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Autore: rory_93    30/11/2008    0 recensioni
Pensieri, pensieri che volano nella mia mente, che mi avvolgono come il vento, mi accarezzano e io sento il bisogno di comunicarli, di scriverli; e una volta riportati nero su bianco, sento che quel sentimento sarà eterno, sento che ogni volta che vorrò potrò riprovarlo semplicemente rileggendolo e ricordandolo...
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Oggi ho voglia di scrivere. Non so di cosa, so solo che voglio lasciarmi trasportare dai miei pensieri, dalle mie emozioni, mentre le mani scivolano su questa tastiera per riportarli nero su bianco. Scrivo per passare il tempo. Scrivo per stare meglio. Scrivo per me stessa ed è proprio questo ciò che amo di più mentre scrivo: sapere che grazie a delle semplicissime parole riesco ad esprimermi e comunicare emozioni, sapere che non lo faccio per nessuno se non che per me stessa...Già me stessa. Purtroppo però è facile che lasci ai commenti altrui il potere di influenzarmi e sentirmi giudicata: parole come: il tuo articolo era troppo banale, troppo deprimente, troppo lungo o che altro so io...semplicemente troppo. Ma che cos'è il troppo? Come si può definire tale una cosa che è stata creata semplicemente per esprimersi? E' vero che ognuno ha una sua opinione ed a qualcuno può piacere o no ciò che scrivo, ma ciò non deve diventare un peso troppo grande per me; io devo prendere in maniera positiva questi commenti senza però permettere che influenzino ciò che scrivo, ma anzi che mi permettano di migliorarmi. Fine. Non devo iniziare a pensare di scrivere qualcosa di divertente solo perché potrebbe piacere agli altri. Chi mi conosce sa perfettamente come sono fatta: sa che sono una persona allegra che ama ridere, ma che vuole anche avere qualche momento di serietà per discutere e riflettere.
E questo l'ho capito poco fa leggendo "Veronika decide di morire" di Paulo Coelho. Un libro che non credo molte persone leggerebbero, anche solo vedendo il titolo, perché in fondo, può far "paura"; è difficile infatti affrontare argomenti che parlano di "matti" che vivono in un manicomio; anch'io ero scettica, ma ora che l'ho iniziato, sto capendo e imparando molte cose, molte lezioni da non dimenticare.
Lezioni sulla vita, su come la quotidianità ci assilli e ci distrugga gradualmente senza che noi neppure ce ne accorgiamo, e spesso, è facile ritrovarsi depressi senza saperne neppure il motivo oppure essere in uno stato neutrale, dove non si è né felici, né tristi e fa star male pensarci, sopratutto perché sappiamo perfettamente quanto ciò sia vero e quanto spesso ci capiti di ritrovarsi in questo stato, cercando solo di andare avanti, giorno dopo giorno, anno dopo anno, in uno stato di indifferenza generale, senza neppure lottare per avere nuove esperienze, conoscendo solo una parte di noi, ma non le altre che abbiamo dentro..Sì, perché perché nel nostro essere ci sono molte più "persone", se così le si vuole chiamare, che vivono dentro, rimanendo spesso nascoste per anni, ma in certe occasioni poi escono. C'è una frase infatti molto significativa in questo libro: "Non sapevo che, dentro di me, esistevano altre Veronike che potevo amare" e queste Veronike sono le parti di noi stessi che non conosciamo, che imprigioniamo senza neppure accorgerci, perché cerchiamo semplicemente di tirare fuori solo una, quella che ci fa più comodo, quella che ci dà l'illusione di essere migliori, quella che crediamo sia la più conveniente, quella che semplicemente piacerebbe di più agli altri. E facciamo lo stesso per le emozioni. Spesso cerchiamo di controllarci, di dimostrarci forti trattenendo i sentimenti, obbligandoci a essere felici ed a trasmettere allegria, perché è quello che, secondo noi, gli altri vogliono, ma così facendo ci dimentichiamo ciò di cui abbiamo bisogno. Una volta represse queste emozioni di accumulano dentro di noi: l'odio nascosto rimane dentro, proprio come la tristezza; e ciò ci crea più problemi di quanto pensiamo; perché non ci permette di vivere la vita, e sentiamo una strana sensazione di malinconia senza neppure capirne il motivo. Per poter star realmente bene perciò bisogna liberarsi di tutte sensazioni, viverle fino in fondo per poi poter star meglio.

"Lei era stata capace di odiare, in un modo talmente forte e intenso che adesso nel suo cuore non le era rimasto più nemmeno un briciolo di rancore. Aveva lasciato che tutti i sentimenti negativi, rinchiusi lì per anni, finalmente affiorassero. Ora che li aveva provati, non erano più necessari: potevano scomparire"

Secondo il nostro modo di pensare, l'odio, la rabbia, la tristezza vanno evitate come la peste, devono essere nascoste, perché esse ci fanno solo soffrire, non vanno vissute come invece l'amore, la felicità, il benessere, perché non se lo "meritano", o almeno non per noi. Confermando ciò però, commettiamo un grande errore: ci dimentichiamo che esse sono delle pure e semplici emozioni e in quanto tali non vanno represse, ma piuttosto vissute al massimo, senza aver troppa paura del giudizio altrui. Purtroppo però è più facile dirlo che farlo. Già, perché come tutte le cose un conto è dirlo, un altro è farlo. Tutti siamo capaci di dire belle parole, ma quanti realmente lo fanno? Quanti ci riescono davvero? Io non ho la presunzione di essere perfetta, non lo sono e non lo sarò mai, so che non sono capace di fare tutte ciò che dico, ma ci sto provando, giorno dopo giorno, senza arrendermi, cercando solo di migliorarmi. Forse non oggi, forse non domani ma pian piano ce la farò sicuramente e le parole che ho detto non saranno gettate al vento. Non saranno parole del tipo: "fate come dico ma non fate come faccio". No. La vita è un continuo processo di crescita. E' un cercare di avere nuove esperienze, nuove emozioni. E' non perdersi nella quotidianità, ma crescere come persona. La vita è semplicemente vivere. E per vivere non basta respirare, mangiare e dormire. Vivere è molto di più. E' amare la vita incondizionatamente e accettare il fatto che ci saranno momenti in cui ciò non avverrà e ci si ritroverà in un tunnel buio che farà perdere l'orientamento, un tunnel che confonderà, ma poi a un certo punto troverai ci sarà una luce meravigliosa tutt'attorno che dirà: "sei arrivato alla fine e ora starai bene, forse rientrerai di nuovo in un tunnel come questo, ma ne uscirai più in fretta e starai stupendamente. L'importante è che tu non ti arrenda mai!"
  
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