sembrava esserne in grado, Alessia, provò a fingere in quel modo stupido ed infantile che infatti non servì a nulla e il suo tono non sembrò per nulla sicuro. 
- Io sono Ulisse, ti porto in camera tua. Salta su! - disse l'uomo mentre con il capo le indicò la sedia a rotelle sulla quale si stava appoggiando, e la ragazza sgranò gli occhi iniziando a scuotere immediatamente il capo spostando il proprio sguardo intorno a se, ispezionando in quel modo l'ambiente che la circondava - Che c'è? Non ti piace quest'aggeggio? - domandò Ulisse, e Alessia annuì. 
- Io.. Posso camminare. Sto bene. - aggiunse poco dopo, facendo per alzarsi e in quel momento sentì il solito terribile bruciore che le percorreva i soliti punti prestabiliti ogni qualvolta che diceva un qualcosa di non vero, una bugia, legata alla sua salute. Quei segni, quel bruciore, le ricordava la verità, sembrava creato apposta per impedirle di dire bugie e non riuscì a non strizzare gli occhi e a mugolare lievemente per quel dolore.
- Alessia, senti, prima ti siedi e prima arriviamo. Prima arriviamo, prima puoi rilassarti. Prima puoi rilassarti, prima passerà il tempo prima della tua visita dalla psicologa e così la prima giornata sarà andata senza che tu te ne renda conto. - disse l'infermiere, nel tentativo di incoraggiarla, ma la parola psicologa in realtà l'aveva demoralizzata ulteriormente. - Senti, facciamo così, ti lascio qui altri 10 minuti con lei, facci confidenza e poi ti passo a prendere. Meglio così? - 
- Si, grazie Ulisse.- sussurrò la ragazza e seguì con lo sguardo la figura di Ulisse fino a quando non entrò in una stanza e sparì così dalla sua vista. Guardò la sedia a rotelle davanti a se e, dopo averla osservata per qualche minuto, ci si sedette sopra e iniziò a spingerla lievemente con le gambe, in quello che risultava uno stupido giochetto da bambina. 
- La prima volta che ci sono salito mi sono messo a correre come un dannato per quel corridoio laggiù, mi ha aiutato ad apprezzarla! - esclamò una voce maschile, giovane e calda oltre che dall'accento simpatico. - Io sono Leo. - aggiunse il ragazzo non appena lo sguardo di Alessia si posò su di lui. Per un attimo la ragazza rimase in silenzio e cercando di non dare troppo nell'occhio studiò la figura difronte a se: un ragazzo che avrà avuto più o meno la sua età, seduto su un aggeggio uguale al suo, un enorme sorriso in volto, la testa pelata ed una gamba amputata. - Tu sei Alessia, invece, me l'ha detto Ulisse. Io stavo nella camera dei miei amici a fare quattro chiacchiere, ti va di venire con me? - 
- Chiamami Alex, per favore. E.. Non voglio disturbare e poi devo andare nella mia stanza.. -
- Ma che stanza e stanza! Qui dentro, nessuno di noi ci sta mai davvero a letto. E poi Cris, la tua compagna, è lì. Allora, ti ho convinta? -
- Direi che non posso rifiutare, giusto? - disse la rossa con un piccolo sorriso dipinto sulle labbra arrossate dai troppi morsi che vi lasciva, e Leo annuì soddisfatto.
- Hai già capito tutto! Pensa, i miei amici ancora non capiscono che sono io il leader del gruppo e non mi ascoltando. Potresti essere un ottimo braccialetto rosso. - disse il ragazzo mentre iniziò a dirigersi verso la stanza dove prima era entrato anche Ulisse, girandosi di tanto in tanto per controllare se Alex lo stesse effettivamente seguendo. 
- Un ottimo che? - domandò la ragazza che, dopo aver recuperato la borsa dalle sedute della sala d'attesa ed essersela sistemata sul grembo, aveva preso a spingere la propria sedia a rotelle dietro a quella di Leo.
- Ne parleremo più tardi, Alex! -


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Salve a tutti!
Chiedo scusa per la poca cura del carattere e gli eventuali errori ma scrivendo e pubblicando la storia dal cellulare mi risulta difficile sistemare questi piccoli dettagli, ed il t9 è sempre pronto a giocare brutti scherzi.
Al prossimo capito, bye :)
  
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